CONSAPEVOLE DIGNITA’ DEL POPOLO AQUILANO.

28 01 2010

I cittadini aquilani stanno sperimentando da mesi cosa significhi avere a che fare col sistema gioiello, nome col quale la stessa PC ha battezzato il sistema informatico responsabile a loro dire delle assegnazioni per alloggi del Progetto CASE.

Questo gioiello sta tenendo fuori dalle abitazioni (a cui esso stesso ha dato diritto) moltissimi aquilani con verbali dall’esito positivo per assegnazione. E questo da mesi, a seguito di numerosi controlli e documenti che noi stessi abbiamo prodotto a nostre spese, materiali ed in termini di tempo.
Per moltissimi altri, 1500 nuclei, affermava solo l’altro ieri il Sindaco Cialente, non sarà realizzata nessuna opera provvisoria. Non solo nel progetto CASE, nemmeno nessuna casetta di legno (detta MAP), nessuna casetta su ruote, i cosiddetti MAR.
In questa guerra di acronimi, c’è chi perde la calma, ma non il lume della ragione.
Antonio Congeduti e Riccardo De Santis, il suo vicino di casa, ieri hanno occupato i loro appartamenti in un condominio inagibile ed a rischio crollo, che affaccia su Via XX Settembre.
Quando Ennio Morricone, in visita a L’Aquila, lo vide, disse: ” sembra un palazzo bombardato di Beirut”

Ma qui per fortuna, non siamo in Libano.
Questi danni non li ha creati la guerra, ma la natura. Le conseguenze di questi danni, a distanza di dieci mesi, le causano uomini, MA le sperimentano ALTRI uomini.
Uomini consapevoli del loro diritto alla dignità.
Merce rara, di questi tempi, ma soprattutto, merce scomoda.
Dopo ore trascorse all’ultimo piano di quel condominio,senza acqua, gas e nemmeno luce, ma ugualmente pronti a restare barricati ad oltranza, qualcosa si è mosso.
Antonio e Riccardo, dopo 3 mesi di attesa dal loro verbale, ripeto, positivo per assegnazione, sono stati ricevuti dal Di.Coma.C.
Staremo a vedere cosa cambierà per loro.
Da tempo mi sembra che sia ora di rialzare la testa, e far capire a chi gestisce da 10 mesi le nostre vite, che anche su questo tema, dobbiamo avere voce in capitolo.
Sulle mura di quel condominio, un appello di Antonio e Riccardo a tutta la città. affinché si riscopra una CONSAPEVOLE DIGNITA’ DEL POPOLO AQUILANO.
Nell’attesa sotto quel palazzo, abbiamo parlato con Pina Lauria, protagonista mesi fa, della stessa protesta, che ha avuto i suoi frutti.


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7 responses

29 01 2010
daniela

mi spiegate perchè chi prima del 6 aprile era in affitto ed oggi, siccome la casa in affitto non è agibile ed ha mantenuto il lavoro,ha diritto ad un map o cose del genere?Non possono continuare a pagarsi l’affitto come prima?Perchè chi ha perso il lavoro dopo il 6 aprile e non può più pagare il mutuo non ha niente?

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29 01 2010
federico

domanda perfettamente legittima e che mi trova daccordo.
La risposta però ce l’ha solo il Governo, nelle sue varie emanazioni.

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29 01 2010
elenamaria

E già. Domande del genere me ne faccio anch’io. Proprietaria di una casa E, sono in affitto. Strano? Eppure. Mi verrebbe voglia di fare come
Ciao, Federico.

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29 01 2010
elenamaria

Cavoli, qui i commenti partono in un lampo.. stavo scrivendo che sto pensando di fare come Antonio. E scrivere sul muro “QUESTA casa è la mia casa!”

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29 01 2010
federico

Ciao Elena, Antonio ha commesso un gesto che deve richiamare attenzione. Se solo si potesse sapere il numero credo farebbe impressione, di quanti occupano abusivamente le loro abitazioni inagibili ed in condizioni d’indigenza.
Credo che siamo stati fin troppo signori, finora.
Bisognerebbe continuare con azioni così, che risveglino l’attenzione nazionale, e sollevino il dubbio che poi, tutto così bene, così miracolosamente, non sta andando.

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29 01 2010
elenamaria

Miracoli miracoli…ma quando mai?? Questa parola riempie la bocca di B e di B. Oggi il primo ha detto che il secondo sarà ministro, Dice, il primo, che il secondo ha il sole in tasca, prendendo in prestito le parole, untuose, che Bondi gli aveva dedicato. Sembra che le suore di S.Gregorio abbiano fatto cantare ai bambini “meno male che sil.. “. Bleah, non riesco a scriverlo, scusami. Porelle. le suore. Ma più poveri noi.
Una tragedia, la nostra, dai toni troppo spesso farseschi. Mi aiuta, in questo faticoso cammino che dal sei aprile è la mia vita, sapere che ci sono persone come voi.

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31 01 2010
Miss Kappa

Elenamaria,
questa delle suore mi lascia di stucco. Non la sapevo. E pensare che le conosco perché spesso ho prestato volontariato con i bambini. Mi informerò….

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