Antiossidante

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Modello space-filling del metabolita antiossidante glutatione. La sfera gialla rappresenta l'atomo di zolfo redox-attivo che è causa dell'attività antiossidante, mentre le sfere rosse, blu, bianche e grigio scuro rappresentano rispettivamente ossigeno, azoto, idrogeno e atomi di carbonio.

Gli antiossidanti sono sostanze chimiche (molecole, ioni, radicali) o agenti fisici che rallentano o prevengono l'ossidazione di altre sostanze. L'ossidazione è una reazione chimica che trasferisce elettroni da una sostanza ad un ossidante.

Le reazioni di ossidazione possono produrre radicali liberi, responsabili dell'avvio di una reazione a catena che danneggia le cellule; gli antiossidanti terminano queste reazioni a catena intervenendo sui radicali intermedi ed inibendo altre reazioni di ossidazione facendo ossidare se stessi. Come risultato, gli antiossidanti sono definiti chimicamente agenti riducenti - come tioli o polifenoli - in quanto le reazioni chimiche coinvolte sono di ossidoriduzione.

Anche se le reazioni di ossidazione sono fondamentali per la vita, possono essere altrettanto dannose; perciò, piante ed animali mantengono complessi sistemi di molteplici tipi di antiossidanti, come glutatione, vitamina C e vitamina E, così come enzimi quali catalasi, superossido dismutasi e varie perossidasi. Livelli troppo bassi di antiossidanti o di inibizione degli enzimi antiossidanti causano stress ossidativo e possono danneggiare o uccidere le cellule.

Così come lo stress ossidativo potrebbe essere la causa di molte malattie umane, così l'uso degli antiossidanti in farmacologia è stato intensamente studiato, in particolare nei trattamenti dell'ictus e delle malattie neurodegenerative; ma non si sa se lo stress ossidativo sia la causa o la conseguenza di queste malattie. Gli antiossidanti sono largamente usati come ingredienti negli integratori alimentari con la speranza di mantenere il benessere fisico e prevenire malattie come cancro e cardiopatie coronariche. Anche se alcuni studi hanno suggerito che l'integrazione di antiossidanti ha benefici sulla salute, molti altri studi di ricerca medica non hanno rilevato alcun beneficio per le formulazioni testate, mentre un eccesso di integrazione può risultare dannoso.[1] In aggiunta a questi usi in medicina, gli antiossidanti hanno molti usi industriali, ad esempio come conservanti in cibo e cosmetici e nella prevenzione della degradazione di gomma e benzina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il termine antiossidante (anche "antiossigeno") fu originariamente usato per riferirsi specificatamente ad un composto chimico che preveniva il consumo di ossigeno. Alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo furono dedicati vasti studi all'uso di antiossidanti in importanti processi industriali, come la prevenzione della corrosione dei metalli, la vulcanizzazione della gomma e la polimerizzazione dei carburanti nel fouling dei motori a combustione interna.[2]

Le recenti ricerche sul ruolo degli antiossidanti in biologia si concentrano sul loro uso nella prevenzione dell'ossidazione dei grassi insaturi, che è la causa della rancidificazione.[3] L'attività antiossidante può essere misurata semplicemente posizionando il grasso in un contenitore chiuso in presenza di O2 e misurando la quantità di O2 consumato. Fu però l'identificazione delle vitamine A, C ed E come antiossidanti che ha rivoluzionato il campo di studi ed ha portato alla consapevolezza dell'importanza degli antiossidanti nella biochimica degli organismi viventi.[4][5]

Il possibile meccanismo di azione degli antiossidanti fu esplorato per la prima volta quando venne individuato che una sostanza con attività anti-ossidativa è anche una sostanza che si ossida rapidamente.[6] Le ricerche su come la vitamina E prevenisse il processo di perossidazione lipidica condusse all'identificazione degli antiossidanti come agenti riducenti che prevenivano le reazioni ossidative, spesso cercando specie reattive dell'ossigeno prima che potessero danneggiare le cellule.[7]

La sfida ossidativa in biologia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stress ossidativo.
Struttura dell'antiossidante acido ascorbico (vitamina C)

Un paradosso nel metabolismo è che mentre la maggior parte degli organismi complessi richiede O2 per la sua esistenza, quest'ultima è una molecola altamente reattiva che danneggia gli organismi viventi producendo specie reattive dell'ossigeno.[8] Di conseguenza, gli organismi contengono una complessa rete di metaboliti ed enzimi che lavorano sinergicamente per prevenire il danno ossidativo a componenti cellulari come DNA, proteine e lipidi.[9][10] In generale, i sistemi antiossidanti o prevengono la formazione di queste specie ossidanti o le rimuovono prima che possano danneggiare i componenti vitali delle cellule.[8][9]

