FINANZIARIA: MPA A BERLUSCONI, SUBITO CONFRONTO SU RISORSE SUD
“Un Piano per il Sud, per il suo rilancio, per forti investimenti infrastrutturali, deve trovare nella legge fondamentale di politica economica riferimenti chiari ed espliciti”. Lo scrivono i capigruppo del Movimento per l’Autonomia di Camera e Senato, in una lettera inviata questa mattina al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al quale si chiede, nella sua qualita’ di leader e garante della maggioranza, di avviare un confronto per mettere a disposizione dei partner di maggioranza le proposte del Mpa.
Carmelo Lo Monte e Giovanni Pistorio Presidenti dei parlamentari del Movimento per l’Autonomia, chiedono a Berlusconi che “la legge Finanziaria per il 2010 deve trovare una forte sintonia, pur compatibilmente alle esigenze di risanamento economico, con la volonta’ da Ella piu’ volte espressa di avviare un impegno straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno”.
“La sede parlamentare – affermano Lo Monte e Pistorio – non consente da sola di determinare risultati senza una preventiva intesa con il Governo, soprattutto per una forza politica come la nostra che non ha rappresentanza all’interno del Consiglio dei Ministri e che quindi non ha partecipato alla stesura della legge Finanziaria”.
“Riteniamo, pertanto chiederle un incontro – concludono gli esponenti del Mpa – unitamente al Ministro del Tesoro e a quello per i rapporti con il Parlamento, di discutere e confrontare le nostre idee in merito alla Finanziaria 2010 e all’avvio di serie politiche per il Sud”.
Anticrisi, con articolo 4 lobbies nordiste pronte a nuovo scippo ai danni del Sud
“L’estromissione del Ministro dell’Ambiente dalle scelte sulla realizzazione degli impianti energetici e l’attribuzione di competenze al Ministero della semplificazione legislativa si spiegano unicamente con l’intento, neanche troppo velato, di consentire alle lobbies economiche del Nord di allungare le mani sul bussines delle nuove fonti energetiche, compreso il solare”. Lo affermano in una nota il capogruppo del Mpa a Montecitorio, Carmelo Lo Monte, e il componente della Commissione Attività Produttive, Arturo Iannaccone.
“L’articolo 4 del decreto anticrisi– spiegano i parlamentari – estromette il Ministero dell’Ambiente dalla possibilità di esercitare la funzione per la quale è preposto: la tutela del territorio e la vigilanza sull’impatto ambientale delle centrali nucleari che dovranno essere realizzate. E’ in egual misura censurabile l’esclusione dei Comuni e delle Regioni dalla possibilità di esprimersi in merito alla realizzazione di strutture per le quali è necessario ricercare il consenso delle comunità interessate che può essere garantito solo da un forte coinvolgimento delle autonomie locali.”
“Il Movimento per l’Autonomia Alleati per il Sud esprime, pertanto, la sua netta contrarietà sulla formulazione dell’articolo 4 del decreto anticrisi che – concludono Lo Monte e Iannaccone – non solo va in direzione opposta al federalismo e alla tutela delle autonomie locali, ma consente alle lobbies industriali del Nord di incunearsi indebitamente nella realizzazione delle infrastrutture ubicate nelle regioni meridionali.”
No a piattaforma satellitare Usa in Sicilia
In una interrogazione al premier e ai ministri della Difesa e dell’Ambiente otto deputati dell’Mpa raccolgono la denuncia dei consiglieri del partito a Niscemi i quali hanno pubblicamente denunciato che i lavori per la realizzazione della piattaforma satellitare della stazione di controllo terrestre del “Muos”, il sofisticato sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza (Uhf) delle forze armate USA (che integrerà comandi, centri d’intelligence, radar, cacciabombardieri, missili da crociera, velivoli senza pilota, ecc.), sarebbero iniziati segretamente il 19 febbraio 2008, “senza che l’allora Governo di centrosinistra rendesse pubblica la notizia”. L’impianto – per un costo complessivo del progetto di 43 milioni di dollari, sostengono i deputati Lo Monte, Commercio, Latteri, Lombardo, Belcastro, Iannaccone, Milo e Sardelli, “sorgerà all’interno della Riserva naturale orientata ‘Sughereta’ di Niscemi, istituita nel luglio del 1997 che rappresenta, assieme al Bosco di Santo Pietro – Caltagirone, il residuo di quella che un tempo era la più grande sughereta della Sicilia centro-meridionale”. Chiedono quindi a Berlusconi, La Russa e Prestigiacomo, se sia accertato l’inizio dei lavori, perché non siano state informate le popolazioni e quindi di sospenderli “al fine di accertare tutte le conseguenze di una simile installazione in prossimità di centri abitati” o, se l’installazione non fosse ancora iniziata, di attivarsi per valutare la compatibilità ambientale di questa opera che prevede grandi antenne radar, torri radio e depositi di carburanti. considerando anche che nella contrada Ulmo di Niscemi già esiste una delle più grandi stazioni di telecomunicazioni della Marina Usa del Mediterraneo, la Nrtf (Naval Radio Transmitter Facility), che vede già installate 41 antenne di trasmissione Hf.
