mercoledì 16 febbraio 2011

DICCI COME CI VEDI


Quest'anno "Amici di Francesco onlus" compie 10 anni di vita!


Per l'occasione ci piacerebbe iniziare a raccogliere i vostri commenti, le vostre idee, e i suggerimenti eventuali che riguardano la nostra associazione e le sue attività.




Per dare spazio alla vostra voce e riuscire a trarne degli input propositivi abbiamo pensato ad alcune domande aperte da proporvi.




Potete rispondere a quelle che più vi interessano o mandarci commenti svincolati dalla lista di domande.


domenica 29 marzo 2009

Una tenerissima storia....

Abbey, il nostro cane di 14 anni è morto il mese scorso. Il giorno successivo alla sua morte, mia figlia Meredith di 4 anni stava piangendo e spiegandoci quanto le mancasse Abbey. Ci chiese di poter scrivere una lettera a Dio, in modo che quando Abbey avesse raggiunto il Paradiso, Egli potesse riconoscerla. Le risposi che pensavo si potesse fare e così lei mi dettò queste parole:

“Caro Dio,
ti prenderai cura del mio cane, per favore? Lei è morta ieri ed è con Te in cielo. Mi manca così tanto. Sono felice che Tu mi abbia permesso di averla, nonostante si sia ammalata. Spero che giocherai con lei.
A lei piace giocare a palla e nuotare. Ti mando una sua foto, così quando la incontrerai saprai che si tratta del mio cane. Mi manca davvero tanto. Con amore, Meredith.”


Mettemmo la lettera in una busta, con la foto di Abbey e Meredith e la indirizzammo a
“Dio – Paradiso”.
Scrivemmo l’indirizzo del mittente, poi Meredith incollò sulla busta numerosi francobolli, dicendo che dovevano volercene molti per coprire tutta la distanza fino al cielo.
Quel pomeriggio la imbucò nella cassetta dell’ufficio postale.
Qualche giorno dopo, chiese se Dio avesse già ricevuto la lettera. Le risposi che pensavo di sì.
Ieri, davanti al nostro portico, trovammo un pacchetto avvolto in carta dorata, indirizzato
“A Meredith”, in una scrittura sconosciuta. Meredith lo aprì. Dentro c’era un libro di Mr. Rogers, intitolato “Quando muore una bestiola”. Attaccata all’interno della copertina, c’era la lettera che avevamo scritto a Dio, nella sua busta aperta. Sulla pagina a fronte, la fotografia di Abbey e Meredith e questo messaggio:

”Cara Meredith,
Abbey è arrivata sana e salva in Paradiso. Avere la sua foto è stato di grande aiuto. L’ho riconosciuta subito. Abbey non è più ammalata. Il suo spirito è qui con me, esattamente come è nel tuo cuore. Abbey è stata felice di essere il tuo cane. Dal momento che qui in Paradiso non ci serve un corpo, non ho tasche dove tenere la tua fotografia, così te la restituisco con questo libretto da conservare per avere qualcosa che ti ricordi Abbey. Grazie per la tua bella lettera e grazie alla tua mamma per averti aiutata a scriverla e a spedirmela. Che splendida mamma hai! L’ho scelta espressamente per te. Vi benedico ogni giorno e ricordate che vi amo tantissimo. Comunque, è facile trovarmi, sono ovunque ci sia Amore.
Con amore, Dio”.

Fonte sconosciuta.

