lunedì 22 dicembre 2008

Vedi Napoli e poi muori ...

Ieri abbiamo fatto un gita a Napoli, per vedere i famosi pastori di S. Gregorio Armeno.

Spendo due parole per spiegare il significato del detto "vedi Napoli e poi muori".
Questo detto è stato coniato da un non meglio identificato poeta. Il suo intento era quello di sottolienare come la bellezza di Napoli fosse così grande, è che quindi era (ed è) indispensabile visitarla almeno una volta nella vita; e solo dopo averla visitata si può morire in pace, poichè si è visto la cosa più bella del mondo.

A spiegarmi il famoso detto in questi termini, è stato un signore napoletano trovato casualmente sull'autobus. E' questo è già un primo segnale di come la città partenopea, e del sud in genere, sa essere accogliente.

Arrivati a Napoli ci siamo incaminati per via Toledo, direzione p.zza Plebiscito.
Via Toledo è una delle strade commerciali della città, dove si trovano le vetrine delle griffe più famose.
Accanto a questi però, si trovano anche tutta una serie di venditori "abusivi": ci sono gli i napoletani veraci agli angoli dei fabbricati che vendono ogni tipo di mercanzia, mentre sul ciglio del marciapiede ci sono i venditori oriundi (leggi extracomunitari) impegnati nella vendita di borse e simili.

Per il pranzo ovviamente non potevano che mangiare pizza, e per farlo abbiamo scelto la Pizzeria Brandi, situata vicino a p.zza Plebiscito.
Per chi non lo sapesse, è in questa pizzeria che nel giugno 1889 fu inventata la pizza margherita in onore della moglie del Re Umberto I, la Regina Margherita di Savoia.
Insomma un must.

Un altro must a Napoli è il caffè. Noi lo abbiamo preso "Dal Professore", dove il caffè è un'arte.

Con lo stomaco pieno ci siamo diretti verso S. Gregorio Armeno, dove sono in vendita i vari personaggi del presepe.
E aggirandoti per questi vicoli, accompagnati dal sottofondo delle radio che trasmettevano le partite, ti rendi conto di cosa è il presepe per i napoletani.
Mentre per il resto delle persone è solo un augurio, per i napoletani è un'arte, che a me ricorda molto il modellismo per la cura dei dettagli che hanno.
A stare li in mezzo a quei vicoli ti viene voglia di correre a casa e di fare il presepe.

Un'altra tappa gastronomica è stata Scaturchio, nota pasticceria sita in p.zza San Domenico Maggiore 19, nel cuore si Spaccanapoli, dove abbiamo degustato una fantastica sfogliatella.

Questo il resoconto di questa bellissima giornata a Napoli.
Devo dire che a me è piaciuta tantissimo, e spero di poterla visitare nuovamente.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

le bellezze di questa città sono infinite..ogni angolo della città è una sorpresa..vale la pena di visitarla

Axel ha detto...

Ormai sono 5 anni che vivo a Londra e sono 2 anni e 3 mesi che non torno a Napoli... Però mi manca. Non la gente che la popola, quella no. Però questo è lo stesso motivo per cui non tornerei in Italia in generale. Però Napoli... é Napoli. Quanto amo la mia città è indescrivibile. Non lo do' a vedere, però mi manca.
Grazie per questo blog. Davvero.

Axel

Anonimo ha detto...

Effettivamente è una città che stupisce, specie chi sa di essa solo quello che vede in TV. Belli non solo i vicoli, ma anche i monumenti, e che dire del palazzo visitabile entrando da piazza Plebiscito? Mi ha stupito più della residenza estiva attuale dei reali inglesi a Glasgow.
Segno di una passata età prospera dimenticata da noi e dalla storia.

Anonimo ha detto...

Il non meglio identificato poeta sembra essere Lord Byron...

Unknown ha detto...

Era Goethe ad averla detta, lo scrive ella sua opera "Viaggio in Italia".

Dopo aver visitato napoli, mentre era sulla scogliera a mergellina scrisse queste parole ^^

Ma le parole non sono le sue...
Sono di un poeta non identificato che risale ad un era ancor piu antica.
E' una di quelle frasi che perdono nel tempo l'autore che le ha dette.

raffucc ha detto...

se ti sei bevuta la storiella della Pizzeria Brandi che avrebbe inventato la pizza margherita in onore della regina sabauda, c'è da dubitare anche su altre affermazioni.
La pizza con pomodoro e mozzarella si faceva a Napoli fin dal '700 come ci dice Francesco de Bourcard, (Usi e costumi di Napoli, Vol. II, pag. 124)"...« Le pizze più ordinarie, dette coll'aglio e l'oglio, han per condimento l'olio, e sopra vi si sparge, oltre il sale, l'origano e spicchi d'aglio trinciati minutamente. Altre sono coperte di formaggio grattugiato e condite collo strutto, e allora vi si pone disopra qualche foglia di basilico. Alle prime spesso si aggiunge del pesce minuto; alle seconde delle sottili fette di mozzarella. Talora si fa uso di prosciutto affettato,

Matteo ha detto...

Napoli è fantastica qui ho trovato varie foto e un meraviglioso video in 4k www.hotelfree.it/itinerari_Campania/visitare-napoli-due-giorni.asp