Mpa denuncia caso interinali INPS
Il deputato dell’Mpa Carmelo Lo Monte, in una interrogazione al ministro del Welfare, sostiene che “l’ormai cronico ricorso al lavoro interinale da parte dell’Inps”, avviato dal 2006 “evidenzierebbe, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che non si tratta di provvedimenti tesi ad affrontare situazioni di emergenza specifica, ma a supplire alla carenza di personale”. Riferendo della nascita di un “Comitato di lotta nazionale interinali Inps” che ha intrapreso la strada della conciliazione presso ogni Ufficio provinciale del lavoro per ottenere il riconoscimento del rapporto di lavoro, il deputato nota che “se da una parte il Governo consegna all’Inps sempre nuovi e maggiori compiti, dall’altra taglia le risorse e blocca le assunzioni: il decreto-legge n. 112 del 2008 prevede infatti un turn over del personale al 10 per cento comportando nel 2009 solo 190 assunzioni a fronte di 1900 pensionamenti”. Chiede quindi a Sacconi di “quali siano i veri motivi per i quali l’Inps è costretto, per le proprie assunzioni, a fare ancora ricorso all’istituto del lavoro interinale e se non ritenga necessario ricorrere alla deroga del blocco delle assunzioni per l’Inps e procedere alla graduale stabilizzazione a tempo indeterminato dei lavoratori interinali”.
Lo Monte, voto per corrispondenza a fuori sede
‘Perche’ non consentire ai ‘fuorisede’ di votare per corrispondenza?’: dando seguito a una petizione promossa via internet da un gruppo di studenti, Carmelo Lo Monte, capogruppo dell’Mpa a Montecitorio, sollecita il governo a ‘garantire l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini alle elezioni agevolando chi per ragioni di lavoro o di studio e’ temporaneamente fuori sede elettorale’.
‘Una fetta cospicua di elettori (si stima oltre un milione tra universitari e lavoratori, all’incirca il 2,5% degli aventi diritto) – sottolinea – e’ di fatto esclusa dal voto considerato che le agevolazioni per i viaggi in treno sono poco sfruttabili su tratte lunghe’. Da qui la proposta: ‘ Una leggina, da approvare in poche ore, che dia la possibilita’ a chi e’ lontano dal proprio seggio di appartenenza di esprimere la sua preferenza tramite il voto temporaneo in altro seggio o per corrispondenza o per delega’. Lo Monte ricorda che ‘piu’ di 250mila universitari, il 19% del totale, studia in regioni diverse dalle loro. La gran parte sono studenti provenienti dalle regioni meridionali, che dovrebbero affrontare andata e ritorno in 48 ore per esercitare un loro diritto’
CAI, quando sarà operativa la base di Catania?
‘Quando la Cai rendera’ operativa la sua base presso l’aeroporto di Catania?’. Lo chiede Carmelo Lo Monte, capogruppo a Montecitorio dell’Mpa, in una interrogazione al Presidente del Consiglio e ai ministri del Lavoro, del Welfare e delle Attivita’ produttive, sottolineando ‘che il Piano aziendale prevede sei basi di armamento, tra le quali figura quella di Catania, unica ancora non operativa’. Inoltre, l’esponente del Movimento per l’Autonomia chiede l’intervento del governo su la Cai affinche’ il personale navigante destinato alla base di Catania sia individuato tra quello in cassa integrazione in possesso di tutti i requisiti previsti dall’Accordo Quadro siglato il 14 settembre 2008, compreso quello della residenza nella provincia interessata. ‘Il personale navigante residente a Catania e attualmente in cassa integrazione – scrive Lo Monte nell’interrogazione – e’ composto da 14 unita’ (2 comandanti, 9 piloti e 3 assistenti di volo) e nessuno di questi e’ stato fino ad oggi assunto nuovamente dalla Cai, in contrasto con quanto stabilito appunto dall’Accordo dello scorso ottobre. La nostra preoccupazione – aggiunge – e’ giustificata dal fatto che nel verbale siglato dalla Cai con le organizzazioni sindacali lo scorso 19 febbraio 2009, sull’assunzione di 78 piloti attualmente in cassa integrazione, non appare piu’ il requisito della residenza. Inoltre, la scarsa chiarezza sui criteri che l’azienda intende applicare sulle assunzioni autorizza il timore che, completati gli organici prima dell’avvio effettivo della base di Catania, i piloti li’ residenti non potranno usufruire dei meccanismi goduti da quelli residenti in altri territori, con il risultato – conclude Lo Monte – di una ulteriore, pesante ricaduta sui livelli occupazionali dell’area catanese’.
Agricoltura: no a direttiva su succhi d’arancia
“Il governo non recepisca la direttiva comunitaria che autorizza il commercio di succhi d’arancia senza arance”. Lo chiede Carmelo Lo Monte, capogruppo dell’Mpa a Montecitorio, in una interpellanza urgente ai ministri Luca Zaia e Andrea Ronchi, auspicando che “il governo accolga la richiesta di abrogazione presentata in merito dal ministro delle Politiche agricole e sia cosi’ cancellata nel passaggio alla Camera la norma approvata dal Senato”. Inoltre, l’esponente del Movimento per l’Autonomia chiede anche che l’esecutivo intervenga in sede europea affinche’ vi sia un ripensamento generale su tutte quelle norme approvate in campo alimentare che danneggiano gravemente la salute dei consumatori e la produzione agricola italiana. Secondo Lo Monte, “non possiamo accettare che il comparto agrumicolo del meridione, e in particolare quello della Sicilia, subiscano ulteriori danni, cosi’ come e’ inaccettabile che l’alimentazione nel nostro paese, portabandiera del gusto e dei prodotti di qualita’, sia ridotta – conclude – a un insieme di alimenti che con la giusta nutrizione e i sapori autentici hanno davvero poco a che fare”.
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