Ginocchio

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Ginocchio
Vista posteriore del ginocchio sinistro
Vista laterale del ginocchio destro
Anatomia del Gray(EN) Pagina 839
Nome latinoarticulatio genus
Localizzazione anatomicalower limb
Identificatori
MeSHKnee
A01.378.610.450
TAA01.1.00.036
FMA24974

Il ginocchio è un'articolazione che unisce la coscia e la gamba, le quali, insieme al piede, compongono l'arto inferiore. Il ginocchio è composto in realtà da due articolazioni: una tra femore e tibia, e l'altra tra femore e rotula.[1] L'incavo posteriore è chiamato cavità poplitea.

L'articolazione del ginocchio è la più complessa ed ampia dello scheletro umano[2]. Mentre le superfici articolari sembrano identificarla come un'articolazione estremamente mobile, l'apparato ligamentoso, ad essa connesso, ne riduce i movimenti alla sola flessione ed estensione.

Risulta anche di difficile classificazione: per i rapporti articolari che si stabiliscono tra femore e tibia, presenta caratteri simili alle condilartrosi ed ai ginglimi angolari (o trocleari); per i rapporti articolari tra femore e patella, invece, presenta caratteri simili alle artrodie. Ad essa partecipano il femore, con i suoi condili e con la superficie patellare, la rotula (o patella) e la tibia, con le sue superfici condiloidee. Il perone, invece, non partecipa alla formazione dell'articolazione del ginocchio, articolandosi solo con la tibia e parzialmente con l'astragalo.

Anatomia[modifica | modifica wikitesto]

Ossa e superfici articolari[modifica | modifica wikitesto]

L'articolazione del ginocchio è un ginglimo angolare, con un grado di libertà consente quindi il movimento di flessione-estensione; Prevede un secondo grado di mobilità, la rotazione su asse longitudinale della gamba, che si verifica solo a ginocchio flesso.

Sul piano frontale, grazie agli assi longitudinali del femore e della tibia, è possibile notare il comune fisiologico valgismo di circa 170°.

Le ossa coinvolte nell'articolazione del ginocchio sono il femore, la rotula (o patella) e la tibia.

La patella è il più grande osso sesamoide del corpo umano. È un osso piatto che possiede due superfici, una anteriore ed una posteriore, tre lati ed un apice diretto inferiormente ma la sua forma è molto variabile. La superficie anteriore è molto ricca di fori nutritizi (dove penetrano rami delle arterie genicolate e della ricorrente anteriore tibiale) ed appare scabra, con rilievi longitudinali che possono essere più o meno marcati a seconda dell'individuo e che sono le aree di inserzione del tendine del muscolo quadricipite femorale. Prossimalmente presenta un'area più liscia dove si inseriscono i muscoli vasto intermedio e retto del femore. Lungo i lati mediale e laterale si inseriscono rispettivamente il retinacolo patellare mediale e il retinacolo patellare laterale. La superficie posteriore è invece più liscia di quella anteriore. La porzione superiore è divisa longitudinalmente da un rilievo, detto spigolo, in due faccette articolari, con la laterale più estesa della mediale. Tramite le due faccette la patella si articola con la superficie patellare del femore. La porzione inferiore sino all'apice è invece molto scabra, qui infatti si inserisce il tendine patellare che la collega alla tibia. La patella è costituita da una lamina di osso compatto superficiale che ricopre una più spessa porzione trabecolare, con le trabecole parallele alla superficie dell'osso nella porzione anteriore, più raggiate in quella posteriore.

