Umidificatori contro l’asma e le allergie

Arrivo dell’inverno e delle giornate brutte ci costringe a stare spesso in casa e negli spazi chiusi. Riscaldamento lo troviamo ovunque. Nelle poste, supermarket, uffici pubblici ma anche nelle case private.

Tutti si riscaldano visto le giornate fredde e brutte che inverno ci riserva. Riscaldamento autonomo, arie condizionate, caloriferi, stufe e caminetti riscaldano le nostre giornate ma nello stesso tempo rendono l’aria che respiriamo cattiva, asciutta e priva di umidità necessaria. Proprio per questo esistono umidificatori che tutti quanti noi possiamo comprare per le nostre case.

Uso corretto dell’umidificatore previene le malattie

Molte persone che in generale soffrono di varie allergie, problemi respiratori, tosse e asma sanno bene quanto fa male l’aria secca e troppo calda prodotta dal riscaldamento usato durante l’inverno.

Le persone soffrono quotidianamente senza sapere che esiste una soluzione molto semplice,ma anche conveniente. Parlando in euro, possiamo dire che umidificatori non sono apparecchi troppo costosi e per pochi euro potete risolvere il problema dell’umidità necessaria per il benessere quotidiano.

Aria troppo secca è l’ambiente ideale per la proliferazione dei germi, batteri e vari fattori allergeni. Per non parlare del fatto che d’inverno l’aria dentro la casa viene poco “cambiata”, nel senso, non siamo abituati ad arieggiare troppo le camere come per esempio d’estate ( proprio per il fatto del freddo che si sente all’esterno ). Ma l’aria così provoca problemi di salute e problemi respiratori. Non sono cose da scherzare.

Scegliete l’umidificatore più adatto alle vostre esigenze

Umidificatori esistono di varie dimensioni, varie forme e vari modelli. Due principali categorie sono quelle che li suddividono in umidificatore a caldo, aria fredda o ultrasuoni. Anche se tutte quante funzionano con il principio di rilascio graduale del vapore ( umidità ) nell’aria della camera e della casa, ci sono poche differenze tra di loro.

Certi umidificatori hanno il carbone attivo incorporato che serve per pulire in continuazione l’acqua e l’aria. La cosa più importante è la pulizia quotidiana dell’umidificatore e dell’acqua. Cambiate spesso l’acqua e non usate sempre la stessa perché tende ad infettare l’aria della camera e provocarci le allergie mai avute prima.

I sintomi sono scambiali con una semplice influenza ( febbre e difficoltà respiratorie ), anche se derivano da un batterio dell’umidificatore. Umidificatori sono gli apparecchi che vi devono aiutare a mantenere un tasso dell’umidità perfetto per la nostra salute. State comunque sempre attenti alle temperature delle camere durante l’inverno.

Il soggiorno deve essere tra i 18 e i 20 gradi centigradi, la camera dove si dorme tra i 15 e i 18 e il bagno invece tra i 20 e i 22 gradi. Non superate mai queste temperature consigliate per tutelare la vostra salute e quella dei vostri bambini.

Come allenarsi con il vogatore

Tutti noi sogniamo di avere il corpo perfetto, di dimagrire e di essere in forma. Fare lo sport e il movimento sicuramente ci aiuterà a raggiungere questo risultato. Con un po’ di buona volontà possiamo vedere già dopo prime settimane i primi risultati.

Per raggiungerli possiamo usare anche il vogatore. Il vogatore è una attrezzo che si usa per l’allenamento nelle palestre o a casa, e simula il movimento del rowing oppure del remare. É usato moltissimo dai rematori professionisti durante il periodo invernale quando l’allenamento nei fiumi e mari non è possibile per le questioni climatiche.

Con il vogatore a disposizione possono continuare a tenersi in forma e raggiungere i risultati desiderati. Simula perfettamente i movimenti che un rematore deve effettuare e sviluppa i muscoli necessari per questo tipo di sport.

Il vogatore nelle palestre

Tutte le palestre sono attrezzate con vari macchinari e attrezzi per fare esercizi fisici. Così tranquillamente possiamo trovare anche il vogatore. È uno degli attrezzi molto ricercati, e spesso bisogna aspettare la fila per poterlo usare.

Non solamente ci aiuta a dimagrire, ad aumentare la massa muscolare, a sviluppare bicipiti e tricipiti, ma aiuta anche nel processo dell’eliminazione dello stress quotidiano. In commercio possiamo trovare vari tipi di vogatori.

