Questo blog è nato dall'esigenza di un nuovo modo di fare didattica. Una didattica che si avvalga dei nuovi strumenti che la tecnologia ci offre. E il web è quello straordinario contenitore che ci permette di reperire testi, video, musica, e quant' altro possa essere di incremento al nostro patrimonio culturale. Attraverso questo blog la nostra classe si apre al mondo; la lezione non rimane confinata nel chiuso di un'aula, ma trova, attraverso internet, una "vetrina" attraverso cui poter mostrare tutto quello che da essa nasce e si sviluppa.
La musica di sottofondo è la sonata "facile" di Mozart. La scelta non è casuale, la musica di Mozart esprime infatti quella vitalità e quella leggerezza che spero accompagnino sempre i miei alunni.

domenica 10 febbraio 2008

Poesia e musica: "La canzone di Marinella" di Fabrizio de André

Dice Berenson che il metodo per giudicare la bellezza di un’ opera d’arte è l’aumento di vitalità che dà. Un opera d’arte che apprezziamo e sentiamo bella, che sia una poesia, un romanzo, un quadro o una musica, provoca in noi un aumento di vitalità. Fa scaturire dentro di noi quel senso di benessere interiore e voglia di vivere. Molte volte nei momenti negativi della nostra vita, una canzone o una lettura riescono spesso a condurci fuori dalla tristezza e a farci sentire meglio.
La canzone di Marinella del cantautore Fabrizio de André (Genova 1940 – Milano 1999) è sicuramente una di quelle opere d’arte che suscita in noi un aumento di vitalità. Di solito siamo abituati a considerare poesia soltanto una composizione scritta in versi, ma sappiamo che le composizioni in versi nell’antica Grecia erano sempre accompagnate dalla musica. Musica e poesia erano al tempo dei Greci inscindibili. Al giorno nostro Fabrizio de André è un esempio di poeta – musicista; ha scritto canzoni in cui il testo non è inferiore a tante poesie che troviamo nell’antologia, e per di più sono accompagnate da una musica che riesce ad esprimere con efficacia non comune quello che le parole ci dicono.
La canzone di Marinella è una vera e propria poesia accompagnata della musica. E’ la storia di una ragazza che un giorno incontra l’amore e vive questa esperienza con intensità e passione:

“…e c'era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose la mano sui tuoi fianchi

furono baci furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle…..”

Purtroppo al ritorno verso casa Marinella cade, non si sa come, nel fiume e annega. Il suo amato, disperato non si dà pace e mai accetterà la morte della ragazza:

“…..e lui che non ti volle creder morta
bussò cent'anni ancora alla tua porta…”

Questa è la storia di Marinella raccontata nella canzone. Questa storia però non origina esclusivamente dalla fantasia del cantautore, ma è tratta da una storia vera. Dice Fabrizio de André che all’età di quindici anni apprese dal giornale la tragica storia di una ragazza, una ragazza di campagna delle parti di Asti. A sedici anni perse i genitori, fu cacciata dagli zii e si prostituì lungo le sponde del Tanaro. Un giorno trovò un delinquente che le portò via la borsetta dal braccio e la buttò nel fiume, dove annegò. De André rimase così colpito da questa vicenda e commosso, che pensò di reinventare la storia di questa ragazza. Attraverso la poesia egli trasfigurò la vita piena di dolori di questa ragazza in una vita diversa, di una ragazza che era “….senza il ricordo di un dolore” finché un giorno incontrò il vero amore. Purtroppo questa esperienza di felicità fu prematuramente troncata dall’incidente che le capitò. Ma la morte descritta nella canzone è sicuramente addolcita rispetto a quella che accadde realmente. Il cantautore attraverso la poesia riscatta la ragazza da una vicenda tragica e ingiusta, e le offre quello che una vita disgraziata non le aveva mai dato: l’amore e la felicità seppur per un solo giorno “…..e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose.”
L’amore, la morte e il tempo: sono questi i temi immortali della poesia. Temi che ritroviamo espressi magnificamente nella canzone di de André.

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