Vizzini

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Vizzini
comune
Vizzini – Stemma
Vizzini – Bandiera
Vizzini – Veduta
Vizzini – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Catania
Amministrazione
SindacoSalvatore Ferraro (lista civica Vizziniincomune - Salvatore Ferraro Sindaco) dal 13-06-2022
Territorio
Coordinate37°10′N 14°45′E / 37.166667°N 14.75°E37.166667; 14.75
Altitudine586 m s.l.m.
Superficie126,75 km²
Abitanti5 702[1] (13-06-2022)
Densità44,99 ab./km²
FrazioniCamemi, Vizzini Scalo
Comuni confinantiBuccheri (SR), Francofonte (SR), Giarratana (RG), Licodia Eubea, Monterosso Almo (RG), Militello in Val di Catania, Mineo
Altre informazioni
Cod. postale95049
Prefisso0933
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT087054
Cod. catastaleM100
TargaCT
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 1 478 GG[3]
Nome abitantivizzinesi
Patronosan Gregorio Magno
Giorno festivo3 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vizzini
Vizzini
Vizzini – Mappa
Vizzini – Mappa
Posizione del comune di Vizzini nella città metropolitana di Catania
Sito istituzionale

Vizzini (Bizzini in siciliano) è un comune italiano di 5 702 abitanti[1] della città metropolitana di Catania in Sicilia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La città di Vizzini si trova a 586 m s.l.m. nella zona sud orientale della Provincia di Catania nei pressi dell'altopiano collinare dei Monti Iblei, alle pendici del Monte Lauro che con i suoi 986 m s.l.m. delimita i confini provinciali tra i territori di Catania, Ragusa e Siracusa. La Città è compresa nell'antica regione del Val di Noto. Nel territorio comunale nasce il fiume Dirillo che grazie a una diga artificiale chiamata Ragoleti, forma nei comuni limitrofi di Licodia e Monterosso Almo il bacino del Lago Dirillo, chiamato A' Diga dagli stessi vizzinesi.

È presente il borgo settecentesco di Cunziria, noto perché Giovanni Verga vi immaginò lo svolgersi del finale della novella Cavalleria Rusticana con il duello tra compare Turiddu e il suo rivale compare Alfio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Veduta di Vizzini

La presenza di insediamenti umani a Vizzini risale a tempi molto antichi: ciò è testimoniato dalla presenza di numerose grotte trogloditiche e da ritrovamenti risalenti alla tarda età del bronzo (di questo periodo sarebbe il "ripostiglio" ritrovato da Ippolito Cafici, in contrada Tre Canali, oggi esposto nel Museo Paolo Orsi di Siracusa). Secondo alcuni storici Vizzini sarebbe in realtà l'antica Bidi menzionata da Tucidide, Cicerone e Plinio. Tucidide, in particolare, narra di un certo Feace inviato in Sicilia dagli Ateniesi come ambasciatore per procurare, tra le colonie ioniche di Sicilia, alleati in favore dei Leontinesi per la guerra che questi condussero contro Siracusa nel V secolo a.C. Il fatto che Vizzini rispose a quell'appello conferma (insieme ai reperti archeologici rinvenuti in epoca greca) che la cittadina esistesse già prima del V secolo a.C. e che avesse raggiunto uno sviluppo tale da suscitare le attenzioni della potenza ateniese.

Il nome "Vizzini" si formò gradatamente, subendo diverse modificazioni fonologiche a causa di influenza apportate dai Greci, Latini, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Spagnoli, Austriaci, Francesi. In origine il nome fu "Bidi", dal greco "βῇ δίς" ("bé-dis", andò due volte) perché, come afferma il Carta, l'antico fiume Achates (oggi Dirillo o Fiumegrande) lambiva da due parti il colle, sulla cui vetta fu fondata la città. Sotto gli Arabi la parola subì un'altra trasformazione. In arabo le lettere "d" e "z" sono scritte con lo stesso segno distinto da un punticino, in seguito trascurato, per cui "Bidini" divenne "Bizini" e quindi "Vizini", con una sola zeta. L'uso dialettale seguito in alcuni centri siciliani di pronunciare raddoppiate talune consonanti portò infine il nome del paese a divenire "Vizzini", con due zeta. Poche notizie si hanno quindi delle dominazioni greca, romana, bizantina e araba. Al periodo normanno risale la descrizione del celebre geografo Al Idrisi, che la descrive così: «siede alle falde d'un monte, ha i campi da seminagione e un buon terreno».

