Carpenedolo

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Carpenedolo
comune
Carpenedolo – Stemma
Carpenedolo – Bandiera
Carpenedolo – Veduta
Carpenedolo – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoStefano Tramonti (FI) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°21′55.44″N 10°25′56.28″E / 45.3654°N 10.4323°E45.3654; 10.4323 (Carpenedolo)
Altitudine78 m s.l.m.
Superficie30,12 km²
Abitanti12 989[1] (30-11-2023)
Densità431,24 ab./km²
FrazioniCornali, Gerole, Lame, Lametta, Livelli, Ravere, Sant'Apollonia, Taglie, Tezze, Uve Bianche
Comuni confinantiAcquafredda, Calvisano, Castel Goffredo (MN), Castiglione delle Stiviere (MN), Montichiari
Altre informazioni
Cod. postale25013
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017039
Cod. catastaleB817
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 399 GG[3]
Nome abitanticarpenedolesi
Patronosan Bartolomeo
Giorno festivo24 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Carpenedolo
Carpenedolo
Carpenedolo – Mappa
Carpenedolo – Mappa
Posizione del comune di Carpenedolo nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Carpenedolo ([karpeˈneːdolo][4]; Carpenédol in dialetto bresciano[5]) è un comune italiano di 12 989 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia.

È situato nella Pianura Padana e più precisamente nella Bassa bresciana orientale, sulla riva sinistra del fiume Chiese, a 30 km da Brescia e 40 km da Mantova.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Lombardia.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Carpenedolo è situato nella parte sud-orientale della provincia di Brescia, al confine con la provincia di Mantova. Dista 22 chilometri a sud da Brescia, 46 chilometri da Mantova e 50 chilometri da Cremona[6].

Il comune confina a nord con Montichiari, a est con Castiglione delle Stiviere e Castel Goffredo, a ovest con Calvisano, a sud con Acquafredda[7].

Il territorio comunale (superficie di 30,12 km²[8]) è prevalentemente pianeggiante, al termine dell'anfiteatro collinare morenico del lago di Garda. Le maggiori elevazioni sono rappresentate dal monte Rocchetta (132 m s.l.m.),dal Capomonte, dal colle Zecchi, dal monte Paletta e dal monte Fogliuto. La quota ufficiale della cittadina, riferita all'ubicazione della casa comunale è di 78 m s.l.m.[8].

Dal punto di vista geologico il terreno è costituito da sedimenti terrigeni determinati dal fenomeno morenico o dalla pianura alluvionale del fiume Chiese.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il fiume Chiese a Carpenedolo

Il confine con il comune di Calvisano, a ovest, è costituito dal fiume Chiese, che qui, all'ingresso in pianura, allarga l'alveo rallentando la velocità delle acque. Un'ampia area golenale ospita salici e pioppi che si alternano a praterie e tratti paludosi e a pozze alimentate dalle risorgive. Questo ambiente ospita numerose specie di uccelli (pendolino, garzetta, martin pescatore, nitticora, tarabusino, airone cinerino. Sull'argine sono stati ricavati itinerari da percorrere in bicicletta o a piedi (verso nord fino a Montichiari o verso sud fino al ponte di Mezzane).

Il centro abitato è attraversato dalla "Fossa Magna", un canale voluto da Bernabò Visconti[9], che in origine partiva dal fiume Chiese, passando per Lonato, per ricongiungersi al fiume dopo aver seguito l'odierna strada statale asolana. Nel 1750 Montichiari intercettò le acque provenienti da Lonato e il tratto della "Fossa Magna" di Carpendolo è da allora alimentato solo dalle risorgive, a partire dal fontanone di Sant'Apollonia, e da due affluenti (Seriola Lametta e Fontanone della Scala), che in precedenza formavano paludi a sud e a est del monte Rocchetta. A causa dell'intenso uso dell'acqua per l'irrigazione le risorgive sono oggi insufficienti ad alimentare il canale, che in alcuni tratti è secco[10].

Il percorso della Fossa Magna all'interno dell'abitato è stato in più punti coperto nel corso dell'Ottocento (piazza dell'Ospedale, piazza della Chiesa, piazza Europa). A sud del paese si conserva la ruota di uno dei mulini che utilizzavano l'acqua della Fossa.

Sismologia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la classificazione sismica, il comune appartiene alla zona 3[11] (sismicità medio-bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Carpenedolo gode del tipico clima temperato continentale dell'alta pianura padana e delle medie latitudini, comune a tutta la Lombardia. Come nel resto della pianura bresciana nel periodo invernale è frequente la nebbia e anche le gelate e la neve. L'estate può essere calda e afosa nei mesi di luglio e agosto, con temperature che possono salire oltre i 35º. In primavera e in autunno il clima è più mite e più umido[12].

Classificazione climatica: zona, E 2399 78[12].

Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura massima media[13] (°C) 4 8 13 17 22 26 30 28 24 18 10 5 17
Temperatura minima media[14] (°C) -3 -1 3 7 11 15 18 17 14 9 3 -2 7,5
Piovosità media[15] (mm) 60 54 64 69 92 75 73 85 62 84 79 54 71
Umidità relativa[16] (%) 86 81 75 76 73 71 72 72 75 79 85 86 77.6
Venti (dir.-nodi) WNW-5 W-5 W-5 W-5 W-5 W-5 W-5 W-5 W-5 WNW-5 WNW-5 WNW-5 --

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Albero di carpino nella piazza principale

Il toponimo di Carpenedolo deriva da carpinus, ovvero la pianta del carpino[17], che è tuttora simbolo del paese. Al toponimo si riferisce anche il nome della chiesa più antica, la pieve di Santa Maria in Carpino. Il nome ricorre come Carpanetulo nel sec. XII, Carpenedulo nel sec XIII, Carpenedolo nel sec. XVI[18]. Il suffisso in edolo è comune a molti toponimi in provincia e indica un collettivo. Pertanto il toponimo indica la presenza storica di una moltitudine di carpini, da cui quindi Carpenedolo, il paese dei carpini.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Panorama

Nel territorio del comune è attestata la frequentazione umana a partire dall'età del bronzo (i ritrovamenti più importanti sono costituiti da un'ascia con alette e di due spade[19], rinvenute nel 1975 e custodite nel museo archeologico di Remedello; ceramiche della stessa epoca sono state rinvenute nei pressi del fiume Chiese).

La presenza di un insediamento celtico dei Galli Boi è suggerita dal ritrovamento di suppellettili e oggetti provenienti da corredi funebri, conservati ugualmente nel museo archeologico di Remedello. L'insediamento dovette proseguire anche in epoca romana, come suggeriscono iscrizioni commemorative e votive del II secolo a.C. e in epoca altomedievale (ritrovamenti di tombe barbariche nel 1903 e di oggetti longobardi[20]).

In epoca medievale fu sede di una pieve (Santa Maria in Carpino), sorta nell'odierna frazione di Taglie, e di un castello sul monte Rocchetta, già esistente nel 1043[21].

Nel 1237, in occasione della discesa in Italia dell'imperatore Federico II, il castello fu distrutto dal podestà di Parma e Reggio Emilia, nonostante la difesa del capitano che lo difendeva, Ardizzone Losco Poncarale[22].

A partire dal 1324 fu signore di Carpenedolo e delle terre vicine Cangrande I della Scala. Nel 1337 passò sotto i Visconti di Milano: a Bernabò Visconti si deve la realizzazione del canale della "Fossa Magna" e la ricostruzione della torre del vecchio castello[20].

Nel 1404 Pandolfo III Malatesta si impadronì della signoria di Brescia; durante una sua assenza per difendere i suoi domini da Venezia nel 1413, Carpenedolo si ribellò insieme ad altri comuni del Bresciano: al suo ritorno il condottiero rase al suolo il paese. In seguito fu sconfitto da Francesco Bussone (il Carmagnola) presso la Fossa Magna nel 1420 e ritornò sotto il dominio di Milano. Nel 1428 passò alla Repubblica di Venezia[20].

Subì un'epidemia di peste particolarmente violenta nel 1630 e nel 1701-1702 un assedio da parte delle truppe imperiali[20].

Carpenedolo, lapide ai generali Canrobert e Niel

Nel 1815 entrò a far parte della neoistituita provincia di Brescia del Regno Lombardo-Veneto. Sotto il dominio austriaco subì due epidemie di colera (1836 e 1855[20]).

Nel 1848, durante la prima guerra di indipendenza il generale Radetzky minacciò di raderla nuovamente al suolo per essersi opposta al passaggio delle truppe austriache. Nel 1859, durante la seconda guerra di indipendenza fu sede del campo del IV corpo di armata francese, guidato dal generale Adolphe Niel, prima della battaglia di Solferino e San Martino[20].

Con il resto del Lombardo-Veneto passò al Regno d'Italia nel 1861[20].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1554 il primo stemma cittadino, posto sul palazzo comunale, demolito nel 1932, recava un carpino a doppia chioma, accompagnato dall'iscrizione "Communitas Carpinetuli 1554". Nel XVIII secolo sugli atti del comune veniva apposto un sigillo con al centro un carpino a una sola chioma e intorno la scritta "Comunità di Carpenedolo".

L'attuale stemma è stato confermato dalla direzione araldica di Firenze e approvato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con D.P.R del 26 settembre 1960.[23][24]

«D'argento, all'albero al naturale, nodrito nella campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 28 aprile 1961[23], è un drappo partito di bianco e di verde.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Giovanni Battista (Carpenedolo).

La chiesa parrocchiale, intitolata a san Giovanni Battista, fu costruita nei secoli XVII-XVIII[25].

