stemma club KARATE CLUB ASCOLI PICENO fijlkam

ASD Associazione Sportiva Dilettantistica iscritta alla Federazione Nazionale FiJLKAM - CONI

Ascoli Piceno - Palestra Comunale di Atletica Pesante, Via 3 Ottobre

LUNEDI' - MERCOLEDI' - VENERDI' dalle 16.30 alle 22:00; turni differenziati per fascie di età

(per informazioni telefonare ai nr. 333.2394548 - 329.4131661 - 393.0234627)

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Il Karate Club Ascoli Piceno nasce nel maggio del 1973, quando un pugno di giovani ascolani tra i quali l'attuale Responsabile tecnico Costantino Brandozzi, iniziò a seguire le lezioni di karate impartite da alcuni insegnanti abruzzesi in una palestra improvvisata in un garage nella periferia della città .

Ad opera del M° Costantino Brandozzi lo stile di karate praticato è il Wadô Ryû (specializzato anche nel jûjutsu kenpô), al quale, a partire dagli anni '80, si è affiancato lo studio della scherma giapponese iaidô e kenjutsu, scuola Katayama Hôki Ryû, che comprende anche un efficace sistema di jûjutsu. Dopo un periodo di approfondimento del kenjutsu Katori Shintô Ryû, recentemente è stata introdotto il Fûden Ryû, antica scuola di lancia (sôjutsu).

Il Club, grazie allo staff di insegnanti tecnici qualificati, è attivo nei settori giovanile ed amatoriale con risultati di prestigio in campo regionale e nazionale.

Sviluppata è la pratica delle Arti Marziali tradizionali dei Samurai, tramite la sezione Isononami Dôjô, integrata da raduni tecnici di aggionamento con Maestri giapponesi, da viaggi di studio in Giappone che hanno permesso di ottenere qualificazioni e riconoscimenti da parte di prestigiose associazioni nipponiche

Particolare attenzione viene posta alla difesa personale, metodo MGA, Metodo Globale Autodifesa, sviluppo scientifico di meccanismi psicofisici per prevenire situazioni rischiose o contrastare aggressioni non previste, adatto a persone di ogni età, sesso o costituzione fisica.

La pratica del karate ha numerose valenze positive, particolarmente interessanti:

 

8 - Novembre 2009 - Esami di successi nel karate per i "senior" del Club

Ai recenti esami regionali organizzati dalla Federazione Italiana Judo Lotta Karate ed Arti Marziali FiJLKAM/CONI a Marina di Montemarciano (AN), diversi atleti “Cinture Nere” del Karate Club Ascoli Piceno, allenati dal Maestro Costantino Brandozzi, hanno superato brillantemente le prove previste, meritando così il passaggio al grado superiore.

Gianni De Viti, Giuseppe Paoletti, Gianfranco Mariani, Serena Bollettini (più volte medaglista a livello nazionale) hanno acquisito il grado di “cintura nera 2° Dan”; mentre Massimiliano Febo ed Andrea De Cesaris quello di “cintura nera 3° dan”.

Grande è stata la soddisfazione degli esaminandi e dello staff tecnico del club, che comprende anche gli insegnanti federali Vincenzo Lori 5° dan e Mauro Pagnoni 4° dan.

Il Karate Club, sospesa momentaneamente l’attività prettamente agonistica – si ricorda a titolo di promemoria che il primo campione italiano di karate delle Marche, Rocco Colati, è uscito dal sodalizio ascolano – si sta prodigando nell’insegnamento del karate tradizionale che ha numerose valenze positive, quali: Il Karate Club è presente in città sin dal 1973, ormai 37 anni di attività continuativa ad opera del Maestro Costantino Brandozzi, specializzato anche nella scherma giapponese e nel jujitsu tradizionale.

Nella foto, da sinistra: Gianni De Viti, Serena Bollettini, Costantino Brandozzi, Giuseppe Paoletti, Gianfranco Mariani.

