giovedì 30 dicembre 2010

Forma e sostanza

Ho la tendenza a fare bene le cose complicate e di merda le cose semplici.

Ho imparato a leggere a tre anni, a sei già sapevo scrivere correttamente, ma ho imparato ad allacciarmi le scarpe da solo ad undici.

A undici leggevo Kafka e Joyce, capendo con stupefacente anticipo che entrambi erano noiosi pecoroni.

Ma ho imparato l'alfabeto quando avevo 15 anni, per riuscire a cercare nel dizionario di latino.

Vedo la vita come una sfida, nella quale il livello successivo annulla tutti quelli precedenti, e quindi se impari a fare le disequazioni non devi imparare le divisioni in colonna.

Oggi per il fatto di aver acceso una luce del cazzo con troppo anticipo forse mi sbattono fuori.

Forse no.

Mi avevano appena fatto i complimenti per essere stato perfetto in un passaggio difficile.

E come è ovvio che sia ho scazzato una stronzata che persino un ragazzino di prima elementare sarebbe riuscito a fare.

A volte sbaglio gli accenti.

Sbaglio le formalità.

Tutta colpa di mia madre, che mi diceva :

"Non ti preoccupare degli accenti! l'importante è il contenuto!"

FANCULO.

La forma è sostanza, e anche la forma, è contenuto.

E un errore del cazzo vale quanto uno difficile, ma per il secondo almeno hai una scusa, per il primo solo la tua stupidità.


Oltretutto stasera, dopo aver finito la serata con conseguente lavata di capo, sono andato in discoteca, dove una troietta inglese ha inviato un messaggero per avvertirmi che le avrebbe fatto piacere se le fossi piombato tra le cosce, alzo gli occhi, beh, bionda, belle tette, faccia carina, braccialetto blu.

BRACCIALETTO BLU.(1*)

Merda.

Non era proprio la mia serata, comunque.

1) Il braccialetto blu in hotel sta ad indicare "minorenne".

lunedì 27 dicembre 2010

Similitudini blasfeme tra un cetaceo e Dio.



Dio è una grande balena spiaggiata, o quantomeno mi piace immaginarlo così.

Una grande balena spiaggiata che boccheggia sulla riva del fiume tiberiade.

Come è arrivato al fiume  dite?

Si sarebbe dovuto incagliare prima con il suo grosso culo, affermate?

                            LE VIE DEL SIGNORE SONO INFINITE

Insomma c'è questa grossa balena spiaggiata, che nessuno lo sa, ma è dio, e poi ovviamente ci sono gli attivisti di greenpeace,che come tutti sanno, ci sono 130 attivisti di Greenpeace per ogni balena al mondo.

I piccoli delle balene credono che siano gli attivisti di Gp, a farle nascere.
  Comunque, sbivaccati tutto attorno cercano di rianimarla, buttandogli acqua salata addosso, a secchiate, e alcuni aceto balsamico e sprite nei fanoni, che non si sa mai.

Ecco, gli attivisti di greenpeace sono i preti invece, tutti affannati a salvare questo grasso cetaceo morente, indaffarati a  combattere la possibile morte per disidratazione della titanica bestia, senza rendersi conto che la stessa bestia sta crepando per la compressione dei suoi organi interni, non più sostenuti dall'acqua.

Lo spappolamento degli organi interni sono invece i preti pedofili, ovvero come dicevano a casa mia, quelli che facevano il test ai chirichetti.

Io grazie alla balena non ho mai fatto il chirichetto

Poi questi attivisti di greenpeace hanno costruito una grande recinzione attorno a questa povera balena, una recinzione elettrificata,  che come un turista si avvicina, ZZZAAAAPPP! fulminato! e bisogna chiedere prima il permesso agli attivisti, per avvicinarsi.

Hanno messo il copyright sulla parola BALENA, e adesso nessuno può nominarla senza pagare un sacco di soldi.

