INTERVISTA A DANIELE SCARAMOZZINO – AGENTE FIFA E AGENTE DI SPETTACOLO

Giovani e talenti, giovani e imprese. Abbiamo intervistato Daniele Scaramozzino, un ragazzo cresciuto a Pavia, da dove ha iniziato a costruire la sua carriera nel mondo della gestione di locali, per poi passare all’ambito manageriale e gestionale.

Iniziamo proprio dai tuoi esordi… 

«Il tutto è partito da una città come Pavia, in cui sin da giovane, ho iniziato a collaborare con alcuni locali ricoprendo varie posizioni, sino a quella di Direttore. Dopo qualche anno mi sono trovato a collaborare con attività anche al di fuori della Lombardia e questo mi ha permesso di acquisire importanti esperienze. Successivamente, data la mia passione e le mie caratteristiche, sono stato chiamato da una delle più importanti Agenzie di Spettacolo italiane e da alcuni artisti che mi hanno chiesto di rappresentarli, in qualità di loro manager, curandone interessi e vari aspetti della loro professione».

In seguito, come hai proseguito nel mondo manageriale?

«Dopo aver collaborato con vari colleghi e aver iniziato a rappresentare alcuni artisti del mondo dello spettacolo, la passione per il calcio mi ha spinto a pormi degli obiettivi anche in questo ambito, dove ho superato l’esame per il conseguimento della Licenza di Agente di Calciatori».

È vero che sei uno dei più giovani Agenti FIFA al mondo?

«Questo è un dato che non ho mai verificato personalmente, ma in base ai parametri in possesso delle Federazioni, credo che sia corretto».

E del nostro calcio italiano, immerso nelle polemiche, nella bufera delle scommesse, cosa ci racconti?

«Dico che potenzialmente, questo sport è uno dei più belli al mondo, dobbiamo avere la forza di non contaminarlo e depurarlo da quei personaggi nocivi che hanno interessi differenti dalla sfera sportivo-culturale, magari svolgendo più controlli e inasprendo le sanzioni».

È anche vero che i troppi soldi forse fanno male…

«Verissimo, ma credo che la FIFA e le varie Federazioni nazionali stiano agendo e agiranno nel modo corretto, per far sì che ci sia più equilibrio in questo mondo».

Parliamo del tuo lavoro, ad oggi la sua scuderia da quali giocatori è composta?

«La mia scuderia è composta da giovani talenti e da qualche calciatore esperto, un ottimo mix che permette a tutti di crescere e avere quel consiglio giusto nel momento opportuno».

Tipo?

«Gestisco giovani di vari livelli, dal professionismo al dilettantismo, tutti ragazzi con talento e qualità importanti. Ho un profilo di giocatore tipo che mi piace valorizzare e che fino ad oggi è sempre servito in modo positivo alle società con cui collaboro. Credo fermamente nella valorizzazione dei giovani perché vedendoli tutti i giorni so che possono dare veramente tanto, ci vuole solo un po’ di coraggio per lanciarli qui in Italia».

Coraggio che forse manca, perché?

«Perché per molte società è più facile puntare su un nome già affermato (che molte volte si traduce in un investimento da valutare molto attentamente, perché magari a fine carriera, ecc…), piuttosto che far crescere un giovane promettente, azione che comporta tempo, fiducia, allenamento e il continuo monitorare da parte di occhi esperti.  Purtroppo c’è chi lo fa e chi invece non ne ha le capacità».

Quale tipo di giocatore consiglierebbe per le prime squadre dei nostri campionati professionisti odierni?

«Un giocatore dinamico, che abbia testa e corsa, oltre che qualità importanti. Per non tralasciare il carattere, che a me piace molto in un giocatore. Ad esempio, uno dei miei assisti che mi ha colpito di più in questi anni è Alessandro Bosio, ex A.C. Legnano, esterno/trequartista di ottime qualità, che riesce a fare la differenza in ogni ruolo in cui lo si fa giocare, tecnicamente ottimo, grande sostanza. Ha calcato campi di I Divisone come Novara, Verona e molti altri. Grande esperienza e sostanza. Fa veramente la differenza. Oppure Matteo Perelli, classe ’89, ex Torino e Genoa, con varie esperienze in Lega Pro, attaccante con una media goal impressionante e con colpi da vero fuoriclasse. Uno dei giocatori più prolifici che abbia visto negli ultimi anni, che ha anche calcato il terreno della Serie A. Per non tralasciare Gianluca Limone, attaccante classe ’93 attualmente di proprietà dell’F.B.C. Derthona, che lo ha preso dalle giovanili dell’A.C. Pavia; calciatore molto rapido e tecnico, con capacità veramente importanti e quel pizzico di fantasia che lo contraddistingue dagli altri. Ampi margini di crescita».

Riguardo invece agli artisti, quali, ad oggi, hanno più seguito e quali saranno le “future promesse”?

«Credo che in questo momento, artisti come Guetta, Pitbull, Madonna, Rihanna, Sebastian Ingrosso e qualche altro, rappresentino il meglio del panorama musicale mondiale, nonché, non meno importante, abbiano un seguito commerciale e di sponsor notevole. Per quanto riguarda le giovani leve, posso dire che il duo di DJ che si fa chiamare “The Twin Brothers”, abbia tutte le carte in regola per fare molto bene nel panorama musicale attuale. Ad oggi, questi ragazzi hanno in atto produzioni e collaborazioni di spicco con artisti di prima fascia a livello mondiale e un singolo in uscita in estate».

Parlaci, invece, del progetto “The Dreams Artist & Sports Management”.

«È il mio marchio, che simboleggia la mia agenzia, che si occupa di management artistico e calcistico e di tutte le attività ad essi connesse, come consulenze, marketing, creazione eventi, sponsoring, ecc…».

E per contattarti?

«Chi vuole mi può contattare all’indirizzo mail  thedreamsartmanag@hotmail.it».

Ottimo, grazie e a presto.

«Grazie a voi, è stato un piacere, un saluto a tutti».

paolo groppelli


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