2° dan 2009

Un'altra Cintura Nera al Karate Club AP

Agli esami nazionali della Federazione Italiana FIJLKAM/CONI che si sono svolti di recente in Abruzzo, l'ascolano Giuseppe (Pino) Paoletti ha superato brillantemente gli esami di cintura nera 1° dan di karate. Pino Paoletti, allievo del M° Costantino Brandozzi, pur avendo superato i 50 anni ha dato prova di padronanza tecnica e vigoria atletica, frutti del costante e specifico allenamento al quale si è sottoposto. Con Paoletti, il Karate Club Ascoli Piceno ha superato il numero di 70 cinture nere diplomate sin dalla sua fondazione del 1973, alcune delle quali rimaste poi nel Club in qualità di insegnanti tecnici specializzati. Pino Paoletti, inoltre, è la testimonianza concreta che il Karate è una disciplina fisica praticabile con successo anche in età adulta, specialmente per quanto riguarda la difesa personale. A Pino Paoletti i complimenti dell'intero sodalizio ascolano e gli auguri di futuri successi.

Successo del Karate Club a Brussels nelle arti marziali tradizionali

Nel weekend 24 e 25 giugno 2006 il Karate Club ha partecipato alla manifestazione internazionale del Dai Nippon Butokukai che si è tenuta nella capitale belga. Facenti parte della rappresentativa italiana gli ascolani Costantino Brandozzi, Vincenzo Lori, Mauro Pagnoni, Marco Castelli, Giuseppe Paoletti hanno raccolto uno strepotoso successo nelle arti mariali tradizionali dello iaido e della lancia. La rappresentativa italiana ha conseguito il primo posto a pari-merito con la formazione USA. Erano presenti 22 nazioni occidentali e ben 350 cinture nere. Numerosa la schiera dei maestri giapponesi che hanno insegnato le loro specialità.

Ascoli Piceno: Olimpiadi cittadine 2006

Domenica 10 giugno si sono svolte ad Ascoli Piceno le Olimpiadi Cittadine 2006, organizzate dall'Assessore Comunale Nico Stallone e coordinate dal suo assessorato, sulla scia del successo riscontrato nella precedente edizione. Anche quest'anno gli atleti del Karate Club Ascoli Piceno si sono distinti per correttezza e tecnica raccogliendo i consensi non solo dei familiari ma anche dei numerosi vivistatori che sono stati attratti dalle spettacolari tecniche dei partecipanti.

Il Club di Karate di Massy a lezione dal Karate Club Ascoli

Nell'ambito del gemellaggio tra la Città di Ascoli Piceno e quella di Massy (Francia) una rappresentanza di atleti ed insegnati francesi di karate sono stati ospiti del Club ascolano per un seminario di studi ed allenamento diretto dal M° Brandozzi. Accompagnati dall'Assessore allo Sport Nico Stallone i francesi hanno apprezzato la tecnica dei colleghi ascolani dichiarandosi interessati ad altri futuri appuntamenti similari.

Numerosi i mini atleti al Saggio di Natale 2005: diplomi e cinture a conclusione del primo periodo di allenamento

Domenica 18 dicembre si è svolto presso la Palestra Comunale di Atletica Pesante, ad Ascoli Piceno, il Saggio dei mini atleti del Karate Club Ascoli Piceno, Centro Tonic e Castel di Lama, a conclusione del primo periodo di addestramento. Sotto la supervisione degli insegnanti tecnici Enzo Lori, Mauro Pagnoni e Marco Bacilieri i mini atleti si sono cimentati nell'esecuzione del programma per la gioia del folto pubblico composto da familiari ed amici. Dopo la consegna dei diplomi e delle cinture da parte del DT del Club, M° Costantino Brandozzi, il saluto dell'Assessore Comunale allo Sport Nico Stallone.

