sabato 26 marzo 2011

Scomparso un imprenditore edile di Taormina. Ricerche in tutta Italia

Giallo a Taormina. Da giovedì scorso non si hanno più notizie di un noto imprenditore edile della città del Centauro. La persona scomparsa è Maurizio Russo, 41 anni.
La moglie, Loredana Sturiale, ha già presentato formale denuncia ai Carabinieri della Compagnia di Taormina e le ricerche sono state immediatamente diramate ed estese su tutto il territorio nazionale.
Russo, dopo aver pranzato con la moglie, ha lasciato Taormina nel primo pomeriggio di giovedì 24 marzo,  a bordo del suo furgone, un Caddy Volkswagen di colore grigio verde (la targa è DY428CM). Aveva un appuntamento di lavoro nell’etneo, a Pasteria, dove però a quanto pare non è mai presentato.
Il telepass ha segnalato la sua presenza all’ingresso del casello autostradale di Taormina ed, intorno alle 14.30, in uscita al casello di Fiumefreddo. L’ultimo ad averlo visto è stato poi un suo collaboratore, nella zona di Piedimonte. L’allarme è scattato alle ore 19 quando la persona che avrebbe dovuto incontrare a Pasteria, ha chiamato l’ufficio di Russo e ha fatto sapere di aver atteso invano l’arrivo del costruttore. Da lì la moglie ha chiesto aiuto alle Forze dell’Ordine e sono scattate le prime ricerche. I Vigili del fuoco hanno sorvolato la zona tra Piedimone e Linguaglossa con un elicottero. Nessuna traccia però di Maurizio Russo e del suo furgone.
L’imprenditore è svanito nel nulla. La moglie, come detto, ha denunciato prontamente il caso di scomparsa. Sono ore di grande apprensione per tutta la famiglia di Russo, genero di uno dei più noti ed apprezzati ristoratori di Taormina. “In questo periodo – racconta Loredana Sturiale – era abbastanza stressato per i tanti impegni di lavoro. Aveva comunque programmato come sempre la sua agenda e non ha fatto notare niente di strano”.
La moglie sottolinea comunque che Maurizio è una persona molto precisa e dedita alla sua vita sia affettiva che professionale. Al momento non ci sono elementi che facciano concretamente pensare alla volontà di compiere qualche incauto gesto, e lo stesso Maurizio – secondo quanto evidenziato dalla moglie – non ha mai dato segnali in tal senso.
L’appaltatore, in effetti, con la sua impresa aveva di recente effettuato diversi lavori fuori Taormina. In Sicilia aveva lavorato nella zona di Trapani, a Salemi, nel catanese e a Messina, alla ristrutturazione della Caserma “Zuccarello”. “Non ci ha mai lasciati per cosi tanto tempo da soli e senza alcuna notizia di lui”, afferma Loredana Sturiale. Al momento della scomparsa, l’imprenditore taorminese indossava un maglione blu, camicia a righe bianche, e una giacca a vento di colore blu.
Aveva con sé due cellulari, che adesso risultano entrambi spenti. Inutile, da giovedì a tuttora, si è rivelato ogni tentativo di raggiungerlo. Anche un solo squillo in questi casi può permettere agli inquirenti di risalire all’area alla quale è agganciato il telefono, in virtù di un sistema europeo di localizzazione degli apparecchi.
I Carabinieri hanno già richiesto l’autorizzazione del magistrato competente per acquisire i tabulati telefonici e provare a ricostruire la dinamica dei movimenti compiuti giovedì pomeriggio da Russo.
Le celle telefoniche potrebbero aiutare gli investigatori a fare chiarezza sul perché il costruttore non si sia presentato all’appuntamento a Pasteria, frazione di Calatabiano. La notizia di questa scomparsa tiene in angoscia la famiglia di Russo e sta destando preoccupazione in tutta la comunità di Taormina, dove l’imprenditore è stimato sia dal punto di vista umano che professionale. Una bravo ragazzo, una persona seria e onesta, che non faceva mai mancare un sorriso agli amici e ai conoscenti.
Allora che fine ha fatto Maurizio Russo? A quale destino è andato incontro? Cosa può essere accaduto quel “maledetto” giovedì pomeriggio? La speranza è che Maurizio possa fare ritorno al più presto a casa.
Chiunque abbia delle segnalazioni da fare e possa fornire notizie utili al ritrovamento di Maurizio Russo può rivolgersi ai Carabinieri e chiamare il 112, o ad ogni modo contattare le Forze dell’Ordine.  

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