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Curno, 7 aprile. La c.d. sinistra va al timone del Comune. Il Pedretti sta all’asciutto, si spera

7 Maggio 2012

Sono le 18, arrivo a casa, leggo i risultati dello scrutinio delle schede, nel sito del Ministero dell’Interno. Eccoli:

Vivere Curno: 47,24 %
Angelo Gandolfi sindaco: 21,98 %
Lega nord-civiche: 19,40 %
Una scelta per Curno: 11,35 %

Dunque:
a) Nell’imboscata al sindaco  ha vinto l’asse Serra-Pedretti. Hanno fatto cadere l’Amministrazione prima del tempo, prima che il sindaco Gandolfi potesse mettere a segno, per esempio, l’importante risultato dell’azzeramento del debito del Comune di Curno. Però non mi sembra che sia il caso di dire “chapeau”, per un’azione del genere.

b) Come risultato elettorale, ha vinto la c.d. sinistra. Diciamo “cosiddetta”, perché nel gruppo “Vivere Curno” c’è ben poco dei valori della tradizione umanitaria della sinistra, a favore dei ceti popolari, caratterizzata da una forte, intransigente tensione morale. L’indifferenza etica della c.d. sinistra di Curno nella sua convergenza con il Pedretti è sotto gli occhi di tutti. Inoltre, sotto il profilo ideologico, la c.d. sinistra è fondamentalmente aziendalista, più attenta agli “attori del territorio”, che fanno parte del suo parco elettorale, che agli “uomini”, non necessariamente “attori”.
Però le elezioni le han vinte loro. Qui in effetti sono stati in gamba: hanno cominciato con largo anticipo, hanno compiuto per tempo la trasfigurazione da “Insieme per cambiare Curno” in “Vivere Curno”, il che ha consentito loro di trovare una soluzione “democratica” a certe (probabili) temsioni interne, di preparare il “territorio” con un’azione, diciamo così, all’americana, che è stata diuturna, efficace e incontrastata.

c) La c.d. sinistra con l’imboscata del 19 marzo ha disarcionato il sindaco Gandolfi, è vero, in concorso con la Lega pedrettista (meglio specificare, perché ormai di Leghe ce n’è tante, e non mi riferisco soltanto ai leghisti dal volto umano di Curno), prima ancora gli ha creato un mare di difficoltà, sempre in concorso con il Pedretti, o quanto meno dandogli agio (talora anche aiuto) di dispiegare la sua azione di contrasto e disturbo. Però qui c’è una novità. Finora tutti quelli che hanno fatto il gioco di Pedretti han dovuto poi leccarsi le ferite, perché sono stati messi nel sacco dal Pedretti. In questo caso invece, a meno che non esistano clausole segrete del patto Serra-Pedretti che noi ignoriamo, e che la c.d. sinistra sia costretta a onorare, il perdente è Pedretti.

d) In ogni caso, un traguardo politico di prim’ordine raggiunto al termine della competizione elettorale è, fuori di dubbio,  l’esilio politico del Pedretti, sia pure attraverso la vittoria della c.d. sinistra, che ha fatto di tutto per puntellarlo, in funzione antigandufiana. Infatti, confidiamo che il Claudio Corti, ciclista e manager, che dovrebbe sedere in Consiglio quale unico rappresentante della lista nata per volere e con la regia del Pedretti non avrà il potere — forse neanche la volontà — di essere cinghia di trasmissione delle istanze pedrettiste. Qualora il Claudio Corti cedesse il passo al primo dei non eletti, che al momento non sappiamo chi sia, il discorso non dovrebbe cambiare molto.

e) Dunque siamo di fronte a un caso di hegeliana astuzia della storia: si crea a Curno in funzione antigandulfiana, ormai da parecchio, l’asse Serra-Pedretti, fortemente voluto dal Pedretti che pensava a un risultato a sé favorevole, ovviamente. Ma il Pedretti esce dalla scena politica di Curno (perlomeno, si spera, de la c.d. sinistra non gli lancia una ciambella di salvataggio: ma come?) grazie all’azione da lui stesso promossa.