Anche a Massimiliano Febo le congratulazioni del club: cintura nera 2° dan di karate

L'atleta Massimiliano Febo è stato promosso al grado di cintura nera 2° Dan di karate, in occasione della sessione di esami nazionali tenutasi questa volta ad Ancona. Massimilano Febo, già atleta agonista di tutto rilievo, con questo risultato ha dimostrato di progredire nella conoscenza tecnica del karate, in previsione di future e più prestigiose soddisfazioni.

Congratulazioni a Gianfranco Mariani: nuova cintura nera di karate

L'atleta "senior" Gianfranco Mariani ha bissato il successo ottenuto a settembre con il conseguimento della cintura nera 1° dan di iaido. Infatti agli esami nazionali di karate, svoltisi domenica scorsa 27 novembre a Mosciano Sant'Angelo (TE) è stato promosso al grado di 1° dan con grande soddisfazione personale e dei tecnici del Club che lo hanno seguito negli anni fino al raggiungimento di questo traguardo

Potenziato lo staff degli insegnanti tecnici

Con la ripresa dell'attività sociale il Karate Club Ascoli Piceno ha potenziato lo staff degli insegnanti tecnici che operano nei diversi settori.

Oltre al M° Costantino Brandozzi 5° DAN Karate, ° DAN Iaido, 3° DAN Kenjutsu, 2° DAN Sojutsu ed al M° Enzo Lori 5° DAN Karate, 2° DAN Iaido, 2° DAN Kenjutsu, anche Marco Castelli 3° DAN Iaido, 1° DAN Kenjutsu e Mauro Pagnoni 4° DAN Karate contribuiranno con la loro esperienza alla crescita tecnica degli iscritti.

 

INSEGNANTI TECNICI

Maestro Costantino Brandozzi

Nel mese di maggio 1973 inizia la pratica del karate Wado Ryu con Vincenzo Scacchia, di Teramo, stile che negli anni perfeziona partecipando alle lezioni dei Maestri Toyama Yutaka 7° dan (negli anni '80), Suzuki Tatsuo 8° dan (dal giugno 1990 al marzo 1991), Shiomitsu Masafumi 8° dan e Otsuka Hironori Jiro 10° dan (dal marzo 1991).

Nel 1975 crea il Karate Club Ascoli Piceno diventandone insegnante tecnico nel 1978 con il grado 1° dan.

Dal 1981 al 1984 partecipa alle gare nazionali organizzate dalla C.I.A.M. Confederazione Italiana Arti Marziali, nelle quali conquista 4 medaglie d'oro, 1 d'argento, 1 di bronzo, sia nel kata che nel kumite.

Diventato nel 1984 insegnante tecnico Maestro, nel mese di settembre 2000 viene promosso al grado di 5° dan dalla Federazione italiana FiJLKAM-CONI.

Nel 1986 pubblica con Vincenzo Scacchia un libro sulla tecnica del karate, edito dalla Casa Editrice Spada di Roma, diffuso a livello nazionale.

Dal 1990 riveste l'incarico di dirigente periferico della Federazione italiana FiJLKAM e nel 2001 entra nella giunta provinciale del CONI di Ascoli Piceno, fino a febbraio del 2005.

A maggio 2002 acquisisce l'abilitazione all'insegnamento del Metodo Globale di Autodifesa MGA.

Maestro Vincenzo Lori

Nasce ad Ascoli Piceno, ove attualmente risiede, l'11 marzo 1961.

Nel 1981 si iscrive al Karate Club Ascoli Piceno diventando allievo di Costantino Brandozzi.

Nel 1985 inizia l'attività agonistica nella quale consegue brillanti risultati: dapprima 2 bronzi ai Campionati Italiani della C.I.A.M., in seguito, in qualità di capitano della squadra agonistica, numerosi titoli regionali e piazzamenti d'onore in tornei nazionale ed internazionali della Federazione sportiva del CONI.