Tra i modelli più semplici, fino a quelli professionali che hanno lo schermo LCD nel manubrio e simulano il percorso nel fiume. Il vogatore è composto da una base stabile dove si mettono le gambe, una sedia che si muove avanti e indietro e i “piccoli remi” che sostituiscono quelli veri.

Saper usare il vogatore è importante

Non tutti sappiamo remare come si deve, e bisogna imparare dai professionisti come farlo bene, altrimenti facendo un esercizio del genere a modo nostro, senza sapere come, possiamo farci del male.

Il coordinamento tra le gambe e le braccia deve essere perfetto e ci deve essere un’armonia. Dobbiamo esercitarci finché non diventa una cosa naturale. Si impara come tutti gli altri sport. È consigliato iniziare remando molto lentamente per 10 minuti, poi aumentare la velocità per altri 15, successivamente fare esercizi mirati per i bicipiti e tricipiti e finire l’esercizio sempre con una remata leggera e rilassante.

Questo sarebbe un allenamento quotidiano ottimale che dura circa 70 minuti. Per quando riguarda la difficoltà nel muovere i remi, esiste una molla specifica che viene messa nella posizione base (per esercizi più semplici, o quella più “dura”) per i rematori esperti.

Comunque è uno dei attrezzi che non va usato solo da seduti simulando la barca e i remi, ma si può usare anche in piedi, facendo degli esercizi diversi. Una volta imparato come usarlo correttamente la possiamo comprare per le nostre esigenze personali e usarla tranquillamente in casa nostra ogni volta che vogliamo.

Memory foam o un materasso normale?

L’importanza del sonno non è da sottovalutare. E’ stato dimostrato che una nottata travagliata e la carenza di sonno si traducono in giornate stressate e in poca efficienza nel portare a compimento i compiti quotidiani, influenzando cosi la vostra lucidità e la vostra capacità di relazionarvi con le altre persone.

La qualità del sonno dipende in gran parte dal materasso su cui riposate. Un letto troppo duro o troppo morbido non faranno che peggiorare i vostri disturbi fisici, vi sveglierete indolenziti, con fastidi al collo e alla schiena.

Per vostra fortuna, le case produttrici hanno fatto passi da gigante per quanto riguarda i materiali e la struttura dei materassi: il top della gamma e della qualità è rappresentato dai materassi memory foam, che utilizzano una tecnologia inventata dalla NASA che si adatta alla forma del corpo e della colonna vertebrale, garantendo così un comfort totale.

Le differenze con altre tipologie di materassi

Le tipologie più comuni di materassi sono in lattice e a molle. Il lattice è un materiale anti allergenico, inattaccabile da acari e batteri, si adatta alla forma del corpo a seconda del peso e può avere una densità variabile.

Allo stesso modo, i materassi memory foam si adattano alla forma corporea, modellandosi, però, in base al calore del corpo. I materassi a molle, al contrario, non permettono una distribuzione uniforme del peso corporeo e potrebbero risultare più scomodi e meno indicati per chi soffre di disturbi articolari e problemi al collo e alla schiena.

La struttura dei materassi memory foam

I materassi memory foam sono generalmente costituiti da due o quattro strati: la base imbottita che separa la rete dalla lastra in memory foam, la quale a sua volta può essere rivestita da una copertura in Aloe Vera o Silver Safe. L’Aloe vera ha proprieta benefiche per la memoria, l’attenzione e l’idratazione della pelle.

Il Silver Safe, invece, contiene particelle di argento puro che hanno la capacità di allontanare acari e batteri, e sono, inoltre, in grado di incamerare il calore corporeo e distribuirlo uniformemente. Lo spessore dei materassi memory foam dovrebbe essere di almeno 22 cm, e la lastra di memory foam, in particolare, dovrebbe superare i 6 cm.

Uno spessore inferiore significherebbe che sia il miglior materasso non sarebbe in grado di adattarsi alla forma del corpo e che, quindi, non distribuirebbe il peso uniformemente e non garantirebbe il sostegno e il comfort tipico dei memory foam.
Una curiosità: non tutti sanno che i materassi memory foam non hanno una memoria permanente.

Il materasso si adatta alla forma del corpo ma, dopo ogni uso, impiega pochi minuti per tornare alla sua forma originale, rimodellandosi, poi, ogni volta a seconda della forma e del calore corporeo e adattandosi a tutti i cambi di posizione.

L’evoluzione della macchina da cucire

Dopo la sua invenzione nel 1842, l’uso della macchina da cucire è cresciuto a dismisura e si è adattato alle evoluzioni e innovazioni tecnologiche.

