Storia



2003

Il 13/05/2003 la Regione Umbria ha stipulato una convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile e la Regione Basilicata (soggetto capofila per la realizzazione dei Centri), per l’istituzione del proprio Centro Funzionale Decentrato (CFD), individuandone la sede nella città di Foligno, nell’area del costituendo Centro Regionale di Protezione Civile (CRPC), quale primo nucleo operativo.

Nell’ambito di tale convenzione, sono individuati gli obblighi della Regione Umbria ai fini della costituzione del proprio CFD, ovvero:

  • dotare il sito che ospiterà il CFD di tutti i prerequisiti logistici e tecnici atti a consentire l’attivazione e il funzionamento della struttura;
  • far confluire i dati qualitativi e quantitativi rilevati dalla rete di monitoraggio a tutti gli altri Centri Funzionali, e alla Sede del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile;
  • mettere a disposizione il personale minimo previsto per l’espletamento delle relative attività.

 

2004 - 2005

Sono stati codificati a livello nazionale i compiti delle Regioni ai fini dell’attivazione dei propri Centri Funzionali Decentrati, con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004: "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile".

La Regione Umbria, in conformità al DPCM del 27/02/2004, con le Deliberazioni di Giunta Regionale n°1086 del 28/07/2004 e n°1816 del 3/11/2005, ha stabilito di voler pervenire alla dichiarazione di "Centro Funzionale Attivo", d’intesa con il Dipartimento della Protezione Civile.

 

2006

A far data dal 1/10/2006 è stata attivata, presso la Direzione Ambiente, Territorio e Infrastrutture – Servizio Difesa del Suolo, Cave, Miniere e Acque Minerali, la nuova struttura "Gestione Attivita’ del Centro Funzionale Regionale" (Det.Dirett.n°8675/2006), i cui compiti istituzionali sono, in accordo con la normativa sopra richiamata:

  • Acquisizione dei dati meteo-idropluviometrici e successiva elaborazione modellistica;
  • Gestione della rete radar regionale;
  • Trasmissione dei dati ai Centri Funzionali Decentrati e al Centro Funzionale Centrale presso il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, mediante apposito Sistema predisposto per il funzionamento dei sistemi di comunicazione e per la cura dell’interscambio dei dati;
  • Attività a supporto della Protezione Civile;
  • Concentrazione ed integrazione dei:
    • dati qualitativi e quantitativi rilevati dalle reti meteo-idropluviometriche, dalla rete radarmeteorologica nazionale e regionale, dalle diverse piattaforme satellitari disponibili per l’osservazione della terra;
    • dati territoriali idrologici, geologici, geomorfologici e quelli derivanti dai sistemi di monitoraggio delle frane;
  • Modellazioni meteorologiche, idrologiche, idrogeologiche ed idrauliche finalizzate all’elaborazione di scenari di rischio;
  • Elaborazione di bollettini meteorologici finalizzati all’elaborazione di scenari di rischio;
  • Attività di previsione, di valutazione, di monitoraggio e sorveglianza in ordine agli scenari di rischio probabili e ai livelli di criticità raggiungibili, in relazione alle diverse tipologie di rischio;
  • Attività connesse alla definizione e all’aggiornamento delle zone di allertamento del territorio regionale e del relativo sistema di soglie di allarme pluviometrico e idrometrico;
  • Svolgimento delle seguenti ulteriori attività:
    • Elaborazione ed emissione dell’ "Avviso di criticità";
    • Espletamento delle attività connesse alle fasi dell’emergenza, inerenti la raccolta dati di tipo idrometeorologico e previsione meteorologica, finalizzata alla gestione della fase stessa, garantendo per il periodo di allertamento, e qualora necessario, un’attività H24;
    • Espletamento delle necessarie attività di interlocuzione operativa con il Centro Funzionale Centrale presso il Dipartimento di Protezione Civile e con il Servizio regionale di Protezione Civile.

 

2007

In seguito all’inaugurazione ufficiale della sede temporanea del CFD presso la "palazzina servizi e controllo accessi del CRPC" a marzo 2007 (nell’attesa del completamento dell’edificio centrale che sarebbe dovuto essere tra l'altro anche sede della Sala Operativa Unificata Regionale – SOUR - di Protezione Civile), la Giunta Regionale ha:

  1. Definito le disposizioni e le procedure per l’allertamento riguardante i rischi idrogeologico e idraulico e per la gestione delle relative emergenze.
    D.G.R. n° 2312 del 27/12/2007Direttiva regionale per l’allertamento rischi idrogeologico – idraulico e per la gestione delle relative emergenze (in prima applicazione della Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004)”.

  2. Approvato la nuova definizione delle Zone di Allerta regionali nonché le relative Soglie Idrometriche e Pluviometriche di allertamento.
    D.G.R. n° 2313 del 27/12/2007
    Dichiarazione di possesso dei requisiti minimi per l’attivazione del CFD della Regione Umbria (in prima applicazione della Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004)”.

Per quanto riguarda le risorse umane, sono disponibili dal 2009 tutti i 10 funzionari tecnici previsti (tra inquadrati di ruolo e a contratto), in ottemperanza a quanto richiesto dal DPC sulla base delle indicazioni contenute nel “Progetto definitivo relativo alla realizzazione dei Centri funzionali” .

 

2010

E' stato dichiarato il CFD umbro formalmente attivo e autonomo nell’emissione degli “Avvisi di Criticità regionali”, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n°26 del 26/02/2010 (Pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria n. 12 del 17 marzo 2010 e denominato “Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004: Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile”. Dichiarazione dello stato di attività ed operatività del Centro Funzionale Decentrato della Regione Umbria.”) ed in seguito al nulla osta formale del DPCN (nota prot. n. DPC/PREN/10122 del 10/02/2010).