f) Inutile dire che la c.d. sinistra non ha alcun merito dell’accaduto (se, come è nei voti, il Pedretti uscirà per sempre dalla scena politica di Curno). Il merito dell’esilio politico del Pedretti, se a lorsignori non dispiace, lo ascriverei a noi uomini d’onore, noi che non abbiamo esitato a resistere, resistere, resistere, opponendoci a un Pedretti che aveva le spalle coperte dalla c.d. sinistra, noi che abbiamo avuto contro le cellule di giornalismo deviato incistate, talvolta, nella stampa anglorobicosassone, noi che siamo stati denunciati (e prosciolti), noi che abbiamo affrontato impavidamente il disagio di aver contro un uomo potente e solitamente non benevolo verso gli avversari. Nostro è il merito di aver costretto il Pedretti a non ricandidarsi, a dover cercare un’alleanza con la Serra e a dover infine, creare quella lista a capo della quale ha posto il buon Claudio Corti, ciclista e manager, circondato da ragazzi di buona volontà che non sapevano quel che facevano, o — più verisimilmente — preferivano non saperlo.

g) Il Pdl facendo i capricci con il sindaco, quindi mettendosi nelle condizioni di essere abbandonato, si è cacciato in un culo di sacco. Questo è quel che abbiamo scritto più d’una volta, qui su Nusquamia, questo è quello che abbiamo esposto talora a viva voce nel corso di colloqui privati, questo è quel che puntualmente si è verificato. Il Pdl doveva affidarsi alla sagacia e all’esperienza del sindaco Gandolfi, il quale avrebbe offerto al partito un’occasione d’oro per rigenerarsi e presentarsi al corpo elettorale con immagine rinnovata, autorevole, credibile. Sono prevalse logiche di micropolitica locale. È normale, si dirà. Infatti, è normale: ma il punto è che bisognava fare qualcosa fuori del normale.

13 commenti
  1. Cliofeci permalink

    Ma lei crede davvero che Pedretti sia davvero un problema per i Curnesi? Guardi che i Curnesi lo conoscono benissimo e se non hanno mai voluto che diventasse neppure ” candidato” sindaco, vuol dire o che hanno una vista abbastanza acuta. Poi siamo capaci di tollerare anche dei burattini, perché’ pur se non facciamo citazioni in latinorum, abbiamo una buona dose di ironia ex contadina. Comunque avete perso e i consiglio conterete zero.