Nel 1988 consegue la qualifica di insegnante tecnico ed arbitro di karate.

Conclusa nel 1990 l'esperienza agonistica si avvia all'insegnamento del karate sportivo oltre a dedicarsi, sempre con Costantino Brandozzi, all'approfondimento delle arti marziali giapponesi tradizionali.

Seguendo l'attività del Karate Club e le direttive tecniche del M° Brandozzi, pratica il karate Wado ryu con i M° Suzuki, Shiomitsu ed Otsuka ed inizia lo studio delle scuole Hoki Ryu di iaido e Katori Shinto Ryu di kenjutsu frequentando le lezioni dei M° Kumai Kazuhiko e Hatakeyama Goro.

Nel 1990 si diploma presso l'ISEF di Urbino. Negli stessi anni decide di arricchire la propria esperienza nel mondo sportivo acquisendo titoli e qualifiche in numerose discipline: nel 1986, maestro di sci; nel 1990, istruttore giovanile di pugilato; nel 1994, istruttore di cultura fisica, allenatore e cintura nera di kick boxing e full contact; nel 1998, allenatore di sci club ed allenatore federale FISI-STF; nel 2001, istruttore di pesistica; ed inoltre, insegnante di nuoto e brevetto di assistente bagnanti.

A maggio 2002 acquisisce l'abilitazione all'insegnamento del Metodo Globale di Autodifesa MGA.

Nell'ottobre del 2004 acquisisce la qualifica di Insegnante Tecnico Maestro ed il grado di 5° Dan, al termine del corso nazionale di formazione della FiJLKAM/CONI

Attualmente Vincenzo Lori è Cintura Nera 5° dan di karate.

Istruttore Mauro Pagnoni

Dal 20 giugno 2004 libero professionista nel settore del Fitness come Personal Trainer e Terapista Shiatsu. Dal 08 Dicembre 2008 Chinesiologo di 1° Livello “METODO DYSMOFIT ”. Dal 1 giugno 2008, responsabile del Settore Corsi presso il Club Tonic di Ascoli Piceno.

Dal 1° settembre 2007, Responsabile del Settore Giovanile del Karate Club Ascoli Piceno. Dal 1° settembre 2006, tecnico indoor di rowing "Concep 2" presso il Centro Tonic di Ascoli Piceno. Dal 1° settembre 2005 al 30 maggio 2006 tecnico indoor di rowing "Concep 2" e personal trainer presso la Palestra Oasi Club di Ascoli Piceno.

Dal 1° settembre 1997 al 30 maggio 2005, istruttore di sala pesi, karate e ginnastica posturale presso la Palestra Athena di Sant'Egidio alla Vibrata (TE).
Dal 1994 al 2004 insegnante tecnico presso il Karate Club Ascoli Piceno.

Diplomatosi presso l'ISEF di urbino il 13 marzo 1997, ha successivamente conseguito il Diploma di Istruttore di Ginnastica Posturale e di Operatore Chinesiologo Dysmofit con il Prof. Paolo Violante

Terapista Shiatsu di 3° livello conseguito presso la Shibumi Shiatsu School di San Benedetto del Tronto, Docente Angel Luciano Spaccasassi, acquisebdo in seguito la specializzazione in tecniche di Recupero e Potenziamento Muscolare per Sportivi.

Inoltre è Istruttore federale FiJLKAM 4° dan di karate, con abilitazone all'insegnamento del Metodo MGA di 2° livello; 2° dal di iaido, 2°dan di yari e di jujutsu.

 

WADORYU KARATE JUJUTSU KEMPO

Tra gli stili di karate praticati il Wado Ryu viene considerato l'unico veramente giapponese, frutto della sintesi tecnica del karate di Okinawa e del jujutsu.
Sono presenti nel Wado anche influenze tecniche derivate dalle scuole di scherma, quali la Yagyu Shinkage Ryu (spada lunga) e la Toda Ryu (spada corta).