Oggigiorno, questi dispositivi sono estremamente comuni e vi permettono di lavorare con qualsiasi tipo di tessuto: cuoio, stoffa, jeans ecc. Inoltre, mentre una volta le macchine da cucire erano di grandi dimensioni ed accessibili a pochi, i moderni modelli domestici hanno dimensioni contenute e possono essere utilizzate in qualsiasi abitazione.

I diversi modelli

Innanzitutto, bisogna distinguere tra macchine meccaniche ed elettriche. Le prime sono più classiche, essenziali e semplici, che devono essere regolate tramite una manopolina. Al contrario, le seconde sono più moderne, veloci, e sono dotate di un gran numero di programmi preimpostati che faciliteranno il vostro compito.

Un’altra distinzione da fare è tra le macchine industriali e quelle per uso domestico. Le prime sono di dimensioni e costi superiori: sono, però, estremamente robuste ed in grado di cucire qualsiasi materiale: dai tendaggi, al cuoio, arrivando perfino alle calzature.

La grandezza e il prezzo di questi apparecchi li rende indicati per aziende e imprese piuttosto che per privati. Le seconde, invece, sono più piccole ed economiche, possono essere facilmente spostate e devono essere appoggiate su un piano per lavorare.

Tuttavia, le dimensioni ridotte non sono sinonimo di minor efficienza: infatti, molti modelli domestici (quasi tutti elettronici oggigiorno) sono dotati di quasi tutte le stesse funzioni degli apparecchi industriali e professionali, e vi permettono, perciò, di effettuare diversi tipi di punti e di liberare, in questo modo, la vostra creatività.

Accessori utili

La qualità di una macchina cucire è da giudicare in base agli accessori presenti. Un modello che si rispetti dovrebbe essere dotato di occhiellatore automatico o semi-automatico, e dovrebbe permettervi di cambiare la dimensione del punto a piacimento, nonché di poter regolare il punto dritto e di cucire a zigzag.

Da non sottovalutare l’importanza dei piedini: da quelli a rulli ottimi per far scorrere anche i tessuti più pesanti e ingombranti, a quelli per asole che sono generalmente utilizzati per cucire gli occhielli. Altri tipi di piedini sono specifici per effettuare cuciture circolari o invisibili (orli ecc.) e sono disponibili in diametri variabili.

Molto utili sono anche le guide, soprattutto quelle per orli coperti che si possono abbinare ai piedini per ottenere un risultato più accurato e preciso. Ne esistono anche altri modelli che vi permetteranno di effettuare cuciture circolari o di arricciare gli elastici

Infine, i modelli più avanzati e tecnologici possono essere collegati ad un computer tramite WiFi. In questo modo, con un software 3D potrete creare e personalizzare i vostri capi e i vostri modelli che verranno poi cuciti automaticamente dalla macchina che riceverà le informazioni direttamente dal vostro computer.

Una breve introduzione all’idropulitrice

L’idropulitrice è un dispositivo che sta prendendo piede nel mercato come sostituto ed evoluzione della classica scopa a vapore. Come la scopa a vapore, infatti, l’idropulitrice utilizza la potenza del vapore e dell’acqua per igienizzare a fondo le vostre case, auto e moto.

I vantaggi e miglioramenti consistono nella potenza, la portata, il numero di superfici che è in grado di trattare e la praticità d’uso. Infatti, le moderne idropulitrici sono compatte e comode, e possono essere utilizzate per le pulizie di casa settimanali.

Il risultato che potrete raggiungere con questi apparecchi non è nemmeno paragonabile a quello ottenuto con lo straccio o la scopa normale. La facilità e rapidità con cui riuscirete a pulire a fondo superfici anche molto ampie (nonché’ muri e veicoli) vi farà rimpiangere di non aver pensato prima all’acquisto di un’idropulitrice.

Dettagli tecnici da prendere in considerazione

Come dicevo, l’idropulitrice è un prodotto relativamente nuovo e, perciò, può non essere facile scegliere il modello migliore e più adatto alle vostre esigenze. Qui, però, troverete alcuni semplici consigli che vi faciliteranno il compito di individuare l’apparecchio a voi più consono.

Innanzitutto, visto che l’idropulitrice funziona alimentata dalla corrente, vi consiglio di optare per un modello che abbia un cavo di alimentazione piuttosto lungo. In questo modo, riuscirete a coprire superfici ampie senza dover continuamente staccare e riattaccare la presa per avvicinarvi alla zona che desiderate pulire.