Insomma alla fine la gente normale s'è anche rotta il cazzo di sta balena, alcuni dicono addirittura che non esista, e che sia un robot costruito apposta dal presidente di greenpeace per fregare più soldi possibile ai poveri turisti.

E così la gente lentamente se ne fotte sempre di più, se la balena crepa o no, la maggior parte va via, alcuni addirittura lanciano sassi contro la povera bestia spiaggiata.

Un bel giorno però, la balena inizia a rimpicciolire sempre di più fino a diventare delle dimensioni di un delfino, cosa che le permette di muoversi agevolmente, e tentare di rientrare in acqua con poco sforzo.

Allora gli attivisti di Greenpeace afferrano il delfino, lo sollevano con una fune, e lo sfracagnano di botte, spaccandogli qualche migliaio di vertebre, dopodichè, constatato che il delfino si trova soddisfacentemente  in fin di vita, ricominciano a gettargli acqua, bendarlo, e aiutarlo.

« e Dio creò le grandi balene »
(Genesi 1:21)
« Le grandi e modeste balene, hanno creato dio »

(stronzesodo 3:33)

domenica 19 dicembre 2010

Qualcuno era comunista




Anch'io facevo parte di quell'armata di persone che si dichiaravano “comunisti” e che mettevano in pratica la parola di Marx nelle chiese di partito.

Quando avevo 16 anni avevamo aperto un “centro giovanile” a spoleto, intitolato a “Bobby sands”*(1), eravamo una trentina di persone, tutti dichiaratamente di sinistra, con una stragrande maggioranza di “comunisti” nel computo totale.

Era tutta gente che ci credeva, nella “rivoluzione”, nella “lotta dura senza paura” e in tutta quella serie di stilemi che avevamo mandato a memoria a furia di manifestazioni di piazza.

Eravamo bravi ragazzi.

Quel genere di bravi ragazzi che non volete incontrare per strada, peró.

Senza nessuna particolare ragione, a parte il fatto che eravamo tutti degli esiliati, ogniuno di noi era stato esiliato dalla comunitá di appartenenza per qualche ragione stupida

C'era la rockettina troia cacciata di casa dal padre e  alcoolizzata a 17 anni, il genietto della matematica che contava di teorizzare l'avanzata delle giubbe rosse, c'era quella che la mollava a tutti I compagni perchè era socialista, e c'ero  io.

Credevamo di essere uniti da qualcosa che ci superava, da qualcosa al di sopra di noi, qualcosa di grande che ci rendeva un unica, gigantesca, cosa a forma di falce e martello, in forte e risoluta marcia verso il sol dell'avvenire.

Nel nome di quella cosa avremmo potuto farci tranquillamente ammazzare o arrestare, o entrambe, e ad alcuni andó proprio cosí.

Quanto eravamo stupidi.

Avevamo confuso uno stato d'animo con una forma di burocrazia, credevamo che una senzazione privata potesse essere condivisa ed imposta dal ed AL resto del mondo., e molti di noi non erano nemmeno in buona fede, mentre alcuni di noi volevano abbattere il potere ed evitare che ne nascesse un altro, spargendo sale sulle macerie e bruciando le fondamenta; altri, e solo adesso mi rendo conto di QUANTI fossero, volevano solo sostituire il “vecchio” potere , con quello “nuovo”.

Peccato che quello nuovo fossero loro, e l'unica novitá che volevano apportare erano I LORO nomi sulle targhette commemorative e sulle fascie inaugurali che avrebbero tagliato.

Li vedo adesso e capisco che erano corrotti dal principio, non è stato il mondo a cambiarli, erano sempre stati cosí; ed erano la maggioranza, solo non mi ero accorto della ragione per cui lottavano.

Il comunismo come sistema sociale massivo non puó funzionare in alcun modo per molteplici ragioni

  1. La scontata e ovvia bramosia umana per il potere.
    Il potere condiviso non vale nulla, se il potere è nelle mani di tutti, significa che non è nelle mani di nessuno, e a chi cazzo frega qualcosa, di qualcosa che non è di nessuno?

