Trip nostalgico tra i cartoni giapponesi degli anni ’80

Premessa: questo articolo è incompleto, per ragioni ovvie: i cartoni giapponesi degli Anni 80 erano MILARDI. Vi ho citato solo i miei preferiti, quindi vi prego fin d’ora di non mangiarmi se ho saltato quelli che piacevano di più a voi.

Sere fa ero in un pub in compagnia di amici. Mi sono trovata con un ragazzo della mia età e una ragazza che ha 10 anni meno di noi. Lo schermo del pub proiettava MTV Classic, ovvero una serie di canzoni che negli anni Ottanta facevano furore. Io e il mio amico accoglievamo ogni video con un ululato di approvazione, quasi ballando sotto il tavolo. La nostra compagna più gggiovane, invece, sembrava sull’orlo del suicidio. Mi è venuto in mente solo dopo che forse poteva sentirsi un po’ esclusa dal trip nostalgico che ha catturato noialtri due. In quanto lei, negli anni 80, non era in grado di intendere e di volere. Mi spiace molto di non essere stata sufficientemente sensibile da accorgermene in tempo.

Il fatto è che – per i trentenni o giù di lì – gli anni 80 sono stati l’età dell’Oro. Sarà che eravamo piccoli e spensierati, sarà che non conoscevamo la parola Crisi, sarà che l’atmosfera generale sembrava di felice consumismo, ma senza sensi di colpa.

C’erano gli yuppies, i capelli cotonati all’inverosimile, i colori fluo, le orribili spalline e i Duran Duran. C’erano le manine gommose che si appiccicavano a tutto (e si riempivano di polvere prima di poter dire “Evvai!”), i braccialetti colorati che si potevano mettere solo dandosi delle gran botte sul braccio, gli zaini INVICTA con colori improbabili (io ce l’avevo salmone/verde), la musica elettronica e…i cartoni animati.

I cartoni animati degli anni 80 sono uno tra i discorsi da pub più quotati del millennio. Metti una mezza dozzina di ragazzi attorno ai 35 allo stesso tavolo e dì solo tre parole: Holly. E. Benji.

Stai a vedere che succede.

Chi è cresciuto con i cartoni animati  degli anni 80, verosimilmente li ricorda ancora con immenso piacere per due precise ragioni: 1) tornare all’infanzia è di solito un pensiero felice 2)quei cartoni lì , che erano come si deve, mica come le ciofeche che ci propinano oggi!

Quando mi capita di ascoltare i dialoghi di un cartone animato moderno mi prende un certo disgusto, perché: o trattano i bambini come deficienti, oppure li usano come piccole risorse per rompere le uova ai genitori in materia di acquisti. Se ci fate caso non c’è mezzo cartone animato che non venga fuori da una serie di giocattoli, carte, gadgets vari.

Ai miei tempi (ODDIOOOO!) succedeva il contrario: si creavano storie appassionanti e poi – forse , neanche sempre – uscivano i giocattoli dedicati. Anzi, la verità è che per essere come gli eroi e le eroine dei cartoni migliori, i gadgets dovevi farteli da te.

Prendiamo, ad esempio, le Maghette: ce n’erano un’infinità, ognuna con bacchette magiche, ciondoli, spillette, braccialetti e chi più ne ha più ne metta. Parlo di Bia, dell’Incantevole Creamy, della Magica Emi, di Sandy dai Mille Colori, e ancora Lulù, l’Angelo tra i fiori e poi Evelyn ela Magia di un Sogno d’Amore e il Magico Mondo di Gigi…a pensarci adesso mi viene un po’ di magone. Queste eroine erano così diverse dalle odierne WINX! Erano sì dotate di magia, ma erano ancora bambine come noi, non copie di modelle scheletriche con l’ombelico di fuori e i vestiti di paillettes! Non ricordo nemmeno più il numero delle volte in cui ho sfracassato i maroni a mio nonno affinché mi costruisse una Bacchetta Magica come quella di Evelyn. Ovviamente, non ci è mai riuscito poverino, ma io mi accontentavo: ciò che mancava come sbaluccichio ce lo metteva la fantasia.

(Ad oggi ho scoperto un sito che fa diventare realtà i vostri sogni infantili più arditi: ragazze fate un giro QUI.)

Le Maghette erano solo uno degli innumerevoli filoni in cui di dividevano gli anime anni 80. E’ che quando qualcosa faceva successo, arrivavano a frotte prodotti sulla stessa falsariga.

