Arezzo 8 giugno 2012 - La notte di Adriano Nicchi è arrivata. Ma è stata più sofferta delle previsioni della vigilia. Alla fine due giudici per lui e uno per lo sfidante Francesco Di Fiore. Il ring dello stadio Lungobisenzioi Prato sorride ancora al campione italiano dei superwelters, ma per un'inezia.

In realtà, per i due i giudici che lo hanno visto in testa è stata una vittoria piuttosto netta, di quattro punti (97-93), ma non va dimenticato che il terzo giudice ha assegnato invece il successo allo sfidante pratese (96-94). Come a dire che mai Nicchi aveva affrontato una difesa così sofferta. Ed in realtà, dei match affrontati da campione, e anche di quello in cui conquistò il titolo a Castiglion Fiorentino, proprio contro Di Fiore, questo è stato sicuramente il più sofferto.

Se non altro per la ferita all'arcata che ha condizionato l'aretino nella parte finale dell'incontro (l'arbitro ha anche sospeso le ostilità per qualche secondo) e che gli è costato probabilmente la penultima ripresa. Lì Nicchi ha rischiato davvero il tracollo, ma ha saputo riprendersi nell'ultimo round, facendo prevalere la sua maggiore cifra tecnica sulla furia agonistica dell'avversario.

E' stato un po' il tema di tutto l'incontro, Nicchi in difesa, forte della tecnica che lo contraddistingue, Di Fiore alla baionetta per tentare di compensare con la veemenza l'inferiorità dal punto di vista della capacità pugilistica. Lo sfidante non ha lesinato neppure qualche colpo basso, come la gomitata che a due riprese dalla fine ha aperto l'arcata di Nicchi. Ci sono state anche un paio di testate e qualche colpo alla nuca sul quale è subito arrivato il richiamo dell'arbitro.

Va dato merito a Di Fiore di aver comunque tenuto il match in equilibrio per tutte e dieci le riprese, soprattutto nelle prime cinque, quelle in cui il pratese, ancora fresco atleticamente, è andato all'assalto, sia pure esponendosi ai colpi di incontro del campione. Poi gli ultimi tre round, non i più belli dal punto di vista tecnico, ma sicuramente i più drammatici, con i pugili consapevoli di giocarsi il titolo allo sprint.

Alla fine, quando l'arbitro ferma l'incontro, sia Nicchi che Di Fiore esultano. Sono entrambi convinti di aver vinto. Il pubblico preme ovviamente per il pugile di caso, ma i giudici non si fanno condizionare e assegnano la vittoria all'aretino. Nitida nel punteggio, ma con una giuria spaccata che dà la dimensione di come l'incontro sia sempre stato sul filo.

Nel dopo-match c'è anche spazio per una polemica intervista di Nicchi che se la prende con il telecronista di SportItalia Franco Ligas e anche con il pubblico che sta contestando il verdetto. Ligas parla di giudici troppo generosi nei punteggi, il campione gli chiede che match abbia visto: "Non ho rubato niente", assicura anche rivolto al pubblico in subbuglio. Va bene anche così. Non è stata una notte magica, come si poteva sperare alla vigilia, ma è stata comunque una notte vincente. Basta, anche in vista dei prossimi traguardi di Nicchi.

Adesso Adriano vuol tentare l'avventura europea, cercando nuovi stimoli. Magari passando prima per il titolo della Comunità Europea con la speranza poi di lottare per il campionato europeo vero e proprio.