I prestigiosi riconoscimenti che il suo fondatore Otsuka Hironori ha ricevuto in vita ed i numerosi incarichi da egli ricoperti testimoniano l'alta reputazione che la scuola ha acquisito nell'ambiente delle arti marziali:
· nel 1944 il Dai Nippon Butoku Kai nomina Otsuka responsabile di tutto il karate giapponese;
· nel 1966 l'Imperatore decora Otsuka con l'onorificenza del 5° Ordine di Merito Kun Go To (Cordone del Sole Nascente) e la medaglia Soko Kyokujitsu Sho;
· nel 1972 il Principe Higashi Kuninomiya, zio dell'Imperatore e Presidente della Kokusai Budo In (Federazione Internazionale del Budo) conferisce ad Otsuka il titolo di Meijin (letteralmente Uomo Splendente) 10° Dan, il primo nella storia del karate

Ed inoltre:

· consigliere anziano della Japan Karate Federation;

· direttore e consulente della International Martial Arts Federation, Kokusai Budo In;

· direttore della Japan Ancient Martial Arts Organization, Nihon Kobudo Shinko Kai;

· consigliere della Società delle Cinture Nere di Judo;

· consigliere della Società di Ortopedici del Judo, fondata con il Dott. Ryotaro Kanai;

· conferenziere alla Nihon University di Tokyo;

· consigliere tecnico del dojo Shiseikan, presso il tempio Meiji;

· membro della commissione tecnica per la creazione di un metodo di difesa personale della polizia giapponese Taiho Jutsu, insieme agli esperti Saimura Goro (kendo), Nagaoka Shuichi (judo), Shimizu Takaji (25° soke della Shinto Muso Ryu Jodo, bastone medio), Horiguchi Tsuneo (pistola).

Otsuka Hironori nacque a Shimodate, Prefettura di Ibaragi, il 1° giugno 1892, primo figlio del dottore Tokujiro, esperto di medicina tradizionale.
All'età di cinque anni iniziò lo studio del jujutsu con il samurai Chojiro Ehashi, zio materno ed istruttore ufficiale di arti marziali del Clan Tsuchiura.
Nel 1905 entrò nella scuola del Maestro Tatsusaburo Nakayama, terzo caposcuola del jujutsu Shinto Yoshin Ryu e famoso esperto di kendo e di kenjutsu Jikishin Kage Ryu.
Il 1° giugno 1921, all'età di 29 anni, Otsuka ricevette da Nakayama il diploma di Menkyo Kaiden di jujutsu della Shinto Yoshin Ryu.
Nel 1918, mentre lavorava alla Banca Kawasaki - dopo aver abbandonato il corso di Economia presso l'Università Waseda a causa della morte del padre - Otsuka conseguì il diploma in ortopedia ed osteopatia e dal 1924 al 1938 aprì l'ambulatorio privato Nagurado.

Nel 1922, a Tokyo, Otsuka iniziò lo studio del karate di Okinawa (Tode) con il Maestro Gichin Funakoshi, apprendendo in meno di un anno i 15 kata fondamentali e diventando la prima cintura nera giapponese; approfondì lo studio anche con i Maestri Kenei Mabuni e Choki Motobu di Okinawa, trasferitisi ad Osaka.

Nel tempo, però, ritenne incompleta la metodologia di allenamento che prevedeva la pratica solo dei kihon e dei kata; introdusse, quindi, una serie di kata a coppie per lo studio del combattimento, secondo la tradizione del Budo giapponese; nel 1924 insieme a Funakoshi fece la prima esibizione pubblica.
Nel 1929 iniziò a definire regole per il combattimento libero come già avvenuto nel kendo e nel judo.