Penso, per esempio, alla serie degli Orfanelli inaugurati da Heidi e Remy e poi proseguite con capisaldi come Candy Candy (oddiooooo!), Lady Georgie, Peline Story, Anna dai Capelli Rossi…tutte vicende di sfiga tale che facevano apparire la tua normalissima infanzia come il Paradiso Terrestre. Senza contare che insegnavano parecchio sul valore della famiglia.

Non si parla di anni 80 se non si nominano i Robottoni. Sulla scia di Goldrake, infatti, non credo di riuscire a contare quanti ne sono arrivati. Tra i migliori, ricordo Mazinga nelle varie versioni (Z, ZZ, Grande, Piccolo e Medio), Trider G7 (che accoppava i nemici gridando “Uccello del Trideeeeer!”, ma allora non rideva nessuno), Voltron e Daltanious (entrambi avevano a che fare con i leoni, ma Daltanious aveva il Premio per la sigla più assurda, che – ricordo – faceva: “Eèèèè Daltanious Bim Bum Bam L’è gggiù”, se qualcuno mi spiega cosa vuol dire sarei molto grata), Jeeg Robot, Robotech, Gos Sigma, Daitarn III (di cui ancora oggi ascolto la sigla, perché era davvero fantastica)…e questa è solo una minima parte della lista.

E che dire degli sportivi? Gli apripista sono stati Mimì Ayuwara e Tommy, la Stella dei Giants, rispettivamente per pallavolo e baseball, ma il successo è stato tale che poi ne sono usciti per tutti i gusti: Mila e Shiro e Mimìnonquellalaltra (ancora sulla pallavolo. La seconda era un cartone che parlava di una squadretta del liceo, ma ci fu una confusione di nomi incredibile), Holly E Benji e Palla Centro per Rudy (calcio), Prendi il Mondo e Vai (Baseball…ma quanto era tragico?), Sampei (pesca), Tutti in Campo con Lotty (Golf!!!) e c’era persino un crossover tra orfanelli e sportivi nelle vicende di “Milly Un Giorno Dopo L’Altro”, la quale partiva come versione scalcagnata di Candy Candy e proseguiva poi nel mondo delle gare di equitazione, risollevandosi non di poco.

Ovviamente, avevo i miei preferiti. Alcuni non si potevano inserire in correnti vere e proprie, comunque, nella mia top five c’erano:

1)      Lady Oscar.

Che ve lo dico a fare? “Le Rose di Versailles” è forse l’anime che più di tutti può risultare gradevole ad un pubblico adulto. Chi non conosce Madamigella Oscar François De Jarjayes, il cui padre voleva un maschietto, ma ahimè siccome è nata lei nella culla le hanno messo un fioretto? Chi non ha lottato e sofferto con lei accanto alla Regina Maria Antonietta, al bel Fersen e – soprattutto – a quel figo megagalattico di André Grandier (ovvero l’uomo perfetto)? Chi davvero non l’ha fatto si vergogni profondamente. Lady Oscar ha uno sfondo storico così accurato che la maggior parte di noi non ha avuto bisogno di studiarela RivoluzioneFrancesea scuola e i disegni sono della geniale coppia Shingo Araki e Michi Himeno, ovvero i più grandi character designer mai apparsi sulla scena giapponese. Ed inoltre, Lady Oscar è stata la prima a mostrarci che una donna vale quanto un uomo e che per essere bella non serve vestirsi di rosa. Mica poco!

Stupendo disegno di Marco Albiero

2)      Il Grande Sogno di Maya

La più grande magagna di questo splendido anime è che non aveva una fine in quanto l’autrice del manga deve dare una conclusione ancora adesso, e credo si sia attirata le maledizioni di tre o quattro generazioni contemporaneamente. La protagonista era Maya Kitajima, una ragazza comune, ma con un talento allucinante per la recitazione. La sua avventura cominciava quando veniva notata dalla Signora Tzukikage, una grandissima attrice del passato, sfigurata da un riflettore, ma ancora la più brava in  circolazione, che prendeva sotto l’ala protettrice sia lei che Ayumi Himekawa – altra giovane attrice di grandissimo talento – per metterle alla prova al fine di trovare la persona adatta a rappresentare “La Dea Scarlatta” il più difficile e intenso testo teatrale esistente. Così, rappresentazione dopo rappresentazione, Maya e Ayumi si calavano via via in ruoli diversi migliorando e – in un certo senso – sostenendosi a vicenda.

3)      Evelyn E La Magia di un Sogno d’Amore.

Ve l’ho già citata, ma era la mia preferita tra le maghette, perché adoravo la sua Bacchetta e perché mi sembrava il più divertente. Ho rivisto qualche puntata a distanza di tempo e …beh, sarebbe stato meglio, forse, se l’avessi lasciata nei ricordi. Vabbe’.