  2. Se qualcosa è di tutti, non è di nessuno, a questo riguardo si potrebbe pensare alla bellissima ricerca di Jarrett intitolata “la tragedia dei commons” nella quale analizza nel particolare, la ragione del ipersfruttamento di quelli che sono un esempio perfetto di “bene comune” ovvero I pascoli pubblici inglesi dell'800, chiamati anche “Commons”.
  3. Il piacere della condivisione non può essere imposto, è una decisione personale. Cosi come non si può essere buoni per legge, posso magari decidere che tutti I pastori debbano consegnare il 50% della loro produzione al mio faccendiere statale, *(2) ma non posso fare in modo che quei contadini lo facciano con piacere.
  4. Il sistema comunista è fatto per funzionare al meglio in un sistema in cui le risorse sono poche e devono essere attentamente sfruttate, *(3) mal si adatta al secolo XIX durante il quale la crescita è stata continua e irrefrenabile.


Questo perchè come ho detto, il comunismo è un emozione personale, che posso condividere con quelli che mi stanno attorno, ma non posso fare diventare un bene comune a tutti.

Posso essere comunista nella mia vita quotidiana, offrendo casa mia a gente che non sa dove dormire per qualche giorno, prestando soldi anche se so che forse non torneranno, aiutando gratis qualcuno, cercando di essere io, quel cambiamento che vorrei vedere nel mondo, come diceva quel morto di fame di Ghandi.

Esiste ad esempio una comunità rurale nella Papua Nuova Guinea, nella quale I componenti non hanno un capo, ma eleggono ogni giorno un “Grande Uomo” che si è distinto facendo qualcosa di notevole, come pescare più pesce per tutti, o ammazzare un cinghiale che sfamerà tutte le famiglie.

Questo moderno Stachanov ovviamente ha dei vantaggi dal suo essere utile alla comunità, vantaggi tangibili ed immediati, come minimo tromberà più degli altri, o avrà il grande onore di mangiare le palle del cinghiale, o ancora tromberà di più.

TROMBERA' DI PIU'.

Il comunismo su larga scala è un sistema disumano, perchè dimentica quelle che sono le esigenze emotive dei suoi singoli componenti, ma forse, nel vostro piccolo, potete essere un pò comunisti, e chissà, forse, in un futuro, tanti piccoli gruppetti comunisti che non sanno di esserlo, s'incontreranno, senza sapere di essere qualcosa, e fonderanno una federazione, che non si chiamerà comunista-

O forse dovremmo mangiare le palle del cinghiale.

Kurdt

1)Si esiste veramente
2) Faccendiere statale che ruberà una gallina e si tromberà tua moglie, e non potrai farci niente, è l'umanità, amico.
3) Questo non è per forza un male, diciamo che il sistema comunista era poco adatto ad una sistema ipertrofico in risorse e ipotrofico in strutture produttive, strutture di cui ora siamo saturi, scarseggiando in risorse




giovedì 16 dicembre 2010

La sottile leggerezza dell' avere.




Naturalmente nella vita ci sono un mucchio di cose più importanti del denaro: ma   costano un mucchio di soldi!
 
Groucho Marx

                                                   


                                                            L'abito non fà il monaco!


                                                        Le mele bacate son le migliori!



Ormai sono circondato da frasi di circostanza simili, tutte che esaltano un ipotetica "profondità morale" che dovrebbe essere degna di essere venerata e protetta, contro una altrettanto irreale superficie immorale e pleonastica*(1) delle cose.

 Io invece voglio difendere la banalità e la superficialità, apologizzare la scontatezza e il tedio, e massacrare la massa di monaci rompicoglioni che ancora non hanno capito che a nessuno frega un cazzo, di come si vestono.