Otsuka fondò nel 1934 una propria scuola, già ben caratterizzata negli aspetti tecnici peculiari, inizialmente denominata Dai Nippon Karate Do Shinko Club.
Al festival annuale della Butoku Kai del 1938, incentrato sui capostipiti delle diverse scuole marziali, Otsuka presentò il proprio metodo Shinshu Wado Ryu individuando in Akiyama Yoshitoki, fondatore del jujutsu Yoshin Ryu, il suo antenato.
Dopo il festival, il Maestro Gisaburo Kubo, successore del kenjutsu Yagyu Shinkake Ryu nel Clan Tosa, presso il cui dojo Otsuka aveva trasferito la scuola, fece notare che Shinshu e Wa erano sinonimi, in quanto entrambi significavano "Giappone"; il kanji Wa, inoltre, significa anche "pace ed armonia".
Da allora si mantenne la denominazione Wado Ryu Karate Do Jujutsu Kenpo.

Durante la sua vita Otsuka conobbe Morihei Ueshiba, fondatore dell'aikido, divenendone amico ma senza che tra i due ci fosse alcuna influenza tecnica; stessa amicizia lo legò a Kyuzo Mifune, 10° dan di judo, che creò il kata Kuki Nage proprio da un'idea di Otsuka.

Otsuka Hironori è morto nel 1982 dopo aver trasmesso la tradizione della scuola al suo secondogenito Jiro, attuale soke.

Il Maestro Shiomitsu Masafumi, 8° dan e Capo Istruttore della Wado Ryu Karate-Do Academy è considerato a livello mondiale uno dei massimi esperti dello stile; da anni Shiomitsu Sensei tiene raduni tecnici in tutte le nazioni occidentali nel corso dei quali diffonde il messaggio e la pratica del Wado Ryu originario.

Akiyama Shirobei, quindi, fu il creatore del jujutsu Yoshin Ryu (scuola dello spirito/cuore del salice) e l'antenato del Wado.

Nel 1530 circa (data posticipata di cento anni da alcuni autori!), il giovane Akiyama andò in Cina, nella città costiera di Tientsin a sud di Pechino, per studiare la medicina tradizionale; durante la sua permanenza apprese da un mendicante taoista, un certo Huei To, ventotto tecniche di rianimazione (kappo in giapponese) e numerose tecniche di colpi (atemi waza) ai punti vitali (kyusho).
Ritornato a Nagasaki in Giappone, Akiyama approfondì lo studio del sistema appreso che denominò Shuhaku jutsu, ma, non soddisfatto, si ritirò nel monastero shinto Tenmangu di Tsukushi, cercando una migliore ispirazione.
Dopo cento giorni di meditazione, durante una tormenta di neve, notò che un salice non veniva schiacciato dalla neve, come gli alberi di pino, ma invece riusciva a liberarsi del peso senza alcun danno, grazie all'intrinseca elasticità dei rami.
Da questa esperienza Akiyama codificò i trecentotre movimenti naturali dello Yoshin Ryu.
La scuola Yoshin si è tramandata di generazione in generazione dando origine ad altre jujutsu ryu quali:
· Shin no Shinto Ryu, ad opera di Tabizaemon Yamamoto;
· Tenshin Shin'yo Ryu, creata nel 1850 da Iso Mataemon, allievo di Hitotsuyanagi Oribe della Yoshin Ryu e di Joyemon Homma della Shin no Shinto Ryu;
· Shinto Yoshin Ryu fondata nel 1864 da Ishijima Katsunosuke Matsuoka (1836-1898), specializzata nelle tecniche di pressione e percussione dei punti vitali.

