Alitosi

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Alitosi
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM784.99
ICD-10R19.6
MeSHD006209
MedlinePlus003058
Sinonimi
bromopnea

L'alitosi (detta anche bromopnea) è l'odore sgradevole dell'alito causato da patologie respiratorie o metaboliche.

È una condizione diffusa che ha delle implicazioni sociali e psicologiche, e può avere come conseguente la riduzione della qualità di vita della persona.[1] è considerata, dopo la carie dentale e la malattia paradontale, uno dei disturbi dentali più frequenti. L'acido solforico, il metilmercaptano e il dimetilsolfuro sono i principali composti ritenuti come causa principale dell'alitosi.

Alcuni ceppi di batteri anaerobi (cioè che proliferano in assenza di ossigeno) in determinate condizioni proliferano ad una velocità anomala decomponendo rapidamente le sostanze proteiche presenti nei residui di cibo, muco e saliva e sprigionando i cosiddetti CVS (composti volatili solforati), responsabili del cattivo odore. La produzione di saliva mantiene il pH della bocca a livelli tali da impedire la proliferazione di batteri.

La produzione di saliva scende nella notte o nei mesi caldi, o a seguito di alterazioni dell'ormone adrenalina.

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

Di solito una prima classificazione dell'alitosi consiste nelle cause che possono essere di origine intra-orale o extra-orale.

Molteplici fattori possono scatenare l'alitosi, come una scarsa igiene dentale, infezioni dentali o orali e l'ingestione di determinanti alimenti.[3] Le persone maggiormente a rischio di alitosi sono quelle che presentano un'infezione, una funzionalità epatica compromessa, diabete, insufficienza renale, lo stress, la dieta[non chiaro], la radioterapia e cambiamenti ormonali (come durante la gravidanza). Protesi dentarie e apparecchi ortodontici non correttamente posizionati possono determinare piaghe e conseguentemente infezioni, le quali possono portare a sviluppare alitosi.

La xerostomia (produzione insufficiente della saliva) può causare l'alitosi perché la saliva ha un ruolo molto importante nell'idratazione e la pulizia della bocca.[4] La secchezza delle fauci può essere originata da problemi alle ghiandole salivari, da farmaci (ad esempio quelli contenenti triamterene, la paraldeide e gli antistaminici), da disturbi del tessuto connettivo ma anche dal respirare esclusivamente tramite la bocca[4].

Segni e sintomi[modifica | modifica wikitesto]

L'alitosi può essere percepita dal soggetto come un cattivo gusto nella bocca e l'apparizione di un rivestimento sulla lingua.

Frequentemente la presenza di alitosi può essere segnalata da soggetti terzi, a causa del cattivo odore emanato col respiro.

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

L'alitosi può essere indagata rilevando l'intensità organolettica e gli indici edonici organolettici e l'uso di strumenti che hanno la capacità di quantificare la quantità dei composti volatili o degli enzimi batterici che causano la produzione di composti odorosi.

Il grado di alitosi può essere valutato da due giudici separati, utilizzando la cosiddetta scala Rosenberg.[5]

Si possono inoltre identificare i batteri produttori di composti solforosi volatili ottenuti raschiando il biofilm dal dorso della lingua. Tramite la reazione a catena della polimerasi (PCR)[5] è possibile rilevare le specie batteriche responsabili del cattivo odore. In generale l'alitosi può essere ricondotta a cinque batteri specifici: P. gingivals, Tanerella forsythia, Fusobacterium nucleatum, Prevotella intermedia e T. denticola.[5]

Gli esami strumentali comprendono la gascromatografia, che separa i gas in base al loro peso molecolare.

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

La pulizia profonda della lingua permette di ridurre la carica batterica intra-orale, mentre la raschiatura di rimuovere il biofilm della lingua (e quindi diminuire la produzione di composti solforati volatili o di composti organici volatili), contribuendo in ambedue i casi alla riduzione dell'alitosi.[6]

Prevenzione[modifica | modifica wikitesto]

Per prevenire l'alitosi è consigliabile usare il filo interdentale regolarmente e pulire la lingua per rimuovere i batteri dalla sua superficie, evitare il fumo o il masticamento del tabacco, visitare il dentista regolarmente (soprattutto in caso di apparecchio ortodontico), consumare gomme e caramelle senza zucchero (in quanto stimolano la produzione di saliva) in caso di xerostomia.[7]

Può aiutare bere grandi quantità di acqua per mantenere la bocca umida, mangiare più frutta e verdura e meno carne.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Virginia Ortiz e Andreas Filippi, Halitosis, in Monographs in Oral Science, vol. 29, 2021, pp. 195–200, DOI:10.1159/000510192. URL consultato il 24 marzo 2022.
  2. ^ "Dizionario dei sintomi", di Giancarlo De Mattia, Editori Riuniti, Roma, 1997, pag.9
  3. ^ J. Wu, R. D. Cannon e P. Ji, Halitosis: prevalence, risk factors, sources, measurement and treatment - a review of the literature, in Australian Dental Journal, vol. 65, n. 1, 2020-03, pp. 4–11, DOI:10.1111/adj.12725. URL consultato il 24 marzo 2022.
  4. ^ a b johnp.cunha, Bad Breath ((Halitosis), su medicinenet.com.
  5. ^ a b c Santosh Patil, MDS Reader e , Department of Oral Medicine and Radiology and Radiology, Jodhpur Dental College and General Hospital, Jodhpur National University, Halitosis: Practice Essentials, Epidemiology, Etiology, 9 aprile 2021. URL consultato il 25 marzo 2022.
  6. ^ Halitosis: Practice Essentials, Epidemiology, Etiology, 9 aprile 2021. URL consultato il 25 marzo 2022.
  7. ^ a b (EN) Bad Breath Causes, Treatments, and Prevention, su WebMD. URL consultato il 25 marzo 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aminta Fieschi, Terapia medica, PICCIN, 1994, pp. 1920–, ISBN 978-88-299-1202-5.
  • Ludovico A. Scuro, Fisiopatologia clinica, PICCIN, 1983, pp. 466–, ISBN 978-88-299-0044-2.
  • Giacinto Silvestri, Sul cattivo odore dell'alito e del sudore e relative istruzioni per correggere questo difetto, Milano, Giovanni Silvestri, 1841.
  • Pietro Servi, Petri. Seruii. Spoletini Dissertatio philologica de odoribus ad Franciscum. Barberinum cardinalem, Romaæ, Franciscum Caballum, 1641.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • A.I.R.A. Associazione italiana di ricerca per l'alitosi.
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