L'edificio ha pianta a croce latina, con navata unica e altari laterali. Opere di pregio custodite all'interno sono una pala d'altare settecentesca raffigurante la Natività di san Giovanni Battista gli altari laterali, con tele, i cui soggetti sono Il martirio di san Bartolomeo de' Maffei, patrono della città, L'ultima cena, San Francesco riceve le stimmate e Martirio di san Lorenzo[26]. Il campanile della chiesa (detto anche "Torre nuova") venne innalzato a partire dal 1726, al posto di quello vecchio, demolito nel 1720 in quanto pericolante[26]. Fu costruito a spese della comunità su un'area di proprietà privata di fronte alla chiesa, su progetto dell'architetto di Lonato Paolo Soratini. Venne terminato nel 1736 e raggiunge un'altezza di 66 m. Inizialmente aveva quattro campane, sostituite nel 1843 dalle nove attuali.

Chiesa di Santa Maria del Castello

Santuario di Santa Maria del Castello[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario di Santa Maria del Castello (Carpenedolo).

La chiesa del santuario di Santa Maria del Castello è un edificio seicentesco, realizzato in stile barocco opera dell'architetto G. B. Marchetti[26].

Alla chiesa si accede per mezzo di una scalinata che permette di raggiungere il sagrato sopraelevato, posto in posizione panoramica sulla pianura circostante.

All'interno, a pianta centrale, quattro semicolonne sorreggono gli archi su cui poggia il tamburo poligonale della cupola, nel quale si aprono finestre timpanate.

L'altare maggiore è protetto da un ciborio a forma di tempietto, attribuito al comasco Solari, con quattro colonne che sorreggono le statue delle tre Virtù teologali. L'interno è affrescato e conserva due tele del pittore Maffei (Natività di Gesù e Visitazione)[26].

Pieve di Santa Maria in Carpino[modifica | modifica wikitesto]

Pieve di Santa Maria in Carpino
Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di Santa Maria in Carpino.

L'edificio in forma basilicale è di forme romaniche, con abside semicircolare in pietra di Botticino, ornata all'esterno di sottili lesene e coronata da una cornice di laterizi. Nella muratura sono inseriti elementi di reimpiego con decorazioni scolpite di epoca altomedievale e romana[26].

Chiesa di San Pietro[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Pietro (Carpenedolo).

La piccola chiesa di San Pietro si trova al di fuori del centro abitato, sulla strada per Calvisano. Di antica origine fu pesantemente rimaneggiata nel 1692, con la demolizione dell'originaria abside, sostituita da un ingresso con piccolo portico, mentre l'altare venne ricostruito sul lato opposto.

Santuario delle Lame[modifica | modifica wikitesto]

Santuario delle Lame

Il santuario dedicato alla Purità di Maria si trova nella frazione Lame, nella zona sud-orientale del territorio del comune, lungo la strada che conduce a Castel Goffredo, costruito nel 1760 al posto di una più antica cappella: il committente, il sacerdote Bonaventura Bozzola e l'anno sono ricordati da un'iscrizione[26].

Nel 1958 la chiesa fu ornata con decorazioni e una pavimentazione marmorea.

Altri edifici sacri[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Giuseppe
  • Chiesa della Madonna di Ravere
  • Chiesa di San Rocco
  • Chiesa del Suffragio
  • Chiesa del Sacro Cuore
  • Cappella di Casa Girelli
  • Cappella di via Gerevini: Santa Maria Maddalena
  • Santella di via IV Novembre
  • Santella di via Pozzi
  • Cappella Località Cascina Boschetti
Torre vecchia

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Torre Vecchia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Carpenedolo.

La Torre vecchia, a pianta quadrata e dotata di merli, si trova sul monte Rocchetta, associata ai resti di murature appartenenti a un castello. Ai piedi della torre si conservavano in passato anche i resti di un fossato (redefoss).

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Deodato Laffranchi[modifica | modifica wikitesto]

Facciata del palazzo Deodato Laffranchi
Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Laffranchi.

Il palazzo di proprietà Laffranchi, in via Tre Ponti divenne un ospedale per disposizione testamentaria dell'ultimo proprietario, Deodato Laffranchi, morto il 14 aprile 1635. L'ospedale, ristrutturato nelle forme attuali nella seconda metà dell'Ottocento ha funzionato fino al 1970 ed è stato in seguito adibito a casa di riposo. Dopo il trasferimento di questa a nuova sede, il palazzo è stato restaurato tra il 1995 e il 1999 ed è divenuto sede del centro anziani, di uffici comunali, della biblioteca comunale, di un piccolo teatro e di un consultorio dell'ASL[20].

Palazzo Tommaso Caprioli[modifica | modifica wikitesto]

Facciata del palazzo Tommaso Caprioli
Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Caprioli (Carpenedolo).

