martedì 5 aprile 2011

STORIA DEL SETTER INGLESE

Il setter inglese appartiene, insieme ai suoi più noti cugini (i setter irlandesi e scozzesi), al gruppo dei cani da ferma, che accomuna tutti quei cani da caccia in grado di individuare la preda e di indicarne la posizione al cacciatore, puntandola con il muso o con particolari posture. Il setter inglese si differenzia nettamente dal setter irlandese e dal setter gordon per il suo caratteristico pelo lungo, bianco e setoso, ma all'interno di questa razza esistono tre varietà (lemon, blue e liver belton), distinte ulteriormente per le diverse colorazioni delle macchiettature (marrone-arancio). Specialista nel suo campo, viene impiegato per cercare silenziosamente, trovare e puntare la selvaggina da piuma come la pernice o il fagiano.
Le origini – Il setter inglese deve la sua selezione a Edward Laverack (nell'immagine), calzolaio inglese della prima metà dell'Ottocento che, in seguito a un'improvvisa fortuna, decise di dedicarsi completamente alla sua vera passione, i cani da caccia. Fu così che, dopo una lunga serie di incroci e di severissime selezioni nel suo allevamento del Westmoorland, riuscì nel 1825 a fissare i caratteri distintivi di questa razza. I suoi cani divennero ben presto famosi non solo in patria, ma anche oltre oceano. Altro grande allevatore di setter inglesi fu Purcell Liewellin il quale, incrociando sangue gordon con sangue irlandese e con la razza di Laverack, diede origine a un proprio ceppo di setter, selezionato appositamente per la caccia in pianura.
Gli inglesi chiamarono questi cani con il termine Setter (da to seat, stare seduti) poiché quando è in ferma, il cane assume una posizione quasi seduta, sfiorando il terreno e inclinando lievemente la parte posteriore del corpo. In Italia i primi setter comparvero verso la fine dell'Ottocento ed ebbero subito un enorme successo, con numerosi estimatori cinofili che se ne occuparono direttamente, fino ad arrivare a essere oggi uno dei maggiori paesi in cui viene allevato questo splendido cane dall'elegante portamento.
Caratteristiche fisiche – Di taglia medio-grande, il setter inglese ha un'altezza media al garrese di 60 cm nei maschi e di 56 cm nelle femmine, mentre il peso può raggiungere i 30 kg nei maschi e i 28 kg nelle femmine. Il cranio è di lunghezza pari a quella del muso, il tartufo è nero o marrone scuro e gli occhi sono grandi, dolci, di espressione intelligente e di color nocciola scuro. Le orecchie hanno attaccatura bassa e sono di lunghezza moderata, pendenti e accostate alle guance. Il tronco si presenta medio-lungo con schiena corta e dritta, con la coda inserita alta, grossa e robusta alla radice, di lunghezza media, incurvata a falce rovesciata e con bella frangia. Gli arti anteriori sono forti e muscolosi, mentre quelli posteriori sono in perfetto appiombo; le articolazioni del ginocchio hanno una buona angolatura e i piedi presentano forma ovale con dita ben ravvicinate. Il pelo è piuttosto lungo, leggermente ondulato e setoso dalla parte posteriore della testa fino all'altezza delle orecchie, mentre è raso sulla testa (orecchie escluse), sul margine anteriore e sulle facce laterali degli arti anteriori, ben frangiati come la coda.
Aspetti caratteriali – Il setter inglese, nato come cane da caccia per la sua innata predisposizione venatoria, mostra tuttavia alcune caratteristiche comportamentali che lo hanno reso anche un ottimo cane da compagnia. Assolutamente affettuoso e per sua natura molto tranquillo, questo setter crea un fortissimo legame con le persone che se ne occupano (solitamente definiti come padroni, anche se il termine può avere accezioni negative). Molto veloce e instancabile, il setter inglese è il cane ideale per chi ama stare a lungo in campagna passeggiando all'aria aperta. Di indole pacata e sensibile si presta molto facilmente a trasformarsi in un amabile compagno di casa, sempre allegro, amichevole e dai riflessi sempre pronti. Proprio per questa sua estrema sensibilità, richiede continue attenzioni da parte del "padrone", che dovrebbe sempre fargli sentire il proprio affetto.
Nato per la caccia – Nell'esercizio venatorio il setter inglese mostra la sua dote migliore, ossia uno straordinario olfatto tramite il quale è in grado di fiutare l'emanazione della selvaggina anche dopo parecchie ore dal suo passaggio e a mettersi sulla traccia giusta senza perderla mai. Nel campo tiene sempre il muso rivolto nella corrente di vento per catturare l'odore del selvatico ed è un vero spettacolo ammirarlo mentre corre velocemente e d'improvviso si arresta una volta individuata la preda, come nella tipica posa dei grandi felini prima di un agguato. Grazie alla sua estrema facilità nei movimenti, sa adattarsi a ogni tipo di terreno, mostrando una grande abilità sia sui semplici terreni piani che su quelli collinari o negli acquitrini. Addestrati secondo le regole tedesche, con lo scopo di utilizzarli sia prima che dopo lo sparo, i setter inglesi sono anche ottimi cani da acqua, ma bisogna considerare che durante la stagione fredda sarebbe meglio non metterli in queste condizioni poiché sono privi del sottopelo che li possa proteggere.

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