I BAMBINI CI INSEGNANO L'AMORE

Quant'è grande Dio?
Era una delle giornate più calde della stagione secca. Da un mese almeno non vedevamo la pioggia. Le colture stavano morendo. Le mucche avevano smesso di dare latte. I ruscelli ed i fiumi erano ritornati da molto tempo alla terra. Era una stagione secca che, prima di finire, avrebbe rovinato parecchi agricoltori.
Ogni giorno, mio marito e i suoi fratelli affrontavano l’arduo compito di cercare di portare acqua ai campi. Ultimamente questo processo aveva comportato l’andare a caricare un camion al locale stabilimento di distribuzione d’acqua. Ma un severo razionamento aveva sospeso l’erogazione. Se non fosse arrivata presto un po' di pioggia… avremmo perso tutto. Fu in questo giorno che imparai la vera lezione della condivisione e assistetti all’unico miracolo che abbia visto con i miei occhi.
Ero in cucina a preparare il pranzo per mio marito e i suoi fratelli quando vidi mio figlio, Billy, di sei anni, andare verso il bosco. Non stava camminando con l’abituale abbandono di un bambino bensì con uno scopo ben preciso. Riuscivo a vederne soltanto la schiena. Chiaramente, camminava con grande sforzo… cercando di rimanere stabile il più possibile. Alcuni minuti dopo essere scomparso nel bosco, ne uscì di nuovo correndo verso casa. Ritornai a preparare i panini pensando che, qualunque fosse la faccenda a cui si era dedicato, l’avesse ormai conclusa. Tuttavia, dopo alcuni minuti, lo vidi andare di nuovo verso il bosco con quel passo lento, determinato. Questa attività andò avanti per un’ora: camminava lentamente verso il bosco, ritornava correndo verso casa.
Alla fine non potei più resistere e scivolai fuori dalla casa seguendolo nel suo cammino (facendo molto attenzione per non essere vista… dato che egli stava ovviamente facendo un lavoro importante e non gli serviva che la Mamma lo controllasse). Egli teneva le mani a coppa davanti a sé mentre camminava con molto cautela per non versare l’acqua… forse due o tre cucchiai, contenuta nelle sue manine. Mi feci più vicino quando egli entrò nel bosco. Rami e rovi colpivano il suo piccolo viso, ma egli non cercava di evitarli. Aveva uno scopo molto più elevato. Mentre mi chinai per spiarlo, vidi la più sorprendente delle scene.
Numerosi grandi cervi si profilarono davanti a lui. Billy andò dritto verso di essi. Stavo quasi per urlargli di scappare. Un enorme maschio con elaborate corna gli era pericolosamente vicino. Ma il cervo non lo minacciava… non si mosse nemmeno quando Billy s’inginocchiò. E vidi un minuscolo cerbiatto, sdraiato per terra; era chiaro che soffriva di disidratazione e spossatezza per il caldo, lo vidi alzare la testa con grande sforzo per leccare l’acqua dalle mani del mio bellissimo bambino. Quando l’acqua fu finita, Billy saltò su per ritornare di corsa verso casa, ed io mi nascosi dietro un albero.
Lo seguii fino a casa, fino ad un rubinetto da cui avevamo sospeso l’erogazione dell’acqua. Billy lo aprì al massimo ed un piccolo gocciolio iniziò a scendere lentamente. Egli s’inginocchiò lì, lasciando che la sua “coppa” improvvisata venisse riempita goccia a goccia, mentre il sole picchiava sulla sua piccola schiena. E tutto mi fu chiaro: il guaio in cui si era trovato per aver giocato con il tubo dell’acqua la settimana precedente. La lezione che aveva ricevuto sull’importanza di non sprecare l’acqua. La ragione per cui egli non mi aveva chiesto di aiutarlo. Ci vollero quasi venti minuti prima che le gocce riempissero le sue mani. Quando si alzò per riprendere il percorso, io ero lì davanti a lui.
I suoi occhietti si riempirono di lacrime. “Non sto sprecando”, fu tutto ciò che disse. Quando riprese il cammino, mi unì a lui… con un piccolo recipiente d’acqua dalla cucina. Lasciai che fosse lui a curare il cerbiatto. Rimasi in disparte. Fu compito suo. Stetti ai margini del bosco osservando il più bel cuore che abbia mai conosciuto lavorare così duramente per salvare un’altra vita. Mentre le lacrime, che mi rotolavano giù per il viso, toccavano terra, altre gocce… e altre gocce… e ancora altre all’improvviso si unirono ad esse. Guardai su verso il cielo. Fu come se Dio stesso stesse piangendo d’orgoglio.
Probabilmente qualcuno dirà che è stata soltanto un’enorme coincidenza. Che questi miracoli in realtà non esistono. Che sarebbe comunque piovuto prima o poi. E non posso discutere con questo... non ci proverò nemmeno. Tutto quello che posso dire è che la pioggia che arrivò quel giorno salvò la nostra fattoria… proprio come le azioni di un bimbo salvarono una vita.
Non so se qualcuno leggerà questo… ma ho dovuto scriverlo. Per onorare la memoria del mio bellissimo Billy che mi è stato portato via troppo presto… ma non prima di avermi mostrato il vero volto di Dio, in un piccolo corpo scottato dal sole.
Quello E’ Dio!
Vi è mai capitato di star semplicemente seduti lì e all’improvviso aver voglia di fare qualcosa di bello per qualcuno che amate? Quello è Dio! Vi parla attraverso lo Spirito Santo.
Siete mai stati in bolletta e vi è sembrato che non ci fosse nessuno con cui parlare? Quello è Dio! Egli vuole che parliate con Lui.
Vi è mai capitato di pensare a qualcuno che non vedevate da molto tempo ed il momento dopo l’avete visto o avete ricevuto una sua telefonata? Quello è Dio! Non esistono le coincidenze.
Vi è mai capitato di ricevere qualcosa di meraviglioso che non avevate chiesto, come denaro per posta, un debito misteriosamente cancellato, o un buono per un grande magazzino dove avevate appena visto qualcosa che vi piaceva ma che non potevate permettervi? Quello è Dio! Egli conosce i desideri del vostro cuore.
Vi siete mai trovati in una situazione in cui non avevate idea di come poter migliorare, ed ora vi guardate indietro ricordandola? Quello è Dio! Egli ci fa passare attraverso le tribolazioni, per vedere una giornata più luminosa.
Non raccontate a DIO quanto è Grande la vostra tempesta.
Raccontate alla tempesta quanto è Grande DIO!
Anonimo