Le specie reattive dell'ossigeno prodotte nelle cellule includono perossido di idrogeno (H2O2), acido ipocloroso (HClO) e radicali liberi come il radicale idrossile (OH•) e l'anione superossido (O2).[11] Il radicale idrossile è particolarmente instabile e reagisce rapidamente e non selettivamente con la maggior parte delle molecole biologiche. Questa specie è prodotta da perossido di idrogeno nelle reazioni redox catalizzate da metalli come la reazione di Fenton.[12] Questi ossidanti possono danneggiare le cellule iniziando reazioni chimiche a catena come la perossidazione lipidica, oppure ossidando il DNA o le proteine.[9] Un danneggiamento del DNA può causare mutazioni genetiche e cancro se non riparato da meccanismi di riparazione del DNA,[13][14] mentre danni alle proteine causano inibizione enzimatica, denaturazione e degradazione delle proteine.[15]

L'uso di O2 come parte del processo di generazione dell'energia metabolica produce specie reattive all'ossigeno.[16] In questo processo, l'anione superossido è prodotto in diversi stadi nella catena di trasporto degli elettroni.[17] Particolarmente importante è la riduzione del coenzima Q in complesso III, poiché si forma come intermedio un radicale altamente reattivo (Q•); questo intermedio instabile può portare ad una "fuoriuscita" di elettroni quando gli elettroni saltano direttamente sulla molecola di O2 e formano l'anione superossido, anziché muoversi lungo la serie di reazioni sotto controllo della catena di trasporto degli elettroni.[18] In reazioni simili che avvengono nelle piante, le specie reattive dell'ossigeno sono prodotte anche durante la fotosintesi clorofilliana in condizioni di luce intensa.[19] Questo effetto è parzialmente compensato dal coinvolgimento di carotenoidi nella fotoinibizione, che comporta la reazione di questi antiossidanti con forme sovraridotte dei centri di reazione fotosintetica e quindi prevenendo la produzione di superossido.[20][21]

Evoluzione degli antiossidanti[22][modifica | modifica wikitesto]

L'ossigeno è un potente ossidante il cui accumulo nell'atmosfera terrestre è risultato dallo sviluppo della fotosintesi, iniziata più di 3 miliardi di anni fa, nei cianobatteri (alghe verdi-blu), che sono stati i primi organismi fotosintetici a produrre notevoli quantità di ossigeno e radicali liberi. Le alghe marine hanno accumulato, come primi antiossidanti, minerali inorganici come rubidio, vanadio, zinco, ferro, rame, molibdeno, selenio e iodio[23], che sono oligoelementi essenziali di metallo-enzimi redox. Circa 500-300 milioni di anni fa, i vegetali fotosintetici ossigeno-produttori e gli animali marini hanno iniziato, per la prima volta, a spostarsi dal mare ai fiumi e poi all'ambiente terrestre. Pertanto la carenza dei loro primitivi antiossidanti marini ha rappresentato una sfida per l'evoluzione della vita sulla terra[24]. Per difesa, i vegetali terrestri hanno lentamente iniziato a produrre nuovi antiossidanti "endogeni" come acido ascorbico, retinoidi, tocoferoli ecc. ed alcuni enzimi, ed anche, circa 200-50 milioni di anni fa, polifenoli, carotenoidi, flavonoidi, ecc., in frutti e fiori di piante angiosperme. Alcuni di questi sono diventati "vitamine" essenziali, nella dieta degli animali terrestri (vitamine C, A, E, ecc.).

Metaboliti[modifica | modifica wikitesto]

Visione d'insieme[modifica | modifica wikitesto]

Gli antiossidanti sono classificati in due grandi divisioni, a seconda che siano solubili in acqua (idrofili) o nei lipidi (idrofobi). In generale, gli antiossidanti idrosolubili reagiscono con gli ossidanti nel citoplasma cellulare e nel plasma, mentre quelli liposolubili proteggono le membrane cellulari dalla perossidazione lipidica.[9] Questi composti possono essere sintetizzati dal corpo umano o ottenuti dalla dieta.[10] I differenti antiossidanti sono presenti nei fluidi e nei tessuti corporei in un ampio intervallo di contrazioni, come glutatione e ubichinone presenti per la maggior parte nelle cellule, mentre altri come l'acido urico sono uniformemente distribuiti attraverso il corpo (vedi tabella più sotto).