Molto importanti, poi, sono la potenza e la portata del dispositivo. Un apparecchio molto potente vi garantirà un getto molto forte e una rapidità di pulizia elevata; questo, però, implica che anche i consumi elettrici saranno piuttosto alti. Perciò, se pensate di utilizzarla spesso, forse sarà più conveniente optare per un modello che abbia dei consumi relativamente bassi.

Per quanto riguarda la portata, invece, il consiglio è di scegliere un’idropulitrice con un serbatoio sufficientemente grande che vi permetta di non dover interrompere le pulizie per ri-riempirlo d’acqua ogni pochi minuti. Infine, valutate anche il livello di pressione che l’apparecchio può raggiungere (140 Bar sono più che sufficienti per una casa normale).

Possibili differenze tra modelli

Se l’uso che volete fare dell’idropulitrice è prettamente domestico, allora una delle idropulitrici karcher ad acqua fredda che rispetti le caratteristiche elencate sopra sarà più che sufficiente. Se, invece, intendete farne un uso massiccio o industriale, potete optare per un modello più potente e che abbia l’opzione di erogare acqua calda (che ovviamente sarà molto più efficace per l’igienizzazione profonda e accurata di grandi superfici o apparecchiature industriali).

In alternativa, se pensate di farne un uso domestico ma non volete rinunciare all’acqua calda, in commercio potete trovare dei modelli che si possono collegare ad un qualsiasi rubinetto in casa e che possono essere, quindi, costantemente alimentati ad acqua calda.

Infine, la tipologia di superfici che andrete a pulire dovrebbe dettare le vostre mosse quando dovrete scegliere tra un’idropulitrice a getto continuo ed una con selezione di pressione. Ovviamente mattonelle, piastrelle e parquet hanno bisogno di trattamenti diversi, perciò, almeno inizialmente, mantenete il livello di pressione al minimo e aumentatelo gradualmente fino a quando non troverete la combinazione che più si adatta ad ogni tipo di superficie.

Tutto quello che dovreste sapere sugli sfigmomanometri e il loro utilizzo

Lo sfigmomanometro è un apparecchio medico necessario per misurare la pressione arteriosa. Può essere manuale, elettronico o digitale; esistono modelli casalinghi, professionali, da polso o da braccio. Ognuna di queste tipologie è molto precisa e offre una misurazione accurata di pressione diastolica (la minima) e sistolica (massima).

È uno strumento estremamente importante perché, se non tenuta sotto controllo, una pressione sanguigna alterata può portare a patologie gravi come ictus, infarti e insufficienze renali. È, perciò, consigliato monitorarla periodicamente e uno sfigmomanometro domestico può facilitarvi il compito senza che dobbiate ricorrere a continui controlli medici.

Come funziona?

Lo sfigmomanometro manuale (generalmente utilizzato dai medici) è costituito da un manicotto a cui è collegata una pompetta; il manicotto viene avvolto attorno al braccio e la colonnina di mercurio si alza e si abbassa quando viene azionata la pompetta (in particolare sale quando l’aria viene immessa premendo e scende quando si rilascia e la valvola viene allentata).

Contemporaneamente, il medico posizionerà anche uno stetoscopio sulla piega del gomito, appena sotto il bordo inferiore del manicotto. Una volta gonfio, il manicotto blocca la circolazione e impedisce il battito cardiaco; non appena viene rilasciato, il primo battito che si sente indica il livello della pressione massima, mentre una volta sgonfio, sarà possibile misurare la minima.

I valori medi dovrebbero essere compresi tra i 90 di diastolica e i 140 di sistolica: questi valori possono variare a seconda dell’età, il peso e il livello di attività fisica.

Aneroide o elettronico?

I modelli più moderni e semplici da utilizzare sono quelli elettrici digitali; non hanno bisogno della pompetta e funzionano con il metodo oscillometro. Il manicotto viene sempre avvolto al braccio e, una volta premuto il tasto di avvio, la pressurizzazione automatica calcola la pressione diastolica e sistolica.

Oltre al vantaggio della praticità e semplicità rispetto al modello aneroide, gli sfigmomanometri elettronici sono dotati di una serie di funzioni aggiuntive: vi permettono di memorizzare i vostri valori di minima e massima, le date della misurazione e le variazioni.

In questo modo sarà più semplice tenere monitorato il trend della vostra pressione arteriosa e rilevare prontamente eventuali anomalie. Inoltre, gli apparecchi digitali esistono sia da braccio che da polso: il secondo è estremamente pratico e comodo da portare con voi qualora aveste bisogno di monitorare la pressione più di una volta al giorno.