La superficie articolare del femore è costituita dalla sua epifisi distale espansa. L'epifisi distale del femore è costituita dai due condili, mediale e laterale, che anteriormente si fondono per poi formare la diafisi, mentre posteriormente divergono lateralmente; lo spazio che ne deriva è la fossa intercondiloidea. Superiormente e lateralmente ad esso, ciascun condilo possiede il corrispondente epicondilo. La porzione superiore dell'epicondilo mediale forma una sporgenza detta tubercolo adduttorio, poiché vi si inserisce una parte del tendine del muscolo grande adduttore. La superficie dell'epifisi distale posteriore compresa tra le due linee sopracondiloidee (mediale e laterale), detta poplitea, è scabra appena superiormente ai condili. Scabra è anche la superficie anteriore dei condili e degli epicondili, ma è liscia posteriormente sui condili e nella fossa intercondiloidea. Anteriormente all'epifisi distale vi è un'area triangolare liscia, la superficie patellare che si articola con la patella; è concava trasversalmente e convessa verticalmente. La superficie articolare del femore, costituita dalla superficie inferiore dei due condili è liscia ed ha la forma di una "U" rovesciata, essa si articola con il piatto tibiale, cioè la superficie superiore dell'epifisi prossimale della tibia, mentre non prende contatto con il perone.

Capsula articolare[modifica | modifica wikitesto]

Come ogni diartrosi, il ginocchio è circondato da una capsula articolare, formata da membrane fibrose, separate da depositi di grasso. La capsula è costituita da una parte esterna e da una interna, che costituisce la membrana sinoviale, che delimita una cavità dove è presente liquido sinoviale. Anteriormente la membrana sinoviale è attaccata al margine delle cartilagini del femore e della tibia.[3] Esistono altre capsule che non sono comunicanti con questa, presenti tra la cute e la patella.

Menischi[modifica | modifica wikitesto]

I dischi articolari del ginocchio sono chiamati menischi.[4] I menischi sono costituiti da tessuto connettivo con fibre di collagene contenente cellule cartilaginee, hanno una forma appiattita e sono fusi lateralmente con la membrana sinoviale.[5] Ne troviamo due: il menisco laterale e il menisco mediale, che sono uniti tra loro dal legamento trasverso del ginocchio posto anteriormente ad essi. Il menisco laterale ha una forma quasi circolare, mentre quello mediale è più grande ed ha una forma semilunare. Entrambi prendono inserzione sull'eminenza intercondiloidea della tibia. I menischi servono a proteggere le estremità delle ossa dallo sfregamento e ad assorbire gli urti. Possono venire danneggiati o strappati quando il ginocchio è sottoposto a una rotazione o piegamento forzato.

Legamenti[modifica | modifica wikitesto]

Molti legamenti circondano il ginocchio, essi hanno la funzione di tenere in sito il ginocchio e dare stabilità, limitando i movimenti e proteggendo la capsula articolare.

Intracapsulari[modifica | modifica wikitesto]

Il ginocchio è stabilizzato attraverso i legamenti crociati (anteriore e posteriore), che prendono inserzione sull'eminenza intercondiloidea e si incrociano a livello della fossa intercondiloidea,. Il legamento crociato anteriore si estende dal condilo laterale del femore all'area intercondilare anteriore. Questo legamento impedisce che la tibia sia spinta anteriormente rispetto al femore. Il legamento crociato posteriore si estende dal condilo mediale del femore all'area intercondilare posteriore. Questo legamento impedisce lo spostamento posteriore della tibia rispetto al femore.

Il legamento traverso si estende dal menisco laterale al menisco mediale. Passa davanti ai menischi e li collega anteriormente.[6] Nel 10% della popolazione è suddiviso in più legamenti.[7] I legamenti meniscofemorali posteriori e anteriori si estendono dal corno posteriore del menisco laterale al condilo femorale mediale. Il legamento meniscofemorale posteriore è più comune; più raramente sono presenti entrambi i legamenti.[7] Il legamento meniscotibiale (o coronarico) si estende dai margini inferiori dei mensichi alla periferia del plateau tibiale.

Extracapsulari[modifica | modifica wikitesto]

Il legamento patellare unisce la patella alla tuberosità tibiale. Viene anche chiamato tendine patellare vista la mancanza di separazione tra il tendine quadricipite (che circonda la patella) e l'area che collega la patella alla tibia.[8] Lateralmente e medialmente al legamento patellare, il retinacoli laterale e mediale connettono le fibre del muscolo vasto laterale e mediale alla tibia. Alcune fibre del tratto iliotibiale si irradiano nei retinacoli e ricevono fibre trasversali derivanti dall'epicondilo femorale mediale.[9]

I legamenti collaterali, (mediale o tibiale, e laterale o fibulare), si originano dagli epicondili femorali per poi prendere inserzione rispettivamente sulla tibia e sulla testa del perone.

