Betti (Ass. Provincia di Siena): “Facciamo sistema per vincere la sfida”

Un convegno con Provincia di Siena, Comune di Radicofani e Associazione Vie Francigene Toscane ha ripercorso la storia dell’alimentazione dal Medioevo
 
“Dobbiamo fare sistema per vincere una sfida contro la crisi ma anche contro i rischi di globalizzazione”. Questo l’acuto lanciato dall’Assessore all’Agricoltura e Turismo della Provincia di Siena Annamaria Betti nel corso del convegno al teatro di Radicofani. L’assessore ha voluto presenziare all’iniziativa di Streetfood a Radicofani e lo ha considerato da subito di profondo interesse.  “Solo improntando strategie in sinergia fra Comuni della Valdorcia e provincia di Siena – conclude l’assessore Betti – possiamo farcela”.
 
E’ stato poi il Sindaco di Radicofani Massimo Magrini che ha ricordato l’antico ruolo di Radicofani come frontiera e dogana estera rispetto alla centralità del capoluogo Senese. “Queste manifestazioni devono essere promosse perché oltre a conoscere le produzioni tipiche di altri territori italiani servono anche a far conoscere le produzioni locali e quindi il nostro territorio, con politiche mirate e superando quelle difficoltà legate alla vastità e densità di popolazione comunale con 1200 abitanti in oltre 100 chilometri quadrati”.
 
Viabilità, globalizzazione, promozione del territorio e legame con l’enogastronomia e la storia sono i temi di attualità scaturiti dal convegno soprattutto dopo l’intervento della dottoressa Rina Fracassa, relatrice dell’Associazione Vie Francigene Toscane. Non è stato facile ripercorrere la storia e l’evoluzione dei modelli alimentari legati ai tragitti dei pellegrini. “Si parte dai secoli subito precedenti il Medioevo – dichiara Rina Fracassa – con la riconsiderazione delle antiche vie romane dismesse e definite ancora in latino ruptae da cui rotte, direzioni. Il pellegrino (colui che percorreva i campi da per e ager) si metteva in marcia per espiare le colpe del peccato originale. Fu il prelato Sigerico che ebbe il compito di tracciare le rotte da Roma a ritroso verso Canterbury in Inghilterra”.
 
Facendo un salto nel tempo fino al 7° secolo “Per strada si comincia a trovare una sorta di carretto portatile con fornello a legna. Ciò che il pellegrino trovava poi fino al tardo Medioevo erano carni mal conservate, tenute all’aria aperta e solo dopo il 16° secolo, con l’arrivo delle spezie i ceti nobili se ne approvvigionavano a differenza di quelli più poveri ai quali rimaneva la sostanza per corroborarli e far fronte al lavoro nei campi e pastorizia. Solo nei secoli precedenti il Rinascimento si scopre l’importanza del pane, dei cereali e delle zuppe rustiche di verdure e legumi (Pulmentaria), non si beveva acqua che veniva comunque bollita prima del consumo e il vino era considerato un prodotto sano perché disinfettato e disinfettante. Nelle osterie poi era in voga un rudimento di birra per saziare la sete”.
 
La domenica mattina 3 luglio alle ore 9 l'assessore alla Cultura e Turismo di Radicofani Fausto Cecconi con un esperto guideranno gli interessati da Radicofani a Ponte al Rigo (10 km di scorci bellissimi e di storia). Il ritorno è alle 12 per rifocillarsi al mercato dei cibi di strada, lungo via Renato Magi da Porta Romana (Piazza Ghino di Tacco e Anita Garibaldi) fino a Piazza San Pietro nella parte alta del paese passando per piazza Vittorio Tassi, tre piazze che fungeranno da poste dei pellegrini golosi fino alla sera.

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