Infine, i modelli più avanzati ed innovativi hanno una memoria maggiore, e sono semplicissimi da utilizzare grazie alla funzione di aiuto vocale e l’opzione usb e wireless. Inoltre, evidenziano aritmie ed anomalie e permettono una lettura migliore e più accurata dei dati, che possono essere anche convertiti in millimetri di mercurio.

Un controllo totale con le telecamere IP

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, le telecamere IP sono telecamere di sorveglianza sia da interno che da esterno che possono essere collegate alla vostra rete wireless e, in questo modo, vi permettono di controllare le riprese da qualsiasi computer, tablet o smartphone e da qualsiasi parte del mondo. Tutto cio che dovrete fare è collegarvi con il browser o tramite un’app.

Qualche dettaglio

Di telecamere IP ne esistono di vari modelli, tipologie, misure e costi. Tra le caratteristiche principali che differenziano le varie tipologie di telecamere troviamo sicuramente la fonte di alimentazione e la modalità di connessione a internet. Quasi tutte le telecamere funzionano se alimentate da corrente elettrica e devono, perciò, essere posizionate vicino ad una presa (fate perciò attenzione alla lunghezza del cavo).

Per quanto riguarda la connessione ad internet, la maggior parte degli apparecchi si connette direttamente alla vostra rete wireless; altri, invece, hanno bisogno di un collegamento diretto all’Ethernet – in questo caso, conviene scegliere un modello dotato di un unico cavo che funzioni sia per l’alimentazione che per il collegamento internet.

Altri dettagli che fanno la differenza tra diverse videocamere sono il raggio d’azione, i sensori e la qualità delle immagini. I modelli più avanzati sono senza dubbio quelli robotizzati o i Fisheye che sono in grado di muoversi e ruotare per offrirvi un’inquadratura di 360 gradi della stanza dove sono installate.

In alternativa, i modelli statici rappresentano un’opzione più economica vi garantiscono un monitoraggio costante di una precisa porzione di stanza o giardino – state pur sicuri che nulla li passerà inosservato. Per quanto riguarda i sensori, la registrazione viene generalmente attivata da sensori di movimento che rilevano ogni minima presenza e che, se la telecamera ip è dotata della funzione infrarossi, funzionano anche al buio.

Infine, i modelli in HD offrono una migliore definizione delle immagini. Una buona qualità della registrazione dipende anche dall’ottica della telecamera (da cui dipende una buona visione notturna) e dai frame per secondo (più alto è il valore più nitida sarà l’immagine). Per di più, i modelli più avanzati sono dotati di audio bidirezionale che vi permette di ascoltare quello che sta succedendo nell’area inquadrata e, allo stesso tempo, di comunicare tramite un microfono.

Una registrazione è per sempre?

Chiaramente, un pensiero deve andare alla modalità di archiviazione delle immagini registrate se non volete perdere tutte le informazioni filmate. Generalmente, al momento dell’acquisto viene fornito anche un particolare software che deve essere installato nel computer da cui monitorerete le immagini della videocamera che vi permetterà di registrare e archiviare automaticamente tutti i filmati.

In alternativa, alcune videocamere sono dotate di una memory card su cui verranno archiviate tutte le immagini senza il bisogno di installare programmi o passare per altri dispositivi quali computer o tablet.

Il boom degli essiccatori

Un elettrodomestico di cui si sente spessissimo parlare ultimamente ma che potreste non conoscere a fondo è l’essiccatore. Il processo di essicazione è uno dei metodi più antichi ed efficaci utilizzati per conservare i cibi e può essere effettuato tramite l’azione della luce solare o in forno.

Tuttavia, oggigiorno nessuno ha il tempo e la voglia di lasciare gli alimenti esposti al sole (che tra l’altro ne riduce le proprietà nutritive) per un periodo prolungato o di utilizzare il forno (scomodo soprattutto per il calore che emana d’estate e per i costi elevati). Perciò, se siete interessati a questo metodo di conservazione dei cibi, un essiccatore non può mancare nelle vostre cucine e vedrete che presto non potrete più farne a meno.

Cos’è e a cosa serve l’essicazione?

Il processo di essicazione permette di far evaporare l’acqua contenuta negli alimenti tramite la scissione delle componenti liquide da quelle solide. In questo modo, permette la conservazione degli alimenti anche per anni. Inoltre, elimina la possibilità che sui vostri cibi si possano formare muffe o che possano venire attaccati e rovinati dai batteri.

