Perbellini, gli inventori dell’Offella d’Oro®

L'Offella d'Oro®

Centoundici anni: una bell’età, anche per un’azienda. I Perbellini non la dimostrano. Men che meno il loro grande laboratorio, nel quale mi hanno ospitato lo scorso 21 aprile, quando – sob – la produzione delle colombe era terminata e quella dei panettoni e delle Offelle d’Oro® non ancora cominciata. Ne è valsa comunque la pena, perché c’era tanta gente all’opera, intenta a realizzare tante altre squisitezze, fra le quali la Millefoglie Strachin®, innumerevoli strati di friabile godimento annegati in una crema soufflé che da sola varrebbe il viaggio a Bovolone (VR), dove ha sede la loro Rinomata Offelleria.

È interessante ripercorrere la loro storia, ricordata in un libriccino edito da loro l’anno scorso. Il patriarca si chiamava Luigi e nel 1872 faceva il prestinaio in quel di Isola della Scala, come attesta un documento dell’epoca. Il vero fondatore dell’attività, però, è suo figlio Giovanni Battista. Assecondando la sua passione, si trasferisce da giovane a Milano, dove lavora come apprendista pasticciere. Non pago di quanto ha imparato, dopo pochi anni si reca a Graz e poi a Innsbruck, ad allargare le sue conoscenze alla pasticceria asburgica. Tornato a Verona, trova facilmente lavoro in una drogheria cittadina, dove si applica alla creazione di un’insolita variante del Nadalin, il classico lievitato natalizio del luogo. Nasce, così, l’Offella d’Oro®, la cui forma caratteristica è dovuta a uno stampo a forma di tronco di cono.

Giovanni Battista, oltre ad essere ambizioso, è un tipo sistematico. Il 1° ottobre 1891 dà inizio a un quaderno nel quale annoterà tutte le ricette, la prima delle quali riguarda la Pasta di Lievito, che tanto sarà importante per le sorti del suo futuro familiare. Verona, però, non è ancora la città giusta. Giovanni Battista trova requie solo a Bovolone, dove prima lavora presso la pasticceria e drogheria Zanini e infine apre una sua attività, il Caffè Pasticceria Commercio Perbellini. Siamo nel 1900, e l’inizio del nuovo secolo porta bene a Giovanni Battista: solo due anni dopo sposa Ida Maria, conosciuta come collega di lavoro da Zanini, che gli darà tanti figli.

Ernesto, quartogenito di Giovanni Battista e Ida Maria nato nel 1909, è destinato a portare avanti l’attività della famiglia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, per fare il suo mestiere è costretto ad abbandonare Bovolone, perché la pasticceria viene ritenuta un genere voluttuario dal fascismo. Nel 1941 emigra in Germania, dove trova impiego come capocuoco e pasticciere presso l’Hotel Schönblick di Stoccarda. Torna in Italia nel 1943 a causa dell’armistizio e riprende l’attività di pasticceria e caffè ristorante con il fratello Ferruccio e la sorella Anna. È in questi anni che migliora la ricetta dell’Offella d’Oro® e che crea il Dolce Dorato® e la Millefoglie Strachìn® già citata. A proposito: strachìn perché la sua crema, dopo un po’, la se stràca, ovvero si stanca, si affloscia, in dialetto locale. Per questo ancora oggi viene preparata al momento.

Nel 1954 le attività si dividono: a Ferruccio va il caffè ristorante e a Ernesto la pasticceria, che si era già distaccata fisicamente nel 1951, cambiando sede. Ernesto vi lavorerà con i figli Giovanni Battista Jun., Enzo e Flavio. La loro Rinomata Offelleria acquisirà l’attuale sede di via Vittorio Veneto, 46 nel 1965. Dal dopoguerra ad oggi la pasticceria ha notevolmente incrementato il suo giro d’affari, diventando una vera azienda, che resta pur sempre in ambito artigianale. Le ultime creazioni sono il Pan dei Siori®, in realtà una riscoperta tratta dal famoso quaderno iniziato nel 1891 da Giovanni Battista Sen., e il Fior d’Albicocca®, una pasta lievitata nata nel 2000, per festeggiare il nuovo millennio. La passione per il lavoro di tutta la famiglia è stata premiata negli anni da riconoscimenti di ogni genere e soprattutto da un notevole successo di pubblico e di critica, che li incorona ancora oggi come una fra le più interessanti aziende dolciarie del Veronese.

A questo punto resterebbe da citare un membro della famiglia che ha scelto un’altra strada, contigua alla pasticceria, con esiti altrettanto straordinari. Ma di Giancarlo converrà parlare nel prossimo post.

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2 Risposte to “Perbellini, gli inventori dell’Offella d’Oro®”

  1. Giancarlo Perbellini, licenza poetica « Il panettone Says:

    […] Perbellini, come scrivevo nel post precedente, ha seguito una strada diversa da quella dei suoi familiari, ma parallela a quella della […]

  2. luca Says:

    Avete chiesto personalità del calibro di Igino Massari cosa ne pensano???

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