Mia madre mi ha cresciuto a pane e carne di spartano, la tipica conversazione era questa:

"Mamma ! voglio le scarpe con le lucette che hanno tutti gli altri ragazzini"

"Tu non sei tutti gli altri ragazzini" (E la discussione era chiusa)

Il problema è che lei considerava più meritevole regalarmi un libro, o l'enciclopedia dell'astronomia, rispetto alle scarpe nuove, ottenendo come risultato un figlio che andava in giro come un barbone, ma con una cultura pazzesca (cit).

Quindi la faccenda dell'abito del monaco mi rimbomba nella testa da decenni.

E mi ha rotto i coglioni.

Mi ha rotto i coglioni perchè la maggior parte della gente che dice cose del genere è la stessa che dice che i soldi non fanno la felicità,  tutta la stessa gente che difende questa mitologica "Profondità ontologica"*(2) del brutto e dello scomodo.

La stessa gente che crede che Allevi sia un genio solo perchè coincide con la loro idea di artista semi autistico e ritardato ,che vuole l'artista morto di fame "perchè l'artista si ciba della sua arte"; La gente che insultava Dalì per strada, dandogli del venduto, solo perchè vendeva le sue tele.

 Io difendo il bello ed il comodo, sopravvivo e resisto alla scomodità, ma non la eleggo a ragione di vita e stile, quelli che lo fanno, hanno solo deciso di adattarsi allo stereotipo dell'artista morto di fame.

La cosa interessante da notare, è che questi geni della profondità, questi cultori della metafisica, sono generalmente persone che hanno sia soldi che vestiti, e che ti giudicano a seconda dei vestiti che porti.

Quando ero comunista praticante, e mi recavo diariamente nella sede rivoluzionaria della mia zona, era pieno di ragazzi che cianciavano di "rivoluzione armata", di "lotta di classe" ,  e di " scontro generazionale".
Venivano in sede vestiti nello stesso modo, con una camicia verde militare e i jeans, tutti uguali nella loro divisa di rivoluzionari.

"Ehi dov'è la tua giacchetta verde rivoluzionaria con la bandiera della germania appiccicata?"

"Eh, non c'è l'ho"

"COME NON HAI LA CAMICIA VERDE RIVOLUZIONARIA!!!????"

"Eh no, non la ho"

"Sporco borghese!".

La cosa bella era che quelli che mi davano del borghese, sono sempre stati individui mantenuti dai genitori, che in quinto superiore avevano già la macchina, e che non hanno mai avuto bisogno di sporcarsi le mani.

Tutta gente che si scandalizzava quando gli offrivo uno spuntino a base di neonato, gente che rifiutava le proprie radici.

La stessa gente che "Lenin! Marx! Mao tze tung! " ma compra tutta la roba dai cinesi, e che non gli frega una sega che i Cinesi siano degli sfruttati del cazzo, l'importante è che non smettano di fabbricargli l'ipod.

Sono tutti poveri con la fame degli altri.

Io difendo il benessere, la felicità dell'avere una casa calda d'inverno, un pasto caldo quando si ha voglia, difendo la banalità dell'avere, che pare sempre la sorella stronza della profondità dell'essere.

                                                              Es:

"Ti amo"  (Persona banale) = Ti amo

"Ti amo" (Persona profonda)   Voglio che tu sia mio/a e voglio rendere la TUA vita noiosa e un inferno in terra.

(1)* Lo so che hai cliccato il link
(2)* Lo hai fatto di nuovo.


Kurdt













                       
 

lunedì 13 dicembre 2010

Io-tu-noi-voi



Io sono io, da quando sono nato, mi chiamo io.

Mi chiamo anche e sopratutto quando sono solo, quando gli unici limiti sono quelli della mia volontà, che è grande, immensa, violenta.

Tutto è mio, quello che vedo è solo mio, mio mio mio, dio mio, quanto mi piace questa parola :

                                     , MIO,

suona bene, mi fa sentire da Dio, e fa pure rima, vedrai che hanno qualcosa in comune.

