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numero 4 anno III


Editoriale

E così siamo arrivati anche quest’anno all’ultimo numero del nostro giornalino. Anche per questa volta insomma l’avventura è finita… Il bilancio è senz’altro positivo. Sono stato affiancato da una collega sempre disponibile e da studenti che hanno dedicato ore ed ore a questo lavoro: a tutti loro va il mio grazie. Per i giornali, quelli "veri", si parla di opere di ingegno collettivo. E io credo che questa espressione valga anche per noi… Ci siamo sempre confrontati sugli argomenti da inserire in queste pagine, cercando sempre idee nuove e interessanti, non dimenticando mai il lavoro di squadra. Abbiamo cercato di dare voce a tutti, compatibilmente con gli spazi e i tempi a disposizione. Questo numero chiude le rubriche in corso: il Riva multietnico con l’intervista allo studente straniero, l’esperienza degli stage e i resoconti delle gite. Abbiamo poi deciso di intervistare la prof. Prosperi, che ci ha raccontato di suo padre, musicista e artista eclettico. Una pagina ospita poi la riflessione di uno studente di quinta, che tira le somme dei cinque anni passati al "Giulio Riva", con lo spauracchio finale della maturità, che magicamente si trasforma da obiettivo finale a punto di partenza per una nuova fase – forse la più importante – della vita. Un’altra pagina ospita poi l’intervento di uno studente sulla recente scomparsa del pontefice: ricordiamoci che siamo in una scuola statale (e dunque laica), ma ci sembrava giusto riflettere su un uomo che ha rappresentato molto per tante persone, credenti o no che fossero.

Luca Lazzari

L’aforisma

Ho visto abbastanza per essere convinto

in maniera incrollabile che nessuna difficoltà, nessuna paura è così grande

da poter soffocare completamente

la speranza che zampilla eterna nel cuore dei giovani. Non lasciate che quella speranza muoia! Scommettete la vostra vita su di essa!

Giovanni Paolo II

La redazione del giornalino augura

a tutti una buona conclusione

d’anno scolastico.

In bocca al lupo ai maturandi!

Buone vacanze e arrivederci

al prossimo anno!

SOMMARIO: a colloquio con la prof. Prosperi e visita mostra anni ’50, pag. 2; Riva multietnico e indirizzo chimico, pag, 3; le nostre gite, pag. 4; verso la maturità e commissioni, pag.5; ricordo del Papa, pag. 6; recensioni libro e film, pag. 7, incontro con il prof. A. Zichichi e news, pag 8.

Intervista alla prof. Prosperi

Per questo ultimo numero abbiamo deciso di fare una chiacchierata con la prof. Giuliana Prosperi, che ci ha raccontato, quasi come se fosse un romanzo, la vita del padre, musicista e artista. Eccovi dunque il resoconto.

Carlo Prosperi nasce a Firenze nel 1921 e vive tutta la sua giovinezza nella città natale, dando inizio ad uno studio in ambito musicale e ad una vastissima raccolta già nei primi anni di produzione. Dopo il matrimonio e la famiglia, si sposta a Roma per lavorare a Rai Tre: diventa responsabile delle musiche televisive e delle sigle dei programmi (sua ad esempio la scelta del Te Deum per la sigla dei mondiali di calcio). Nel 1960 torna a Firenze come docente di composizione al Conservatorio, professione che gli permette di continuare la composizione di brani da camera e per orchestra, tra cui Concerto d’Infanzia, dedicato alla figlia Giuliana. Prosperi frequenta gli artisti della città e coltiva il suo stile musicale fino alla morte, avvenuta nel 1990. Nel suo studio vengono poi rinvenuti più di quattromila documenti tra libri, partiture, carteggi e opere d’arte, tra cui quadri e sculture che gli erano state regalate dai suoi amici artisti.

