La stitichezza non è una malattia, ma un sintomo, un disturbo, che però può causare malattie di vario tipo qualora insorgano delle complicanze o la stitichezza duri nel tempo.
Non è semplice definire un sintomo come la stitichezza. Infatti non basta limitarsi alla valutazione soggettiva dell'individuo: frequentemente numerose persone si etichettano come stitiche evacuando con regolarità a giorni alterni oppure evacuando quotidianamente feci disidratate e scarse.
È perciò necessario stabilire più parametri obbiettivi e determinarli, tali parametri sono: la quantità delle feci: 200 g più o meno 100 in un soggetto normale, la forma delle feci, la consistenza, la difficoltà all'espulsione, la sensazione di incompleta evacuazione, il dolore più o meno intenso all'evacuazione. In base a tutti questi parametri il medico potrà valutare se è il caso di intervenire e in che modo.
La complicanza più frequente della stitichezza è costituita dalle emorroidi, che compaiono molto probabilmente in seguito alla difficoltà alla defecazione per la maggiore consistenza delle feci.
La stitichezza cronica può causare inoltre una quantità di disturbi e sofferenze e complicanze anche gravi: occlusione intestinale, dolore addominale cronico, megacolon, volvolo, fecaloma, fino al cancro del colon-retto.
La terapia della stipsi deve essere mirata al paziente con stipsi. Ciò significa che deve essere personalizzata non solo tenendo conto della causa, ma anche delle caratteristiche e della storia clinica del soggetto. Le terapie sono spesso complementari e vanno dalle misure dietetico-comportamentali a quelle farmacologiche, sino ad arrivare a quelle riabilitative (come nella stipsi da defecazione ostruita).
Le armi per sconfiggere la stitichezza sono alimentazione, attività fisica, cambiamento delle abitudini. Non esiste un rimedio universale per combattere la stitichezza e nemmeno terapie così potenti da risolvere in pochi giorni un problema che spesso perdura da anni. Quando all'origine della stitichezza non esiste una patologia specifica, è importante andare ad agire sulla dieta e sullo stile di vita. Un adeguato apporto di liquidi e una corretta alimentazione sono i punti di partenza per impostare il trattamento del paziente che lamenta stipsi. Arricchire la dieta di alimenti ricchi di fibre, come cereali integrali, verdure cotte e crude, frutta fresca e secca. Bere abbondantemente durante la giornata (almeno 1,5-2 litri di acqua o altri liquidi al giorno). Fare attività fisica con regolarità, possibilmente tutti i giorni. Per favorire la corretta motilità intestinale può bastare una breve passeggiata o salire le scale a piedi.
E' importante soddisfare lo stimolo dell'evacuazione appena lo si avverte. Una prolungata permanenza delle feci nell'ampolla rettale favorisce il riassorbimento di acqua nella parete intestinale con indurimento delle feci e difficoltà di evacuazione.