    • Con buona pace per l’astuzia contadina, da lei lodata, insisto nell’affermare che il merito dell’uscita di scena del Pedretti non è certo del gatto padano, che ultimamente si è “buttato a sinistra”, ma che ha perseguito una sua linea di disinformazione e fiancheggiamento dei “nemici” del sindaco uscente, con occasionali puntate in casa Pedretti; non è nemmeno merito della c.d. sinistra, che il Pedretti se l’è allevato e coccolato in funzione antigandulfiana, senza che avesse la forza, men che meno il coraggio, di contrastarlo. Il merito va ascritto al sindaco uscente Gandolfi e al phrontisterion che l’ha aiutato in questa impari ed eroica lotta di liberazione, oltre che ai cittadini di Curno che hanno capito l’impegno di Gandolfi, e che gli sono stati vicini.
      Quelli che non hanno capito, o che hanno fatto finta di non capire, sono i politicastri e i disinformatori che si sono messi al loro servizio in diverse occasioni, ultimamente anche per redigere i due volantini anonimi antigandulfiani sparsi per le strade del paese, all’ultimo momento, come del resto avevamo previsto.
      Riassumendo: il Pdl e, naturalmente, la Lega nord erano totalmente appecorati al Pedretti. Se il Gandolfi non si fosse presentato come candidato sindaco, il centrodestra si sarebbe compattato, avrebbe inghiottito il rospo Pedretti e avrebbe avuto buona probabilità di vincere le elezioni. Ma questo avrebbe significato perpetrare il dominio del Pedretti su Curno. Il che, fortunatamente non è avvenuto. Uno potrebbe dire che Gandolfi è stato la rovina del centrodestra a Curno. Sia, perché no? Ma era un centrodestra che meritava di rovinare, perché non è stato in grado si sbarazzarsi del Pedretti, quand’era il momento e ne aveva la forza, solo che avesse voluto. Questo discorso vale per il Pdl, ma vale per la stessa Lega nord, che ha mancato della necessaria audacia, oltre che del necessarissimo intuito politico. Se a suo tempo si fosse sbarazzata del Pedretti, le sue condizioni nella bergamasca sarbbero senz’ombra di dubbio oggi più floride.
      Insomma, fra i due mali, meglio la Serra che il Pedretti. Tornando all’astuzia contadina, una delle cose che mi confortano pensando alla vittoria riportata dalla dott.ssa Serra è precisamente il fatto che lei abbia un profilo urbano, non contadino. Ho in mente i racconti di un’amica di mia madre, una signora genovese riparata sull’Appennino, quando Genova era bombardata: lei avva bisogno del cibo per nutrire il figlioletto, gli astuti contadini (alcuni di essi, perlomeno) furono crudeli e infingardi. Se poi profittare del bisogno altrui e godere delle altrui difficoltà si chiama astuzia, ecco una buona ragione in più per disprezzare l’astuzia, già disprezzata dagli antichi Romani. Lei dunque si tenga l’astuzia contadina, si compiaccia dell’azione di disinformazione che ha voluto perpetrare anche nelle pagine di questo diario, io preferisco l’intelligenza sottile che infilza il contadino (astuto).

  2. emmepuntato permalink

    autocritica? mi piacerebbe avere sue valutazioni circa la campagna di gandolfi. in un momento in cui la gente chiede di costruire e un progetto, lui sceglie di aggredire la sinistra. non ho capito il perche’. e non ho capito come mai anche sui volantini anonimi (a curno si sa chi li ha scritti e non e’ la sinistra ne la lega nord) abbiate dato responsabilita’ alla sinistra.
    insomma. io non ho capito, ma anche altri se alla fine non ha pagato
    sbagliero’ ma a perdere sono pedretii (di brutto anche) e gandolfi (un caro amkco comune mi ha dettto che sperava di arrivare ben sopra al 30 percento). proprio i due bersagli, nei 5 anni, della sinistra. chiamali coglioni…

    • Premessa: il messaggio qui sopra perviene dallo stesso computer, dal quale hanno scritto Biography, Adios, Setacciato, Traditore del popolo, Gigi, Ruggente, Fair play, Bidone ammaccato.
      Conclusione: “Qui Curno (o immedite vicinanze). Parla il Gatto padano”.

      Nessuna autocritica da fare, caro gatto. Come ho scritto altrove, il risultato di queste elezioni è l’esilio politico del Pedretti, questo è un merito nostro e solo nostro. Hoc erat in votis.
      Non è vero che noi si sia attribuita la responsabilità dei volantini anonimi alla sinistra. Non è difficile immaginare il cui prodest, anche se a stretto rigor di logica potrebbero quei due volantini rientrare in un’operazione di disinformazione, come quando uno crea una prova falsa contro di sé, per poi dimostrare che è falsa e pretendere infine di essere innocente sia riguardo al caso in oggetto, sia riguardo a ogni possibile altra controversia (ma questa è una fallacia logica).
      Esistono indizi psicologici che, come le briciole nella favola di Pollicino, porterebbero a casa dei consulenti dei due volantini anonimi. Ma sono indizi, non sono prove. So io per primo, per averne anche scritto in un libro di logica, che non si può condananre Dreyfus con gli argomenti di Bertillion, direttore del Laboratorio di analisi della Prefettura di Parigi: il quale dimostrò che esisteva un sistema che Dryfus avrebbe potuto impiegare per creare quella certa grafia artefatta. È vero, esisteva quel sistema, ma Dreyfus non vi aveva fatto ricorso. Per il proscioglimento di Dreyfus fu determinante l’argomentazione del matematico Poincaré che dimostrò che il ragionamento non sta né in cielo né in terra. Analogamente, non si può condananre Enzo Tortora, solo perché nell’agenda di un camorrista si legge “Enzo Tortora” (un caso di omonimia) e un “pentito” afferma di aver visto una donna, dietro la tenda di uno studio televesivo dove Tortora lavorava, che sollevava la gonna e dalle calze sfilava non ricordo più quanta cocaina, il che avrebbe ulteriormente dimostrato che Tortora trafficava in cocaina.
      Insomma, Tortora era innocente (morirà di cancro, si dice a causa dell’ingiustizia del trattamento carcerario subito). Gl’indizi non sono prove e noi non siamo investigatori. Il discorso, purtroppo, finisce qui.

