Tatuaggio disegnato a mano direttamente sulla pelle
Tatuatore - Pasquale Apicella
Un pò di storia
Il tatuaggio nasce come pratica d'iniziazione e nei secoli ha assunto significati diversi fino a diventare oggi, nella maggior parte dei casi, un puro elemento decorativo ed estetico. Forma più antica di espressione artistica dell’uomo accettata oramai dalla nostra società e cultura. La parola Tatuaggio nasce nel 1769 con il capitano inglese James Cook che approdando a Tahiti e osservando e annotando le usanze della popolazione locale trascrive per la prima volta la parola Tattow, derivata dal termine "tau-tau", onomatopea che ricordava il rumore prodotto dal picchiettare del legno sull'ago per bucare la pelle. Chi si tatuava prediligeva dei segni che dovevano comunicare un messaggio a chi li vedeva, poteva comunicare che chi lo portava era un nobile, un valoroso guerriero, oppure uno schiavo o un qualunque delinquente. Dopo i racconti e le spedizioni di James Cook il tatuaggio scomparve dall'Europa, si pensa fosse anche a causa di una Bolla Papale che ne vietava la diffusione.
Nel 1891 l'inventore newyorkese Samuel O'Reilly inventa la prima macchinetta elettrica per tatuaggio, rendendo le precedenti tecniche obsolete, in quanto più lente e dolorose. Per mezzo secolo, i tatoo diventano marchio di minoranze etniche, marinai, veterani di guerra, malavitosi e carcerati...
I marinai si facevano incidere durante i loro viaggi in oriente, ne imparavano le tecniche e cominciavano così a tatuarsi a vicenda e nel giro di pochi decenni in tutti i grandi porti europei e americani si poteva trovare un negozio di tatuaggi.
Negli anni '70 e '80 movimenti quali i punk e i bikers adottano il tatuaggio come simbolo di ribellione ai precetti morali predicati dalla società. Che abbia valenza puramente estetica, o che sia impresso a ricordo di un momento importante della propria vita, o ancora esprima la volontà di un ritorno alle origini, a valori antichi e profondi che la società moderna sembra avere dimenticato, il tatuaggio vive oggi un momento di grande rinascita, liberandosi finalmente della coltre di pregiudizi che da decenni lo intrappolava.
Nel 1891 l'inventore newyorkese Samuel O'Reilly inventa la prima macchinetta elettrica per tatuaggio, rendendo le precedenti tecniche obsolete, in quanto più lente e dolorose. Per mezzo secolo, i tatoo diventano marchio di minoranze etniche, marinai, veterani di guerra, malavitosi e carcerati...
I marinai si facevano incidere durante i loro viaggi in oriente, ne imparavano le tecniche e cominciavano così a tatuarsi a vicenda e nel giro di pochi decenni in tutti i grandi porti europei e americani si poteva trovare un negozio di tatuaggi.
Negli anni '70 e '80 movimenti quali i punk e i bikers adottano il tatuaggio come simbolo di ribellione ai precetti morali predicati dalla società. Che abbia valenza puramente estetica, o che sia impresso a ricordo di un momento importante della propria vita, o ancora esprima la volontà di un ritorno alle origini, a valori antichi e profondi che la società moderna sembra avere dimenticato, il tatuaggio vive oggi un momento di grande rinascita, liberandosi finalmente della coltre di pregiudizi che da decenni lo intrappolava.
martedì 15 luglio 2008
Vortici e fiori di pesco
Tatuaggio disegnato a mano direttamente sulla pelle
Tatuatore - Pasquale Apicella
