Magazine del 25/05/2012

Portieri brasiliani,
una nuova generazione
di campioni

Salvarani (Reggiana): Gabriel è un gatto tra i pali, molto agile, con ottima posizione e molto sicuro nelle uscite alte

Milan7 intervista questa settimana Andrea Salvarani, preparatore dei portieri nel Settore Giovanile dell’A.C. Reggiana, con un passato da calciatore nel settore giovanile del Parma. Grande esperto ed appassionato di calcio Sudamericano, ci svela i segreti dello straordinario sviluppo che stanno avendo in questi ultimi anni i portieri brasiliani, e ci parla in anteprima del nuovo acquisto del Milan, il giovane Gabriel.

Salvarani, com’è cambiato il ruolo del portiere in Brasile in questi anni?
Diciamo che il ruolo dei portieri è cambiato in tutto il mondo, non solo in Brasile. Nel calcio moderno, il portiere effettua al massimo 3-4 parate a partita e viene chiamato in causa con i piedi almeno 7-8 volte. Adesso è molto importante avere un portiere completo, ovvero abile tra i pali, imponente delle uscite alte, bravo nelle letture di gioco e nella gestione retropassaggi. Questo cambiamento generale del calcio, ha agevolato la scuola brasiliana visto che i sudamericani hanno sempre avuto più coraggio e spavalderia rispetto ai portieri europei. Concludo dicendo che in questo momento, gli estremi difensori brasiliani hanno più mercato rispetto a qualche anno fa, grazie a questo cambiamento del ruolo che evidenzia ancor di più le loro qualità tecniche e mentali.

Che differenze trovi nei giovani portieri brasiliani rispetto ai grandi vecchi del passato, come Dida, Taffarel e Julio Cesar?
Dei tre portieri che ha nominato, Dida mi sembra il portiere “meno brasiliano”. Aveva caratteristiche più europee rispetto gli altri due. Di Julio Cesar non parlo, perché quello che ha fatto e che sta facendo con l’Inter è sotto gli occhi di tutti mentre le dico che Taffarel, se giocasse ancora, sarebbe uno dei più completi al mondo. Non era tecnicamente bello da vedere ma le sue caratteristiche, sarebbero perfette nel calcio di oggi. Rispondendo invece alla sua domanda sui giovani portieri brasiliani, non trovo molte differenze… in Brasile, i portieri vengono allenati sempre nello stesso modo.

Com’è cambiato il modo di allenare il portiere in Brasile da parte dei preparatori?


Non è cambiata molto la metodologia di allenamento, ma come detto in precedenza è il ruolo del portiere che si è trasformato, agevolando e non poco le loro qualità. I preparatori brasiliani curano molto la forza atletica mantenendo sempre un’elevata intensità in tutte le sedute tralasciando a volte la precisione nei gesti tecnici. Non svolgono molte sedute di tattica o situazioni di gioco, ma i loro portieri sono sempre fisicamente al massimo. Fino a qualche anno fa, i portieri brasiliani arrivavano nel calcio europeo tecnicamente e tatticamente immaturi… Prendiamo come esempio Julio Cesar, parcheggiato al Chievo come riserva di Marchegiani. In quella stagione, l’attuale portiere dell’Inter venne “modificato” e migliorato sotto il profilo tecnico e tattico per poi uscire alla ribalta come uno dei portieri più forti al mondo. La scelta dell’Inter si rivelò giusta e intelligente per poi far divenire Julio Cesar come uno dei portieri più forti al mondo. Ora i portieri brasiliani si adattano meglio al calcio italiano ma hanno pur sempre bisogno di tempo, per capire al meglio la nostra metodologia di lavoro che abbiamo in Italia.

L’ultimo acquisto del Milan è stato Gabriel, giovane portiere brasiliano del Cruzeiro. Conosci questo giocatore?
Prima di tutto faccio i miei complimenti al Milan per l’acquisto di Gabriel. È un portiere di prospettiva nonché titolare dell’under 20 brasiliana; a rapporto qualità-prezzo mi sembra un colpo sensazionale. Chiaramente, è un ragazzo che andrà aspettato e fatto crescere con la massima tranquillità ma sono sicuro che lo staff rossonero preparerà Gabriel nel migliore dei modi. Rispondendo alla sua domanda, si lo conosco, ho visto molte partite in Tv, mi ha fatto una buona impressione ma non posso darle un parere specifico perché non mi sembra giusto valutare un portiere guardandolo da uno schermo. L’impressione generale è che come Taffarel non sia bellissimo da vedere, ma è un gatto tra i pali, molto agile e con ottima posizione. Inoltre ha il pregio di essere molto sicuro nelle uscite alte. Un portiere comunque bisogna visionarlo dal vivo anche perché le caratteristiche mentali e le posizioni tattiche non si possono valutare tramite dvd; comunque se una società come il Milan ha deciso di puntare su di lui i tifosi rossoneri possono dormire sonni tranquilli.

Quali sono secondo lei Salvarani, i migliori portieri emergenti del calcio brasiliano?
Penso che Rafael del Santos sia una realtà importante per il futuro della Nazionale Brasiliana. E’ un classe ’90 quindi ancora molto giovane. Ottimo fisico e grandi riflessi. Sicuramente dopo i mondiali o probabilmente prima, si trasferirà in Europa in un grande club. So che il Milan aveva messo gli occhi su di lui. L’altro talento è Gabriel, che comunque, può diventare più forte in prospettiva del giovane del Santos. Come detto, il neo acquisto milanista nel suo bagaglio tecnico ha anche le uscite alte, mentre Rafael non si sente sicuro quindi difficilmente esce sui cross in area.

Davide Lord Cocchi





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