      Quando lei afferma che il Pedretti ha perso, “di brutto”, dice il vero. Ma dimentica di dire che il Pedretti ha perso per merito di Gandolfi. Dunque, nella lotta di liberazione di Curno il vincitore è Gandolfi.

      Per approfondimenti degli aspetti logici inerenti gl’indizi e le prove, si veda quanto ho scritto in Internet, nell’articolo Logica per i giudici.
      Spiacente per il gatto padano, questi sono argomenti urbani. Qui non c’è posto per l’astuzia contadina, non c’è nemmeno trippa per i gatti.

      • Io pensavo si stesse votando e lavorando per il bene di Curno e dei suoi cittadini, ma invece mi sembra di leggere che la vostra tanto attesa vittoria si quella di aver “sconfitto” un avversario politico che pur avversario non era. La cosa mi mette un pò di tristezza. Se questi erano i vostri propositi per la campagna elettorale allora il popolo ha dato il responso giusto. Per quanto riguarda il risultato elettorale non credo che un sindaco uscente abbia di che gioire se non viene riconfermato e prende una percentuale di voti così bassa.

        Cordiali saluti

  3. Risposta a M. Belotti – Aver liberato Curno dall’ipoteca (politica) del Pedretti è una nostra vittoria, oltre che una vittoria del principio di razionalità, nonché un un traguardo importantissimo, imprescindibile per la rinascita di Curno. Fra la perpetuazione del dominio (politico) del Pedretti e il passaggio del timone alla c.d. sinistra, ritengo preferibile la seconda ipotesi.
    Fra l’altro, il mio personale auspicio è che la c.d. sinistra possa emendarsi delgi errori passati, che sappia ricuperare — almeno un po’ — l’afflato umanitario che caratterizzò il socialismo riformista italiano, per quanto turatiano. Ma Turati non sarebbe venuto a patti con il Pedretti del momento. Turati era coraggioso, Turati fu imprigionato per aver espresso il suo sdegno nei confronti di Bava Beccaris, colui che «alla folla che pan domandava», da feroce monarchico qual era, rispose coi cannoni e «gli affamati col piombo sfamò» (così recita una canzone di protesta).
    Insomma questa c.d. sinistra curnense dovrebbe essere più socialista, a mio parere, e meno aziendale. Il fatto che a capo del circolo Pd di Curno ci sia uno che nella vita si occupa di “relazioni umane” non cessa di stupirmi. Come stupiva un mio amico il fatto che Cofferati, che sarebbe stato segretario della Cgil, all’inizio della sua carriea lavorativa facesse l’impiegato addetto ai tempi e metodi, alla Pirelli. «Ma come» — disse il mio amico, che non voleva credere alle mie parole — «mio padre faceva l’operaio a Pavia, mi ricordo bene come parlava di quelli dei tempi e metodi: ma se proprio loro erano i nemici degli operai!». Evvabbè, vorrà dire che i tempi sono cambiati.
    Però la c.d. sinistra un piccolo sforzo per essere di sinistra dovrebbe farlo, a mio sommesso parere. O non vorrà mica gettare un salvagente a Pedretti?