La figlia Giuliana ha dunque inventariato tutte queste opere e le ha donate al Museo intitolato al Viesseux (aperto durante il periodo storico della cosiddetta Restaurazione, nel 1820, come Gabinetto scientifico e lettereraio), che ora ospita tantissime opere dell’Ottocento e del Novecento. Il Museo, inglobato nel Palazzo Strozzi, contiene migliaia di opere letterarie, mentre nella sede staccata, intitolata a Corsini-Suez (vicino a Palazzo Pitti) sono ospitate opere musicali e tele di artisti contemporanei: proprio qui troveranno posto le opere del Prosperi. Per celebrare l’evento a giugno si terrà una conferenza e un concerto in tributo del musicista.

La mostra sugli Anni Cinquanta

Lo scorso 26 aprile le classi 5E1 e 5T si sono recate a Palazzo Reale a Milano per visitare la mostra "Anni ‘50". Guidati dalla cicerone della giornata, che ci istruiva tramite radiotrasmettitori, abbiamo viaggiato indietro nel tempo, per ritrovarci immersi in un mondo che cominciava con la bellissima Silvana Mangano in "Riso amaro" e terminava nella Fontana di Trevi, nella quale Anita Ekberg, nel film di Fellini "La Dolce Vita", passeggiava graziosamente… La mostra infatti era incentrata sugli anni compresi tra questi due magnifici film, per delineare il passaggio degli italiani da una vita rurale ad una decisamente più mondana. Girando le varie sale, abbiamo toccato oggetti che a noi sembrano ormai banali, ma che allora suscitavano un interesse e un fascino indescrivibili: Lambrette, Vespe, juke box, la mitica 500, frigoriferi, televisori, lavatrici e arredi per la casa. La mostra aveva anche sale dedicate agli architetti del tempo, tra i quali Giò Ponti (quello che progettò il Pirellone, sede a Milano della Regione Lombardia). Interessante la sala della televisione, in cui scorrevano le immagini di "Lascia o raddoppia" di Mike Bongiorno, del Carosello e degli eventi sportivi del tempo; e poi la sala del cinema, dove si potevano ammirare le locandine de "La Dolce Vita", "Riso amaro", "I soliti ignoti", le foto di Totò, di Alberto Sordi, di Vittorio Gassman e delle cosiddette maggiorate Sofia Loren, Marisa Allasio e Silvana Mangano. Il nostro viaggio è terminato nella sala della moda, in quella della fotografia e nella piccola pinacoteca.

E’ stato un viaggio fantastico, in anni fantastici !

Tommaso Lattuada

Alessio Dolci

 

 

RIVA MULTIETNICO

 

Proseguendo le interviste per conoscere i nostri compagni stranieri, questa volta abbiamo voluto intervistare Ansonin Marquez di 1F, di origine cubana. Ecco che cosa ci ha raccontato.

A che età sei venuto in Italia?

Mi sono trasferito qui in Italia a dodici anni per raggiungere mio padre che già aveva la residenza dai primi anni ’90.

Di dove sei originario precisamente?

Di Moron, una città nella zona centrale del Paese, anche se lontana dalla capitale.

Da quando sei in Italia, hai mantenuto le tradizioni del tuo paese di origine?

Non tanto. In particolare, per quanto riguarda il cibo, alterniamo la cucina italiana a quella cubana.

Hai parenti o persone a te care che hai lasciato al tuo Paese?

Sì, ho lasciato qualche vecchio amico, i miei nonni e mia sorella maggiore, che frequenta l’università.

Come hai sentito l’accoglienza al tuo arrivo in Italia?

All’inizio è stato un po’ difficile perché non parlavo bene l’italiano. Poi, anche grazie all’aiuto di mio padre, ho imparato la lingua, con il risultato che adesso mi trovo benissimo con tutti.

Cosa vorresti portare in Italia da Cuba?

Semplicemente il sole.

Che cosa invece porteresti nel tuo Paese dall’Italia?