(La figura si solleva ansimando, facendo forza su delle gambine monche e tremanti)

"Maledizione! perchè  è così buio qua ?  strilla la creatura, sputacchiando.

-Possibile che non si possa uscire da questo posto?


(La figura senza nome allunga un braccio, toccando la parete della sua nera prigione, la parete è nera, molliccia, organica.)

Parete: E tu chi saresti, adesso?

Figura senza nome: Tu? io vorrai dire! cosa è "tu"?

Parete: Io sono tu.

Figura senza nome: Ah! Capisco.. quindi tu sei il mio limite, tu! dovrei ammazzarti per quello che hai fatto.

Parete: Stupido ragazzino, pensa al plurale, pensa a "Noi".

Figura senza nome: Noi? Vuoi dire tu.. e IO?

Parete:  Si

FsN: No, troppo complicato, già devo pensare troppo per dividere il mondo fra io e Non-io. La soluzione ideale del dilemma è ammazzarti, rapida, efficace.

Parete: Noi include e completa, guarisce la ferita, non avere paura, ragazzino.

FsN: Non so. Cosa devo fare, per essere noi?

Parete ( passandogli un paio di bulbi oculari sanguinolenti) Ecco, guarda con i miei occhi.


Fsn: ...........

Parete: Adesso hai solo bisogno di un nome.
 Ora che siamo in due, devi avere un nome! lo scegliero io per te.
Lumiere, sarà perfetto !

Lumiere:  Lumière.. si, mi piace. Ora siamo amici, vero.. vero...ma come ti chiami tu?

Parete: Wand, mi chiamo wand.

Lumière: Ma tu non puoi muoverti, wand? devi rimanere qui, fermo, a chiudere questo porto? Ma io posso uscire?

Wand: certo che puoi. Anzi, devi, piccolo mio. Esci, e conosci il mondo di fuori. Ma non dimenticare, che sei stato uno, in principio, tenteranno di spezzarti, feririrti, umiliarti, non avere paura. Sappi solo che torneremo insieme, prima o poi.

Lumière: Allora, vado, amico mio, o amica, poco importa, vado..


VADO
                                                    NOI




                                                                           E VOI

sabato 4 dicembre 2010

Omeopatia e altre stronzate (O dell'ignoranza umana)

Alla fine di una conferenza di einstein una signora del pubblico gli si avvicina.

“Signor Einstein, bellissima esposizione, ma non sono riuscita a capire la differenza fra Tempo ed eternitá”

Cara signora, anche se avessi il tempo per spiegarlo, le servirebbe un eternitá per capirlo.”


“Possibile che la gente comune non conosca cosa cos’è la radiazione cosmica di fondo?”

Si chiedeva sconsolato un amico, costretto a constatare questa amara veritá.( Non senza aver prima chiesto alla gente per strada per una conferma empirica).

                                 INTRODUZIONE

Ciò che intendo dimostrare è il fatto che la maggior parte delle persone, difetta delle basi scientifiche, e che per quanto la scienza abbia fatto nell’ultimo secolo passi da gigante, la gente “comune” rimane  formata da  stupide pecore.

Gianbattista Vico scriveva che i popoli evolvono dalla mitologia alla comprensione scientifica passsando per fasi:

1)La fase magica, durante la quale spiegano i fenomeni con formule slegate da qualsiasi concetto logico, “il fulmine cade perchè il mio vicino scorreggia”

2)La fase religiosa In realtá poco differente da quella magica, diciamo che si aggiungono degli enti supremi che controllano il mondo e lo dirigono più o meno saggiamente
3)La fase scientifica in cui si utilizza il METODO SCIENTIFICO per indagare la realtá.

-Ora, il pensiero scientifico si basa sulla ripetibilitá dei fenomeni studiati e sulla loro confutabilità, oltre che sull'accordo sulle basi.

