La verità è nella bocca degli altri
Doti innate, sostenute da conoscenza del disegno e delle tecniche pittoriche, sono il punto di partenza di Alberto Zappa, in cui, fin da giovanissimo, è intensa e improrogabile l’esigenza di dipingere. Appassionato sperimentatore di composti materici da amalgamare con il colore, ha individuato, precisandolo nel tempo, il suo stile, che oggi lo connota per raffinata armonia di cromie e affascinante ritmo compositivo. Per quarant’anni ha frequentato il genere figurativo. Qui, la sua attenzione, se rivolta alla natura, gli ha permesso di rappresentarla proiettata in grandi distese, di coglierla in contesti seducenti, di osservarla in particolari momenti di gioiosa esplosione, e sempre con un occhio di riguardo per il particolare minuto e umile, che nell’opera ha la sua funzione. Quando l’artista ha impressionato ambienti trasformati dall’uomo, o dimore prestigiose della città antica, intuite al di là di massicci e protettivi portoni, od oltre spesse e smerigliate vetrate, coinvolgendoci nel suo mondo immaginario popolato di evanescenti figure, ci ha indotto a riflettere sulla comune grande Storia, che ha trasformato il nostro sito, consegnandocelo ricco di testimonianze del passato, in cui affondano le nostre radici.
L’evoluzione della pittura figurativa di Alberto Zappa, nel tempo sempre più trasfigurata dal suo pathos, lascia intravedere i germi della sua attuale esigenza di raccontare il mondo invisibile del cuore e della mente, e di rappresentare la natura secondo un’astrazione, che rimandi al concetto e superi il particolare concreto. Oggi Alberto Zappa, pertanto, in parallelo, produce su due livelli: continua il percorso figurativo con sempre più stupefacente interpretazione del reale e affronta con competenza e sicurezza la nuova strada, che racconta di umanità e di natura secondo proiezioni astratte. Da subito raccoglie unanimi consensi, perché colpiscono l’elegante accostamento di colori, sia stesi con toni decisi che dilatati con toni smorzati, sia la sezionata distribuzione degli spazi secondo un ritmo cadenzato, che suscita spontanea gradevolezza.
Un modo di essere
Avanzano in primo piano figure allungate nei colli e disarticolate nel corpo, che inducono riflessioni, e forse vogliono significare lo sforzo che l’uomo deve affrontare per realizzarsi, ma anche la fatica di affrontare novità. La nuova produzione di Alberto Zappa, infatti, aderendo alle istanze della contemporaneità, non si limita a diffondere godimento estetico, ma implica la partecipazione attiva del visitatore, cui è offerto di colloquiare con l’opera stessa. In alcune opere non passano inosservati i piccoli inserti evidenziati con contrasti di colore, che interrompono la scansione degli spazi. Rimandano al particolare umile del genere figurativo, e sono espressione della generosità dell’artista. Quando compaiono in una scena, che sottintende un paesaggio visto dall’alto o sbirciato di lato, si caricano di significato simbolico. Il segmento nero è finestrella che dice di casa, di nido, di luogo caro, in cui ciascuno di noi si può ritrovare, o è una presenza che il fruitore dell’opera vuole, a suo sentire, lì riconoscere al di là della possibile idea generatrice? Molteplici letture avanzano, soffermandoci davanti alle tele di Alberto Zappa, che, a pieno titolo, s’inserisce nel discorso artistico contemporaneo aperto all’interpretazione individuale. E così Alberto Zappa, pur continuando ad ammaliarci, producendo scene riflesse dal Creato, con la recente produzione ci aspira nella proposta, invitandoci quali protagonisti nel rispetto della personalità unica e irripetibile di ciascun uomo. Prof.ssa Marta Mai
Visita la galleria