STORIE DI BAMBINI

Nel parco con Dio
Un ragazzino voleva incontrare Dio. Sapeva che c’era molta strada da fare per giungere dove Egli viveva, così preparò la sua valigetta con un pacco di biscotti e sei bibite ed intraprese il suo viaggio.
Aveva percorso circa tre isolati quando incontrò un anziano. L’uomo era seduto nel parco e stava dando da mangiare ad alcuni piccioni.
Il bambino si sedette accanto a lui ed aprì la sua valigetta. Stava per bere un sorso della sua bibita quando si accorse che l’uomo sembrava affamato, così gli offrì un biscotto.
L’uomo l’accettò con gratitudine e sorrise al bambino. Il suo sorriso era così dolce che il bambino volle vederlo ancora, così gli offrì una bibita.
L’uomo gli sorrise nuovamente. Il ragazzino era deliziato! Rimasero là tutto il pomeriggio, a mangiare e sorridere, ma non pronunciarono mai una parola.
Quando imbrunì, il bambino si rese conto di quanto fosse stanco, così si alzò per andarsene, ma dopo pochi passi, si voltò, ritornò verso l’uomo e lo abbracciò. L’uomo gli rivolse il più radioso dei sorrisi....
Quando aprì la porta di casa, poco tempo dopo, la mamma fu sorpresa dallo sguardo di gioia sul suo volto. Gli chiese: "Che cosa hai fatto oggi che ti ha reso così felice?"
Egli rispose: "Ho mangiato con Dio!" Ma prima che la mamma potesse replicare, aggiunse: "La sai una cosa? Dio ha il più bel sorriso che io abbia mai visto!"
Nel frattempo, anche l’uomo anziano, raggiante di gioia, era ritornato a casa. Suo figlio fu meravigliato dall’espressione di pace che aveva sul volto e gli chiese: "Papà. Che cosa hai fatto oggi che ti ha reso così felice?"
Egli rispose: "Ho mangiato dei biscotti nel parco con Dio!" Tuttavia, prima che il figlio replicasse, aggiunse: "Sai, è molto più giovane di quanto mi aspettassi!"
Troppo spesso, sottovalutiamo il potere di un tocco, un sorriso, una parola gentile, un orecchio disposto ad ascoltare, un complimento sincero, o una piccola attenzione, tutte cose che hanno il potere di cambiare una vita. Le persone entrano nella nostra vita per una ragione, una stagione, o per tutta la vita. Abbracciatele tutte ugualmente!
Autore Anonimo

