“Erano signori capannoni”, dicono i signori confindustriali

Posted on 30 Maggio 2012

4




C’è il presidente nuovo e Confindustria si rivela subito un soggetto più falso insensibile e bugiardo di prima:


“Non è vero che sono crollati capannoni di carta velina, quelli nel settore della ceramica erano signori capannoni, costruiti con tutti i crismi. Quindi mi sembra che i crolli siano da attribuire alla fatalità.”


Questa dichiarazione del neo-presidente Squinzi, che ovviamente non è andato in visita ai signori capannoni e parla solo per difendere a prescindere chi ha costruito (male) quelli crollati, restituisce in tutto il suo orrore la cifra di un’organizzazione che esiste per tutelare gli interessi dell’industria italiana. E probabilmente  non è nemmeno colpa di Squinzi, se la cultura di Confindustria è questa qui, anche se lui evidentemente non ci trova niente di male ad esibirsi in questo modo di fronte a una tale disgrazia.

Non è una fatalità quella che ci regala una classe dirigente tanto impresentabile, ma un merito da ascrivere principalmente a organizzazioni nefaste e pericolose come Confindustria.