70-Non poter godere

Ti senti bagnata fradicia, alzi il braccio ed incominci; colpo dopo colpo nella sala c'è solo il rumore delle scudisciate sulla sua pelle e i lamenti di N42; sono tanti cento colpi e la Novizia piange, si dispera, si contorce e tu continui, incurante delle sue urla e del suo dolore, a colpirla ed a godere. Ti piace vedere quella ragazza soffrire, ti eccita osservare i segni sulla sua schiena, godi quando s'inarca e si accartoccia dal male tirandosi per le catene. Al termine delle cento scudisciate N42 sta sbavando dal dolore, ti avvicini a lei dal dietro, le afferri un seno con una mano e con l'altra osi ad accarezzarle la vagina; così vicino senti l'odore acre del suo sudore, ma un dolore lancinante ti prende ad un fianco, la Sacerdotessa ti ha richiamato all'ordine:
"Si, hai proprio bisogno di raffreddare i bollenti spiriti; seguimi"
Ti fa scendere una piccola scala che porta nei sotterranei e ti fa entrare in una saletta non molto grande; la saletta è vuota, ha soltanto due catene che pendono dal soffitto ed alle catene ci sono delle morse dentellate. In terra due anelli, molto distanziati; la Sacerdotessa ti posiziona sotto le catene e ti mette le morse sui capezzoli. Gli aculei delle morse subito si aggrappano dolorosamente alla carne dei capezzoli, provocandoti fitte dolorosissime, poi ti fa allargare le gambe e ti incatena le caviglie agli anelli del pavimento. Fai fatica a reggerti in piedi, barcolli, metti in trazione le morse facendo penetrare ancora di più gli aculei; il dolore è atroce, la Sacerdotessa ti dice:
"Sono le undici del mattino, rimarrai a soffrire fino alle tre di questo pomeriggio, poi incominceremo il trattamento dell'eccitazione"
Ti lascia sola mentre il dolore incomincia a espandersi in tutto il corpo; le morse ti attanagliano i capezzoli che bruciano ed il dolore lancinante ti penetra nel cervello. Cerchi di mantenerti in piedi per evitare che il peso del corpo metta troppo in trazione i capezzoli, ma non è facile mantenere l'equilibrio incatenata in quel modo. Le mani incatenate all'anello posteriore del collare ti fanno soffocare, le gambe divaricate che ti rendono instabile la posizione facendoti perdere l'equilibrio e rimani sorretta solamente dalle morse ai capezzoli. Piangi, non riesci a trattenere le lacrime, piangi ed urli, il dolore è atroce e in poco tempo ti scordi di N42 e delle scudisciate che le hai somministrato e ti ritrovi ancora con la sola compagnia della sofferenza. Ormai hai imparato, è di vitale importanza raccogliere la sofferenza e volgerla al proprio piacere se vuoi sopravvivere;; incominci, così, ad ascoltare il tuo corpo; concentri la mente sui capezzoli martoriati e sulla posizione infame che sei costretta a a subire, lentamente senti salire dal ventre lo scarico di adrenalina che sembra anestetizzarti le membra. Ti piace, adori essere torturata e martoriata, senti dentro di te l'orgoglio ed il piacere della devastazione che ti aiutano a sopportare il dolore nel tempo che trascorre lento; tremi dall'emozione, tremi dal dolore, tremi all'idea di essere violata in quel modo. Lentamente perdi la cognizione di ciò che ti circonda, ormai il dolore ai capezzoli è mascherato dalle endorfine; semi incosciente vedi entrare la Sacerdotessa, ha in mano una siringa; non senti nemmeno l'ago che penetra nel fianco del ventre. Pian piano il liquido denso ed oleoso entra nei tessuti; brucia, ma per te è poca cosa, poi la Sacerdotessa dice:
"10F questo liquido è un potentissimo eccitante afrodisiaco; fra qualche attimo entrerà in circolo ed incomincerà a fare il suo effetto. Inizierai a sentire caldo tra le cosce ed il desiderio di essere penetrata si farà strada. E' una droga potentissima, fa crescere l'eccitazione al punto che se tu non fossi legata prenderesti la prima cosa che ti viene per le mani e te la infileresti dentro l'utero. Invece rimarrai incatenata a soffrire dal desiderio di essere scopata e questa voglia si fa sempre più intensa. I genitali incominciano a gocciolare copiosamente, sei eccitata, il respiro si fa affannoso e la voglia di toccarti ti prende fino al midollo. Vorresti almeno chiudere le cosce e stringere la vulva, vorresti spremerla come una spugna. Dopo qualche attimo entra la Sacerdotessa, ti si avvicina e ti infila un dito tra le labbra madide di umori:
"Si, stai incominciando a sentire il desiderio; vedrai, fra un po' impazzirai dalla voglia"
Quel dito ha avuto un effetto travolgente, quasi hai schizzato umori al semplice contatto e la voglia di prenderlo dentro del tutto ti fa aumentare la voglia, con voce roca incominci ad implorare:
"Vi prego scopatemi, fatemi passare questa voglia, non resisto più"
"un bastone, vi prego, anche un bastone, ma mettetelo dentro, apritemi, vi prego"
Poi una alla volta entrano altre Sacerdotesse, si fermano ad osservarti mentre lentamente crolli verso la pazzia:
"no, basta, vi prego, bruciatemela, laceratela, non ce la faccio più"
"10F, non preoccuparti, fra un paio d'ore tutto sarà passato ed allora si che potrai ricevere il dolore, hai ancora un paio di ore di sofferenza…. guardatela come sta grondando, per me se l'è fatta addosso!"
In quelle due ore il fuoco dentro il tuo sesso ti fa uscire di senno, non ragioni più, hai la bava alla bocca, sotto i tuoi piedi c'è una pozza di umori e nella semi incoscienza vedi entrare dalla porta due donne, non le riconosci subito per le lacrime che hai agli occhi, ma dopo qualche attimo ti rendi conto chi sono; S30 che sta trascinando incatenata N30 e un tuffo al cuore ti fa ritornare alla mente di quanto ti eri innamorata di N30, sei senza parole, N30 non ti ha riconosciuta, S30 sempre più perfida ordina alla Novizia:
"Rpulisci tutto con la lingua e in fretta, che fra poco la Monaca dovrà ritornare a soffrire"
Mentre N30 china a terra incomincia a leccare il lago dei tuoi umori, S30 si avvicina e sussurra in un orecchio:
"Ciao sgualdrina, ti ricordi di me vero? Guarda la tua cocca qui in terra come sta ripulendo i tuoi succhi di eccitazione, sai tesoro mio, le ho inflitto molto dolore, N30, fai vedere alla tua innamorata in che stato sei!"
N30 senza dire una parola, immediatamente si alza e si espone al tuo sguardo; il suo corpo porta i segni di innumerevoli frustate, sia all'apparato genitale che sulla schiena, sui fianchi e sui seni; mentre si sta mostrando abbassa gli occhi per non guardarti, la vedi che sta piangendo e ti si stringe il cuore, stai ancora tremando per il Trattamento appena subito e non riesci ad incrociare gli occhi della Novizia, intanto S30 continua:
"Ha pagato per aver fatto la civetta con te, ora per un bel pezzo si scorderà l'uso dell'apparato genitale e ora tocca a te amore mio, bisogna che riprendiamo i nostri giochetti; intanto ogni notte sarai qui a sbrodolare dalla voglia"
"No, ti prego, non farlo, cosa ti ho fatto?"
S30 infuriata le sferra un pugno sul viso, procurandole un'ecchimosi; subito l'atra Sacerdotessa interviene afferrandola e trascinandola via:
"Smettila S30, non vedi cos'hai fatto? Ma sei scema? La Monaca è una preferita della Badessa e poi non sai che è vietato colpire al volto? e adesso? sei una cretina; speriamo che la Badessa non se ne accorga e non dica nulla"
Senti la rabbia che ti sale dallo stomaco, non tanto per il pugno ricevuto, non l'hai quasi nemmeno sentito, ma per quello che S30 ha fatto a N30. La vedi ridotta uno straccio, la schiena, i seni, le cosce, i genitali, sono ricoperti di ferite da frusta, sono profonde e seriamente sanguinanti:
"Perchè l'hai ridotta così?" urli verso S30
"Che colpa ha lei, prenditela con me"
La Sacerdotessa che ha trascinato via S30 prende una frusta ed incomincia a frustarti duramente, dicendoti:
"Ma con chi credi di avere a che fare? E' il modo di rivolgersi ad un Sacerdotessa?"