sabato 28 marzo 2009

ProgettoSavana

PROGETTO SAVANA

Il Progetto Savana è un progetto dell'Associazione Amici di Francesco (www.amicidifrancesco.it), e l'istituto è in fase di realizzazione.

Il progetto nasce dopo anni di studio del modello Yunus e della Grameen Bank, per implementare il Business Sociale e il microcredito.

Il Progetto SAVANA è un progetto rivolto alle persone più povere di ogni paese dell'Africa, in particolare alle donne e ai bambini. Il primo intervento inizia nel Benin, un territorio dove l'assoluta povertà ha permesso la pace, in quanto nessuna guerra è scoppiata per la gestione di risorse.
Il progetto è agli inizi, richiederà 6 anni per andare a regime e poter vivere con le sue gambe. Una volta fatto questo, il team, forte dell'esperienza, replicherà il progetto in altri stati dell'Africa, scelti al momento in base alla situazione sociopolitica.
Il modello, innescato attraverso donazioni estere, permettera di costruire una banca ad esclusivo servizio di chi non ha assolutamente niente, concedendogli un prestito per l'avviamento ad una attività individuale a loro scelta, secondo le possibilità del luogo: cucito, coltivazioni, allevamento, tintura, costruzioni in paglia o legno, produzioni di derivati del latte, vendita al dettagli di cibi e prodotti artigianali, ecc...

Rispetto ad un tipico progetto assistenzialista, in cui una ONG invia cibo o materiale ad un bisognoso, il modello di Yunus presenta determinanti miglioramenti.
- Primo, il progetto una volta avviato non dipende mai più dalla ONG che l'ha creato: infatti la banca dei poveri riesce a sostenersi da sola chiedendo dei normali interessi sul prestito. Questo permette una crescita simile a quella dei chicchi di grano sulla scacchiera come nella famosa leggenda, o più similmente come un organismo vivente che riproduce se stesso nel tempo, fino a quando c'è "terreno fertile", ossia povertà!
- Secondo, l'intervento non è invasivo: la banca non dice ai poveri cosa fare, ma semplicemente permette loro di sfruttare meglio le loro conoscenze.
- Terzo, ha un effetto sociale impressionante: i prestiti vengono dati solo alle donne, in gruppi di 5 che si auto sostengono. Le donne non solo sono in questo modo più unite, ma guadagnano una posizione sociale maggiore degli uomini, ponendo fine anche a molta violenza familiare. Inoltre è stato visto che le donne hanno un maggior senso della famiglia, ed i primi soldi che guadagnano vengono sempre utilizzate per riprendere i figli dalla strada o dalla schiavitù e mandarli a scuola. Si è visto inoltre che sono più affidabili nella restituzione del prestito.

Ennesimo punto a favore del modello, è il fatto che i dipendenti di questa banca girano di villaggio in villaggio spiegando proattivamente alle donne di questa nuovo possibilità, anche per mesi, fino a quando queste donne non hanno capito ogni dettaglio ed ogni aspetto. Il funzionario seguirà poi i gruppi come un Tutor finanziario, dandogli consigli e supportandoli nei momenti di difficoltà.
Una volta che la banca ha raggiunto un numero adeguato di clienti locali (50.000), inizia ad offrire servizi fondamentali, come una assistenza medica sanitaria a tutti i clienti e un fondo di garanzia contro i disastri ambientali.
Successivamente, nascono progetti come la Grameen Phone e la Grameen Energy, che danno in gestione pannelli solari e cellulari nei vari villaggi, in modo da ottenere luce elettrica nelle case e connessioni tra le varie persone.
La Banca infine sarà totalmente di proprietà dei clienti, ossia dei poveri.