La scalinata di Salita Lucio Marineo, decorata con alzate in maiolica.

Nel 1105 è signore di Vizzini il normanno Achinus de Bizino, padre di Charluuri e di Galduino. Nel 1177 figura tra i testimoni alle nozze del re di Guglielmo II di Sicilia con Giovanna d'Inghilterra il conte Robertus de Bizino. È in questo periodo che si andò formando, attorno al Castello (che diventerà carcere in epoca borbonica, oggi non più presente), il primo nucleo della città, circondato da mura. Secondo la tradizione, nel 1224, sant'Antonio di Padova fondò nella cittadina il Convento dell'Annunziata, cosa per altro improbabile, visto che il santo di Padova era già partito con dei frati da Messina per salire l'Italia. La città conobbe un momento importante della sua storia quando, nel 1252, Corrado I di Svevia, re di Sicilia, le concesse il privilegio di "perpetua demanialità", impegnandosi a non concederla più in feudo. E anche quando, per ben sei volte, fu ceduta ad un feudatario, la città riuscì sempre ad affrancarsi. Nel 1255 papa Alessandro IV concesse Vizzini a Ruggero Fimetta, ma quando Manfredi diventò re di Sicilia, questi nominò conte di Vizzini Federico Maletta, alla cui morte, nel 1260, la città tornò verosimilmente demaniale.

Nel 1266 Vizzini passò con il resto della Sicilia sotto la dominazione angioina, ma nel 1282 la cittadina partecipò alla rivolta dei Vespri siciliani. Secondo Filadelfo Mugnos i baroni che organizzarono il moto a Vizzini furono il castellano Arnaldo Callari e Luigi Passaneto. Con l'intervento di Pietro III d'Aragona, passò con il resto della Sicilia sotto la dinastia aragonese. Nel 1299, in piena guerra tra Federico III d'Aragona e Carlo II d'Angiò per il possesso dell'isola, la città, guidata dai suoi nobili cittadini Giovanni Callari[4], Tommaso Lalia e Giovanni Landolina, si ribellò al sovrano aragonese riconoscendo come re di Sicilia il secondo. In questa fase di vera e propria guerra civile siciliana (in tale periodo iniziano infatti le lotte tra la fazione dei Latini, filoangioina, e la fazione dei Catalani, filoaragonese), i Vizzinesi saccheggiarono la vicina città di Gulfi (oggi Chiaramonte Gulfi). Da qui nacque la storica rivalità tra le due cittadine. Dopo la pace di Caltabellotta (1302), la città passò definitivamente sotto la dinastia aragonese e venne concessa prima a Manfredi Alagona, quindi al conte di Licodia Ughetto Santapau, nonostante fosse stata assegnata alla Camera Reginale, istituita da Federico III nel 1302. Solo nel 1403, dopo la ricostituzione della Camera Reginale a favore di Bianca di Navarra, Vizzini riacquisì la libertà.

Nei primi anni del XV secolo, la città modificò la sua struttura urbanistica espandendosi oltre le mura medievali, soprattutto verso est, sulla collina del Calvario, trovando tre assi principali di espansione che corrispondono alle attuali via Roma, via Vittorio Emanuele e via San Giovanni. Durante il regno di Carlo V d'Asburgo la città, sia per arginare le pretese dei baroni vicini, sia per ingraziarsi il potere dei sovrani, cominciò ad acquistare, con ingenti somme, una serie di privilegi, come quello di perpetua demanialità e di mero et mixto imperio, oltre alla possibilità di eleggere un vero e proprio consiglio municipale, detto Senato, composto da giurati appartenenti alla nobiltà locale. La Mastra nobile della città di Vizzini elencava le famiglie patrizie che potevano accedere alle magistrature cittadine; al dì 28 gennaio 1808 trovavanosi nei ruoli le famiglie[5]: Addo[6], Aliotta Ferreri[7], Bertone.[8], Bruno[9], Caffarelli[10], Cafici[11], Cannizzaro[12], Catalano[13], Depetro[14], Florio[15], Gandolfo[16], Gaudioso[17], Giusino[18], Maggiore[19], Marini[20], Maugeri[21], Mondelli[22], Narritto[23], Passanisi Emmanuele[24], Terlati[25], Ventimiglia[26], Verga[27]. Altre famiglie nobili di cui si ha memoria furono: Ingo, Mugnos, Rinaldi[28].

