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21 marzo 2006

Exit Poll Italia: molti azzurri a destra, ma il potere forte sta a sinistra.

Filed under: futbol — filnax @ 2.49 PM

Cav contro Cav. All’Artemio Franchi di Firenze domenica prossima si profila il secondo round del match Silvio Berlusconi versus Diego Della Valle. A dar manforte all’imprenditore marchigiano “con scheletri nell’armadio” gli omonimi del suo nemico. Contro il Cav. azzurro scende in campo il Cav rosso. Collettivo Autonomo Viola è infatti il gruppo ultrà che guida la curva Fiesole, la cui scelta del nome non lascia dubbi sulle simpatie politiche vicine a DDV. Ma i giocatori come si schiereranno il 9 aprile? Il Cav. azzurro seduce ancora gli azzurri? Nessun giocatore rivela a chi andrà la sua preferenza nell’urna. Il Foglio ha contattato amici e persone vicine ai giocatori che presumibilmente costituiranno l’undici titolare della Nazionale di Lippi ai mondiali di Germania per radiografarla politicamente.

In porta Gigi Buffon non ha dubbi: a destra. L'outing è del 1999 quando sulla maglietta del Parma scrive con il pennarello "boia chi molla". Fioccano polemiche e Buffon prima si scusa, poi peggiora la situazione scegliendo la maglia 88. Un numero caro ai neonazisti che si traduce con Heil Hitler, essendo l'acca l'ottava lettera dell'alfabeto. Interviene anche la comunità ebraica. Dietrofront di Gigi che opta per il 77. Per le sue simpatie politiche è un beniamino degli Irriducibili della Lazio, noti alle cronache per lo sventolio di croci celtiche. Durante un Lazio-Juventus dello scorso campionato la curva biancoceleste acclama il portiere della Nazionale. "Gianluigi risponde salutando calorosamente la curva – scrivono gli Irriducibili sul loro sito internet- e alla nostra richiesta di un saluto romano, essendo uomo leale, coraggioso e coerente lo fa incurante dei benpensanti, scribacchini e soloni di parte". Il voto a destra per Buffon non è in discussione. Il ballottaggio alle urne è tra An e la formazione di Alessandra Mussolini, con Fini in netto vantaggio.

Anche la difesa davanti a Buffon opta per la Casa delle Libertà. Fabio Cannavaro non ha mai nascosto la sua ammirazione per il Cav. presidente del Milan e guarda con favore anche alla versione istituzionale. Il suo compagno di reparto Alessandro Nesta non sbanda a sinistra, tutt'altro. Ai tempi della Lazio non faceva mistero di guardare con simpatia al partito di Gianfranco Fini, anche se ora che si è stabilito a Milanello evita diplomaticamente di farne cenno. Si segnala comunque come l'unico milanista a non votare direttamente per il Cav. Tendenza An anche la prima riserva come difensore centrale, Marco Materazzi dell’Inter.

Sulle fasce fluidificano due taciturni come Gianluca Zambrotta e Fabio Grosso. La politica non è tra i loro principali interessi e sull’argomento non si confidano facilmente. “Per il momento sono orientato all’astensione” dichiara il difensore del Palermo. A centrocampo la nazionale si affida al compasso di Andrea Pirlo e ai polmoni di Rino Gattuso, fedeli alla linea del loro presidente, così come l’attaccante Alberto Gilardino. Forza Italia alle urne ed allo stadio. Difficile per i rossoneri ammettere una preferenza diversa. Anche gli ex azzurri Paolo Maldini e Billy Costacurta non celano l’appoggio politico al Cav. L'unico che finora l'ha fatto è stato Massimo Ambrosini, fidanzato con Micaela, la figlia di Palmiro Ucchielli, ex senatore ds e attuale presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Ma Berlusconi coltiva un suo ripensamento per il 9 aprile: “Nel Milan ho un bravo centrocampista di sinistra, marchigiano, Ambrosini, ma non credo voti a sinistra”. In Nazionale a soffiare il posto ad Ambrosini come riserva di Gattuso è stato Daniele De Rossi, giovane centrocampista della Roma, coccolato da Walter Veltroni per il beau geste di domenica scorsa quando ha ammesso all’arbitro di aver fatto gol con la mano. Nato e cresciuto ad Ostia, nel feudo elettorale di Teodoro Buontempo, De Rossi guarda a sinistra, senza una predilezione partitica particolare. Nessun interesse elettorale per l’oriundo Mauro German Camoranesi. La politica non lo incuriosiva neppure in Argentina.

Sulla fascia sinistra si schiera l’alfiere della Nazionale, Francesco Totti che con Veltroni ormai si da del tu e scambia assist a ripetizione. Non c’è iniziativa di solidarietà dove il primo cittadino non chieda al capitano della Roma di accompagnarlo. In caso di mancato recupero in vista dei Mondiali, Lippi si affiderà al sempreverde Alex Del Piero, il cui imprinting politico è quello da dc veneto doc. Il fantasista della Juventus si colloca in area centrodestra, tendenza Casini.Un grosso dispiacere a Diego Della Valle lo procura il suo giocatore più rappresentativo: Luca Toni. Cresciuto in una regione rossa (nel modenese) con genitori umili (padre muratore, madre bidella), il centravanti della Nazionale – dicono i bene informati – predilige il centrodestra dell’odiato Cav. Poco successo DDV lo incontra anche in altri due viola, ex nazionali, come Stefano Fiore e Giuseppe Pancaro. Entrambi vicini ad An.

A sinistra, oltre a Totti, solo il commissario tecnico. Educato dal padre a pane, pallone e socialismo Marcello Lippi guarda con favore ai Ds di Massimo D’Alema. Con cui condivide il disprezzo verso i giornalisti.

Filippo Nassetti

(Il Foglio, 21 marzo 2006)

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