DOMANDA

 : Come mai nessuno sa un cazzo di niente a riguardo?

RISPOSTA:

L’istruzione universale ha fallito, e ha fallito perchè non è riuscita ad insegnare alla base cosa fosse e a cosa servisse il metodo scientifico, insegnando solo una caterva di luoghi comuni riguardo la scienza e gli scienziati.

Ecco spiegato perchè quando si chiede alla gente chi fosse Einstein tutti rispondono :

“ Un genio”

Ma provate a continuare,e fare la seconda domanda : “perchè”?
Non sperate nemmeno lontanamente che possa arrivarvi qualche risposta, non hanno la piú pallida idea di cosa sia la relativitá.

Tornando a Vico, la sua idea puó essere applicata anche alle persone SINGOLE, oltre che ai popoli, possiamo tranquillamente notare che, per quanto la nostra societá nel suo complesso sia scientifica, sopratutto perché la scienza ha portato dei vantaggi colossali, una fetta immensa della popolazione è rimasta ferma alla fase magica e religiosa.

Provate ad aprire un giornale e vedete quanti annunci trovate di maghi ed affini (1) ,

Guardatevi attorno, quanti delle persone che conoscete sono, non dico razionali, ma almeno “ragionevoli”?

Rispondo io per voi: “UN CAZZO DI NESSUNO

E racconteró due anedoti che spiegheranno meglio la situazione.

Nel mio team abbiamo beccato tutti l’influenza, io mi sono curato (unica volta in un anno) con paracetamolo e tachipirina.

Mentre prendevo il paracetamolo sciogliendolo in acqua, un collega si avvicina e tutto baldanzoso:

“Io non prendo medicine, sono pericolose e fanno male”

“E come ti curi?”

Utilizzo cose naturali che mi consiglia la mia omeopata naturista”

Al che il mio campanello d’allarme anti cazzari si è attivato immediatamente, salendo a livello “Defcon 1 attacco nucleare di stronzate imminente”

Il tizio infatti continua:

“Tutte le medicine sono roba chimica, che fá male al corpo, io invece mi curo con l’omeopatia”

ALLARME, SGANCIO STRONZATA TERMONUCLEARE AVVENUTO! NASCONDETEVI NEI BUNKER.

Non cerco nemmeno piú di spiegare che l’omeopatia è una stronzata (2) , non crederebbero mai che le troiate omeopatiche sono una soluzione di acqua e zucchero,in queste discussioni oramai cerco  solo di ridurre i danni, contando sull’innocuo effetto placebo.

“Ok, magari per un influenza va bene, ma l’omeopatia non puó curare qualcosa di grave come il diabete, ad esempio.”

“Ah si che puoi, solo è piú difficile, e ci vuole piú fatica”

Li mi sono arreso, per il momento, troncando semplicemente la discussione ; ma il culmine è stato raggiunto oggi, con un risvolto drammatico, purtroppo.

Un ex fidanzato del ragazzo di qui sopra, è morto di leucemia, ieri.

“Il mio ex fidanzato è morto ieri per colpa della chemio” se ne esce lui

“Cos’aveva?” Ho chiesto.

“Leucemia” mi ha risposto.

“Allora è morto di leucemia,"dico

“NO, E` STATA LA CHEMIOTERAPIA AD AMMAZZARLO”

Ecco il pensiero magico all’opera :“ se non si fosse curato con la chemio sarebbe sopravissuto”
Cosa evidentemente falsa, visti tutti i casi di malati di tumore non curati, morti comunque, anche senza chemio.

Comunque mi sono incazzato (e ho sbagliato) e me ne sono andato senza discutere ( e ho fatto bene) , fatto sta che dopo è venuta un altra mia amica a continuare la discussione, sostenendo le stesse identiche cose.

“Ma tu cosa ne sai di cosa ha ammazzato l’ex ragazzo di X ?”