Vizzini fu annoverata tra le cinque città reginali dell'Isola, occupando il XXVIII posto nel Parlamento del Regno di Sicilia. Autorizzata a fregiarsi dello stemma regio, ebbe quindi, nel 1540, il titolo di Urbs Oboediens — "Città obbedientissima" — de facto equiparata alle città di Palermo, Catania, Messina nei privilegi, onori ed oneri e nelle immunità. In relazione al privilegio di avere un proprio Senato, la città ostentava la sigla S.P.Q.B.: Senatus PopulusQue Bidinensis.

Vizzini fino alla prima metà del Seicento ebbe una continua espansione, raggiungendo i 16.000 abitanti. Tuttavia, pur essendo diventata un centro sempre più influente, non si interruppe mai l'altalenante storia (già vissuta nel periodo medievale) che la vedeva sempre in lotta con i signori di turno, a cui la città era venduta per rimpinguare le casse reali. Così fu nel 1648, quando venne data in feudo al genovese Nicolò Squittini. Solo dopo trent'anni, nel 1679, grazie all'opera di Giovanni Caffarelli riuscì, come era accaduto altre volte, a riconquistare la propria libertà. Nel 1693 anche Vizzini subì le conseguenze devastanti del terribile terremoto che rase al suolo molti altri centri della Val di Noto. Morirono circa 2 500 persone, di cui 400 per il solo crollo della cupola della chiesa madre, mentre erano in preghiera per scongiurare il pericolo del terremoto, di cui solo due giorni prima si erano avvertite alcune scosse di entità minore. Tuttavia, nonostante il terribile evento, Vizzini, così come molti dei centri colpiti, risorse e la ricostruzione fu un evento di grande portata sul piano sia sociale, che artistico e culturale. Ne sono testimonianza i numerosi monumenti religiosi e civili sorti in questo periodo, alcuni dei quali di pregevole fattura.

Durante tutto il XVIII secolo Vizzini seguì le sorti di quasi tutti gli altri centri della Sicilia, con il passaggio alle dinastie degli Asburgo, dei Savoia e dei Borbone. In questo secolo Vizzini fu fiorente con le industrie dei formaggi, della pasta, della concia delle pelli, del sommacco, del legname delle cosiddette fiumare, con i suoi prodotti agricoli ed artigianali esportati nel circondario di Giarratana, Monterosso Almo, Buccheri, Francofonte, Grammichele, Licodia Eubea. Sin dal 1800, la città splendeva nei commerci, nelle costruzioni, nelle compravendite: di ciò rimane traccia sia negli archivi del Comune, che in quelli dei Regi Notaii Failla, Selvaggi, La Rosa, Passanisi e Falcone.

Nel 1848, Vizzini partecipò al moto carbonaro, e sventolò per la prima volta in cima al municipio il Tricolore, ma per poco tempo: le truppe borboniche repressero la rivolta ed i liberali vennero perseguitati. Nel 1860 molti Vizzinesi seguirono Giuseppe Garibaldi che era sbarcato in Sicilia ed entrarono a far parte delle camicie rosse. Quindi la città votò l'annessione al nascente Regno d'Italia. I sindaci, anche con la nuova monarchia, continuarono ad essere scelti tra i nobili locali: Catalano, Cafici, Passanisi, Gaudioso, Giusino e Caffarelli.

Come molti altri centri della Sicilia e del Mezzogiorno d'Italia, Vizzini subì una grande ondata emigratoria dopo la Seconda guerra mondiale, soprattutto verso l'Australia, la Germania e la Svizzera, passando da 20 885 agli attuali 5 800 circa abitanti.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma della città di Vizzini è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 7 marzo 2005.[29]

Stemma

«D'oro, alla croce diminuita di rosso, accantonata da quattro aquile di nero, la prima e la terza rivoltate. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, la sigla S.P.Q.B. in lettere maiuscole puntate, di nero. Ornamenti esteriori da Città.»