Inoltre, a Maggio, Agosto ed a Novembre, è possibile viaggiare insieme all'Associzione in Benin per conoscere di persona la realtà locale e toccare con mano gli altri progetti realizzati dall'Associazione nelle scuole e nelle case famiglia.

Per i viaggi potete scrivere ad anna.battaglia.adf@gmail.com e consultare il sito www.amicidifrancesco.it

Alcune foto dell'utlimo viaggio:
http://picasaweb.google.it/damian.scavo/BeninSavanaBank#

Questa è solo una piccola e sintetica introduzione.
Potete richiedere il documento di presentazione completo del progetto (20 pagine) alla email damian.scavo@gmail.com

venerdì 6 marzo 2009

Le ultime novità Italia-Benin Benin-Italia

Salve a tutti, eccoci agli ultimi aggiornamenti.
Prima di tutto in immenso GRAZIE a tutti coloro che hanno rinnovato il loro impegno verso i nostri bambini sostenuti a distanza i quali possono anche per quest’anno, mangiare, curarsi, andare a scuola e…..essere più sereni.

VALENTINA è rientrata dal Benin; la nostra volontaria è rimasta 7 mesi tra il 2008 e il 2009 con i nostri bambini delle scuole che si trovano nei villaggi rurali dove abbiamo il progetto “Ho un compagno di banco nel Benin”.
Grazie a lei i bambini hanno potuto conoscere e sperimentare l’uso del colore e la libertà di esprimersi con varie tecniche di pittura. Una novità assoluta per loro! Le aule delle scuole hanno cambiato volto e ora sono piene di bellissimi disegni.

LAVORI IN CORSO: Ad Abomey sono iniziati (finalmente!) i lavori per la seconda costruzione del Centro di accoglienza per piccoli orfani, la prima casa, dedicata al nostro piccolo Francesco Massaro è diventata insufficiente per tutti i nostri piccoli ed inoltre c’è bisogno di dividere i neonati, i quali rimarranno nel primo edificio, dai più grandini che andranno nel secondo.

PROGETTI AGRICOLI: continuano ad aggiungersi nuove persone per i progetti agricoli, ne contiamo ormai circa 200 e…speriamo in un buon raccolto.

OBBIETTIVO SANITA’: Stanno per partire i lavori per la costruzione del centro sanitario pediatrico nel villaggio di Houandebagni, ma saranno 7 i villaggi che ne usufruiranno, continua la sensibilizzazione e la formazione in 20 villaggi e scuole delle zone rurali con il proposito di promuovere la salute attraverso la conoscenza dell’igiene e un’ alimentazione più corretta.


SCUOLA: a novembre, abbiamo avuto l’inaugurazione delle preziosissime latrine al collegio di Gbaffò. Cominceranno a breve i lavori per la costruzione di tre aule che attualmente mancano per i nostri studenti.





E V E N T I:

VENERDI’ 27 MARZOcena di solidarietà presso il Circolo Ambra di Poggio a Caiano il quale sostiene il progetto “salute” del centro pediatrico di Houandebagni.

SABATO 4 APRILE cena di solidarietà nella bellissima Villa Zaccanti di Valenzatico organizzata in collaborazione con il Panificio Giuntini.

DOMENICA 19 APRILE festa per tutti i bambini presso la casa dell’anziano in Monteoliveto con animazione, spettacolo, giochi, caccia al tesoro e…..tutto il resto.

I dettagli delle iniziative verranno illustrati prossimamente.