Il palazzo, di origine cinquecentesca, fu in possesso della famiglia Caprioli fino al suo acquisto da parte del comune. Divenne la prima sede del municipio, quindi scuola elementare e media. Dopo il trasferimento della scuola negli anni ottanta è divenuto sede dell'ufficio postale e di associazioni culturali. Un restauro condotto tra il 2005 e il 2007 ha rimesso in luce degli affreschi. Il palazzo ha preso il nome di Palazzo della Cultura e ospita ancora associazioni culturali ed è sede della Pro loco[20].

Altri luoghi e monumenti di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2018 i residenti risultano 13.096 facendo di Carpenedolo il 19º comune per popolazione residente della provincia di Brescia. L'età media si attesta sui 41.1 anni mentre il tasso di natalità (31° in provincia) è del 8.8‰[27].

Abitanti censiti[28]

L'aumento della popolazione è stato esiguo nei primi 100 anni di storia Italiana (1861-1961). Nel decennio 1960-1970 l'incremento è stato più intenso grazie al boom economico che ha interessato il paese in quel periodo. Dal 2000 e fino al 2010 l'incremento è stato molto più marcato, dovuto in maggior parte a popolazione straniera, la quale ha rappresentato infatti circa il 70% della crescita demografica. A partire dall'anno 2010, questo fenomeno ha mostrato una frenata, arrivando nel 2014 ad avere un saldo negativo, in termini di aumento di popolazione complessiva.

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Carpenedolo, negli ultimi anni, è divenuta una cittadina multietnica. All'inizio del 2021 la popolazione straniera rappresenta il 16% del totale (Istat 31/12/2020)[27]. Al 1º gennaio 2021 risiedono a Carpenedolo 2125[29] cittadini stranieri appartenenti alle seguenti principali nazioni d'origine:

  1. Romania, 433
  2. Marocco, 343
  3. Albania, 234
  4. India, 174
  5. Pakistan, 122
  6. Senegal, 114
  7. Nigeria, 103
  8. Ghana, 84
  9. Macedonia, 65
  10. Repubblica Popolare Cinese, 62
  11. Moldavia, 61
  12. Ucraina, 60
  13. Egitto, 50

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto bresciano e Dialetto lombardo orientale.

A Carpenedolo sia nella popolazione più anziana che in quella più giovane è largamente diffuso l'utilizzo del dialetto locale: si tratta di un dialetto lombardo orientale di varietà bresciana, influenzato però della vicinanza del territorio in cui si parla l'alto mantovano.[30]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Brescia.

La maggior parte della popolazione fa parte della Chiesa cattolica, e afferisce all'unica parrocchia di San Giovanni Battista (retta da un arciprete coadiuvato da due curati), appartenente alla diocesi di Brescia[31]. Il patrono della comunità cattolica di Carpenedolo è san Bartolomeo apostolo, che si festeggia il 24 agosto.

Gli stranieri residenti sono in prevalenza induisti e musulmani.

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'anno sono proposti dalle varie realtà del territorio alcuni eventi tradizionali[20]:

Fiera del torrone
  • Carnevale carpenedolese
Dopo la seconda guerra mondiale ha ripreso vita la tradizione di festeggiare il Carnevale con una sfilata di carri allegorici dei Goghi (antica fazione filoveneziana del paese), che si tiene il sabato precedente al martedì grasso, nella piazza principale del paese. A metà giornata inoltre squadre di arrampicatori si dedicano alla scalata dell'albero della cuccagna. Vengono distribuiti gratuitamente gnocchi caldi per tutta la giornata.
  • Festa di San Bartolomeo, risalente alla fine del XV secolo e ancora oggi festeggiata nella settimana che comprende il 24 agosto.
  • Fiera "Carpenedolo in vetrina": dal 1972 Nuova Fiera, fiera della produzione artigianale, commerciale e industriale comunale.
  • Manifestazione "Sport e solidarietà": dal 1996 in settembre gare tra le locali associazioni sportive per raccogliere fondi per beneficenza ("Gruppo Madre Teresa di Calutta").
  • Manifestazione "Novello e non solo": in autunno presentazione di vini delle aziende vitivinicole bresciane.
  • Fiera del torrone: ripresa nel 2005 insieme alla festa della Madonna del Castello (8 dicembre).

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca comunale è stata istituita nel 1971 e aveva la propria sede nel Palazzo comunale, dal 1999 è situata presso Palazzo Laffranchi. Possiede attualmente un patrimonio di circa 20.000 volumi tra letteratura saggistica, CD audio e DVD disposti a scaffale aperto. La Biblioteca dispone di due postazioni PC collegate a Internet e a stampante[32]. È inoltre presente una sezione di archivio storico contenente volumi consultabili unicamente all'interno della biblioteca stessa. La biblioteca organizza periodicamente eventi culturali legati alla promozione della lettura, rivolti a tutte le fasce di età.

