giovedì 2 aprile 2009

Genova


"Io per il lavoro che faccio viaggio molto
e una volta sono stato anche a Genova...
...io quando vado a Genova vado da solo
e gli altri non ho piacere che vengano a Genova con me.
Quella volta sono andato in moto e non c'era neanche il sedile di dietro.
A Genova ho incontrato un signore che con un giro di parole
mi ha fatto capire che a Genova c'è il mare".

(Cochi & Renato)

In vita mia a Genova sarò stato un centinaio di volte. Di solito di passaggio: o al porto, in procinto di imbarcarmi per la Corsica, o diretto alla Riviera di Levante o, meno spesso, di Ponente; o verso Recco a mangiare la focaccia, o ancora diretto all'Acquario. C'è stato un periodo in cui mi ritrovavo così spesso all'Acquario che ormai chiamavo i pesci per nome. Di battesimo.
Una volta a Genova ho visto Bruce Springsteen.
Genova la attraversi lungo la sopraelevata, da cui intuisci la sorprendente bellezza della città, ma ciò nonostante non sospetti un fascino che possa rivaleggiare con Roma, Firenze o Venezia.

Anche in questa occasione sono partito per Genova diretto all'Acquario; si sa che la domenica non è la giornata consigliata per una gita di relax all'Acquario di Genova, ma ero vincolato da una promessa fatta a mia figlia, così che non è che avessi da scegliere. Partenza intelligente in orario antelucano, immaginavo di arrivare al mare ad "aprire la città", così che ci sono rimasto male a trovare la coda per i biglietti. Niente comunque in confronto a quanto sarebbe stato da li ad un paio d'ore...
Non c'è niente di più bello di vedere il mondo attraverso gli occhi di un bambino, e guardare la vasca degli squali, o dei delfini, dei pirañas o dei pinguini attraverso gli occhi di una Carolina di sei anni è un divertimento dimenticato da noi adulti... così come un giro turistico del Porto, specie dopo un'abbuffata di quella focaccia unta dalla morbidezza e dal sapore così inimitabili che da sola meriterebbe alla città il titolo di Capitale d'Italia.
Ma la parte straordinaria è venuta dopo la sbarco, con una passeggiata così inaspettata che ancora ne avverto il sapore visionario come l'avessi vissuta in un sogno: dal Porto Vecchio ai carruggi della città, con colpi di teatro come quando da un vicolo stretto, buio e malandato all'improvviso ti trovi ad ammirare vie e palazzi di una suntuosa bellezza come via Garibaldi con il Palazzo Rosso ed il Palazzo Bianco. Mentre a pochi metri corre parallelo il budello di via Maddalena, con i tanti locali etnici e, nomen omen, le tante prostitute sbarcate da ogni angolo del mondo. Una passeggiata per l'intrico delle strade del porto è più evocativa ed eccitante di un viaggio nei sobborghi di Cuba e di uno nello sfarzo di Parigi al medesimo tempo. Una scoperta dopo l'altra, come le piastrelle della trattoria economica da Maria nel ripido vico Testadoro, su cui sono appesi non solo i menu ma anche i commenti, come "minestrone buonissimo", o il lusso della Suntuosa Piazza de Ferrari, che ci ricorda che Genova fu una delle Capitali del Mondo. E carrugi dai nomi evocativi come via del Campo e vicolo della Rosa.



3 commenti:

ste ha detto...

non posso non dire la mia, da genovese profondamente attaccato alla mia città...

mi piacerebbe darvi una guida in breve, una mappa sentimentale che vi conduca "lungo le calate dei vecchi moli in quell'aria spessa, carica di sale, gonfia di odori..."(...)

allora giusto cominciare da fabrizio, e farsi guidare dalle sue canzoni mentre ci inoltriamo, senza meta, nei vicoli del centro storico, sorprendendoci per le cose inaspettate, i palazzi nobiliari che marciscono tra le case medioevali, i portali gotici, le improbabili signore con vaghi accenni di barba, le friggitorie, le gallerie d'arte, gli antiquari, le botteghe che vendono stoccafisso...

se nel frattempo vogliamo penetrarne l'anima, niente di meglio di "litania" di giorgio caproni, poeta livornese crudelmente innamorato di genova. le sue parole bastano ed avanzano... (http://www.fasce.it/paolo/genova/litania.asp)

se poi proprio serve una guida, meglio partire dall'isola delle chiatte e dal porto antico, attraversare il centro storico, per salire alla spianata di castelletto sino ad abbracciare tutta la città dall'alto. per salire percorrere la salita alla spianata di casteletto o utilizzare l'ascensore che da portello ci porta direttamente alla spianata, ascensore che lo stesso caproni sperava di utilizzare nel suo ultimo viaggio... "quando mi sarò deciso d'andarci, in paradiso ci andrò con l'ascensore di castelletto"...

se volete pranzare, consiglierei la "buca di san matteo", in via chiossone, vicino a piazza san matteo, nel cuore del centro storico, locale molto bello e particolare (consiglio di chiedere di pranzare nella cisterna) dove si mangia molto bene; in alternativa "pintori" in via san bernardo.

se poi invece volete economicamente assaggiare piatti tipici, tra cui non possono mancare farinata e torte di verdura, niente di meglio di un salto da "sa pesta" in via dei giustiniani. tipica rivendita che ti fa mangiare seduto a dei tavolacci...

per i panini il massimo è il "gran ristoro" sottoripa. panini eccezionali con ogni tipo di affettato. locale microscopico, a pranzo lo riconosci dalla coda all'esterno. vale la pena aspettare, diffida dalle imitazioni nei paraggi.

uno spuntino veloce ed "intellettuale" dalla mia amica isabella a "ombre rosse" in vico degli indoratori, segnalato da slow food.

finirei con l'"antica osteria di vico palla" nell'omonimo vicolo. ottima cucina genovese.

faccio torto a molti altri ma mi pare basti. sono tutti nel centro storico a breve distanza dall'acquario. (e nessuno è turistico...)

se resta il tempo, e vogliamo spingerci verso nervi, a giugno il tramonto dalla passeggiata anita garibaldi di nervi è impagabile.

se raggiungiamo camogli, non perdiamoci la focaccia col formaggio (una delle cose più buone del mondo) da comprare al forno sul lungomare, subito dopo il porticciolo, e mangiare sulla spiaggia, tra le barche. poi con un battello navighiamo sino a san fruttuoso, abbazia medioevale con torri di difersa in una splendida insenatura del promontorio di portofino...

mille altre cose, ve ne parlerei volentieri... scordo i forti settecenteschi, la piazza sarzano con un chiostro triangolare, la spianata dell'aquasola, villa pallavicini a pegli, incredibile esempio di parco "romantico", il porto e la lanterna, la loggia di banchi, la cattedrale...

se mi date occasione ve ne parlerò ancora...

ste ha detto...

..."E carrugi dai nomi evocativi come via del Campo e vicolo della Rosa"... non dimentichiamo allora il "vico dell'amor perfetto" piccola traversa di via degli orefici... che ci sia un nesso?

Blue Bottazzi ha detto...

Questo è il mio secondo post più letto di sempre.
Peccato che non sia per merito mio. Ho scoperto che i contatti arrivano da Google dopo aver digitato: "motel genova ore". Fin dal mattino... Chiedo scusa, non era intenzionale.