I vantaggi, però, non finiscono qui. L’essicazione non solo non intacca le vitamine e i sali minerali contenuti negli alimenti, ma ne amplifica anche gli aromi, rendendoli più gustosi e nutrienti. Un buon essiccatore professionale, perciò, vi permetterà (a poco prezzo) di essiccare e quindi conservare per lunghissimi periodi qualsiasi tipo di alimento.

Infatti, potete utilizzarlo per frutta, verdura, legumi, cereali, carne e pesce. I prodotti essiccati potranno poi essere riammorbiditi semplicemente bagnandoli con dell’acqua o possono essere utilizzati e consumati da essiccati. Per esempio, la frutta secca può essere una gustosa aggiunta alle vostre colazioni abbinata a yogurt, cereali e frutta fresca.

Altri vantaggi?

Come potete immaginare, essiccare la frutta può avere dei risvolti positivi sia per la vostra salute che per le vostre tasche. Da un punto di vista economico, essiccare significa non dover acquistare prodotti fuori stagione (notoriamente molto più costosi).

Per esempio, se siete amanti della frutta, sapete bene che i prodotti di stagione sono reperibili a poco prezzo: potete, perciò, acquistarne in grandi quantità e creare la vostra dispensa personale da utilizzare quando, per esempio, in pieno inverno vi verrà voglia di frutta estiva. Da un punto di vista della salute, invece, essiccare i vostri cibi vi permetterà di avere sempre il controllo della materia prima.

In questo modo non avrete bisogno di ricorrere a snack o prodotti confezionati quando avrete poco tempo e voglia di cucinare. Inoltre, dopo una giornata di lavoro piena, non sempre si ha il tempo di andare a fare la spesa; ed è proprio in queste occasioni che avere una scorta di cibi essiccati e sempre pronti all’uso è comodo, sicuro, e salutare.

Con le barre portatutto non dovrete rinunciare a nulla

A chi non è capitato di partire per le vacanze e accorgersi di aver caricato troppo la macchina e di non riuscire ad infilare in bagagliaio o nei sedili posteriori tutto lo stretto necessario per una vacanza come si deve?

Ogni tanto in autostrada vediamo passare accanto a noi automobili cosi piene che i passeggeri all’interno sono ridotti in posizioni estremamente scomode e fastidiose e i bagagli sono incastrati talmente bene da rendere impossibile qualsiasi movimento, spostamento o frenata brusca.

La soluzione ideale quando si verificano queste circostanze è l’utilizzo delle barre portatutto: delle traverse che si possono comodamente applicare al tetto di qualsiasi auto e che vi permetteranno di distribuire il carico e l’ingombro al di fuori dell’abitacolo.

Cosa si può caricare sulle barre portatutto?

Come suggerisce il nome, le barre portatutto possono trasportare praticamente qualsiasi cosa. I bagagli più classici da caricare sul tetto dell’automobile sono valigie, borse o travel box – bauli che si chiudono con delle serrature e all’interno dei quali potrete stipare tutti i vostri bagagli.

Alle barre portatutto potete anche dei portabici o porta canoe, molto utili e pratici per le vacanze. Tuttavia, assicuratevi di rispettare le normative inerenti al trasporto di ingombri e carichi sul tetto del veicolo.

Generalmente, non è permesso trasportare nulla che ecceda la larghezza dell’auto, mentre il carico può superare del 30% la lunghezza del veicolo – in questo caso, però, deve essere opportunamente segnalato con gli appositi pannelli. Esistono regole anche per quanto riguarda il peso del carico sul tettuccio: l’ammontare complessivo del carico esterno non deve, in linea di massima, superare i 75 chili.

Sono sicure?

Le barre portatutto universali sono estremamente sicure ed affidabili, possono essere agganciate al tetto dell’automobile grazie ai punti di fissaggio che sono generalmente già presenti sull’auto e hanno ancoraggi personalizzati per ogni modello di macchina.

Ogni modello di automobile può avere delle regole precise per quanto riguarda il peso del carico che può sopportare, il consiglio è di non eccederlo per non rischiare di danneggiare il veicolo e di perdere la copertura assicurativa. Per quanto riguarda la sicurezza dei bagagli, invece, i travel box, le bici e le borse possono essere fissati con delle cinghie apposite che vi garantiranno una tenuta totale. Se siete degli esperti di nodi, potete utilizzare anche delle classiche corde per fissare i vostri averi.

Infine, gli elastici che potete trovare molto facilmente in commercio non sempre sono la soluzione più sicura: rischiano di perdere di tensione e di non essere stabili ed affidabili in caso di frenata brusca. Il fissaggio del carico sul tetto dell’auto non è da sottovalutare sia per non rischiare di perdere i vostri bagagli in giro, sia per una questione di sicurezza vostra e degli altri automobilisti.