Direi proprio la neve, che ovviamente nel mio Paese non esiste.

Cosa vuoi dire della tua città?

A differenza dell’Italia, da noi è più facile socializzare all’aperto, nelle piazze e nei negozi del centro. Qui invece si vive molto di più in casa propria.

Piatto tipico della tua città?

Carne di maiale, oppure riso e fagioli mischiati insieme.

Paolo Brambilla

I L B O X D E G L I S T A G E

Eccoci per l’ultima volta alle esperienze di stage degli studenti. Siamo arrivati ora all’indirizzo chimico. Ha risposto alle nostre domande Matteo Rovelli di 5C.

In che periodo hai partecipato allo stage?

Durante il mese di agosto, per tre settimane.

In quale ditta? E di cosa ti sei occuopato esattamente?

Ho lavorato alla Henkel di Lomazzo. Mi sono occupato del controllo qualità dei detersivi in laboratorio, per testarne le capacità a processo concluso.

Sei soddisfatto della tua esperienza?

Sì, perché mi ha dato modo di sperimentare le nozioni scolastiche in maniera più diretta.

Cosa hai appreso durante lo stage?

Lavorando in laboratorio ho appreso metodologie specifiche per l’analisi di sostanze detergenti.

Consigli questa esperienza ai tuoi compagni?

Sì, perché dà modo di farsi un’idea del mondo del lavoro.

Tommaso Lattuada

LE NOSTRE VISITE GUIDATE…

 

ALL’ACQUARIO DI GENOVA

Il giorno 25-02-2005 le classi 2°A e 2°D si sono recate in gita all’Acquario di Genova. La mattina presto abbiamo raggiunto la meta con il pullman nonostante le cattive condizioni del tempo: la sera precedente aveva nevicato. Arrivati a Genova ci siamo diretti verso il porto dove si trova l’Acquario ospitato in un edificio costruito su una banchina. La cosa che ci ha subito colpito entrando è stata una grossa vasca cilindrica contenente un’infinità di pesci. Successivamente abbiamo seguito un preciso percorso che si snodava tra le diverse vasche contenenti le più svariate specie animali. Quelle che più hanno attirato la nostra attenzione sono state le vasche nelle quali nuotavano delfini e squali che si sono rivelate interessanti siadal punto di vista scenografico, in quanto l’ambientazione richiama l’habitat naturale degli animali, sia per la possibilità di osservare da vicino specie sinora viste solamente sui libri o in televisione. Ci ha fatto molto riflettere la proiezione di un filmato riguardante le nefaste conseguenze delle attività umane sull’ambiente naturale. Questa esperienza, apprezzata ed interessante, ci ha dato molto da pensare…

Pablo Benitez

 

A BOLOGNA SULLE ORME DI MELANDRI

Se Bologna fosse un’arancia avrebbe gli spicchi più dolci e succosi. Questa è la città in cui vive Melandri, perito industriale che va a Miami per ritrovare la misteriosa donna di Bernini, ma che poi ritorna nella sua casa al 21 di via Santo Stefano. Sicuramente Bologna sui libri e i depliants è bellissima, però mai quanto vederla dal vivo! Noi ci siamo andati e il nostro giudizio è niente male, anzi. E quel giorno non lo potremo dimenticare mai: Bologna con i suoi palazzi, le sue chiese, le sue tradizioni ci ha affascinato. Prima di partire abbiamo fatto alcune ricerche sui siti da visitare ma le foto non contano niente rispetto alla realtà! Il Palazzo d’Accursio nel suo stile antico e medioevale è stupendo, con gli interni moderni, e le chiese, soprattutto la Basilica di San Petronio, molto bella nel suo stile. E via Santo Stefano, dove abita Melandri? Non potevamo non visitarla. Si affaccia su una piazza che a noi è piaciuta subito, così "rustica" e calda con le case e le chiese in "cotto". Giudizio finale: Bologna val bene una gita!