L'importanza relativa e le interazioni tra questi differenti antiossidanti è un ambito complesso, con i vari metaboliti e sistemi enzimatici che hanno effetti sinergici e interdipendenti fra di loro.[25][26] L'azione di un ossidante può dipendere dalla corretta funzione degli altri membri del sistema antiossidante.[10] La quantità di protezione fornita da un antiossidante dipende quindi dalla sua concentrazione, dalla sua reattività verso la particolare specie reattiva dell'ossigeno considerata e lo stato degli antiossidanti con cui interagisce.[10]

Alcuni composti contribuiscono alla difesa fornita dagli antiossidanti chelando i metalli di transizione prevenendo così l'effetto catalitico che questi forniscono nella produzione dei radicali liberi nella cellula. Particolarmente importante è l'abilità di sequestrare il ferro, funzionale alle proteine adibite al trasporto del ferro nell'organismo (iron-binding proteins) quali transferrina e ferritina.[27] Selenio e zinco sono comunemente considerati nutrienti antiossidanti, ma questi elementi chimici non hanno un'azione antiossidante di per sé ma sono invece necessari per l'attività antiossidante di alcuni enzimi. Invece lo Iodio, come ioduro (I-), ha dimostrato una primitiva azione antiossidante diretta.[23][28][29]

Antiossidante metabolita Solubilità Concentrazione in siero umano (μM)[30] Concentrazione nel tessuto del fegato (μmol/kg)
Acido ascorbico (vitamina C) Acqua 50 - 60[31] 260 (umano)[32]
Glutatione Acqua 325 - 650[33] 6.400 (umano)[32]
Acido lipoico Acqua 0.1 - 0.7[34] 4 - 5 (ratto)[35]
Acido urico Acqua 200 - 400[36] 1.600 (umano)[32]
Caroteni Lipidi β-carotene: 0.5 - 1[37]

retinolo (vitamina A): 1 - 3[38]

5 (umano, carotenoidi totali)[39]
α-tocoferolo (vitamina E) Lipidi 10 - 40[38] 50 (umano)[32]
Ubichinolo (coenzima Q) Lipidi 5[40] 200 (umano)[41]

Acido ascorbico[modifica | modifica wikitesto]

L'acido ascorbico o "vitamina C" è un monosaccaride antiossidante che si trova sia negli animali che nelle piante. Negli umani non può essere sintetizzato tal quale e deve essere introdotto con la dieta.[42] Molti altri animali sono in grado di produrre questo composto nei loro corpi e non ne hanno bisogno nella loro dieta.[43] Nelle cellule, viene mantenuto nella sua forma ridotta per reazione con glutatione, che può essere catalizzata da disolfuro isomerasi e glutaredossine.[44][45] L'acido ascorbico è un agente riducente e può ridurre e di conseguenza neutralizzare le specie reattive dell'ossigeno come il perossido di idrogeno.[46] In aggiunta ai suoi effetti antiossidanti, l'acido ascorbico è un substrato per l'enzima antiossidante ascorbato perossidasi, una funzione particolarmente importante nella resistenza alla tensione delle piante.[47]

Glutatione[modifica | modifica wikitesto]

Il meccanismo dei radicali liberi della perossidazione lipidica

Il glutatione è un peptide contenente cisteina che si trova in molte forme di vita aerobiche.[48] Essendo sintetizzato nelle cellule dai suoi costituenti, gli amminoacidi, non è richiesto nella dieta.[49] Il glutatione mantiene le sue proprietà antiossidanti finché il gruppo tiolo presente nella cisteina è un agente riducente e può essere ossidato e ridotto in maniera reversibile. Nelle cellule, il glutatione viene mantenuto in forma ridotta dall'enzima glutatione riduttasi e a sua volta riduce altri metaboliti e sistemi enzimatici reagendo direttamente con gli ossidanti.[44] Per la sua alta concentrazione e per il ruolo centrale nel mantenere la cellula allo stato redox, il glutatione è uno dei più importanti antiossidanti cellulari, nonché uno dei più potenti.[48]

Melatonina[modifica | modifica wikitesto]

La melatonina è un forte antiossidante che può facilmente attraversare le membrane cellulari e la barriera emato-encefalica.[50] A differenza di altri antiossidanti, la melatonina non percorre un ciclo redox, che è l'abilità di una molecola di essere soggetta a ripetute riduzioni e ossidazioni. Il ciclo redox può consentire agli altri antiossidanti (come la vitamina C) di agire come pro-ossidanti e promuovere la formazione di radicali liberi. La melatonina, una volta ossidata, non può più essere ridotta al suo stato precedente perché forma numerosi prodotti finali stabili una volta reagito con i radicali liberi. Quindi, viene definito un antiossidante terminale (o suicida).[51]