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Sul territorio comunale sono presenti le seguenti tipologie di scuole[33]:

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CARPENEDOLO

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo Ugo Adriano Graziotti: museo d'arte contemporanea contenente i quadri e le sculture di Ugo Adriano Graziotti, artista contemporaneo del '900, nato a Carpenedolo il 7 maggio 1912 e morto a Castenedolo il 18 novembre 2000. Il museo è situato al secondo piano di Palazzo Deodato Laffranchi, inaugurato il 22 maggio del 1999.[34]
  • Museo del Santuario della Madonna del Castello: museo contenente oggetti sacri, tele d'epoca e alcuni ordigni inesplosi della seconda guerra mondiale rinvenuti sul territorio di Carpenedolo.[35]

Media[modifica | modifica wikitesto]

Stampa[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Castello, periodico d'informazione. Fondato dalla Parrocchia di Carpenedolo nel 1994. Tratta delle iniziative della Parrocchia di Carpenedolo e dell'Oratorio.
  • Il Megafono, primo periodico gratuito d'informazione. Fondato dall'Associazione Culturale “Il Megafono” nel 1998. Tratta degli avvenimenti, persone e associazioni culturali e sportive del paese.
  • Vita di Carpenedolo, periodo gratuito d'informazione. Fondato dal Camune di Carpenedolo nel 2004. Tratta delle iniziative dell'amministrazione comunale e degli organi ad essa legati.
  • Piazza Europa, periodico gratuito d'informazione. Fondato dall'associazione “Sotto il cielo dei carpini” nel 2005. Tratta di fatti, persone e realtà del territorio.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Carpenedolo è caratterizzato da una forte dedizione alla musica. Sono presenti sul territorio diverse realtà importanti nell'ambito musicale:

  • Il “Corpo Musicale Carpenedolese”: fondato nel 1948 sulle ceneri della compagnia filarmonica carpenedolese. Svolge attività didattica, attività concertistica e servizio a piedi durante le ricorrenze civili o religiose[36].
  • Accademia Musicale A.Vivaldi: fondata nel 1983, è una forte realtà musicale del territorio. Si propone di diffondere la cultura musicale attraverso un'intensa attività didattica, concerti, seminari, corsi di perfezionamento[37].
  • Associazione Musicale "Mario Casnici": Direttore Artistico M°Luca Tononi.
  • Corale Polifonica "ARS NOVA" Direttore M° Mario Tononi

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Una padella di casoncelli.

La cucina di Carpenedolo è tipica della Lombardia Orientale. È legata a tradizioni contadine e al legame culinario con le zone vicine, soprattutto con la cucina mantovana. Alcuni piatti caratteristici sono la polenta, in accompagnamento dei primi e dei secondi, fra cui la polenta e osei in versione bresciana; i primi piatti di pasta ripiena, tortelli, agnoli e casonsei, gnocchi di patate; gallina ripiena e salame cotto.

Si ricorda inoltre il Malfatto di Carpenedolo, tipico piatto locale che rappresenta la cucina povera delle campagne bresciane[38] e che dal 2014 ha assunto lo stato di "De.C.O." (Denominazione comunale d'origine)[39][40] assieme alla torta secca di Carpenedolo.[41]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Stagione concertistica: concerti di musica classica proposti nel periodo gennaio-marzo presso il "Piccolo teatro" di palazzo Laffranchi dall'Accademia Musicale A.Vivaldi.[senza fonte]
  • Festival Jazz Mario Casnici: Serate di musica jazz proposte nel mese di agosto dall'associazione musicale Mario Casnici.[senza fonte]
  • Fiera di San Bartolomeo, risalente alla fine del XV secolo e ancora oggi festeggiata nella settimana che comprende il 24 agosto. La nuova Fiera di S. Bartolomeo ha preso inizio, su iniziativa dell'Amministrazione Comunale nell'anno 1972. All'interno della fiera è possibile trovare un'esposizione di quadri di autori locali e dei territori limitrofi.[senza fonte]
  • Concerto di Natale nella chiesa parrocchiale (Corale Polifonica "Ars Nova" di Carpenedolo").[senza fonte]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisione del territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale si estende per circa 30 km². Secondo lo statuto comunale,[42] oltre al capoluogo esistono otto località:[43]

  • Carpenedolo (4.6 km² e 12 000 abitanti);
  • Gerole (2.2 km² e 65 abitanti);
  • Lame (6.7 km² e 232 abitanti);
  • Lametta (0.7 km² e 87 abitanti assieme alla località Livelli);
  • Livelli (1.45 km² e 87 abitanti assieme alla località Lametta);
  • Ravere (5.3 km² e 210 abitanti);
  • Sant'Apollonia (2.3 km² e 92 abitanti);
  • Taglie (3,7 km² e 214 abitanti);
  • Tezze e Parti (3.2 km² e 159 abitanti).