“Lo so benissimo,io, cosa lo ha ammazzato”

“No, lo non lo puoi sapere, non eri li”

Adesso se non si fosse curato dal tumore sarebbe sopravvissuto, magari”

“Come fai a sapere che era un tumore”?

“Me l’ha detto lui, aveva la leucemia”

“E infatti, aveva la leucemia, NON UN TUMORE!”

“La leucemia è un tumore”

E li lei è diventata isterica e io sono passato per il grosso figlio di puttana che difende le multinazionali e odia i poveri medici naturopati di stocazzo.

CONCLUSIONI : 

 Esiste una barriera invisibile ma potentissima, che separa coloro che ragionano in maniera razionale o "scientifica" da tutti gli altri, questa barriera è il linguaggio.

Se affermo che una medicina omeopatica è formata da un componente "attivo" disciolto in acqua con una percentuale di  10012 (un millimetro cubo ogni 1000 metri cubi)   questo significa che in un farmaco omeopatico, mediamente non c'è nemmeno una molecola attiva, è solo acqua.

Ma voi lo direte a qualcuno che non capisce cosa è una diluizione, che non capisce le potenze dei numeri, e che non capisce, cosa ancora più grave, che se manca il principio attivo, non  si può avere nessun effetto.

E vi proverete, poveri stronzi a cercare di spiegare, dimostrare, rappresentare, solo per scontrarvi  con un muro di cemento armato fatto di stupidità e ignoranza.

  CURATEVI PURE I TUMORI CON IL BICARBONATO;  TESTE DI CAZZO.


Kurdt

  1. )Tralaltro, per mantenermi a perugia mentre studiavo, ho dovuto fare anche il mago in un centro di cartomanzia, quindi conosco BENISSIMO il tipo di umanitá che frequenta certi lidi, non riuscireste nemmeno ad immaginare quanta gente telefona.


    2) Per maggiori informazioni sulla stupidità dell'omeopatia, guardate qui :
    e qui per cancro e omeopatia (Una strana coppia)

    P.S. Se a qualcuno venisse in mente di tentare un apologia dell'omeopatia, verrà bannato seduta stante, per sempre, diverso il caso dell'erboresteria, ovviamente.

giovedì 2 dicembre 2010

Creative Commons Disco Australia

                                                            Introduzione

L’uomo ha una doppia natura, è questa è cosa nota.

Nei suoi geni albergano il cacciatore nomade indomito e sfrenato, la cui rappresentazione psicologica è l’es, e il pastore e il contadino, saggi e stabili, la cui rappresentazione è lo speculare, super-Io.(0)

Non si scappa da queste forze, ci contendono in continuazione, per quanto ognuno di noi sia più o meno incline all’ uno o all’altro.


Qualche giorno fa, chiaccherando su msn con un mio vecchissimo e ottimo amico, ci è venuto in mente che forse era venuto il momento di aprire qualcosa insieme, (come dovrebbero fare tutti gli amici, tralaltro,per conoscersi meglio, e odiarsi di più).

L’idea geniale è stata :

“Apriamo una discoteca creative commons, apriamola e risparmiamo sulla siae, poi, con i soldi risparmiati, ci paghiamo i concerti degli artisti Cc che ci piacciono di più”.

L’idea è EVIDENTEMENTE una figata termonucleare, o almeno a me così sembra, ma visto che di solito le buone idee si scontrano contro delle pessime leggi, decido di chiedere lumi su possibili problemi alla sede Siae della mia provincia.(1)

Nello stesso tempo controllo di non infrangere nessuna clausola della Cc e scrivo a jamendo, (2) riguardo la loro offerta .

LA SIAE:


Invio la mail domenica sera, la risposta arriva lunedi mattina, Dall’header e dall’intestazione posso vedere che la mail è passata di mano almeno 3 volte, risalendo la scala gerarchica della Siae regionale, sino ad arrivare, nella evidente ignoranza legislativa dei bassifondi dell’organizzazione, fino alla sua vetta, incarnata dal presidente della Siae sarda, Paolo Sacco.