Tocoferoli e tocotrienoli (vitamina E)[modifica | modifica wikitesto]

La vitamina E è il nome collettivo di un set di otto tocoferoli e tocotrienoli relazionati fra loro, che sono vitamine antiossidanti liposolubili.[52] Di queste, l'α-tocoferolo è stata quella più studiata, data la sua elevata biodisponibilità nel corpo, che preferenzialmente assorbe e metabolizza questa forma.[53] La forma α-tocoferolo è il più importante antiossidante liposolubile e protegge le membrane cellulari dall'ossidazione reagendo con i radicali lipidici prodotti nella reazione a catena della perossidazione lipidica.[52] Rimuove i radicali liberi intermedi e impedisce la continuazione della reazione di propagazione. I radicali ossidati di α-tocoferossile prodotti in questo processo possono essere riportati alla forma ridotta attiva per riduzione con ascorbato, retinolo o ubichinone.[54] Le funzioni delle altre forme della vitamina E sono state meno studiate, anche se l'γ-tocoferolo è un nucleofilo che può reagire con elettrofili mutageni,[53] e i tocotrienoli possono avere un ruolo specifico nella neuroprotezione.[55]

Attività pro-ossidante[modifica | modifica wikitesto]

Gli antiossidanti che sono riducenti possono anche agire come pro-ossidanti. Ad esempio, la vitamina C ha un'attività antiossidante quando riduce sostanze ossidanti come il perossido di idrogeno,[56] ma può anche ridurre ioni metallici che portano alla generazione di radicali liberi attraverso la reazione di Fenton.[57][58]

2 Fe3+ + ascorbato → 2 Fe2+ + deidroascorbato
2 Fe2+ + 2 H2O2 → 2 Fe3+ + 2 OH• + 2 OH

L'importanza relativa delle attività antiossidanti e proossidanti degli antiossidanti sono un'area di ricerca attuale, ma la vitamina C, per esempio, sembra avere perlopiù un'attività antiossidante nel corpo.[57][59] Comunque, sono disponibili ancora meno informazioni per gli altri antiossidanti presenti nella dieta, come polifenoli antiossidanti,[60] zinco[61] e vitamina E.[62]

Sistemi enzimatici[modifica | modifica wikitesto]

Ciclo metabolico enzimatico per la detossificazione di specie reattive dell'ossigeno

Visione d'insieme[modifica | modifica wikitesto]

Così come avviene per i composti chimici antiossidanti anche le cellule sono protette contro lo stress ossidativo, grazie ad una rete interattiva di enzimi antiossidanti.[8][9] Qui, il superossido rilasciato dai processi come la fosforilazione ossidativa è dapprima convertito a perossido di idrogeno e successivamente ridotto ad acqua. Questa via metabolica di detossificazione è il risultato dell'azione di più enzimi, con le superossido dismutasi che catalizzano il primo stadio e poi catalasi e varie perossidasi che rimuovono il perossido di idrogeno. Come per i metaboliti antiossidanti, i contributi di questi enzimi sono difficilmente separabili gli uni dagli altri, ma la generazione di topi transgenici con un solo enzima antiossidante può essere informativa.[63]

Superossido dismutasi, catalasi e perossiredossine[modifica | modifica wikitesto]

Le superossido dismutasi (SOD) sono una classe di enzimi strettamente correlati che catalizzano la rottura dell'anione superossido in diossigeno O2 e perossido di idrogeno H2O2.[64][65] Gli enzimi SOD sono presenti in quasi tutte le cellule aerobiche e nei fluidi extracellulari.[66] Contengono ioni metallici come cofattori che, a seconda dell'isozima, può essere rame, zinco, manganese o ferro. Negli umani, la SOD rame/zinco (SOD1) è presente nel citosol, mentre la manganese-SOD (SOD2) è presente nei mitocondri[65] Esiste anche una terza forma di SOD nei fluidi extracellari (SOD3), che contiene rame e zinco nei suoi siti attivi.[67] L'isozima micondriale sembra essere biologicamente il più importante di questi tre, poiché i topi privi di questo enzima muoiono presto dopo la nascita.[68] Per contro, la generazione di topi cui manca la SOD rame/zinco è possibile ma presentano una bassa fertilità, mentre i topi senza la SOD extracellulare hanno difetti minimi.[63][69] Nelle piante, gli enzimi SOD sono presenti nel citosol e nei mitocondri, con una SOD ferro trovata nei cloroplasti che è assente in vertebrati e lievito.[70]

