PostHeaderIcon INPGI 2 – Le ultime notizie – N. 3/2011

Cari amici,
si sentono dire e scrivere tante cose sull’INPGI 2 perché,
purtroppo, il contributo previdenziale, reso obbligatorio
per legge per tutti i lavoratori autonomi italiani, viene
spesso sentito più come “una tassa” anziché come
un versamento che ci permetterà di avere un giorno
una pensione.

Certo il sistema contributivo applicato
a tutte le Gestioni Separate – a differenza di quello
retributivo dell’INPGI 1 – non permette di arrivare
ad avere pensioni consistenti, ma più sarà alto il proprio
“castelletto”, cioè il montante dei soldi versati durante
la vita lavorativa,  più si riuscirà ad avere una pensione dignitosa.
Certo che oggi la situazione del lavoro giornalistico fuori
dalle redazioni è così tragica e selvaggia grazie ad un
sindacato cieco e sordo, assolutamente non lungimirante
che non è riuscito in tutti questi anni a stare al passo
con i tempi e a creare un mercato del lavoro autonomo
di compensi certi e professionali che, oltre a permettere
ai giornalisti di vivere bene del proprio lavoro, avrebbero poi
portato a pensioni decenti.
Vi ricordo che, come Consigliere di Amministrazione dell’INPGI,
proprio in rappresentanza della Gestione Separata,  io mi sono
messa a disposizione di tutti gli iscritti per qualsiasi informazione,
esigenza o segnalazione.
Pochi però conoscono tutti i servizi e le agevolazioni
messe a punto durante questa legislatura dall’INPGI 2
proprio per venire incontro alle esigenze pratiche
dei propri iscritti. Il sito INPGI, aggiornato di recente,
illustra con un percorso pratico, semplice e veloce
tutte le procedure da fare per accedere ai servizi.
Basta collegarsi a www.inpgi.it , cliccare sulla barra
di sinistra “Gestione Separata” a questo punto si apre
la tendina con la possibilità di accedere ai percorsi
“Libero Professionista” oppure “Co.Co.Co.”, a seconda
della vostra situazione.
PRESTITI
L’ammontare del prestito di denaro (prima riservato solo agli
iscritti all’INPGI 1) che il singolo iscritto alla Gestione Separata
può chiedere all’Istituto è stato aumentato appunto per
permettere un aiuto davvero concreto a chi ne ha bisogno.

CASE IN AFFITTO
Non tutti sanno che anche gli iscritti all’INPGI 2 possono chiedere
(e ottenere) in affitto le case dell’INPGI. L’Istituto ha proprietà
in molte città in tutta Italia. La precedenza viene data a chi ha
anche qualche contributo versato all’INPGI 1, ma spesso gli
appartamenti restano sfitti e, in questo caso, vanno a chi ha solo
versamenti fatti alla Gestione Separata.

Inoltre l’INPGI investirà, insieme alle altre 19 Casse privatizzate, nel
progetto di Housing sociale gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti.
In questo modo aderirà in modo significativo a un’iniziativa di grande
rilievo per il Paese, dimostrando concretamente il proprio impegno
verso la collettività. Una parte degli appartamenti che saranno
realizzati,  verranno riservati ai giornalisti e dati in affitto a prezzi
agevolati a quei giornalisti in difficoltà economiche e a reddito basso.

CONVENZIONI PER GLI ISCRITTI
Sono convenzioni interessanti che permettono di accedere
a prezzi molto vantaggiosi a:
Assicurazione infortuni;
Assicurazione diaria ricoveri (solo i Co.Co.Co. ce l’hanno già
inclusa nel loro contratto);
Condizioni favorevoli per chi apre un conto in banca con Banco
di Roma o Banca di Sondrio;
Casella PEC certificata.