Erica Guglielmana

  

la maturità

Sono ormai trascorsi cinque anni da quel giorno in cui, per la prima volta, varcai la soglia del "Giulio Riva". Ripensando al passato mi tornano in mente tanti episodi, taluni esilaranti, altri incredibilmente drammatici; attraverso i ricordi mi rendo conto che lo sbuffoncello pieno di sé al quale sono legati i primi due anni della mia esperienza all’Itis è a mano a mano mutato fino a diventare quello che sono oggi: un insperato studente di quinta! Eggià, insperato proprio perché arrivare al quinto anno di scuola superiore era l’ultima cosa che m’immaginavo; per rendere l’idea basti dire che la mia prima bigiata l’ho fatta il lunedì della seconda settimana della prima superiore… Insomma, proprio uno studente modello! Beh, inutile dire che durante il mio trascorso scolastico ho vissuto tanti momenti, molti dei quali legati alle persone conosciute proprio all’interno dell’Itis.

In fondo, una volta uscito dal "Riva", il diploma e le conoscenze tecniche aquisite saranno solo una parte (molto importante) di quello che avrò saputo cogliere da questi cinque anni; è altrettanto importante mantenere i ricordi delle persone che ci hanno affiancato in quest’avventura, a partire dai nostri compagni di classe (un saluto speciale va al "Beota") senza dimenticare però gli insegnanti. Già, perché le materie tecniche si imparano studiando, ma vivere civilmente con gli altri lo si può imparare solo stando a contatto con le persone. Posso assicurarvi che al "Riva" ho avuto la fortuna di incontrare alcuni docenti in grado di trasmettere certi piccoli insegnamenti, utilissimi nella vita di tutti i giorni. Naturalmente, giunti all’ultimo anno, non possono mancare le aspettative per il futuro… Quindi ritengo che cominciare a pensare a quello che sarà la vita fuori dall’Itis sia una delle cose più incoraggianti ed eccitanti che uno studente di quinta possa fare. Insomma, c’è tutto un mondo di opportunità che ci aspetta là fuori!!!

Gente, vi ho raccontato un po’ della mia esperienza al "Riva". Vi auguro di poter fare altrettanto. In bocca al lupo!

 

Uno studente di quinta

 

LE COMMISSIONI DI MATURITÀ

5E1 Prosperi, Palomba, Colombo, Citterio A., Gigliuto, Baglione.

5E2 Pellegrini, Palomba, Fariselli, Citterio M., Gigliuto, Carlini.

5M Scipionato, Giraldi, Scipioni, Moroni, Di Tella F., Giangrande.

5C Azzani, Botta, Santoro, Battistoni, Siringo, Ricchiuti.

5T Giudici, Reale, Zagarella, Ferraro, Messina, Consonni.

5Eser. Bardelli, Pessina, Romeo, Meroni, Peluso, Gigante.

5Mser. Bardelli, Pessina, Romeo, Meroni, Logiudice, Calà.

In ricordo del Papa

GRAZIE SANTITÀ

Mirando una tal sorgente

d’Amore vero e possente,

il nostro cuore

non può tacere:

è possibile vivere e credere,

gioire, sperare e soffrire,

chiudere gli occhi

ma non morire!

Questo abbiamo visto,

tenacemente incarnato

nella debolezza della malattia,

nella letizia dell’agonia.

Mai tramonti la Speranza

in ogni cuore

nel segno del vero Amore!

