di Hermann (testi e disegni)
Collana "Euracomix" #100, Eura Editoriale

Siamo sinceri: al di là della retorica, quanto veramente ci interessa di una guerra, di un disastro, di una epidemia o di una qualunque altra tragedia quando questa avviene lontano da casa nostra? Nulla, assolutamente nulla. Nulla a meno che la disgrazia in questione non ci coinvolga in prima persona e ci costringa così ad abbandonare il ruolo di indifferenti spettatori. E questo è esattamente quello che è successo ad Hermann, che vede la sua vicenda personale alla base della scrittura di Sarajevo Tango, opera vincitrice del Premio Oesterheld nel 1996 e pubblicata in Italia nello storico numero 100 della collana Euracomix.

Probabilmente neanche all'autore belga sarebbe interessato granchè di quanto stava accadendo in Bosnia (Sarajevo Tango è del 1995), se non fosse stato costretto ad operarsi attivamente per salvare il suo amico Ervin Rustemagic dall'inferno di Sarajevo e quindi a scontrandosi in prima persona contro quella patina di indifferenza della quale sarebbe stato sicuramente parte anche lui.

La storia di Sarajevo Tango è quella del mercenario Zvonko Duprez che, in cambio di una cospicua somma di denaro, accetta l'incarico di portare una (odiosa) bambina da Sarajevo fino in Svizzera, al sicuro dalla madre. A complicare l'operazione è il secondo marito della donna che, per abbietti motivi di eredità, non vuole che l'impresa abbia successo e mette così un killer alle costole di Duprez.

Non mi dilungo sullo svolgimento della vicenda, che lascio alla lettura del volume, ma mi preme soltanto sottolineare come la storia impostata da Hermann sia schietta, priva di eroi, di buoni sentimenti e ideali, e come tutti i personaggi che la animano siano mossi solo ed esclusivamente dal proprio tornaconto.

Ancora più interessante è lo sfondo dell'opera, una descrizione dell'assurdo disastro di Sarajevo accompagnata da una forte denuncia all'operato (o forse dovremmo dire al non-operato) dell'ONU e delle altre istituzioni internazionali.

Dal punto di vista della tecnica narrativa è interessante notare come Hermann alterni alla "normale" narrazione della storia una serie di caricature grottesche che servono a dare profondità alla sua denuncia. Vediamo così il Palazzo di Vetro trasformato in un groviera, i Caschi Blu con elmetti che li fanno assomigliare ai Puffi, e gli avvertimenti dell'ONU rappresentati come enormi (e ovviamente inutili) palloni a forma di indici accusatori. Anche un recente film sulla guerra in Bosnia, No Man's Land di Danis Tanovic, ha ripreso questi temi.

Nel complesso Sarajevo Tango è sicuramente un'opera che consiglio a tutti ed in particolare, dato anche il prezzo accessibile e il fatto che sia un volume unico, a chi non si è mai avvicinato al fumetto franco-belga. Troverà più di una sorpresa.

recensione di Leonardo "Tuta" Raveggi

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