Le frustate ti risvegliano dal torpore, N30 si è rimessa a leccare in terra, poi viene portata via dall'altra Sacerdotessa; S30 si avvicina nuovamente, si siede in terra e ti guarda appesa per i capezzoli, distrutta e segnata dalle frustate:
"Mi avevi detto di amarmi, ti amavo alla follia… perchè mi hai fatto questo?"
"Non ho fatto nulla Signora, mi creda!"
"Ti sei fatta affascinare da quella ragazzina cicciotta, hai preferito lei a me"
"No Signora, no, non è vero!!"
"Si, mi hanno detto che te la sei fatta leccare fino a godere…. se non ti amassi da morire ti denuncerei alla Badessa e godrei nel vederti lacerata in mezzo al cortile"
Con quella frase ti rendi conto di averla in pugno, il tuo folle masochismo prende il sopravvento:
"Allora lo faccia, mi denunci, lei ha diritto di godere di me come crede"
S30 ha un fremito, ti osserva, le vedi gli occhi, è visibilmente eccitata:
"Lo farei volentieri si, tra l'altro sei anche gradita dalla Badessa, avrei modo di eliminare una possibile concorrente. No non posso farlo, ti voglio, ora…"
SI alza di scatto e va a chiamare le altre Sacerdotesse in servizio presso le Novizie:
"Forza, incominciamo il nostro dolore serale; indosseremo il rostro, 10F si farà la notte sul cavalletto, così pareggerà i conti con il Trattamento dell'Eccitazione"
S30 è una specie di Sacerdotessa superiore alle altre, solitamente le Sacerdotesse in servizio presso le Novizie sono di rango inferiore e sono costrette ad ubbidire a quelle superiori. Vengono fatti portare i rostri ed il cavalletto; con molto dolore ti vengono tolte le morse ai capezzoli e vieni slegata dalle catene. Subito, però, vieni fatta montare sul cavalletto e, nuovamente, quello spigolo legnoso ti si conficca nei genitali premendo sulla carne e sul clitoride; Le Sacerdotesse si spogliano e incominciano ad indossare il rostro. Noti che hanno esperienza nell'uso dello strumento; senza tentennare e senza impacciarsi, si assicurano la catena chiodata alla vita e in mezzo alle labbra, stringendo fino a far penetrare a sangue gli aculei del rostro. Un silenzio tragico regna nella sala, nessuna fiata ma è palese la sofferenza, del sangue cola sulle cosce delle Sacerdotesse, S30 ha in mano uno scudiscio ed incomincia a colpirti le ferite lasciate dalla frusta di prima. Hai il fuoco in mezzo alle cosce, non sai se è peggio il legno di questo cavalletto o la voglia sfrenata dell'eccitazione di prima; pensi a quello che hai subito, è la tua chiave di sopravvivenza in questo Convento, non credevi fosse possibile sentirsi così eccitata dal desiderare di essere penetrata con violenza. Terribile quell'eccitazione indotta dal siero, ma terribile è anche lo spigolo che pressa sul clitoride; guardi S30, non la vedi soffrire come le altre, però; la cosa ti da da pensare, S30 è una Sacerdotessa e dovrebbe soffrire come le altre, se non di più, ma invece non hai di lei la sensazione che sia una che si fa infliggere la Sofferenza come d'obbligo, anzi, ti sembra che la fugga non appena possibile. Mentre stai meditando su queste cose senti aprirsi la porta, entrano la Badessa e 3 Sacerdotesse Preferite, ti vede… guarda le altre Sacerdotesse… vede S30 e dice:
"Cosa ci fa 10F sul cavalletto? chi l'ha messa sul Cavalletto?"
Nessuna si fa avanti, tutte tacciono; la Badessa ti guarda e ti chiede:
"Chi è stato?"
Con un fondo di soddisfazione sadica e con un filo di voce sofferente le dici:"
"S30 Signora Badessa, la Sacerdotessa S30 ha voluto che subissi il cavalletto per contrastare il Trattamento dell'Eccitazione."
La Badessa irritata dal fatto ordina immediatamente alle sue Sacerdotesse Preferite:
"Toglietela di li, rimettetela in forze"
Poi rivolgendosi alle altre Sacerdotesse:
"Voi verrete rinchiuse in cella di tortura per una settimana"
Poi si rivolge a S30:
"S30, ora verrai sodomizzata a sangue da 10F, così imparerai come ci si comporta"
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16 risposte a 70-Non poter godere

