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Come Silvio Berlusconi è diventato il Superman italiano

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Alexander Smoltczyk su Der Spiegel

Silvio Berlusconi resterà sempre sospetto per i tedeschi. Il 24 febbraio, per esempio, il primo ministro italiano si trovava accanto al presidente francese Nicolas Sarkozy e di fronte alla stampa mondiale. Sarkozy stava parlando del riconoscimento bilaterale dei diploma universitari. Berlusconi improvvisamente si è inchinato e, con un volgare sorriso dipinto sulla faccia, ha sussurrato qualcosa a Sarkozy. Sarkozy ha sorriso con una smorfia di disagio e ha dichiarato: “Beh, non so se dovrei ripeterlo …”
Successivamente, una televisione francese ha chiamato in causa un esperto di labiali. Apparentemente avrebbe detto: “Ti ho dato la tua donna …”

La frase non ha nulla a che vedere né con i diplomi universitari, né con la situazione in discussione, e aveva ancora di meno a che fare con la realtà. Ma ha fornito un’indicazione chiara di cosa quest’uomo stesse pensando mentre si trovava vicino al marito dell’italiana d’origine Carla Bruni.
Silvio Berlusconi è ossessionato dal potere, il che significa che è anche ossessionato dal sesso, e non sembra preoccuparsi del fatto che qualcuno possa venirne a conoscenza. In effetti, Berlusconi sembra a suo agio nel parlare in pubblico sia delle sue plastiche facciali e dei suoi trapianti di capelli, sia della salute del suo piccolo amico.

Lo scorso ottobre, Berlusconi è stato sorpreso all’uscita di un nightclub milanese nelle prime ore del mattino. Era appena rientrato da un vertice a Parigi sulla crisi finanziaria ed era ansioso di stare in mezzo alla gente. “Se dormo tre ore,” disse a un gruppo di persone che si trovavano fuori con lui “ho abbastanza energia per fare l’amore per altre tre ore.” Era il capo del governo italiano a dire questo, il leader di uno dei paesi fondatori dell’Unione Europea. Oggi ha 72 anni.
Col passare del tempo, le parti basse di Berlusconi sembrano aver preso il sopravvento sul suo cervello. A gennaio, dopo una serie di casi di stupro, promise di fornire maggior sicurezza. Ma poi aggiunse: “Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle donne in Italia. Ma non credo che riusciremo mai ad ottenere questo”

Il corpo di Berlusconi è diventato il suo mezzo, e lo usa con pochissimi scrupoli, esattamente come fa con le televisioni che possiede. Per Berlusconi le apparenze contano e la superficialità è il suo messaggio. In effetti, l’ossessione per il corpo del “Cavaliere”, come Berlusconi è chiamato in Italia, è diventata quasi la sua propria branca sociologica.
Il libro “Il Superleader” di Federico Boni, esperto di comunicazione dell’Università di Milano è stato pubblicato lo scorso novembre. La scorsa settimana, si è aggiunto lo studio iconico di Marco Belpoliti intitolato “Il Corpo del Capo”. Sono stati compiuti studi sul sorriso di Berlusconi e sul suo uso del simbolismo religioso. I sociologi hanno decodificato il corpo di quest’uomo molto potente provando a leggerlo e interpretarlo, come se, in qualche modo, nasconda il segreto del suo successo. E forse è così. È l’antipolitico al potere, l’uomo di spettacolo come uomo di stato, il comico come duce. È tutto e il contrario di tutto.
Mussolini è noto per aver assunto vari ruoli, posando da contadino, da cavallerizzo, da manovale, da uomo d’affari, da soldato o da padre. “Ma,” dice Federico Boni, “nel caso di Mussolini il quadro generale aveva un senso. Era il Duce al servizio del suo Paese. Berlusconi, invece, è un supereroe senza caratteristiche. Come il personaggio di un fumetto, può assumere qualsiasi forma: allenatore di calcio, Messia, maniaco sessuale o padre di famiglia, leader nazionale o pianista di nightclub, devoto cattolico o libertino, boss dell’industria o operaio di fabbrica”

C’e in lui anche qualcosa di femminile. (…) Come la maggior parte delle sue elettrici, Berlusconi è attento alla sua dieta, ha rimosso I peli superflui e ed è ricorso alla chirurgia per le rughe e il grasso in eccesso. (…) L-intercettazione di una conversazione telefonica di alcuni minuti tra due donne membri del governo ha avuto luogo a Napoli la scorsa estate. Le due donne stavano presumibilmente discutendo delle strategie per convincere il primo ministro a fare concessioni durante i colloqui per il bilancio, e una di loro ha menzionato la parola “pompetta,” or “piccola pompa.” Questo ha scatenato voci sulla possibilità che Berlusconi possa avere un pene protesico.