Gonfalone

«Drappo di rosso, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in oro, recante la denominazione della Città. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Monumento ai Caduti di tutte le guerre, realizzato nei primi anni Sessanta del secolo scorso e oggi ricollocato all'interno del Parco della Rimembranza[30]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Gandolfo Maggiore e torrione
  • Palazzo Cafici
  • Palazzo Sganci
  • Palazzo Verga
  • Palazzo Ventimiglia
  • Palazzo Cannizzaro
  • Palazzo Passanisi
  • Palazzo Rinaldi
  • Palazzo Catalano
  • Palazzo Caffarelli

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[31]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo di Cunziria
  • Processione del Cristo alla Colonna - Mercoledì Santo
  • Processione della "Addolorata" - Venerdì Santo
  • A Cugnunta - Domenica di Pasqua
  • Sagra della ricotta - 24 e 25 aprile
  • Festa di San Giuseppe - 29 aprile
  • Festa della Madonna dell'Itria (il nome è l'abbreviativo di Odigitria) - il martedì dopo Pentecoste:
  • Festa di San Giovanni Battista - 28 e 29 agosto
  • Festa del Patrono San Gregorio Magno - 2 e 3 settembre
  • Tradizionale "fiera dei morti" - 30 / 31 ottobre e 1º novembre

Economia[modifica | modifica wikitesto]

A Vizzini è nata l'azienda Di Blasi, casa costruttrice di ciclomotori, biciclette e tricicli pieghevoli. È sviluppata anche la pastorizia e la connessa attività casearia con la produzione di ricotta in primis. Dal 2022 la città fa parte del progetto del Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.[32]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è servito dalla stazione di Vizzini-Licodia, posta sulla ferrovia Catania-Caltagirone-Gela.

In passato era servito dalla ferrovia Siracusa-Ragusa-Vizzini, una linea a scartamento ridotto che percorreva la Valle dell'Anapo.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

I trasporti interurbani di Vizzini vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da Azienda Siciliana Trasporti (AST) ed Etna Trasporti.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Municipio