RISCATTO LAUREA
Tutti gli iscritti alla Gestione Separata possono ora riscattare
gli anni di Università.  Conviene a tutti scaricare il modulo
dal sito e fare domanda di riscatto il più presto possibile
per fermarne il conteggio. Una volta a conoscenza della
cifra dovuta, se per caso non risultasse sostenibile, si potrà
comunque sempre rinunciare.
Il riscatto con l’INPGI 2 è nettamente meno costoso dell’INPGI 1,
si guadagnano anni utili per l’anzianità contributiva e si può
rateizzare l’importo dovuto fino a 120 rate senza interessi.

RISCATTO PERIODI LAVORATI PRIMA DEL ‘96
Sempre grazie alla nuova normativa sul Welfare è possibile
riscattare anche gli anni lavorati come Co.Co.Co. o comunque
in modo continuativo per lo stesso editore, prima del 1996,
cioè prima della nascita della Gestione Separata. Potete
scaricare dal sito il modulo e compilare la domanda. Anche
in questo caso non è tanto il vantaggio economico ai fini
pensionistici quanto la possibilità di aumentare gli anni di
anzianità contributiva, cosa sempre utile ai fini della pensione.
Si possono riscattare fino a cinque anni, anche non consecutivi.

CO.CO.CO., LA MIA AZIENDA PAGA?
E’ il dubbio di molti colleghi che hanno regolari contratti
con le nuove modalità dei Co.Co.Co., si vedono detrarre
la percentuale a loro carico (1/3, mentre 2/3 resta a carico
degli editori) ma non hanno ben chiaro se l’azienda versa
davvero i contributi all’INPGI. Il dubbio è soprattutto per
chi ha come committente piccole aziende, spesso sconosciute
all’INPGI stesso. Ogni dubbio potrà essere chiarito inviando
una mail a: contributi@inpgi.it
Basta segnalare la propria azienda committente e chiedere
se risultano contributi regolarmente versati a proprio nome.
Non dimenticate che i versamenti corretti e regolari da parte
delle aziende committenti sono indispensabili per poter
usufruire di maternità, paternità, diaria malattia e di quanto
altro previsto dalla normativa sul Welfare. Sempre sul sito
www.inpgi.it potrete comunque trovare, bene illustrati,
tutti i servizi e le modalità per usufruirne.

PICCOLE RATE PER I MOROSI
Purtroppo ci sono ancora molti iscritti morosi perché in
passato non hanno pagato i contributi dovuti per legge.
Proprio per venire incontro alle esigenze dei colleghi che
oggi si trovano spesso in condizione disagiata, il Comitato
Amministratore ha sancito la possibilità di saldare il debito
in piccole rate, 100 euro al mese per un massimo di 60 rate
(cinque anni) al minimo degli interessi, 4,5% su base annua.
Per il momento è tutto, se avete problemi, idee o esigenze
fatemi sapere sarà mia premura agire.

Simona Fossati
Consigliere di Amministrazione INPGI,
in rappresentanza della Gestione Separata

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(ANSA) - ROMA, 24 GIU - È nato l'Organismo di Base dei Freelance, Usgf (Unione Sindacale Giornalisti Freelance). A Roma, una delegazione di giornalisti freelance ha protocollato alla Fnsi, la Federazione nazionale della stampa, l'atto costitutivo per procedere, come da Statuto della Federazione, al riconoscimento ufficiale dell'Usgf da parte del Consiglio Nazionale della Fnsi. «L'Organismo di Base - spiega una nota - agendo all'interno della Fnsi, vuole stimolare la Federazione perchè si attivi per la tutela del lavoro autonomo. L'Organismo di Base si rivolge ai giornalisti freelance, liberi professionisti, lavoratori autonomi. Nasce per difendere i diritti dei collaboratori davanti alle prepotenze degli editori; per mettere un argine al Far West del lavoro autonomo; per ottenere tutele. Nasce perchè la questione dei free lance non può più aspettare». (ANSA). STF 24-GIU-09 20:35 NNN
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