L’attrice comica Sabina Guzzanti dichiarò pubblicamente: “Non è possibile nominare qualcuno
ministro delle pari opportunità semplicemente perché ti ha succhiato l’uccello”.
Il ministro in questione, Mara Carfagna, ha minacciato di fare causa all’attrice. Il padre della Guzzanti, un ex senatore dello schieramento di Berlusconi, ha preso le difese della figlia e da allora ha lasciato Forza Italia, il partito guidato da Berlusconi.
Sarebbe una vicenda del tutto futile se l’aneddoto non avesse indirizzato l’attenzione verso un certo approccio alla politica che non traccia alcuna distinzione tra il privato e il pubblico, e che in Italia è ancora più diffuso che nella Francia di Sarkozy.
Berlusconi ha trasformato l’intrattenimento in politica e la politica in un reality show. Il suo avvocato è stato nominato ministro della Giustizia e il suo medico personale è ora un membro del Parlamento – (…) Una ex showgirl e pinup rappresenta gli interessi delle donne nel governo di Berlusconi.

Prima che Mara Carfagna diventasse un membro del governo, lavorava per la televisione di Berlusconi. Non molto tempo fa, parlava agli spettatori delle sue misure e della sua esperienza come partecipante al concorso di Miss Italy. Un video su YouTube mostra la Carfagna, nei suoi giorni precedenti la politica, tirarsi su una maglietta lungo i fianchi, rivelando che sotto non sta indossando nulla. Una delle prime iniziative della Carfagna è stata l’introduzione di una nuova legge che fa della prostituzione in strada un reato.

Berlusconi ha liberato la televisione italiana dal controllo dei vescovi conducendola verso la terra promessa del consumismo. Questo è il suo risultato storico. Nel 1983, la sua rete televisiva Italia 1 inventò il fenotipo della “Velina,” una creatura con grandi seni e gambe lunghe. Da allora, quasi ogni show televisivo ha esibito una Velina, di solito in piedi vicino a un uomo dalle gambe corte che parla incessantemente. Oggi esiste persino un concorso per Veline. Un’ampia percentuale di ragazze italiane aspira a diventare una Velina, sperando che questo permetterà loro di sposare un calciatore o una pop star – o di diventare ministro.

(…) Un’altra intercettazione telefonica, questa volta dell’inizio dell’estate del 2007, è stata pubblicata su YouTube. Nella conversazione, Berlusconi chiese un favore all’allora direttore di Rai Fiction Agostino Saccà. Saccà (…) Berlusconi chiese prontamente a Saccà, di trovare un lavoro per una starlet che era la ragazza di un senatore della sinistra con il quale Berlusconi era in trattativa.
Pochi mesi dopo, il governo dell’allora primo ministro Romano Prodi cadde quando perse la maggioranza al Senato. Antonio Di Pietro, un membro dell’opposizione, disse che Berlusconi, come un magnaccia, aveva speso più tempo per trovare lavoro alle sue donne che prestando attenzione ai problemi del Paese. “Questa è buona, quella è carina, quell’altra ha le tette grosse,” disse Di Pietro, facendo il verso a Berlusconi.

Quando la conversazione telefonica tra Berlusconi e Saccà venne pubblicata sul sito web della rivista L’Espresso, orientata a sinistra la risposta di Berlusconi consistette semplicemente nel dire che per fare carriera in Rai, “ti devi prostituire o essere un membro della sinistra” Il tabloid di destra Libero sparò indietro: “Anche Mussolini aveva le sue donne. Ci serve un primo ministro, non un Monaco trappista”

Le maniere volgari del Cavaliere non sembrano averlo danneggiato alle elezioni, e le elettrici non sono esattamente scappate urlando. Una volta Berlusconi ha descritto come, durante una campagna elettorale, le donne lo hanno trattato come una reliquia vivente: “La gente si aggrappava alla mia giacca, e le donne incinte mi chiedevano di mettere la mia mano sulla loro pancia. Altri mi hanno chiesto di mettere le mie mani sui loro occhi, perché non vedevano bene.”
(…)

