sabato 6 dicembre 2008

IL FASCINO MISTERIOSO DELLE "VALLI CUPE"



















La prima volta che ho sentito parlare
delle "Valli Cupe", è stato alcuni anni
fa, stavo leggendo una rivista settimanale e c'era un articolo che parlava di quest'area naturalistica. Dopo un pò di tempo, navigando in Internet, mi sono imbattuto nuovamente in questa "Valli Cupe" ed allora, incuriositomi, ho cercato di saperne di più, ed ho scoperto che tutta l'area era interessante oltre che misteriosa. Allora, L'estate scorsa, io e mia moglie abbiamo deciso di andare a trascorrere un week-end in questo posto fantastico.
Per capire meglio il fascino e la





bellezza di questo luogo, bisogna spendere due parole sul territorio e sulla sua storia. L'area naturalistica delle "Valli Cupe", si trova nella Presila Catanzarese, un territorio che racchiude un immenso patrimonio naturalistico che parte dalla costa e giunge fino all'altipiano della Sila. Il territorio è attraversato da numerosi corsi d'acqua: il Fiume Simeri, il Fiume Crocchio che nasce alle pendici del Monte Gariglione m 1765 s.l.m., il Torrente Campanaro ed altri. Nella zona sono presenti quasi un centenario di cascate spettacolari,
alcune con un'altezza di 100 metri;

Poi alcuni monumenti geologici come i canyon delle "Valli
Cupe", "Dell'Inferno", di "Milissaro e di "Razzone".
Il tutto, insinuato nelle pendici selvagge della Serra
Calabrese, la cosidetta foresta mediterranea, forma un
piccolo universo sconosciuto e dal fascino irresistibile,
dentro cui, sono state trovate autentiche rarità botaniche
come la Woodwardia radicans (felce bulbifera), la
Pteris Cretica (pteride di creta), l'Osmunda Regalis
(Osmunda Regale), la Cheilanthes Marantea (felcetta
lanosa) e il Platanum Orientalis (platano orientale).


Tra i boschi di tanto in tanto si ergono monoliti maestosi ed alberi
secolari di castagno come i giganti di Melitani, Cavallopoli ed il
gigante buono, un castagno di oltre 500 anni e di oltre 8 m di
circonferenza. Nella zona si trovano resti di antichi monasteri
Basiliani, di castelli e di borghi medievali. Realtà e leggenda si
confondono intorno al sito in cui sorgeva la ridente città di
Barbaro. La leggenda vuole che la città, dalle origini incerte
e dalla fine ancor più misteriosa, caduta sotto il dominio dei
saraceni, fosse stata liberata da Orlando ed altri valorosi
paladini, inviati da Carlo magno.

Nell'area gravitano molti paesi tra cui
Zagarise e Sersale, quest'ultimo sede
della cooperativa che maggiormente ha contribuito al "Fenomeno Valli cupe" e cioè la cooperativa Segreti Mediterranei. E' stato proprio al presidente di questa cooperativa, Carmine Lupia, che mi sono rivolto per passare un week-end in questa area misteriosa, e lui, persona disponibilissima oltre che eccellente botanico ed esperto storico della zona, mi ha consigliato alcune tra le cose più interessanti da vedere in questo poco tempo, perchè per visitare e conoscere meglio quest'area, ci vorrebbe almeno una settimana.



Il primo giorno, sabato, in mattinata
abbiamo visitato la Cascata della Rupe e la Cascata dell'Inferno. L'impeccabile guida di Carmine, oltre a farci ammirare i posti, ci ha permesso di apprendere moltissime cose sul territorio, sulla flora, sulla fauna , in più tante notizie di carattere storico e culturale. La Cascata della Rupe che è la più alta del Fiume Campanaro, è alta 57 m. E' composta da tre salti di cui solo l'ultimo è ben visibile. Ci si arriva attraversando boschi di pino e di leccio, immersi in un paesaggio mediterraneo con la vallata del Campanaro e lo sfondo del mar Ionio. Nelle sue limpide acque


