Capitolo 10 - Osteoporosi della colonna e fratture da compressione vertebrale
Ben B. Pradhan, MD, MSE
I. Introduzione
A. Massa ossea e densità ossea
Con l'avanzare dell'età, si osserva una riduzione sia della massa ossea totale sia della densità minerale (BMD, bone mineral density).
La BMD raggiunge un picco tra i 25 e i 30 anni d'età.
La BMD si riduce a un tasso dello 0,3-0,5% l'anno, potendo raggiungere il 2-3% annuo nelle donne nella prima decade post-menopausale (possibile la perdita del 10% della massa corticale e del 30% di quella trabecolare).
La BMD correla fortemente con la resistenza ossea, e costituisce un fattore predittivo del rischio di frattura.
L'organizzazione Mondiale della Sanità definisce osteoporosi una BMD con un T-score < /= -2,5 (2,5 DS sotto la BMD media nel giovane adulto).
B. Patogenesi dell'osteoporosi
L'osteoporosi è una condizione nella quale l'osso presenta struttura normale, ma quantità ridotta. (Nell'osteomalacia, invece, vi è una quantità normale di osso a struttura alterata).
Vi è un assottigliamento dell'osso corticale, e quello spugnoso mostra una riduzione della continuità trabecolare.
Si osserva un disaccoppiamento del metabolismo osseo, con prevalenza del riassorbimento sull'osteosintesi.
La riduzione della BMD e le fratture da compressione pregresse costituiscono i maggiori fattori di rischio per ulteriori fratture.
C. Epidemiologia e problemi dell'osteoporosi
Il problema principale associato all'osteoporosi è costituito dalle fratture da fragilità.
Nonostante l'attenzione maggiore sia rivolta alle fratture d'anca, la sede più comune per le fratture osteoporotiche è la colonna vertebrale.
Ogni anno, negli Stati Uniti, si verificano circa 700.000 fratture vertebrali da compressione (VCF, vertebral compression fractures).
La mancanza di attenzioni alle VCF era dovuta, almeno in parte, all'indisponibilità di trattamenti ortopedici efficaci; la situazione è mutata con l'avvento delle procedure d'iniezione vertebrale di cemento per via percutanea.
Il 25% dei soggetti affetti da VCF osteoporotiche diverrà sufficientemente o intrattabilmente sintomatico tanto da richiedere assistenza medica.
Negli Stati Uniti, sono riconducibili a tali problemi circa 66.000 visite ambulatoriali e 70.000 ricoveri ospedalieri annui.
La metà di tali ospedalizzazioni necessita di qualche tipo di ricovero presso strutture assistenziali di transizione.
D. Conseguenze delle fratture e impatto sociale
Nei soggetti con VCF vi è un aumento della mortalità a 2 anni di 1,5 volte, pari a quello dei pazienti con fratture del collo del femore.
Trattandosi di individui anziani, spesso coesistono diverse comorbilità mediche.
I costi socioeconomici delle VCF sono immensi; la spesa relativa al loro trattamento, negli Stati Uniti, può superare i 15 miliardi di dollari US annui.
Ai costi sociali ed economici vanno aggiunti la riduzione della produttività, la transizione verso la dipendenza funzionale e l'aggravamento delle comorbilità mediche.
La riduzione dell'altezza vertebrale e la conseguente cifosi locale contribuiscono alla diminuzione dell'altezza in ortostatismo, alla compressione della cavità addominale (con possibile sazietà precoce e calo ponderale) e alla compromissione della funzionalità respiratoria.
Ogni VCF toracica è in grado di provocare una riduzione del 9% della capacità vitale forzata polmonare prevista.