Parte 2: ‘Tecnicamente quasi immortale’
Come il suo potere, questo statista vuole rendere immortale anche il suo corpo. Assume elixir contro l’invecchiamento, non fuma ed evita di mangiare carne. Recentemente, Berlusconi ha persino cancellato un incontro ufficiale con Günther Oettinger, il governatore dello Stato Tedesco del Baden-Württemberg, perché era atteso ad una stazione termale in Umbria per sottoporsi a un trattamento completo da parte di un noto erborista francese. Dipinge se stesso come uno stacanovista onnipresente che si occupa di tutto. “Sono costantemente al lavoro e non dormo mai più di tre ore a notte” proclama.
Il suo medico personale, Umberto Scapagnini, ha già dichiarato che Berlusconi è “tecnicamente quasi immortale.” Secondo Scapagnini, “il suo fisico e la sua mente hanno già dimostrato una forza sovrumana. È geneticamente straordinario”
In alter parole, non esiste alcuna ragione per cui Berlusconi non dovrebbe restare in carica da presidente per il resto della sua vita dopo lo scadere della sua attuale legislatura nel 2013. Prima di allora, egli avrà lasciato la sua impronta sull’Italia per due decadi. Il Paese si è riflesso in Berlusconi, anche quando non era al potere. Berlusconi ha stabilito l’agenda e fissato il linguaggio e lo stile della politica. Senza di lui, non ci sarebbe stato un sistema di due schieramenti, né una classe media che vota in blocco né, presumibilmente, nessuna sinistra riformista.
Ha visto venire ed andarsene sette leader dell’opposizione. Dopo le dimissioni di febbraio di Walter Veltroni, che era considerato fino a poco fa un promettente avversario, sono rimaste pochissime forze d’opposizione.
Berlusconi, un miliardario del tutto non religioso (e divorziato),ha guadagnato persino il supporto del Vaticano. Tutto ciò di cui ha avuto bisogno sono stati pochi pronunciamenti ben piazzati e tempisti contro le tecniche anticoncezionali e il suicidio assistito.
“Gli italiani sono afflitti da uno strano desiderio di schiavitu,” ha dichiarato recentemente l’ex presidente Carlo Azeglio Ciampi. Per mancanza di un’alternativa, ha detto Ciampi, sopporterebbero qualsiasi cosa, preferendo discutere delle starlette del primo ministro che del suo deficit di bilancio. Per lo scienziato politico britannico Colin Crouch, l’Italia di Berlusconi è il primo esempio di una “società post-democratica.”
Probabilmente è vero. In ultima analisi, la democrazia non ha nulla a che vedere con la competenza, bensì con il consenso. E davvero nessun altro politico europeo è una macchina di consenso più efficiente di questo scandaloso uomo popolare, con tanto di plastica facciale e sorriso permanente.
In Germania, le politiche di Berlusconi sono normalmente percepite come totale nonsenso. Dopo tutto, questo è lo stesso uomo che, durante un vertice a Trieste, si nascose dietro una colonnGiustificaa e fece trasalire il cancelliere tedesco Angela Merkel quando sbucò esclamando “boo!”

*traduzionedall’edizione inglese di Der Spiegel online

3 Risposte

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  1. “Un’ampia percentuale di ragazze italiane aspira a diventare una Velina, sperando che questo permetterà loro di sposare un calciatore o una pop star – o di diventare ministro.”
    …e ci nutriamo solo di spaghetti, preparati a mano dalla mamma mentre ascolta toto cutugno…

    federica

    marzo 17, 2009 at 2:49 PM

    • Federica, credo le sfugga il senso fondamentale dell’articolo, che è molto piu sottile dei soliti stereotipi sull’Italia (e dai quali proprio Der Spiegel non è stato esente in passato).
      Il senso è questo: il berlusconismo come fenomeno conferma i peggiori stereotipi dell’italianità. Proprio la frase che lei cita, per esempio, non è (più) uno stereotipo: è semplicemente vera – e precisamente in questo consiste la provocazione. Oppure non si è accorta che una “velina” è diventata ministro delle pari opportunità?
      p.p.

      pierpaolocaserta

      marzo 18, 2009 at 6:05 PM

  2. […] deve essere un trucco, da qualche parte. Le voci in merito si sprecano da tempo, ma oramai la questione è di sicurezza nazionale. Dobbiamo sapere, o rischiamo di riversare altra […]


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