 

Antonella Palomba

CIAO KAROL…

"Se sbaglio mi corriggerete". Questa fu la prima frase che suscitò un’acclamazione a Roma quando fu eletto Papa. Voglio ricordarlo così: come il Papa che si presenta con umiltà, con la sua fiducia e con la sua enorme fede. Il Papa che cambiò la storia dell’ultimo secolo, il Papa che riuscì insieme a Gorbaciov a eliminare le dittature dell’est; dittature come quella nazista che visse a Cracovia durante il suo periodo giovanile e che lo fece tanto soffrire. Il Papa che sorrideva sempre: sorrideva quando osservava una partita di calcio, sorrideva quando abbracciava i bambini, sorrideva anche quando, a tu per tu con chi gli sparò, dopo averlo perdonato gli fece capire che se non era riuscito ad ammazzarlo è perché c’è una forza superiore che è la forza di Dio. Voglio ricordarlo come il Papa che amava gli sport, che amava la montagna, che di fronte a un prato fiorito si toglieva il cappello quasi a rispettare questa stupenda quanto semplice opera di Dio. Il Papa che viaggia, visita 130 paesi e quando arriva evangelizza, annuncia Gesù Cristo e apre il cuore alle persone grazie al suo sguardo che ti scava dentro. Ma lo voglio ricordare anche come l’uomo sofferente, come l’uomo che non si arrende, che non riesce a parlare e picchia il pugno sul leggio. Lo voglio soprattutto ricordare come il Papa dei giovani, il Papa che fece di tutto per avvicinare i giovani alla Chiesa e anche in punto di morte ha pensato a noi e a fatica ha pronunciato il suo ultimo messaggio: "Vi ho cercati e voi siete venuti". Già, il Papa lo voglio ricordare così perché ora non c’è più e lo penso con la rabbia di chi troppo tardi si è accorto che esisteva un Uomo così; un Uomo che si è caricato sulle spalle il mondo e l’ha portato avanti. Fino a quando quella sera alle 21.37 si è voltato verso la finestra, ha raccolto le forze, ha pronunciato amen ed è tornato al Padre con la serenità sul volto. Già, quella sera in cui si è accesa la luce in camera sua e si è spenta la luce del mondo, la sera in cui vedevo intorno a me gente che piangeva… non perché l’Italia ha perso una partita, ma perché l’Italia, l’Europa, il mondo ha perso la sua guida. La stessa sera in cui, girando a vuoto in cerca di una consolazione, si potevano vedere sui balconi tante luci, per formare una grande luce che accomunasse il paese e il mondo, in segno di riconoscenza per quello che ha fatto per noi, per dire insieme un grande grazie che si possa vedere da lassù. E io ti voglio salutare, ti voglio salutare come si saluta uno di noi perché tu eri, sei e sarai per sempre uno di noi: ciao Karol.

Luca Campi

Le recensioni

Il libro

Maurizio Maggiani, E’ stata una vertigine, Milano, Feltrinelli, 2000

Ed ecco l’ultimo autore di quest’anno che, a parer mio, merita l’attenzione di un pubblico adolescente. Dalla prima pagina l’impostazione del racconto, le figure di flash-back e la tipologia delle tematiche affrontate fissano nel lettore un senso di primavera mentale.

Tredici racconti d’amore: amore per donne, per luoghi, animali, figli… E’un’occasiona per spiare nei sentimenti di una persona adulta, sentimenti che un adolescente ancora non prova ma può intuire.

Questo testo offre molte occasioni di riflessione immedesimandosi nel protagonista e provando ad affrontare (solo virtualmente) situazioni di tipo adulto. Il personaggio, parlando in prima persona, resta senza nome e senza figura in tutto il libro. Lo stile di scrittura è semplice ed essenziale e non cade nell’uso di termini ricercati dando luogo ad una lettura semplice e scorrevole, adatta sia ad un pubblico giovane che a uno più maturo.

Il testo lascia spazio a diverse tipologie di riflessione, avendo la peculiarità di interessare a seconda dei momenti le diverse fasce d’età. Consiglio quindi questo titolo anche ai professori.

Alessio Dolci

 

 

 

 

Il film

Il primo cavaliere, genere drammatico, regia di Jerry Zucker, Usa 1995 (con Sean Connery, Richard Gere e Julia Ormond).