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione attiva è pari al 45,2% del totale ovvero 4.629 abitanti su un totale di 10386 (dati del censimento del 2001)[senza fonte], suddivisa in:

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Carpenedolo appartiene alla regione agraria n. 14 della Pianura Bresciana Orientale[44]. Alla produzione agricola è destinato il 75% del territorio comunale, sebbene sin dalla seconda metà del Novecento la percentuale di addetti nel settore si sia ridotta notevolmente, passando al 14,8% del 1971 al 6,7% del 2001.[senza fonte] La principale coltivazione è il granturco, che viene utilizzato in maggior misura come mangime per il bestiame di allevamento (bovini da macello e da latte).

Industria[modifica | modifica wikitesto]

La presenza di attività di produzione industriale è documentata fin dal XIV secolo mulini, macine, segherie e magli maccanici attivati dalla forza dell'acqua grazie alla "Fossa Magna". Dal XV secolo è inoltre presente l'industria del laterizio, facilitata dall'abbondanza di argilla. Dal XVIII secolo si diffuse la coltivazione del gelso e l'allevamento dei bachi da seta, con sviluppo anche di attività di trasformazione e la creazione di setifici e filatoi, divenuti nel XX secolo filande (nel 1920 le filande Gatti e Dell'Oro impiegavano 800 operaie)[45].

Dal secondo dopoguerra si ebbe un considerevole sviluppo industriale, con la presenza di aziende del settore calzaturiero, che diedero lavoro a più di 2500 persone (Bober, SuperCarpen, Pirca): nei primi anni settanta fu l'unico comune della zona a non essere dichiarato "zona depressa". Successivamente la crisi del settore costrinse le grandi aziende calzaturiere alla chiusura, ma furono sostituite da piccoli laboratori artigianali. Negli anni sessanta avevano aperto altre imprese attive nel settore alimentare, metalmeccanico e nell'edilizia[45].

Con l'approvazione del primo piano urbanistico da parte della Regione Lombardia, nel 1978 le attività artigianali e industriali sono state decentrate a nord e a sud del paese. Continuano ad essere presenti sul territorio alcune grandi aziende metalmeccaniche[45].

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Circa il 30% degli impiegati sono inseriti negli organi pubblici (locali e nazionali).[senza fonte] In passato si svolgeva il mercato del bestiame, oggi concentrato al Centro Fiera di Montichiari. Sono diffuse le piccole imprese artigianali dell'edilizia.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Brescia.

Il comune di Carpenedolo è attraversato da nord a sud dalla strada statale 343 "Asolana" che collega Montichiari e Parma: dal 1995 la viabilità principale aggira il centro abitato, prendendo in quel tratto il nome di strada provinciale di Brescia 343.

La strada provinciale 69 attraversa il paese da ovest a est, verso i comuni di Calvisano (ponte di Mezzane) e di Castiglione delle Stiviere. Le strade provinciali 104 e 105 che portano verso la provincia di Mantova, Gozzolina di Castiglione e Castel Goffredo[46].

Il servizio di trasporto pubblico è gestito dal consorzio Trasporti Brescia Sud e dall'APAM di Mantova, con collegamenti per il lago di Garda, per Brescia e per Mantova[47].

Il 3 settembre 1911 a Carpenedolo fu inaugurata una stazione tranviaria lungo la variante Montichiari-Castiglione delle Stiviere della tranvia Brescia-Mantova-Ostiglia, relazione esercita a vapore che venne soppressa nel 1933. La tratta fino a Brescia rimase tuttavia in esercizio quale tranvia elettrica suburbana, a cura della Provincia, fino al 1952[48].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito l'elenco dei sindaci di Carpenedolo:

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1946 Paolo Bonisoli Sindaco
1946 1951 Girolamo Ravera PCI-PSI Sindaco
1956 1960 Giuseppe Vescovi DC Sindaco
1960 1970 Gottardo Zonta DC Sindaco
1970 1980 Pierluigi Zaniboni DC Sindaco
1980 1985 Mario Ianni DC Sindaco
1985 1986 Enrico Carrero DC Sindaco
1986 1990 Stefano Boselli PSI Sindaco
1990 1995 Mario Ferrari DC Sindaco

Di seguito l'elenco dei sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995):

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Pierluigi Zaniboni lista civica di centro-sinistra Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Valentino Treccani Lega Nord Sindaco
14 giugno 2004 26 maggio 2014 Gianni Desenzani lista civica di centro-sinistra Sindaco
26 maggio 2014 in carica Stefano Tramonti lista civica di centro-destra Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Atletica leggera[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1984 è presente a Carpenedolo una società di atletica leggera l'Atletica Carpenedolo che conta circa 110 atleti, affiliata alla FIDAL, federazione italiana di atletica leggera, e presieduta da Giovanni Tellaroli.

Basket[modifica | modifica wikitesto]

Società sportiva "Amico Basket Carpenedolo".