  1. sariandola ha detto:

    🙂
    finalmente si festeggia!!!

  2. CuoreDiDiamante ha detto:

    complimenti, sempre più bello e sempre più eccitante!!!

  3. esplosiva ha detto:

    mi sono imbattuta nei tuoi racconti e ne sono rimasta folgorata. Complimenti per la fantasia, non ti nascondo che ho faticato a trattenere le "pulsioni" qui in ufficio

  4. Stephen1x ha detto:

    male non bisogna trattenere…

    ps… di che tipo?

  5. esplosiva ha detto:

    stephen, mi meraviglio di te per la domanda… Diciamo che mi sono trovata in una condizione di disagio nel dover parlare con i colleghi

  6. Stephen1x ha detto:

    ok rifo la domanda…
    siccome il mondo "del Convento" è concettualmente diviso in due grosse macro aree la mia domanda verteva da che parte di questo mondo la sua "pulsione" si dedicava…
    ci sono le Monache che appartengono all'area del "subire la sofferenza", poi ci sono le Sacerdotesse e la Badessa che appartengono all'altra area e cioè, quella relativa a "infliggere sofferenza"

  7. esplosiva ha detto:

    la mia attrazione è indubbiamente verso il subire, l'essere dominata sia mentalmente che fisicamente anche se, devo essere sincera, sei troppo sadico nelle tue descrizioni. Mi smuovi le viscere ma mi metti anche molto timore.

  8. Stephen1x ha detto:

    questo è uno degli scopi delle mie parole nel descrivere le vicissitudini del Convento: inorridire, scatenare le emozioni, repulsione, affanno, eccitazione, disgusto
    agitare si, agitare l'anima, rivoltare lo stomaco, spogliare da ogni pudore e colpire basso, far male anche solo con le parole

  9. Shana85 ha detto:

    Ci riesci.
    Oh se ci riesci…
    Come lama le tue parole.
    E come lingua.
    Leccano e tagliano le carni.

  10. cuckoldfemmina ha detto:

    mi cucio la bocca! 😉
    sempre coinvolgente.
    Greta.

  11. Curiosa ha detto:

    Vorrei leggere dall inizio , non è che qualcuno puó inviarmi il link del primo capitolo?? Mi eccita molto tutto questo e sono curiosa di sapere come inizia

  12. stefania53 ha detto:

    Tendenzialmente ho difficoltà a capire come una masochista convinta riesca parimenti ad infliggere dolore. Ma evidentemente è un mio limite.

  13. stephen1x ha detto:

    si è un tuo limite, perchè quello è ciò che la rende più completa…. e se provi a pensarci bene, estraniandoti dai vincoli canonici del comune pensare, capisci anche il perchè

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