Beatitudine

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Particolare della scultura Estasi di santa Teresa d'Avila di Gian Lorenzo Bernini.

Per beatitudine si intende, in ambito religioso o spirituale, uno stato di profondo benessere psicofisico e/o spirituale, dovuto all'estasi della vicinanza o dell'identificazione con un'entità trascendente (ad es. Dio).

Definizione[modifica | modifica wikitesto]

La beatitudine è comunemente considerata la diretta conseguenza di esperienze di tipo mistico, ed è un elemento presente in tutte le fedi. Numerose sono anche le opere classiche di arte sacra che ritraggono esperienze mistiche di estasi e beatitudine, come ad esempio l'Estasi di santa Teresa d'Avila.

Secondo le religioni abramitiche, la beatitudine piena e perfetta può essere raggiunta dall'essere umano soltanto nella vita dopo la morte. La beatitudine è la visione della verità e la contemplazione di Dio. Secondo la Chiesa Cattolica, le anime e, dopo la risurrezione della carne, anche i corpi presenti in Paradiso formano con Gesù Cristo in solo e comune Corpo mistico. In questo modo, la beatitudine viene a identificarsi con la partecipazione delle creature umane e angeliche a Dio. Secondo il filosofo Boezio, la beatitudine è il "possesso pieno e perfetto di una vita interminabile".[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In latino: interminabilis vitae tota simul et perfecta Possession. Citato in Battista Mondin, Metafisica della persona, in Ontologia e metafisica, Bologna, ESD, 1998, p. 283, OCLC 43424782.

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