Fano, 3 aprile 2012 - Saranno ore risolutive quelle di oggi per la tassa di soggiorno. La protesta degli albergatori e degli operatori turistici che doveva iniziare ieri pomeriggio è stata "rimandata, ma non annullata, perché nel fine settimana ci sono stati confronti positivi con l’Amministrazione, proseguiti anche ieri mattina, e nelle prossime ore dovrebbe esserci un incontro per il quale siamo molto ottimisti", è quanto affermato da Amerigo Varotti, direttore provinciale di Confcommercio.

Sembrerebbe che questo ottimismo trovi fondamento nella possibilità che l’applicazione dell’odiata tassa di soggiorno venga rinviata al prossimo anno, decisione che verrà presa nel corso della Giunta di questo pomeriggio. Luciano Cecchini, presidente degli alberghi consorziati, cerca di non sbilanciarsi: "E’ una situazione molto delicata, una parola di troppo e potrebbe saltare tutto. Visto che abbiamo trovato un margine di confronto è bene difenderlo, ma una cosa è indubbia: in un momento di forte crisi come quello che stiamo vivendo, rimuovere la tassa di soggiorno farà cambiare idea a molta gente che invece di andarsene altrove deciderà di restare o tornare a Fano per le vacanze, ed è bene ricordare che il target degli impianti turistici della città sono le famiglie. Sono proprio queste che ci stanno tempestando di chiamate per avere dei preventivi, e potergli dire che il loro soggiorno costerà meno non potrà che farci bene, potremmo riprendere fiato e cercare di recuperare un po’ di positività".


E’ indubbio che qualcosa di grosso sia in ballo, perché la protesta che doveva coinvolgere buona parte dei Comuni della costa adriatica è stata sospesa non solo a Fano ma anche a Pesaro e Gabicce dove sono in corso trattative analoghe. A far cambiare idea agli imprenditori turistici ci ha pensato anche una direttiva dell’Anci, l’associazione dei Comuni, con la quale si invitano gli imprenditori turistici a portare avanti a tutti i costi il confronto politico preferendolo alla levata di scudi.

"Abbiamo deciso di esperire tutti i canali diplomatici possibili prima di avviare la protesta — ha spiegato Amerigo Varotti — il nostro obiettivo resta quello di ragionare coi sindaci invece che dichiarargli guerra e in questi giorni abbiamo trovato la stessa disponibilità dall’altra parte, ecco perché abbiamo fatto marcia indietro. Con questo non vogliamo negare la validità delle proteste, visto e considerato il successo che ha avuto quella che abbiamo fatto a Pesaro lo scorso gennaio, per questo ci riserviamo di rinviare le agitazioni a mercoledì o giovedì se le nostre speranze non dovessero trovare una concretizzazione". L’Amministrazione fanese è ben consapevole a cosa andrà incontro se l’applicazione della tassa dovesse effettivamente entrare in vigore l’anno prossimo: significherebbe 500mila euro di entrate in meno a Bilancio. Per questo già si vocifera che l’assessorato al Turismo dovrà auto-infliggersi pesanti tagli e la stessa cosa potrebbe interessare anche altri assessorati.
 

 

di Claudia Moschi