Muscoli[modifica | modifica wikitesto]

I muscoli responsabili del movimento del ginocchio appartengono al compartimento anteriore, mediale o posteriore della coscia. In generale, i muscoli estensori appartengono al compartimento anteriore e i flessori al posteriore. Esistono due eccezioni: il gracile, un flessore, appartiene alla zona mediale e il sartorio, un flessore, all'anteriore.

Estensori[modifica | modifica wikitesto]

Muscolo Origine Inserzione Arteria Nervi Azione Antagonisti
Muscolo geno articolare Estremità distale del corpo femorale anteriore Estensione prossimale della capsula articolare del ginocchio Arteria femorale Nervo femorale Tirare la borsa suprapatellare durante l'estensione del ginocchio
Sartorio Parte superiore della spina iliaca antero-superiore Lato mediale della tibia superiore nel pes anserinus Arteria femorale Nervo femorale Flessione e rotazione mediale del ginocchio; flessione, rotazione laterale e abduzione della coscia
Muscolo quadricipite femorale Combinazione tra muscoli vasti e muscolo retto femorale Patella e tuberosità tibiale attraverso il legamento patellare Arteria femorale Nervo femorale Estensione del ginocchio, flessione dell'anca (solo il muscolo retto femorale) Muscoli ischiocrurali
Muscolo retto femorale Spina iliaca antero superiore e la superficie esterna della cresta ossea che forma la parte iliaca dell'acetabolo Patella e tuberosità tibiale attraverso il legamento patellare Arteria femorale Nervo femorale Estensione del ginocchio, flessione dell'anca Muscoli ischiocrurali
Muscolo vasto laterale Trocantere maggiore, linea intertrocanterica, linea aspra del femore Patella e tuberosità tibiale attraverso il legamento patellare Arteria femorale Nervo femorale Estensione e stabilizzazione del ginocchio Muscoli ischiocrurali
Muscolo vasto intermedio Femore anterolaterale Patella e tuberosità tibiale attraverso il legamento patellare Arteria femorale Nervo femorale Estensione del ginocchio Muscoli ischiocrurali
Muscolo vasto mediale Femore Patella e tuberosità tibiale attraverso il legamento patellare Arteria femorale Nervo femorale Estensione del ginocchio Muscoli ischiocrurali

Flessori[modifica | modifica wikitesto]

Compartimento posteriore[modifica | modifica wikitesto]

Muscolo Origine Inserzione Arteria Nervo Azione Antagonisti
Muscolo bicipite femorale Tuberosità dell'ischio; linea aspra del femore[10] Testa del perone, che si articola con la parte posteriore del condilo laterale della tibia Arteria gluteale inferiore, arteria poplitea, arterie perforanti Parte mediale (tibiale) del nervo sciatico; parte laterale (perone) del nervo sciatico[10] Flessione del ginocchio, rotazione laterale della gamba (quando il ginocchio è flesso), estensione dell'articolazione dell'anca[10] Muscolo quadricipite femorale
Muscolo semitendinoso Tuberosità dell'ischio[10] Zampa d'oca Arteria gluteale inferiore, arterie perforanti, Nervo sciatico[10] (nervo tibiale, nervo lombare L5, nervi spinali sacrale S1 e S2) Flessione del ginocchio, estensione dell'articolazione dell'anca, rotazione mediale della gamba Muscolo quadricipite femorale
Muscolo semimembranoso Tuberosità dell'ischio[10] Superficie mediale della tibia[10] Arteria femorale profonda, arteria glutea Nervo sciatico[10] Flessione del ginocchio, estensione dell'articolazione dell'anca, rotazione mediale della gamba Muscolo quadricipite femorale
Muscolo gastrocnemio Condilo laterale del femore e condilo mediale del femore Calcagno Arteria suralis Nervo tibiale (nervo sciatico), nello specifico i rami dei nervi spinali sacrali S1 e S2 Flessione minore del ginocchio e della pianta del piede Muscolo tibiale anteriore
Muscolo plantare Cresta laterale supracondilare del femore sopra la testa laterale del gastrocnemio Tendine di Achille (lato mediale, in profondità nel tendine gastrocnemio) Arteria suralis Nervo tibiale Flessione del ginocchio e flessione della pianta del piede Muscolo tibiale anteriore
Muscolo popliteo Facciata mediale della superficie laterale del condilo laterale femorale Tibia posteriore sotto il condilo della tibia Arteria poplitea Nervo tibiale Rotazione mediale e flessione del ginocchio