A spasso in triciclo

Imparare ad utilizzare il triciclo è uno step molto importante nella crescita di ogni bambino: lo aiuta a migliorare la coordinazione, ad alzare la soglia di attenzione, sviluppa l’orientamento ed è un buon esercizio sia per la mente che per il corpo.

Inoltre, imparare ad utilizzare un triciclo, aiuterà il vostro bimbo quando dovrà imparare ad andare in bicicletta con e senza rotelle – sarà infatti già familiare con il movimento della pedalata e con l’equilibrio necessario per mantenere la stabilità e il controllo.

Ad ognuno il suo

Chiaramente, non esiste una sola tipologia di triciclo. I bambini crescono molto velocemente e hanno sempre bisogno di giochi e attrezzature adatte ai loro cambiamenti e progressi motori e psicologici. Tendenzialmente, un triciclo tradizionale risulta adatto per bambini con un’età superiore ai 18-24 mesi, quando sono già tranquillamente in grado di camminare e di distinguere le informazioni a cui vengono esposti.

Per i bimbi più piccoli, esistono modelli di triciclo non a pedali, dotati di un bastone con cui voi genitori o parenti potrete guidarlo in giro. Questa tipologia di triciclo è dotata anche di sostegni e maniglie che aiuteranno vostro figlio a mantenere l’equilibrio mentre viene scarrozzato in giro.

Un classico di questi modelli è che il bambino, una volta che si farà più grande, inizierà ad appoggiare i piedi a terra e spingersi e muoversi da solo, risparmiandovi la fatica e lasciando lui libero di divertirsi e sfogarsi.

I tricicli più tradizionali, invece, sono costituiti da una ruota più grande davanti e da due più piccole dietro. I modelli migliori sono dotati di manubrio e sella regolabili in modo da potersi adattare alla crescita del vostro bambino senza che dobbiate comprare un nuovo gioco ogni stagione.

Accessori, sì o no?

In commercio esistono moltissimi modelli di triciclo, alcuni semplici e lineari, altri dotati di mille lucine, clacson, pulsanti da schiacciare per far partire la musica e chi più ne ha più ne metta. Per quanto riguarda la funzionalità di questi accessori esistono pareri contrastanti.

Da un lato c’è chi apprezza l’innovazione e i gadget simpatici che possono rendere il gioco ancora più divertente, dall’altro c’è chi si preoccupa della sicurezza dei bambini e predilige i modelli più semplici per paura che luci e suoni possano distrarre il bambino dalla guida, facendolo cosi cadere o andare a sbattere contro possibili ostacoli.

Sicuramente, la scelta degli accessori dovrebbe dipendere dalle circostanze in cui prevedete che il vostro bimbo utilizzerà il triciclo. Il consiglio è di far giocare i bambini in un luogo sicuro e di monitorare costantemente le loro azioni e i loro spostamenti. Se saprete essere abbastanza attenti, non c’è motivo per cui qualche accessorio colorato possa mettere in pericolo la sicurezza dei vostri figli.

Cosa sapere prima di utilizzare una motosega

La motosega è un attrezzo di dimensioni ridotte ma estremamente potente, il cui design è stato rielaborato e modernizzato nel corso degli anni fino all’ottenimento di un apparecchio pratico e maneggevole che sta sostituendo attrezzature più tradizionali nei lavori di giardinaggio, potatura e, soprattutto, nel taglio della legna e dei tronchi.

La sicurezza prima di tutto

Pur essendo un attrezzo che si può tranquillamente acquistare senza essere provvisti di licenze particolari, la motosega può essere piuttosto pericolosa se non si e in grado di padroneggiarla e maneggiarla con attenzione. Il modo migliore per accertarsi di farne un utilizzo corretto e sicuro è conoscere a fondo le varie componenti dell’attrezzo e il loro funzionamento.

Come suggerisce il nome, la motosega è costituita principalmente da due parti: una sega ed un motore. Il motore è generalmente a scoppio e a due tempi ed è costituito da due serbatoi distinti. Uno dovrà essere riempito con la benzina necessaria per azionare il motore, mentre l’altro, altrettanto importante, conterrà l’olio necessario per il miscelamento del carburante e per la continua lubrificazione della lama.

Dimenticare di inserire l’olio può essere estremamente ed irreparabilmente dannoso per il motore: per questo motivo, i due serbatoi sono ideati e realizzati in maniera che quello contenente il carburante si svuoti prima che l’olio venga esaurito – in questo modo non si corre il rischio di continuare ad utilizzare l’attrezzo senza olio, danneggiando il motore e surriscaldando la lama.