Per sintetizzare la trama di questo film basta citarne i protagonisti: Artù, Ginevra e Lancillotto... Il film però differisce, per alcuni dettagli, dalla storia classica: la spada nella roccia e il mago Merlino sono assenti, per focalizzare l’attenzione sulla "vera protagonista", la passione travolgente di Lancillotto per Ginevra...

Ambientato in un tempo indefinito, il film racconta di Lancillotto, spadaccino giramondo, che in uno dei suoi viaggi incontra una dama diretta a Camelot per sposarsi con Artù. Dopo un bacio rubato, il nostro eroe decide di "inseguire" colei che desidera più della stessa libertà.

Tommaso Lattuada

L’ INCONTRO CON ZICHICHI

Il 20 aprile alcuni alunni di 2B e 2F con il prof. Piscioneri si sono recati al teatro di Saronno per un incontro pubblico destinato a tutti gli studenti della città con il più grande fisico italiano dei nostri tempi, il prof. Antonino Zichichi. Durante il dibattito sono stati toccati molteplici argomenti con spiegazioni più che esaurienti. Le tematiche hanno spaziato dal metodo scientifico alla fede in Dio, dal metodo di produzione di energia partendo da quantità di antimateria alla citazione di grandi scienziati come Galileo Galilei, ritenuto il padre della scienza. Dopo più di un’ora è stata data voce a noi studenti che abbiamo potuto rivolgere le nostre domande al professore. Purtroppo ben pochi sono riusciti a formulare le domande a causa della non perfetta organizzazione dell’evento. Possiamo comunque ritenere l’esperienza positiva ed interessante: gli argomenti trattati non sono stati di facile comprensione, ma nonostante ciò l’interesse è cresciuto in noi col passare del tempo. Esperienza da ripetere!

Angelo Serena

NEWSNEWSNEWSNEWSNEWSNEWS

… è accaduto …

a Dal 4 all’11 aprile si sono svolti i consigli di classe per la seconda valutazione interquadrimestrale.

a Il 7 aprile alle 12.45 in aula magna è stata celebrata una S. Messa in suffragio del Papa.

a L’8 aprile, a partire dalle 9.45, in quattro punti diversi della scuola gli alunni presenti e i docenti hanno assistito in tv ai solenni funerali del pontefice.

a Il 12 aprile in aula magna si è tenuto un incontro di orientamento per gli studenti delle classi quinte con il Politecnico di Como.

a Il 20 aprile le classi 1C e 1F si sono recate in visita d’istruzione a Bologna.

a Il 21 aprile le classi 5E1 e 5E2 si sono recate in visita alla ditta ABB di Vittuone.

a Il 22 aprile alcune classi si sono recate al teatro di Saronno "Giuditta Pasta" per assistere allo spettacolo "La notte che il nulla inghiottì la terra".

a Il 26 e il 28 aprile le classi 5E1, 5E2 e 5T hanno visitato a Palazzo Reale a Milano la mostra sugli anni Cinquanta.

a Dal 27 al 29 aprile le classi prime e terze hanno svolto le prove di italiano, matematica e scienze del progetto INVALSI

a Il 3 maggio si è svolta a scuola la simulazione della prima prova degli esami di Stato.

a Il 5 maggio si è tenuta una sessione dimotrativa di esami Ecdl (Patente europea del computer) rivolta agli studenti e al personale.

… accadrà …

1 Dal 9 all’11 maggio si terranno i consigli di classe per la scelta dei libri di testo.

1 Il 28 maggio si terrà a Gallarate la manifestazione finale del progetto sull’Ed. Stradale con Polizia Stradale, 118, Vigili del Fuoco con simulazioni di incidenti e primo soccorso.

1 Dall’8 al 16 giugno si svolgeranno gli scrutini di fine anno.

1 Il 22 giugno avranno inizio gli esami di Stato.

 

 


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