Compartimento mediale[modifica | modifica wikitesto]

Muscolo Origine Inserzione Arteria Nervi Azione Antagonisti
Muscolo gracile Ramo pubico inferiore[11] Zampa d'oca Arteria otturatrice Branca anteriore del nervo otturatorio[11] Flessione e rotazione mediale del ginocchio[11] adduzione dell'anca, flessione dell'anca

Circolazione sanguigna[modifica | modifica wikitesto]

Arterie del ginocchio

L'arteria femorale e l'arteria poplitea contribuiscono a formare la rete arteriosa che circonda l'articolazione del ginocchio. Esistono sei rami principali: due arterie genicolari superiori, due arterie genicolari inferiori, l'arteria genicolare discendente e il ramo ricorrente dell'arteria tibiale anteriore. Le arterie genicolari mediali penetrano nel ginocchio.

Funzione[modifica | modifica wikitesto]

L'articolazione del ginocchio permette movimenti di estensione e flessione della gamba rispetto alla coscia. I movimenti di rotazione sono limitati dalla presenza dei legamenti crociati e collaterali.

Il ginocchio consente la flessione e l'estensione su un asse trasversale virtuale, nonché una leggera rotazione mediale e laterale attorno all'asse della gamba inferiore. Il giunto del ginocchio è mobile perché il femore e il menisco laterale si muovono sulla tibia durante la rotazione,[12] mentre il femore ruota e scorre su entrambi i menischi durante la flessione e l'estensione.[13]

Il centro dell'asse trasversale dei movimenti di estensione e flessione si trova nell'incrocio tra i legamenti collaterali e i legamenti crociati. Il punto centrale si muove verso l'alto e all'indietro durante la flessione, mentre la distanza tra il centro e le superfici articolari del femore cambia con la diminuzione della curvatura dei condili femorali.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Dr Bimal Chhajer, Knee Pain, Diamond Pocket Books (P) Ltd., ISBN 9788184191813. URL consultato il 25 ottobre 2017.
  2. ^ Anastasi, p. 242.
  3. ^ Platzer (2004), p 210
  4. ^ Platzer (2004), p 26
  5. ^ (EN) Knee Anatomy | Orthopaedic - Tony Gibbon, su tony-gibbon.co.uk. URL consultato il 30 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2013).
  6. ^ Diab (1999), b 200
  7. ^ a b Platzer (2004), p 208
  8. ^ MedicineNet.com, Definition of Patellar tendon
  9. ^ Platzer (2004), p 206
  10. ^ a b c d e f g h Gosling, 2008, p. 273.
  11. ^ a b c Gosling et al. 2008, p. 266
  12. ^ Thieme Atlas of Anatomy (2006), p 399
  13. ^ Platzer (2004), pp 212-213
  14. ^ Thieme Atlas of Anatomy (2006), pp 398-399

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Anastasi, et al., Trattato di anatomia umana, vol. 1, 4ª ed., Milano, Edi.Ermes, 2006, pp. 242-248, ISBN 978-88-7051-285-4.
  • Zaccaria Fumagalli, Carlo Cavallotti, Anatomia umana normale, Padova, Piccin, 1983 ISBN 88-299-0131-8

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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