4)      Ransie la Strega e Pollon

I cartoni di livello umoristico erano molti, ma a pari merito devo citarvi questi due titoli perché non credo di aver riso tanto quanto con le avventure di queste due eroine. Ransie era la figlia di un vampiro e di una lupa mannara e aveva il potere di prendere l’aspetto di qualunque cosa mordesse. Si metteva sempre in situazioni tragiche per accalappiare Paul un compagno di classe bello quanto distante il quale era conteso tra lei e Lisa, figlia di un capo Yakuza che veniva sempre trasformata in cagnetta. Pollon era invece la figlia di Apollo, in un Olimpo colorato e demenziale. Nel tentativo di diventare una vera dea e accompagnata dal fedele e bruttissimo Eros (il cui doppiaggio è tra i capolavori della storia italiana in merito!) anche lei finiva sempre in situazioni pazzesche, che avevano come sfondo gli episodi più importanti della mitologia greca (e anche lì aiutava moltissimo a scuola, anche se di certo non si poteva citare il Professor Cha Cha Cha).

Potrei citarne molti altri, pure troppi, ma siamo arrivati al mio preferito. L’ho lasciato per ultimo perché secondo me questo cartone animato merita un discorso a parte:

5)      I Cavalieri dello Zodiaco

Siamo ancora nell’ambito della mitologia greca, ma in salsa più seria. La dea Atena, infatti, è scesa sulla Terra per proteggere l’umanità dagli attacchi degli altri Dei ed in questo è aiutata da un manipolo di eroi le cui armature ricordano le costellazioni. La lotta tra i cavalieri e i nemici che in varie occasioni tentano di distruggere il mondo e il leit motiv, ma secondo me questo cartone animato è un caso unico, specie in Italia dove le cose di solito si rovinano. Qui invece c’è stato un lavoro di cesello sull’adattamento e sul doppiaggio, grazie a Stefano Cerioni, Enrico Carabelli, Ivo De Palma (che ha anche doppiato il protagonista Seiya di Pegasus). Gli adattatori hanno trasformato dialoghi normali in pennellate d’arte. Non scherzo. I cavalieri non dicevano: “Fermati! Creperemo tutti!”, ma “Basta, ti prego fermati! Ci oscureremo in un mondo di luce!” (un cioccolatino gratis a chi conosce la citazione). Che dire? Character Design ancora a cura della coppia Araki – Himeno = il migliore esistente. Personaggi per tutti i gusti (per lo più figonzi). Battaglie epiche, sangue, passione, abnegazione, colonne frantumate con la faccia e – soprattutto – l’idea del Cosmo, la forza delle Stelle che è dentro tutti noi e che tutti possiamo usare per entrare in contatto con il Divino…ehm..vi dice qualcosa? Ma dite la verità, ci può essere qualcosa di meglio per una bimbetta di 9 anni (che infatti ancora si commuove quando vede una puntata?).

Corollario

Il meglio, nei cartoni animati giapponesi della mia infanzia, era costituito dalle esagerazioni, che noi accettavamo beatamente. Le pallavoliste saltavano a un chilometro da terra e  restavano in orbita puntate intere, prima di schiacciare, facendo in tempo a ricordarsi quando da piccole scavavano l’oro nel Klondike. Senza contare le palle che si illuminavano, cambiavano direzione come fossero state telecomandate, creavano veri e propri tornado.

I campi dei calciatori si estendevano tra Trento e Palermo e il torneo delle scuole elementari era seguito in telecronaca da Rai Uno, chiaramente. E anche lì, un bambino di 10 anni riusciva a sfondare il cemento armato con una pallonata (chi si ricorda il Tiro della Tigre di Mark Lenders?).

Sampei pescava balene nelle pozzanghere. Maya Kitajima si preparava ad interpretare Ellen Keller, la bimba cieca e sordomuta di Anna dei Miracoli vivendo per mesi e mesi con una benda sugli occhi e i tappi nelle orecchie. I Cavalieri dello Zodiaco abbattevano colonne e scardinavano pavimenti di pietra con la testa, solo per contraccolpo e salivano scale che nemmeno alla Rinascente.

Una meraviglia.

Se volete “approfondire” vi rimando a questi siti in particolare:

1)      www.nijirain.com se volete piangere, è il luogo adatto. C’è una vastissima raccolta di giocattoli, cartoni, telefilm, musica degli anni 80, è un sito molto ben fatto ed approfondito ed è soprattutto il luogo virtuale ideale per il vintage dell’epoca.