ho fatto un bel bagno rinfrescante e
rigenerante. 50 m più sotto abbiamo visto anche la Cascata del Salice.
Altra tappa della mattinata è stata la Cascata dell'Inferno. Il percorso, dopo circa 3 km di strada sterrata, è tutto un susseguirsi di gradini di legno, ferro e pietra. La Cascata dell'inferno è una delle più suggestive del Fiume Campanaro, perchè è incastonata in una gola con una pozza molto profonda. E' alta circa 27 m e tapezzata fuori dalla gola di capelvenere e acanto. Molto bella da vedere, anche in questa ho fatto il bagno e molti tuffi nella sua pozza. Immersi in un silenzio misterioso ed



in un paesaggio affascinante, io e Isabelle siamo rimasti seduti per molto tempo ad ammirare e goderci questa meraviglia della Natura. Dopo un lauto pranzo, il pomeriggio, abbiamo visitato i Giganti di Melitani, secolari alberi di castagno dalla circonferenza di molti metri e siamo rimasti incantati, oltre che sbalorditi, per la loro mole e la loro imponenza.










Il secondo giorno, in mattinata, andiamo a visitare il Canyon delle Valli Cupe. Il gruppo oggi è più numeroso perchè si sono aggiunti a noi alcuni ragazzi di crotone. Durante il percorso abbastanza lungo, troviamo molte piante arbustive ed arboree nonchè resti di "carbonere", di "pagliari" e di "carcari". Arrivati al Canyon, subito ci addentriamo in mezzo ad alte pareti scavate dagli agenti atmosferici, l'atmosfera è veramente magica,
una meraviglia della natura fra le più suggestive d'italia. Il canyon, stretto fra le pareti che in alto si restringono, assume colori straordinari sia per la sua conformazione geologica che per la celata luce.
Rimaniamo tutti senza parole ad ammirare questo posto, riempiendoci della sua unicità e della sua straordinaria bellezza





A metà giornata, facciamo la pausa pranzo in una azienda
agricola dove assaggiamo i loro prodotti e le loro pietanze.
Poi nel pomeriggio le ultime due tappe: le Gole e
Cascatelle del Crocchio e la Cascata Campanaro
.










Le prime sono molto belle e suggestive, due o tre cascate consecutive che formano delle ampie pozze nelle cui acque (molto fredde) ho fatto l'immancabile bagno.


















La Cascata campanaro, alta 22 m, è immersa in un mondo sublime che assume vivaci contorni dallo strano colore delle rocce , dalle rare felci e dalle varie piante arboree.







Anche in questo posto delizioso, non poteva
mancare il bagno rigenerante, e, dopo aver
scattato le inevitabili foto, prendiamo la via
del ritorno.
Ringraziamo Carmine per la sua disponibilità
e gentilezza, e lo salutiamo, con la promessa
di un ritorno con più tempo a disposizione.










Che dire di questa esperienza. Due giorni immersi in un posto incantevole tra cascate d'acqua e stupende e misteriose gole;
Tra castagni secolari e balconate da cui lo sguardo può variare dai monti al mare, mentre sotto di te, scorrono le fresche e spumose acque di un fiume;
Ed ancora toccare con mano antichissimi monoliti e resti che ti riportano con la mente ad epoche passate.





Ritorniamo a casa consapevoli di aver vissuto un'avventura
straordinaria, ed ancora adesso, quando ci penso, mi sembra
di sentire il richiamo ed il fascino misterioso delle
"Valli Cupe".





































































































































































1 commento:

dolcedorme ha detto...

Finalmente ti ho scovato!!! Fai questi bei blog e non li rendi subito pubblici alla "Marruggio Band"?? Comunque complimentissimi! ..e ricorda, siamo quelli "che la mamma ti ha detto sempre di non frequentare"!!!
Ciao Marry!!!!