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Aveva sede nel comune la società Associazione Sportiva Dilettantistica Atletico Carpenedolo, fondata nel 1957, che ha ripreso l'attività nel 2012

Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]

Pallavolo Carpenedolo

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1929 a Carpenedolo venne realizzato il primo impianto sportivo, originariamente denominato Campo Sportivo del Littorio. Ristrutturato più volte[49], fu l'unico campo sportivo cittadino sino al 1982[La fonte è autoreferenziale, chiarire con fonti verificabili], quando venne inaugurato lo stadio Mundial '82, con una capienza di 3000 posti e annesso centro sportivo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023, su demo.istat.it.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Dizionario d'ortografia e di pronunzia-Carpenedolo, su dizionario.rai.it. URL consultato l'11 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2013)..
  5. ^ ProlocoCarpenedolo Archiviato il 25 agosto 2010 in Internet Archive.
  6. ^ ViaMichelin: mappe, itinerari, hotel, turismo, viaggi, ristoranti, week end, prenotazione alberghi, su viamichelin.com. URL consultato il 12 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
  7. ^ Carpenedolo: comuni limitrofi, su comuni-italiani.it, www.comuni-italiani.it. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  8. ^ a b Carpenedolo: clima e dati geografici, su comuni-italiani.it, www.comuni-italiani.it. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  9. ^ Carpenedolo Nuova Storia, cap. X
  10. ^ a b EmilioSpada, Carpenedolo Nuova Storia, Carpenedolo, 1996.
  11. ^ Zona Sismica-Carpenedolo, su tuttitalia.it..
  12. ^ a b Zona Climatica-Carpenedolo, su tuttitalia.it.
  13. ^ Eurometeo medie climatiche
  14. ^ Eurometeo medie climatiche
  15. ^ Eurometeo piovosità media
  16. ^ eurometeo Umidità relativa
  17. ^ Carpenedolo Nuova Storia (1996), p.151.
  18. ^ Carpenedolo Nuova Storia (1996), cap VII.
  19. ^ Museo Rambotti, su onde.net (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2013).
  20. ^ a b c d e f g h i j Scheda storica Archiviato il 25 agosto 2010 in Internet Archive. sul sito della Proloco di Carpenedolo.
  21. ^ Un documento del 1043 riporta la cessione del castello in loci Carpinedulli da parte di Paterico, abate di Serle, al vescovo di Brescia Olderico: Vivi la città, n.141, 2001 Archiviato il 25 maggio 2005 in Internet Archive., opuscolo del comune di Carpenedolo (PDF), p.5).
  22. ^ Federico Odorici, Storie bresciane. Dai primi tempi sino all'età nostra, Brescia 1856 riporta che Ardizzone Losco Poncarale, era "capitano di Carpenedolo" in tale occasione.
  23. ^ a b Carpenedolo, su Archivio Centrale dello Stato.
  24. ^ Marco Foppoli, Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 90, ISBN 978-88-7385-844-7.
  25. ^ Carpenedolo Nuova Storia (1996), cap XIV.
  26. ^ a b c d e f UmbertoTreccani, Storia di Carpenedolo, Brescia, 1924.
  27. ^ a b demo istat
  28. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  29. ^ Comuni Italiani, Stranieri Carpenedolo, su comuni-italiani.it.
  30. ^ AA. VV., Parlate e dialetti della Lombardia. Lessico comparato, Milano, Mondadori, 2003.
  31. ^ Diocesi di Brescia, parrocchia di Carpenedolo, su diocesi.brescia.it. URL consultato il 24 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  32. ^ Biblioteca di Carpenedolo, su bibliotecacarpenedolo.blogspot.com.
  33. ^ Scuole a Carpenedolo, su comuni-italiani.it.
  34. ^ MIBACT - Museo d'arte Adriano Graziotti.
  35. ^ Antonio Fappani (a cura di), Museo del santuario della Madonna del Castello di Carpenedolo, in Enciclopedia bresciana, vol. 10, Brescia, La Voce del Popolo, 1993, OCLC 163182040.
  36. ^ Carpenedolo Nuova Storia, cap.XVII.
  37. ^ Accademia Vivaldi Carpenedolo, su associazionevivaldi.it.
  38. ^ P. Piazzesi, La cucina Lombarda, Milano, Bonechi, 2003.
  39. ^ Comune di Carpenedolo. Delibera Giunta Comunale dell'8 aprile 2014. (PDF), su comune.carpenedolo.bs.it. URL consultato il 28 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2014).
  40. ^ Il Malfatto è De.Co. a Carpenedolo., su bresciavera.it. URL consultato il 28 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2014).
  41. ^ Autorizzazione all'iscrizione del registro DE.C.O.-Delibera comune di Carpenedolo.