Altri elementi importanti della motosega sono la barra di guida, l’impugnatura e il dispositivo di sicurezza. La barra di guida è il solco dove poggia la catena rotante con cui si effettua il taglio: ci permette di verificare che la lama abbia la giusta tensione prima di iniziare a tagliare. Le impugnature, invece, sono due (una per ogni mano): la più importante è sicuramente quella posteriore, alla cui base sono posizionati la leva del gas e i bottoni di accensione e spegnimento.

Infine, il dispositivo di sicurezza è generalmente costituito da una placca di plastica posizionata vicino all’impugnatura anteriore. In caso di emergenza, sarà sufficiente spingerlo in avanti e farlo “clickare” e la lama si fermerà immediatamente.

Come assicurarsi un buon risultato?

Un buon risultato dipende dalla vostra abilità ma anche dalla specificità e qualità dell’attrezzo. Infatti, ad ogni tipo di lavoro corrisponde una tipologia particolare di motosega. Per esempio, per i lavori di giardinaggio sono più indicati attrezzi pratici, maneggevoli e non eccessivamente potenti.

Al contrario, un uso massiccio e continuato per lavori agricoli e forestali richiede una motosega di cilindrata e potenza superiori. Queste caratteristiche porteranno l’attrezzo ad avere un peso superiore (anche fino a 10 kg), ma vi permetteranno di tagliare e sezionare facilmente anche i tronchi più grossi e resistenti.

Risparmiare con le batterie ricaricabili

A chiunque sarà capitato di ritrovarsi con un dispositivo con le batterie scariche proprio quando più vi serve. La soluzione più immediata e semplice è di rimpiazzare le pile scariche con quelle di un altro dispositivo compatibile che avete in casa o a portata di mano.

Il risultato, tuttavia, è un accumulo di batterie scariche o semi-scariche e una gran confusione tra vari dispositivi e pile. Se vi passa di mente di uscire ad acquistare delle batterie nuove, resterete con uno dei dispositivi o vuoto o scarico e, perciò, inutilizzabile. Tutto questo, può facilmente essere evitato grazie alle batterie ricaricabili.

Convengono davvero?

Le batterie ricaricabili hanno, chiaramente, un costo più elevato rispetto alle pile normali, e devono essere accompagnate da un caricatore. Sommando il costo di queste particolari pile a quello del caricatore, conviene davvero procedere all’acquisto?

Premesso che chiaramente dipende dall’uso che si fa delle batterie e dal numero di pile che si consuma in generale, ci sono vari motivi per cui le batterie ricaricabili rappresentano un investimento migliore rispetto alle normali pile. Innanzitutto, la durata.

Anche tra pile ricaricabili ci sono differenze per quanto riguarda i cicli di ricarica che possono sopportare e la durata di una carica completa. Per di più, acquistare un caricatore che non si adatti a varie forme e grandezze di pile è uno spreco di soldi. Perciò, si può concludere che le migliori batterie ricaricabili possono essere ricaricate per un numero di volte relativamente alto e, allo stesso modo, i migliori caricatori devono permettervi di caricare diversi modelli di pile (almeno i tipi più comuni presenti sul mercato e in tutte le case).

Se pile e caricatori rispettano queste caratteristiche, allora l’investimento è azzeccato. Vi permette, infatti, di risparmiare i soldi necessari ad acquistare continuamente batterie nuove, e vi risparmia la fatica e la confusione di scambiare batterie cariche e scariche tra diversi dispositivi.

Varie tipologie

Sul mercato, troverete una vastissima quantità di batterie ricaricabili, dalle più comuni AA, ai modelli mini e stilo. Potete scegliere di cambiare tutte le batterie in una volta sola e sostituirle con i modelli ricaricabili o potete procedere alla sostituzione un po’ alla volta, mano a mano che le pile già in vostro possesso inizieranno a scaricarsi.

Se in un telecomando o in un qualsiasi dispositivo avete due pile ed una si scarica mentre l’altra è ancora funzionante, potete tranquillamente sostituire la batteria scarica con una ricaricabile e lasciare l’altra (ancora in funzione) lì dov’era. Infatti, non esistono problemi di incompatibilità tra modelli ricaricabili e non.

L’unica differenza è la durata. Ma ciò non significa che se volete passare alla tipologia ricaricabile dovete immediatamente liberarvi di tutte le pile normali che avete acquistato negli anni. Potete sostituirle man mano che si scaricano senza alcuna fretta.