  4. cd commento permalink

    [Nota per il lettore: colui che scrive, qui sotto, è ancora e sempre il gatto padano.
    Apparentemente il gatto non avrebbe ragione di prendersela, come mostra di prendersela, qui e alatrove, tanto più che esprime la sua risentita indignazione sul diario di uno come me, che non ha la pretesa di essere ipocritamente sobrio. (Sobrio è chi si trova nella condizione di sobrietà, non colui che predica — e forse vuole imporre — la sobrietà. Costui dice sobrietà, ma intende mordacchia. Infatti, ha paura della parresia, delle parole in libertà. Sobri si è negli atti, soprattutto. Quindi, eventualmente nel linguaggio.)
    Se pubblicassi certi commenti cestinati del gatto padano, allora — mio caro lettore — allora sì, avresti un bel quadro della sobrietà perversa di certi personaggi curnensi, astutamente contadini. Agiscono pochissimo sobriamente, costoro, ma ti fanno la lezioncina di sobrietà e istituzionalità. Risum teneatis, amici! L’ho detto e lo ripeto: non posso e non voglio far niente per dare lenimento alle sofferenze della personalità lacerata del gatto padano (11 diverse personalità da questo solo indirizzo di computer, dal quale scrive questo messaggio!). La sua malignità m’impedisce di avere nei suoi confronti un atteggiamento cristiano, come pure dovrei. È un uomo spietato, talora vendicativo. Ho l’impressione che adesso voglia farmi pagare le figuracce che lui stesso fa su Bergamo news: lui ritiene che la colpa delle sue magre sia tutta mia. Ma è lui che fa l’agente di abituale disinformazione, ed è lui che s’intorta: io che c’entro? Come quando ha scritto che Gandolfi avrebbe «lasciato 10.000.000 € di debiti fuori bilancio». Ha scritto proprio così, tutto documentto. Ma era disinformazione, naturalmente. L’astuzia contadina non paga: anzi, viene punita.
    (N.d.r.)]

    Tenetevi pure le vostre soddisfazioni.
    Ed il vostro consigliere comunale.
    Utile per la guerra di civiltà che continuerete, immagino, a combattere.
    La cd destra e l’ex cd sindaco mi sembra abbiano davvero delle magre soddisfazioni.
    Una minestra senza brodo di carne, senza sostanza, che non si mangia.
    Chi sarebbe il cd Segretario del cd Circolo della cd sinistra del cd paese di Curno?
    Il Conti?
    Saluti al cd mentore del cd ecs [ex? (n.d.r.)] sindaco Gandolfi.

  5. Pota permalink

    Mamma mia quante menate, in una competizione c’è chi perde e c’è chi vince senza se e senza ma, poi sul Pedretti vorrei ricordare che le elezioni Regionali verranno svolte prima delle prossime Comunali e visto che alle regionali verrà trombato si può ipotizzare che sarà ancora qui a …….

    • Probabile. Ma il fatto che la sua “proposta politica” alle elezioni amministrative di Curno,2012 non sia passata, toglie al Pedretti quel vantaggio territoriale che finora egli ha saputo con molta abilità giocare, e usare.
      Non si trascuri infine che certi suoi riferimenti all’interno del partito hanno perso il loro smalto: tanto per cominciare, quello del “conte zio”.
      Certo, venendo meno l’ipotesi di una carriera poltica alla Regione (o addirittura al Parlamento nazionale, come ipotizzava il contadinamente astuto gatto padano: ma al gatto piace scherzare, si sa; se poi la dice grossa, cambia personalità e tutto s’aggiusta), il Pedretti concentrerà tutta la potenza di fuoco dei suoi gadget su Curno. Ma la sua immagine è logorata.
      Escluderei inoltre che possa continuare a godere di quesi generosi assist da parte della stampa anglorobicosassone, come ai tempi d’oro in cui un giorno sì e un giorno no tirava fuori dal cappello un coniglio mediatico e gli anglorobicosassoni squittivano compiaciuti, ne riprendevano il pensiero, ne approfondivano i risvolti filosofici ed esistenziali.