Immaginatevi di essere puglesi (e già dovreste stupirvi di questo) scrivere al comune del vostro paese, chiedendo un informazione, e vedervi nella casella il giorno dopo, la risposta da parte di Niki Vendola, tutto gentile a spiegarvi la legislazione italiana riguardo i matrimoni gay(3).

Che poi il presidente della siae sarda,  è più potente di Vendola.

Riducendo all’osso, la sua risposta è stata, “lo potete fare fino a quando non sono implicati nella faccenda degli artisti Siae, facendo attenzione a non infrangere le regole della Creative commons (che è a tutti gli effetti una licenza, per quanto molto permissiva).

Una risposta talmente misurata, gentile e precisa, che mi verrebbe voglia di pubblicarla integralmente (4), peccato non poterlo fare, trattandosi di corrispondenza privata.

Una risposta che mi ha fatto anche capire meglio qual’è l’unico modo per “combattere” il copyright” , nel caso si volesse farlo, ovvero, prendere una strada diversa, ascoltare musica Cc, e non pretendere per legge, che chiunque pubblichi musica usi il Cc.

Ascoltate il Cc! Troverete artisti validissimi, in mezzo a caterve di merdosi incapaci.

Non siate anche voi come i troll di punto informatico, che non vogliono pagare niente, vogliono cambiare tutto “rivoluzione!” gridano, ma sono gli stessi che volevano fare la rivoluzione sessuale, nel 68, con le mogli degli altri.

E questo e quanto, per quello che riguarda la mia anima stanziale.

Avant’ieri un mio amico Ceco mi scrive:

“ Lele, let’s go to australia,!”

“How?”

“I have some friend there, think about it, good food, nice girls, wonderful weather,”

Insomma mi si sta chiedendo di partire senza avere la minima idea di cosa finiremo a fare, e devo ammettere che la faccenda è arrapante, nel senso piú sessuale possibile.

Immagino di arrivare a melbourne senza avere nessun punto di riferimento a parte il mio amico, che diventerá ovviamente il mio migliore amico, e viceversa.

Arrivi a Melbourne e per i primi giorni dormi in ostello, poi trovi una casa che affitti, cercando nello stesso tempo un lavoro, anche il piú stronzo, che ti permetta di campare i primi mesi.

Niente può essere paragonato alla sensazione di libertà assoluta che ti avvolge nel momento in cui cambi totalmente casa e abitudini.

Per un breve periodo è come se dovessi riscoprire te stesso, capire se anche a quelle latitudini, in mezzo a quella gente, valgano le stesse cose valide a casa tua e con la tua gente.

Lo so perchè lo faccio ogni anno.

C’è sempre un posto nuovo se parli cinque lingue e sei uno spaccone.

E questa invece era la mia anima nomade-

Nel frattempo sto anche scrivendo un racconto, che doveva essere un racconto, ma sta prendendo vita propria, e ormai ha sforato le 10 pagine, anche se conto di ridurlo almeno della metá in fase di editing,


Kurdt

  1. Ok, il contadino e il pastore non sono saggi e responsabili per un cazzo, lo ammetto.
  2. Notate che il fatto che nessuno abbia una risposta a delle domande così semplici, significa che nessuno ha avuto una idea simile, ciò significa, signori, che è un idea geniale, o una stronzata colossale.
  3. Non ho ancora ben capito cosa offrano, ma pare che non mi arresterá nessuno se utilizzo la Cc a fini di lucro sotto la loro suprevisione-
  4. “Legislazione italiana sui matrimoni Gay, anno del signore 2010”
                      HAHAAHAHAHAHAHAHAH

        4 Credo che verrei impiccato se facessi una cosa del genere, ma nel frattempo, se voleste leggerla,   forse potrei passarvela, di nascosto, sotto il tavolo, se promettete di stare zitti e pagarmi la tangente.