2)      Il blog http://prospettivedimila.tumblr.com/ a proposito di esagerazioni…

3)      Qui uno studio scientifico sul campo di Holly e Benji…

4)      E QUI la pagina di Nonciclopedia dedicata ai Cavalieri dello Zodiaco. Chi conosce la serie si scompiscerà.

E voi, avete ricordi come i miei? Dai, non fatemi sentire troppo NERD!

Una risposta »

  1. negli anni ’80 ero un po’ più piccolo di te come si evince dal mio nick, ma ricordo con affetto Il mistero della pietra azzurra e Occhi di gatto

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  2. L’uomo tigre! Lupin! Mila e Shiro! Holly e Benji! I Cavalieri dello zodiaco! Lady Oscar! Heidi! SAMPEI!

    Sono nata nel 91 ma li conosco, li ho visti e li ho amati tutti (e ce ne sono molti altri, ma non possiamo star qui sei mesi, no?). Pensa che la mia migliore amica ha fatto un cd con tuuuutte le sigle dei vecchi cartoni e lo mettiamo su in macchina cantando come dementi.

    Che bei tempi ;_; Che bei cartoni ;_; Adesso abbiamo i Bakugan, Ben Ten, le Winx… L’unico che si salva è Pucca. Pucca è una figa 😀

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  3. citazione troppo facile, non volendo rubare la cioccolata ad altri, sorvolerò proponendone un’altra, altrettanto facile ma anche altrettanto eccezionale.
    “di tanta forza solo questo ti rimane, un alitar di inutili dubbi.” (che in originale era tipo “sei finito! XD)

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  4. acutequeernerdworld

    COME DARTI TORTO?! io sono cresciuto con Hello spank, lady oscar, dolce candy, georgie, hilary, ransie la strega, mila e shiro e tantissimi altri perchè ce n’erano un casino! adesso quelli che trasmettono sono proprio brutti! i nostri erano cartoni animati ma con delle verie storie, dei romanzi in immagini.. che belli.. sto recuperando in versione manga tutti i cartoni della mia infanzia!

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  5. Ho quasi il magone a leggere questo post…. io ero piccola (sono una ’83) ma adoro tutto di quegli anni, dai film alla musica… ma i cartoni…. Ero innamorata di quelli sportiva Mila&Shiro e Holly&Benji su tutti (quel mitico campo di calcio che seguiva la curvatura terrestre e per di più lungo chilometri…), poi ho qualche vago ricordo di Hilary, la ginnasta. Ero però innamorata in tutto e per tutto dei Voltron, i miei robot preferiti 🙂
    In quei cartoni c’era sempre un sottotesto positivo: “metticela tutta” “segui le tue passioni” “Segui le regole del gioco”, c’erano sempre degli input “costruttivi”
    ma poi vogliamo parlare delle povere Candy e Georgie? Due più sfigate non me le ricordo, che pianti mi sono fatta. Un’altra a cui ne succedevano di tutti i colori era Lovely Sara… storie terribili. E Jam e le Hologram dove le mettiamo? Non erano fantastiche? 🙂
    L’ultimo cartone che mi ha davvero appassionata è stato Sailor Moon, ma ero già un po’ più grandicella….
    Grazie per questo tuffo nel passato! 😀

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  6. Evviva Daitarn III!!!!!
    Ehm… ora mi ricompongo…
    Cartoni davvero bellissimi.
    Negli ultimi anni hanno fatto delle cose carine, ma le trasmettevano tutte su MTV, tipo FullMetalAlchemist, Sayuki, Evangrlion (forse questo ha più di 10 anni), Trigun… che però sono davvero pochi rispetto a quello che arrivava negli anni 80′.
    Ma non citi Ken il Guerriero??

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    • Sì, è che io pensavo a quando ero proprio piccola e Ken il Guerriero l’ho visto che ero già in prima superiore! Tra i cartoni di adesso, su MTV, il più bello è Death Note, secondo me. Ma non c’è più la magia di un tempo, anche se è un cartone animato rivolto ad un pubblico Young Adult. Forse sono proprio troppo poco young e troppo più Adult. 😦

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  7. wow , che bei ricordi … solo a pensarci mi sento meglio , nostalgico ma felice , che mondo sarebbe senza questi cartoni giapponesi ??

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  8. grazie!!ho ritrovato il cartone di Maya, di cui esattamente non ricordavo neanche il nome ma che cercavo ,ad eccolo qui!! Maya e il donatore di rose!! molto nostalgico e ..il quale deve avere ancora una conclusione che non avrà mai!! trip nostalgici 🙂

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