  6. Orlando Furioso permalink

    Ma che senso ha fare questi commenti?
    La Lega ha la possibiltà ora come ora di emanciparsi da Pederetti, al suo interno ci sono molte persone che pensano, e sono le persone giuste per garantire il ricambio.
    Purtroppo non vedo lo stesso per l’ex Pdl…..
    Comunque sti commenti fanno un pò tutti pena …. Sembrate dei rosiconi …. Su fate buon viso a cattivo gioco penitenziagite!

    • Lei scrive: «La Lega ha la possibiltà ora come ora di emanciparsi da Pederetti». In realtà, in apparenza, questa possiblità l’avrebbe sempre avuta. Ma non l’ha mai usata. Invernizzi dovrebbe essere chiamato a rispondere di questa mancanza. Ma lo sarà? Non sono in grado di formulare una risposta, o una previsione. Ho sempre sostenuto, fin dai tempi dei miei primi interventi sul blog dell’Udc, che le sezioni locali della Lega e del Pdl avrebbero dovuto essere commissariate.
      Non ho capito chi dovrebbe far penitenza. Provi a vedere l’articolo publicato oggi, 9 maggio, sull’esilio politico del Pedretti. Le pare un risultato da poco? Io non mi pento di niente. Anzi, sono orgoglioso del mio modesto contributo portato all’esilio politico (da Curno) del Pedretti.

  7. Orlando Furioso permalink

    Articolo letto interessante, Le ho risposto, una cosa però; non parli sempre di Pedretti a me un pochino annoia, io vorrei portarla a parlare del PDL di Curno che dice? Così per capire se la pensiamo allo stesso modo, cmq riguardo al commissariamento, son d’accordo con Lei.

  8. Massimo permalink

    Adesso quale sarà per i prossimi 5 anni l’azione della lista Gandolfi?
    Tutti quanti dovranno calarsi in panni nuovi. La lega fuori dal consiglio per la prima volta dagli anni 80.
    il PDL distribuito in 3 liste e senza guida in paese.
    Gandolfi invece che taglio vorrà dare al suo quinquennio di opposizione?
    Opposizione costruttiva punto su punto o lotta per la civiltà contro la politichetta feudale e familiare?

    [Conosco questo computer. È quello dal quale mi pervenne il seguente “avviso”, da Occhio attento: «E se fosse a un millimetro da una denunzia per diffamazione aggravata? / Il colpo è in canna. / Uomo avvisato, mezzo salvato.» Poi Cliofeci (indovina indovinello: chi sarà mai?) specificò che per “colpo” si doveva intendere una “cazzuolata”. A parte l’IP del computer dal quale scrive Massimo, altri indizi portano a far sovrapporre l’identità di Massimo a quelle di Occhio spento, Anonimo, Maiolo, Bezuchov, Normale e Delta.
    Ergo: mi stia bene, signor gatto padano! Come va l’operazione di dinformazione su Bergamo news, con quella storia dei 10.000.000 di euro di debiti fuori bilancio? Maluccio, credo. Come dice? Quello l’ha scritto Tango, e non lei? Certo, certo, siete personalità diverse. Proprio come in quel film di Hitchcock, Psycho: chi uccide la ragazza sotto la doccia? È Norman, o la madre di Norman? Sembrano coincidere, ma sono due personalità diverse. E questo suo accreditamento al servizio della c.d. sinistra, in qualità di Tango, sempre su Bg news? C’è qualcuno che ha abboccato? Oh Dio! Adesso lei è insieme politicamente corretto e contadinamente astuto. Complimenti, comunque.
    (N.d.r.)]

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