Di seguito è presentata una tabella parziale relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune dal 1989 in poi.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 maggio 1989 3 settembre 1989 Giuseppe Li Rosi Democrazia Cristiana Sindaco [33]
20 giugno 1990 10 dicembre 1992 Salvatore Sebastiano Barresi Democrazia Cristiana Sindaco [33]
7 dicembre 1993 1° dicembre 1997 Giuseppe Li Volti Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale Sindaco [33]
1° dicembre 1997 28 maggio 2002 Giuseppe Li Volti lista civica Sindaco [33]
28 maggio 2002 15 maggio 2007 Vito Saverio Cortese Socialisti Democratici Italiani Sindaco [33]
15 maggio 2007 8 maggio 2012 Vito Saverio Cortese Democrazia è Libertà - La Margherita Sindaco [33]
8 maggio 2012 12 giugno 2017 Marco Aurelio Sinatra lista civica Sindaco [33]
12 giugno 2017 13 giugno 2022 Vito Saverio Cortese lista civica Sindaco [33]
13 giugno 2022 in carica Salvatore Ferraro lista civica Sindaco [33]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera dell'Italia Aci Catena, dal 2005: gemellaggio istituito attraverso la cooperazione tra due associazioni dei rispettivi paesi: "Vizzini da scoprire" e "La Svolta", che si occupano di iniziative per la valorizzazione del territorio.
  • Bandiera dell'Italia Cerignola, dal 1997: gemellaggio culturale in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del maestro Pietro Mascagni.
  • Bandiera dell'Italia Livorno: città che ha dato i natali a Pietro Mascagni, maestro divenuto famoso nel mondo grazie alla sua prima opera, Cavalleria rusticana.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D. Vizzini Calcio che ha disputato campionati dilettantistici regionali[34] e attualmente milita nel campionato di Promozione Sicilia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 15 dicembre 2022. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Noto come Giovanni di Callaro.
  5. ^ Francesco Spadaro di Passanitello, Le mastre nobili, Roma, 1938.
  6. ^ I soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Gaetano Addo; D. Giuseppe Addo; D. Mario Addo.
  7. ^ Rappresentata da D. Salvatore Aliotta Ferreri dei Baroni delle Segrezie e Dogane.
  8. ^ I soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Francesco Bertone, barone di Giandilandri; D. Gregorio Bertone; D. Girolamo Bertone; D. Giuseppe Bertone.
  9. ^ Rappresentata da D. Vito Bruno.
  10. ^ 1. Per il ramo Caffarelli e Chiaromonte rappresentata da D. Gioacchino Caffarelli, barone di Gusmano. 2. Per il ramo Caffarelli e Gaudioso i soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Giacomo Caffarelli; D. Michele Caffarelli; D. Marcello Caffarelli. 3. Per il ramo Caffarelli e Verga rappresentata da D. Franco Caffarelli, barone di Gusmano.
  11. ^ 1. Per il ramo Cafici e Giura i soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Croce Cafici, barone del feudo della Gioirà; D. Enrico Cafici. 2. Per il ramo Cafici e Lombardo i soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Mario Pasquale Cafici e Lombardo, barone del feudo di Calarono; D. Corrado Cafici, barone del feudo di Iummarella.
  12. ^ I soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Michele Cannizzaro, barone di Belmontino e Pilaita; D. Silverio Cannizzaro.
  13. ^ Rappresentata da D. Antonio Francesco Catalano, barone dei feudi Melilli, Burgio, Oliveto e Lione.
  14. ^ I soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Giuseppe Antonio Depetro, barone delle Balsi; D. Clemente Depetro.
  15. ^ Rappresentata da D. Luca Florio.
  16. ^ I soggetti che compongono questa famiglia sono: Barone D. Gandolfo; D. Luigi Gandolfo dei baroni di Antalbo e Cutignano; D. Gianfilippo Gandolfo, barone di San Giuseppe.
  17. ^ I soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Francesco Gaudioso, Signore diretto del feudo Maguli; D. Vincenzo Gaudioso.
  18. ^ Rappresentata da D. Antonino Giusino.
  19. ^ I soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Barbaro Maggiore dei Marchesi di Santa Barbara e Baroni della Bagnara; D. Giovanni Maggiore dei Marchesi di Santa Barbara e Baroni della Bagnara.
  20. ^ Rappresentata dal Dr. D. Giovan Battista Marini.
  21. ^ Rappresentata dal Dr. D. Pasquale Maugeri.
  22. ^ Rappresentata dal Dr. D. Rosario Mondelli.
  23. ^ Rappresentata da D. Matteo Narritto.
  24. ^ Rappresentata da D. Francesco Passanisi Emmanuele, barone del feudo di Granvilla Sottana, e Cavaliere dell'Ordine Gerosolimitano.
  25. ^ Rappresentata da D. Svilio Terlati dei Baroni della Grazia.
  26. ^ I soggetti che compongono questa famiglia sono: Barone D. Gaetano Ventimiglia; D. Rosario Ventimiglia e Sammartino, Barone di Monteforte.
  27. ^ 1. Per il ramo Verga e Albergo i soggetti che compongono questa famiglia sono: D. Gaetano Verga, barone di Fontana Bianca; D. Gregorio Verga, già nobile volontario Alfiere di Cavalleria; D. Raffaele Verga. 2. Per il ramo Verga e di Stefano rappresentata da D. Giovan Carmelo Verga.
  28. ^ Famiglia proveniente dalla Toscana, venne ascritta alla Mastra nobile successivamente al 1808, nella persona di D. Pasquale Rinaldi, barone di Timpalonga.
  29. ^ Vizzini (Catania) D.P.R. 07.03.2005 - Concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 20 novembre 2021.
  30. ^ facebook.com, https://www.facebook.com/ComuneDiVizzini/photos/a.132063000724498/969407150323408/?type=3&source=48&paipv=0&eav=AfbIE7-87g2Z296glzBUq2L7yT7bM3rpz7nMwMMjsNxF86bCBuf_SG1P10I0paj8m7w&_rdr=19 ottobre 2021. URL consultato il 22 settembre 2023.
  31. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  32. ^ Città di Caltanissetta - Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera n.136/2020 del 30/10/2020, su Città di Caltanissetta. URL consultato il 14 aprile 2022.
  33. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
  34. ^ Scheda squadra Vizzini Nuova A.p.d. - Tuttocampo.it, su tuttocampo.it. URL consultato il 16 marzo 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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