Ishijima era il secondo figlio di Dorin Matsuoka, medico ufficiale del Clan Hosokawa nella prefettura Kumamoto (alcuni testi parlano del Clan Kuroda di Fukuoka); all'età di diciassette anni si trasferì a Tokyo a seguito del nuovo incarico che il padre ebbe presso la residenza del Clan.
Ishijima iniziò lo studio delle arti marziali presso la scuola dello shogunato e stabilì un proprio dojo ad Asakusa, Tokyo.
Durante questo periodo fu allievo di Hikotsuke Totsuka della Yoshin Koryu e di Masamichi Iso, caposcuola della Tenshin Shin'yo Ryu, dal quale ricevette il certificato di insegnante nel 1855.
Oltre al jujutsu, Ishijima studiò anche il kenjutsu della scuola Jikishin Kage Ryu con il 14° caposcuola Kenkichi Sakakibara e della scuola Hokushin Itto Ryu con il Maestro Shusaku Chiba; praticò anche la lancia della Hozoin Ryu.
Nel 1864 riunificò la sua esperienza creando la scuola Shinto Yoshin (sacro/nuovo spirito/cuore del salice).
Con la promozione ad ispettore dello shogunato nella provincia Hitachi, Prefettura di Ibaragi, Ishijima si stabilì a Ueno ove nel 1870 aprì il dojo Shindokan ed insegnò jujutsu e kenjutsu, oltre a dare trattamenti medici.
Nel 1885 ereditò il nome paterno Matsuoka.
Ad Ishijima Katsunosuke Matsuoka succedettero nella trasmissione della scuola Shinto Yoshin nell'ordine Inose Motokichi (1852 - 1921), Nakayama Tatsusaburo (1870 - 1933) ed Otsuka Hironori (1892 - 1982).

Secondo alcuni autori è esistita anche un'altra linea di insegnamento che, partendo da Inose Motokichi, è proseguita con Tatsuo Matsuoka e poi Ryozo Fujiwara.

Il programma tecnico del Wado Ryu prevede lo studio di nove kata - derivati dal patrimonio tecnico dell'Okinawa Te, metodo Shorin/Shuri - considerati fondamentali: Pin An (sho, ni, san, yon, go dan), Kushanku, Naihanchi, Seishan, Chinto.
Altri sei kata sono complementari: Bassai, Niseishi, Wanshu, Rohai, Jion, Jitte. Per i principianti il M° Otsuka ha creato il Kihon Kata.

È previsto anche lo studio dei kihon, tecniche fondamentali eseguite in successione ripetuta.
Otsuka ha codificato inoltre numerosi kata di combattimento in coppia:

In tutte le azioni emerge nella sua notevole importanza il repertorio classico del jujutsu: sono infatti studiate tecniche di nage waza (proiezioni), gyaku nage (leve articolari con proiezione), kyusho jutsu (colpi ai punti vitali), shimeru waza (strangolamenti).

CONCLUSIONI

Il Wado Ryu si presenta come un sistema di combattimento completo e totale a mani nude, nel quale il karate di Okinawa costituisce lo scheletro, l'approccio iniziale per il praticante; ma nella sua essenza tecnica il jujutsu rappresenta il cuore profondamente giapponese, con i suoi collegamenti al Budo tradizionale e l'accurata conoscenza dell'anatomia umana. (foto di gruppo con Otsuka Jiro e Shiomitsu Masafumi, Ascoli Piceno 1994)

AP Otsuka 1994

 

DIFESA PERSONALE MGA

Nel 1999 la Federazione Italiana FiJLKAM - CONI ha costituito un gruppo di lavoro formato da autorevoli tecnici di ogni settore delle discipline federali (Judo, Lotta, Karate, Aikido, Jujutsu), che ha portato alla codificazione del Metodo Globale di Autodifesa MGA, costruito esclusivamente sulla difesa e sulla capacità di controllare l'aggressore.

Lo scopo non è quello di attirare praticanti con la promessa della "imbattibilità", ma di chiarire loro che attraverso lo sviluppo di alcuni meccanismi psicofisici si possono prevenire situazioni rischiose e contrastare aggressioni non previste.

MGA prevede un programma semplice - adatto a tutti prescidendo da età, sesso, doti fisiche - ma allo stesso tempo articolato, costruito sull'insegnamento di poche tecniche che possono essere utilizzate in più occasioni, dalla più semplice aggressione a mani nude alla più grave minaccia con l'uso del coltello o della pistola; il ciclo finale di addestramento si basa esclusivamente sul combattimento reale.

