tram e trasporto pubblico a Roma

I rotabili per la manutenzione del binario

 

Carrello per la pulizia del binario sistema Falconi

Nei primi anni Venti compare un apparecchio Falconi per la pulizia del binario: un telaietto a due ruote gommate monta un serbatoio dal quale, a mezzo di una pompa a mano, un liquido è spruzzato nel solco di una rotaia; una spazzola o qualcosa di simile pulisce il solco, guidata da una coppia di ruote folli.


Apparecchio Falconi.

Erminio Falconi, assistente tecnico ATM, nel 1924 capo dell'officina di porta Maggiore; ebbe numerosi premi e gratificazioni per i suoi pratici ritrovati.

Telai e carri speciali per pulizia binario

Successivamente l'apparato brevetto Falconi è utilizzato su due telai, destinati apparentemente alla costruzione di veicoli speciali per la pulizia del binario.


Telaio per la pulizia del binario con due apparecchi.

Un primo tipo di telaio appare dotato di due apparecchi di pulizia, uguali fra loro, composti ognuno di una coppia di ruote con periferia munita di raschiatoi e di una coppia di spazzole ruotanti; uno dei due assi del telaio, quello di sinistra nelle immagini, è provvisto degli usuali ceppi del freno azionato da un volantino posto sopra il telaio, mentre l'altro asse, che sembra avere ruote di diametro leggermente inferiore a quelle del primo, aziona i due apparecchi di pulizia mediante trasmissione a catene e ingranaggi. Le leve poste sopra il piano del telaio servono evidentemente alla manovra dell'apparecchio.


Telaio con un apparecchio e i serbatoi.

Un secondo tipo di telaio è dotato di un solo apparecchio di pulizia, ma vi compaiono anche due serbatoi destinati, probabilmente, a contenere qualche liquido per la pulizia. I due telai potrebbero in realtà essere due versioni di uno stesso telaio, benchè l'interasse del primo rotabile sembri leggermente maggiore di quello del secondo. Entrambi telai non sembrano derivare da alcun tipo di telaio in uso su rimorchi o carri merci, tutti dotati di maggiore interasse.

Appare poi un rimorchio, con l'indicazione carro netta binari sistema Falconi, verosimilmente costruito sul precedente ultimo telaio, numerato 1. A questo rimorchio ne sarebbe stato successivamente aggiunto un secondo; entrambi risultano ancora presenti alla fine degli anni Trenta con i numeri S.2 ed S.4 e saranno demoliti presso le officine centrali il 22 febbraio 1943.


Il carro netta binari 1 (1925).


Officine centrali. 1941, i carri S2 ed S4 davanti alla motrice a due piani 2P1; 1943, il carro S.2 (visita del governatore di Roma);
1941, un carrello apparentemente destinato al trasporto di acqua (numerato S.2, apparentemente in sovrapposizione al
rimorchio di cui sopra. La struttura del truck, che sembra un carrello di una motrice a quattro assi, ne rivela la costruzione
relativamente recente)
.

Motrici per pulizia binario

ATAG, 1927. E' costruito un truck motore utilizzando ancora l'apparecchio di pulizia Falconi; il truck è dotato di un asse motore con ruote di diametro normale e di un asse portante con ruote di diametro minore, destinato ad azionare l'apparecchio di pulizia.


Truck motore per la pulizia del binario.

Con questo truck è costruita una motrice monomotorica per pulizia binari, utilizzando la cassa della motrice ex SRTO 1307, alla quale è assegnato il numero S.1. In epoca successiva anche la ex SRTO 1308 sarà adattata in modo analogo, dando la motrice S.3.


Motrice per la pulizia del binario S.1.


Alla mostra dei trasporti al deposito Littorio, 1932: la motrice di servizio 0001 ex ambulanza 1 e la S.3.

Da alcuni ricercatori si avanzano dubbi sull'effettiva discendenza delle S.1, S.3 dalle motrici ex SRTO 1307, 1308, benchè il dato provenga da documentazione ATAG. Fermo restando che il truck sulla S.1 del 1927 non ha niente a che fare con il truck originario Taylor delle "torpediniere" SRTO 307 e 308, le casse delle due vetture potrebbero effettivamente essere quelle, modificate, delle due originarie SRTO; gli otto finestrini di origine (6 di corsia e 2 di piattaforma: queste motrici avevano una piattaforma inusitatamente estesa verso l'interno) potrebbero aver dato luogo ai quattro finestrini binati delle due vetture di servizio, chiuse da persiane (ved. schizzo sottostante). Un particolare dubbio dalle immagini è che le motrici appaiono con gli accessi su una sola fiancata, il che tra l'altro rende impossibile l'utilizzazione completa della bidirezionalità del rotabile (in un senso di marcia gli accessi verrebbero a trovarsi lato interbinario).

Motrici per smerigliatura rotaie

ATAG, prob. 1939. Le motrici S.1 ed S.3 sono trasformate in smerigliatrici per le rotaie; il truck di origine con l'apparecchio Falconi, pur restando lo stesso come è indicato dalle piastre di guardia e dalla posizione delle molle a balestra della sospensione primaria, è modificato aggiungendo una trave abbassata al centro per sostenere le mole rettilinee, agenti in modo simile agli attuali freni a pattini; le boccole sono dotate di cuscinetti a rulli (come quelle delle MRS). Le due motrici sembra abbiano sempre avuto gli accessi da un solo lato. Per un breve periodo, databile all'incirca nel 1941-42, le due motrici sono munite di presa di corrente a pantografo*, poi eliminata per tornare all'usuale archetto modello 1923. Le due motrici S.1 ed S.3 seguiteranno a fare servizio, con piccole modifiche, fino al 1975, quando la S.3 è avviata alla demolizione. Negli anni seguenti la S.1, pur restando in servizio, è sempre meno utilizzata nella sua funzione di smerigliatrice e l'ATAC ne decide la radiazione negli anni '90; vani sono i tentativi di enti ed appassionati per garantire la conservazione di un rotabile che, pur profondamente modificato, era tuttavia il più antico della rete romana, datando dal 1903.


Smerigliatrice S.1 (1976).

Immagini addizionali

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* Per diretta osservazione del webeditor.


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rev. D1 27/06/20