PROSSIMO VIAGGIO IN TERRA D’AFRICA
Si avvicina la partenza di Anna Battaglia, il 12 aprile, con l’obiettivo primario di riabbracciare tutti i bambini, tantissimi!
E poi incontrare tutti i referenti locali, vedere la costruzione in corso ad Abomey, far partire la costruzione del Centro Pediatrico ad Houandebagni e quella delle aule scolastiche a Gbaffò.

Per un parte del viaggio saranno presenti alcuni volontari che si recano in Benin per la prima volta, una laureanda in scienze infermieristiche la quale elaborerà la sua tesi sul servizio infermieristico in Benin, e le oramai “quasi beninesi” Laura e Rita.
Con i vari rientri scaglionati, il viaggio si concluderà a fine maggio.

sabato 21 febbraio 2009

A Pasqua partiamo per il Benin...


A Pasqua partiremo per il Benin dove ci aspettano tutti i nostri bambini e i progetti in corso. Se volete contribuire ve ne siamo gratissimi! Sono accettate adesioni a socio 2009, creazione di eventi, iniziative, e quant'altro vi faccia piacere creare per esprimere un vostro talento e realizzare un desiderio che viene dal cuore, e che arriverà dritto dritto al Cuore e alla Vita di quegli splendidi bambini.
Anna.

lunedì 9 febbraio 2009

Il Villaggio, il mondo degli invisibili.

Viaggiare nella savana con un motorino è l’unica alternativa al camminare per chilometri a piedi e solo esplorando palmo a palmo un territorio si possono incontrare piccoli o grandi agglomerati umani che vivono nascosti agli occhi del mondo pur facendone parte.
Quale mondo appartiene a chi? Qual è il vero volto dell’umanità?
Bianchi? Gialli? Neri? Ricchi o poveri? Destra o sinistra?
Tutti insieme nelle nostre variegate e molteplici differenze esistiamo con vari, ruoli con varie identità. Eppure entrando nei piccoli villaggi dove le case sono fatte di terra, le strade sono di terra le persone dormono, mangiano e siedono per terra, qui in questi piccoli mondi anonimi ci si accorge che quello che definisce l’essere umano come tale è solo una cosa: la dignità.
La dignità deriva dalla consapevolezza di cosa è bene e cosa non lo è e dalla possibilità di scegliere il meglio per se stessi; questa possibilità si chiama coscienza, consapevolezza di avere il potere di garantirsi un ruolo e un posto nella vita e di poter contribuire alla sua evoluzione sfruttando e sviluppando i propri talenti.

Quando le malattie ti raggiungono, ma non ti raggiunge la possibilità di curarti, quando la sete si fa arsura e l’acqua è sporca e lontana, quando si vorrebbe andare a scuola, ma nessun governo provvede a diffondere l’istruzione, quando il raccolto non dà frutti e tutti devono mangiare e quando a causa di una semplice infezione si può morire, quando la malaria, banale da curarsi uccide, quando i bambini lavorano pesantemente fin da piccolissimi e le donne non hanno diritti se non doveri, allora posso affermare che là non c’è dignità.
Siamo testimoni attivi di questa realtà e desideriamo affermare che mettere in luce questo mondo nascosto aiuta molti di buona volontà a muoversi per il risveglio delle coscienze e per il risveglio del potenziale umano che esiste sulla terra.
Chi è pronto si metta in cammino e cominci a contare i passi che separano l’uomo dal buio alla Luce non solo di quelli che non hanno, ma anche di quelli che, come tanti, non sanno del villaggio e non sanno di poter cambiare il volto della miseria per mezzo del proprio cuore.
Basta poco, basta decidere di farlo.

sabato 7 febbraio 2009

Giochi di bimbi


I bambini dei villaggi fanno giochi semplici con quello che hanno...

Alessandro


La tenerezza e il calore dei nostri bambini ci riempiono la Vita e permettono al nostro Cuore
di esprimersi nella maniera più appropriata:
CON AMORE.