  42. ^ Ministero dell'Interno - Statuto comunale di Carpenedolo (PDF), su incomune.interno.it.
  43. ^ Dati abitanti e superficie tratti dai Dati Istat censimento 2001, su dawinci.istat.it.
  44. ^ Carpenedolo, su comuni-italiani.it, www.comuni-italiani.it. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  45. ^ a b c Paolo Corsini, Carpenedolo '900,economia società e politica di metà secolo, Brescia, 1990.
  46. ^ Stradario, viamichelin,Carpenedolo [collegamento interrotto], su viamichelin.it..
  47. ^ Orari Autubus BresciaTrasporti [collegamento interrotto], su trasportibrescia.it..
  48. ^ Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda. Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 88-7385-633-0.
  49. ^ Fino al 1965 il campo era privo di spogliatoi, cosicché le squadre erano ospitate nelle stanze del mulino della famiglia Fezzardi (Malvasù – Risol) situate all’esterno del campo, e l'arbitro in un'abitazione privata. Fino al 1974 era privo di tribune per gli spettatori.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Zamboni Baldassarre Camillo, A Sua Eccellenza Prospero Valmarana Protettore di Carpenedolo - Pietro Vescovi 1781
  • Paolo Corsini, Carpenedolo '900,economia società e politica di metà secolo, Brescia, 1990. ISBN non esistente
  • Antonio Fappani “Enciclopedia Bresciana” Volume II, 1974, Brescia. ISBN non esistente
  • Pancrazio Pasotti, I Carpini Fiorenti, Brescia, 1886. ISBN non esistente
  • Emilio Spada, Eugenio Zilioli, Carpenedolo Nuova Storia, Carpenedolo, 1996. ISBN non esistente
  • Mario Trebeschi, Carpenedolo ai tempi della battaglia di Solferino e San Martino, Carpenedolo, 2009. ISBN non esistente
  • Umberto Treccani, Storia di Carpenedolo, Brescia, 1924 - F.lli Geroldi -. ISBN non esistente
  • Zaniboni Pier Luigi, 400 anni di Volontariato a Carpenedolo - Dicembre 1986 - Nova Lito F.lli Nodari
  • Zaniboni Pier Luigi, 40° di Rifondazione del Corpo Musicale Carpenedolese - Giugno 1988 Tipografia Tebaldini & Rodella
  • Trebeschi Mario, La Chiesetta di S. Pietro in Carpenedolo (sec.X) - Quartiere S. Gottardo - Colorprint 1994
  • Zaniboni Pier Luigi, Prova . . . per un Museo- Opere dell'Artista Ugo Adriano Graziotti - 1997 Ciessegrafica
  • Zaniboni Pier Luigi, I 50 anni della Fondazione della nostra sezione: Associazione Artiglieri -1999 Nuova Lito
  • Zaniboni Pier Luigi, Albero Genealogico delle Famiglie Zaniboni - Gavardina - 2000 Tipografia Squassina
  • Angolo dei Ricordi, Carpenedolo: Immagini tra memoria e nostalgia - Colorprint 2001
  • Zaniboni Pier Luigi, Un pannicello logoro e due fasce colorate - Tipografia Squassina 2002
  • Zaniboni Pier Luigi e Desenzani Lorenzo, 30 anni dopo. . giovani ancora con Don Annibale Canini - Colorprint 2002
  • Angolo dei Ricordi, Carpenedol, ta ricordet? Album di Famiglia - Colorprint 2003
  • Zaniboni Pier Luigi, Appunti per una cronaca della vita amministrativa di Carpenedolo . . . - Nova Lito 2004
  • Zaniboni Pier Luigi, 60º Anniversario della Liberazione - Nova Lito 2005
  • Trebeschi Mario e Predari Elisa,La Pieve di S. Maria dell'Annunciazione in Carpenedolo - Angolo dei Ricordi Colorprint 2006
  • Zaniboni Pier Luigi, 25 anni di Bocce a Carpenedolo - Nova Lito 2006
  • Trebeschi Mario, Pancrazio Luigi Pasotti e la Storia di Carpenedolo -1° volume I Carpini Fiorenti - Megafono Colorprint 2007
  • Trebeschi Mario, Carpenedolo, La Chiesa Parrocchiale con note storiche del comune dal Medioevo al 1700. Angolo dei Ricordi 2008
  • Zaniboni Pier Luigi, Una Storia sportiva locale: CARPENEDOLO e IL CICLISMO DL 1958 AL 1967 - Colorprint 2009
  • Angolo dei Ricordi, I Carpini Fioriti - Persone di Carpenedolo - Colorprint 2010
  • Trebeschi Mario, Pancrazio Luigi Pasotti e la Storia di Carpenedolo -2° volume I Carpini Fiorenti - Megafono Colorprint 2011
  • Zaniboni Pier Luigi e Desenzani Lorenzo, Carpenedolo e i 100 anni dell'Edificio Scolastico - Colorprint 2014
  • Zaniboni Pier Luigi, Una "vocazione Europea" da Napoleone a Strasburgo" 70° di Rifondazione del "Corpo Musicale Carpenedolese" Tipolitografia Soldini maggio 2018
  • Trebeschi Mario, 250 anni del mercato. Carpenedolo in piazza: Fiere, Mercati e Sagre. Pro Loco Carpenedolo. Colorprint Carpenedolo maggio 2018

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