Chi scrive

Non è una questione di stile o di modo. Non è neppure retaggio di una cultura troppo isolata, isolante o isolana. È semplicemente l’Isola, quella piattaforma terrestre, aspra, brillante di azzurro e di verde scuro, dura come ossidiana e leggera come scarti di lana. Il mio modo di scrivere e di essere dipende dall’Isola dove sono nato, la Sardegna. Che lo vogliate o no, è così.  Sono nato nel ’76 da un padre romano e continentale più isolano (e isolista) del figlio e da una madre autoctona e sarda, dolcissima, troppo generosa con tutti e con tutto tranne che con se stessa, ed è anche grazie a loro che ho potuto costruire, nel giusto tempo e con serenità, il mio carattere fatto di spigoli.

Così tu vivi e cresci nella consapevolezza che la fuga è difficile perché puoi correre, camminare, puoi bussare addosso ad ogni punto cardinale, puoi urlare, ma il risultato sarà sempre quell’orizzonte lucido e salato che incornicia l’Isola, perché la terra è quella che vedi. Oltre c’è solo l’addio.

E allora fai una scelta e prendi il mare, ti ammali sul ponte del bastimento e non guarisci più, lontano, comunque, come ho fatto io, che ho trovato l’Amore in Continente e ho scelto di vivere in Emilia, dove imparo parole e facce nuove, guardando, ogni giorno, gli occhi verdi più belli che abbia mai incontrato. Ed è qua, tra la bassa e le colline, che la mia passione per la tavola e per il bicchiere è diventata grande, più grande di prima se possibile.

Non posso però dimenticare l’Isola. Questo amore ancestrale rimane, come una malattia. Ma quando penso a pelli e pesci, a sabbie smeraldo e querce spogliate, io sorrido. Sempre. Perché il mio modo di scrivere e di essere dipende dall’Isola dove sono nato. Che lo vogliate o no, è così.

Upgrade: Sono tornato, vivo insieme agli occhi verdi più belli che abbia mai incontrato nella e sulla mia Isola. Faccio Agricoltura, sono una persona molto fortunata.


2 pensieri su “Chi scrive”

  1. Sono stato molto onorato di averti conosciuto e di averti conteso, a tavola, la bottiglia di Ottomarzo sugli spaghetti al nero di seppia con sugo di ricci. Ho scoperto il tuo curriculum su Linkedin, ma ormai non era che una conferma a quanto avevo riconosciuto in te su a kent’annos. Vengo a ritrovarti per Natale, così ci abbracceremo per gli auguri. Per me sarà un onore. Ciao.

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