L'IMPORTANZA DELLA TECNICA       

Tutti noi conosciamo l'importanza di essere ben posizionati in bicicletta e tanti di noi hanno potuto apprezzare il fatto di pedalare con maggiore scioltezza se in una posizione che non abbia qualche difetto. Ricordo che nel 1981 un direttore sportivo della mia società mi disse: "In bicicletta ci si deve sentire come a letto". Confesso che la mia prima reazione fu di totale sgomento e derisione verso quella persona, ma, alla luce di una esperienza ormai ventennale, ora capisco che cosa volesse dire. Quando pedaliamo lo sforzo deve essere concentrato solo sulle gambe che girano, con la schiena che fa da perno, ma non ci devono essere assolutamente delle tensioni muscolari di altro genere. Per capirci, possiamo dire che, procedendo in pianura ed a velocità modesta, possiamo anche permetterci di non essere assolutamente concentrati sul gesto della pedalata, che sarà così naturale e spontaneo. La prima regola è quella di adottare un

Telaio su misura. Non è tanto una civetterìa, o una moda, ma un'esigenza che deriva dal fatto di avere un mezzo meccanico che sposi le nostre esigenze e che rispecchi le misure antropometriche. Attenzione anche al materiale scelto: inutile una bicicletta leggerissima in carbonio, o in alluminio, se si pesa 100 kg! Anche il materiale deve essere in funzione dell'utilizzatore e dell'uso che si fa della bicicletta (gare brevi, cronoscalate, gran fondo, cicloturismo, ecc.). Particolare attenzione va riposta all'angolo tra il tubo piantone (quello verticale) e l'orizzontale: più tale angolo è grande meno comoda, ma più nervosa sarà la bicicletta e questo va messo in relazione anche con eventuali problemi di sovraffaticamento alla schiena. Il telaio va montato con i

Componenti. Con questo termine si intende il gruppo (movimento centrale, pedivelle, freni, cambio, cannotto reggisella) ed altri pezzi che sono più "personali", come il manubrio e l'attacco dello stesso, i pedali e la sella. Forse questo aspetto è quello di minore importanza, nel senso che poco importa avere un gruppo che pesi 200 grammi in più, rispetto ad un altro, basta che il funzionamento sia perfetto. Un discorso a parte meritano la sella ed i pedali, in quanto la prima è un oggetto molto personale e che va acquistata guardando le caratteristiche personali e non le mode e lo stesso si dica per i pedali, che devono essere scelti attentamente e va calcolata la giusta altezza della selle, dato che i pedali non sono tutti con tacchette della stessa altezza. Un discorso tutto a sè stante per le

Ruote. Anche qui è facile farsi prendere la mano dalle mode e dai consigli degli amici. Un giusto comportamento è quello di avere un paio di ruote da allenamento ed uno da gara, ma anche qui la scelta deve essere oculata. Le ruote ad alto profilo, siano esse in alluminio o in carbonio, sono tendenzialmente più rigide di quelle normali, per cui è bene riservarle a percorsi non troppo duri ed a chilometraggi non elevatissimi, in quanto si ripercuotono su di noi le asperità del terreno con maggiore violenza. L'uso dei copertoncini è ormai quasi universale, ma se ci si lascia attrarre da quelli ultrasottili e da gonfiare a 10 atmosfere avremo delle belle ripercussioni sul nostro corpo delle buche che incontreremo sulla strada. Il peso delle ruote è importante in salita, come il peso di tutto il resto e si dice che faccia più un alleggerimento di 20 grammi su una ruota che di 200 grammi su una parte ferma: fate voi!

Telaio e misure.         

Non mancano di certo i mezzi ed i modi per vedere se si è ben posizionati sulla bicicletta: centri che studiano la biomeccanica del gesto sono in continuo crescendo e sviluppo. Per semplicità dico che va riposta attenzione assoluta ai seguenti fattori:

1- Il telaio. Abbiamo detto che è opportuno un telaio basato sulle proprie misure antropometriche e di materiale adeguato alla persona ed all'uso; nonostante ciò, mi capita molto spesso di vedere ciclisti che pedalino in posizione troppo corta, rispetto all'altezza del telaio stesso. Quasi tutti i professionisti pedalano un po' più distesi dei comuni ciclisti e le braccia riposano meglio, oltre a trovare la posizione ottimale di massimo sforzo in minor tempo.

2- L'altezza-arretramento della sella. Deve essere una misura precisa al millimetro e derivante anche da esperienze personali, tralasciando spostamenti esagerati (oltre 1 cm) e fatti da soli, senza il consiglio di un esperto. La sella è ben posizionata, una volta che la bici è uscita dal negozio di un esperto costruttore, ma i millimetri dovranno essere una ricerca personale e ben meditata.

3- La posizione delle tacchette. Troppo spesso si dà poca importanza alla posizione delle tacchette delle scarpe ed invece da esse dipende la spinta simmetrica sui pedali. Il metatarso (la "nocetta" del piede) deve essere in asse con il perno del pedale ed il piede deve spingere diritto, rispettando anche le eventuali differenze tra una parte e l'altra del corpo.

Per determinare le misure del telaio, l'angolo tra il tubo orizzontale ed il piantone, la giusta posizione delle tacchette delle scarpe ed i corretti avanzamenti-arretramenti di sella e manubrio consulta la pagina sulla 

    POSIZIONE IN BICICLETTA

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                   TELAIO

Il consiglio. Quando si pedala in una posizione sbagliata, anche correggendola correttamente, per le prime uscite ci si sentirà mal posizionati, per cui va assolutamente evitato quel continuo aggiusta-correggi alla posizione ogni volta che si esce in bicicletta.

Ho appositamente aggiunto una immagine che mi ritrae in discesa, durante una gran fondo, per evidenziare che una posizione corretta porta ad impostare correttamente le curve ed a correre meno rischi e queste sono cose da valutare. Il famoso detto che gira tra i corridori professiuonisti "In discesa vanno anche i cocomeri" è vero, ma permettetemi di aggiungere che i cocomeri alle curve vanno completamente dritti!

                  

                                      

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