In sintesi MGA cura valori ben precisi quali

1) l'esigenza di ridurre la violenza al minimo;

2) la capacità di autocontrollo dei praticanti in qualsiasi momento, necessaria per rispettare i diritti altrui pur avvalendosi di un metodo di autodifesa, nel rispetto delle leggi penali in vigore.

 

PALMARES AGONISTICO

Il Karate Club Ascoli Piceno vanta una grande tradizione nel campo agonistico, sin dai primi anni della sua costituzione.
Già dal 1975, infatti, i suoi atleti gareggiavano sui tatami delle varie federazioni presenti.
Ricordiamo i titoli italiani della Confederazione Italiana Arti Marziali C.I.A.M. conquistati da Costantino Brandozzi sia nel kata che nel kumite (4 ori,1 argento, 1 bronzo). Successivamente, nei primi anni '80 Lamberto Federici, Stefano Vernelli e Carlo Lappa si distinguevano ai campionati italiani.
Nel 1984 e 1985 è la volta di Enzo Lori che sale sul podio dei Campionati Italiani C.I.A.M.

Inizia nel 1985 l'attività coordinata dal C.O.N.I. ed il Club è subito presente con i suoi atleti.
Immediatamente viene costituito il Centro di Avviamento allo Sport C.A.S. - il primo della provincia nelle discipline di combattimento .- e, di conseguenza, il gruppo giovanile riscuote i primi successi in campo regionale, coordinando una attività che raggiunge oltre 50 bambini iscritti nell'anno sportivo 1990.
Da allora ad oggi, sotto il patrocino delle Federazioni Sportive Nazionali del C.O.N.I. (oggi FiJLKAM Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali), il Karate Club Ascoli Piceno ha "prodotto" più di 120 campioni regionali nelle due specialità del kumite (combattimento) e del kata (forme) in tutte le classi di età e le categorie di peso.

Altrettanto numerosi sono stati i piazzamenti d'onore al 2° e 3° posto.
Nel 1995 Mauro Pagnoni, già 10 volte campione regionale, conquista a Pescara il titolo di Vice Campione italiano universitario ed il 3° posto al Torneo Internazionale "Noè Trezzi" di Milano.
L'atleta Rocco Colati, invece, conquista il 1° posto a Campionati Italiani Esordienti svoltisi a Terni.
Proseguendo nel tempo nel 1999 e nel 2000 ancora Rocco Colati conquista il terzo posto ai Campionati Italiani Juniores.

Per non essere da meno il fratello Franco Colati, sempre nel 2000, conquista la medaglia di bronzo ai Campionati Italiani Juniores, ma in un'altra categoria di peso ed il 2° posto ai Campionati Italiani per rappresentative regionali.

A coronamento delle straordinarie prestazioni i due Colati vengono convocati dal DT nazionale Prof. Aschieri ai raduni collegiali della rappresentativa azzurra.

Altro giovane atleta è stato Alessandro Bracalè che, dopo aver vinto il titolo di vice Campione Italiano di kumite, nella classe cadetti, è stato chiamato a far parte della rosa degli atleti nazionali in vista dei Campionati del Mondo Juniores di Atene.

Nel tempo si sono distinti anche gli atleti Serena Bollettini e Massimiliano Febo, che si è classificato al 3° posto ai Campionati Italiani per rappresentative regionali, superando atleti di fama internazionale, pur essendo l'unico juniores in gara

Grazie al brillante curriculum agonistico il Karate Club Ascoli Piceno è risultato essere la prima Associazione sportiva delle Marche per punteggio acquisito nei due quadrienni olimpici, arrivando a classificarsi tra le prime quaranta società italiane (su 1500) nell'anno 2000.

 

 


 

 

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