Le catalasi sono enzimi che catalizzano la conversione di perossido di idrogeno H2O2 in acqua H2O e diossigeno O2, usando come cofattori sia ferro che manganese.[71][72] Questa proteina è localizzata nel perossisoma di molte cellule eucariote.[73] La catalasi è un enzima inusuale poiché, anche se il perossido di idrogeno è il suo solo substrato, segue un meccanismo ping-pong.[74] Nonostante la sua apparente importanza nella rimozione del perossido di idrogeno, gli umani con deficienza genetica della catalasi — "acatalasemia" — soffrono pochi effetti dovuti alla malattia.[75][76]

Struttura quaternaria dell'AhpC, una 2-cisteina perossiredossina batterica dalla Salmonella typhimurium.[77]

Le perossiredossine sono perossidasi che catalizzano la riduzione di perossido di idrogeno, perossidi organici e perossinitriti.[78] Sono divise in tre classi: 2-cisteina perossiredossine tipiche, 2-cisteina perossiredossine atipiche e 1-cisteina perossiredossine.[79] Questi enzimi condividono lo stesso meccanismo catalitico di base, in cui la redox-attiva cisteina (la cisteina perossidatica) nel sito attivo è ossidata ad acido solfinico dal substrato perossido.[80] Le perossiredossine sembrano essere importanti nel metabolismo antiossidante, in quanto topi cui manca la perossiredossina 1 o 2 hanno vita breve e soffrono di anemia emolitica, mentre le piante usano le perossiredossine per rimuovere il perossido di idrogeno che si genera nei cloroplasti.[81][82][83]

Sistemi tioredossina e glutatione[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema tioredossina contiene la proteina 12-kDa tioredossina e la tioredossina riduttasi.[84] Proteine correlate alla tioredossina sono presenti in tutti gli organismi sequenziali, tra cui piante come la Arabidopsis thaliana hanno una grande e particolare diversità di isoforme.[85] Il sito attivo della tioredossina consiste in due cisteine adiacenti come parte di una sequenza genetica CXXC, altamente conservativa, che può ciclizzare tra la forma ditiolo (ridotta) alla forma ossidata disolfuro. Nel suo stato attivo, la tioredossina agisce come un efficiente riduttore, ricercando le specie reattive dell'ossigeno e mantenendo le altre proteine al loro stato ridotto.[86] Dopo essere stata ossidata, la tioredossina attiva viene rigenerata per azione della tioredossina riduttasi, usando NADPH come elettrondonatore.[87]

Il sistema glutatione include glutatione, glutatione riduttasi, glutatione perossidasi e glutatione S-transferasi.[48] Questo sistema si trova negli animali, nelle piante e nei microorganismi.[48][88] La glutatione perossidasi è un enzima contenente quattro selenio-cofattori che catalizzano la rottura di perossido di idrogeno e idroperossidi organici. Ci sono almeno quattro differenti isozimi glutatione perossidasi negli animali.[89] La glutatione perossidasi 1 è la più abbondante ed è un efficiente scavenger di perossido di idrogeno, mentre la glutatione perossidasi 4 è molto attiva con gli idroperossidi lipidici. Sorprendentemente, la glutatione perossidasi 1 non è indispensabile, poiché i topi cui manca questo enzima hanno un corso di vita normale,[90] ma presentano una ipersensività verso lo stress ossidativo indotto.[91] In aggiunta, la glutatione S-transferasi sono un'altra classe di enzimi antiossidanti glutatione-dipendenti che mostrano un'elevata attività con i perossidi lipidici.[92] Questi enzimi sono presenti a livelli particolarmente elevati nel fegato e servono anche nel metabolismo della detossificazione.[93]

Stress ossidativo nelle malattie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Patologia.

Si pensa che lo stress ossidativo contribuisca allo sviluppo di una vasta gamma di malattie, tra cui malattia di Alzheimer,[94][95] malattia di Parkinson,[96] le patologie causate dal diabete[97][98] artriti reumatoidi,[99] e neurodegenerazione nella sclerosi laterale amiotrofica.[100] In molti di questi casi, non è chiaro se gli ossidanti scatenano la malattia o se sono prodotti in conseguenza della malattia e ne causano i sintomi;[11] come alternativa plausibile, una malattia neurodegenerativa può essere il risultato di una defezione nel trasporto axoplasmico dei mitocondri, che svolge le reazioni ossidative. Un caso in cui questo collegamento è ben conosciuto è il ruolo dello stress ossidativo nelle malattie cardiovascolari. Qui, l'ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL) appare svolgere il processo di aterogenesi, che porta all'arteriosclerosi, e infine alla malattia cardiovascolare.[101][102]

Una dieta a basse calorie prolunga la speranza di vita media e massima in molti animali. Questo effetto può comportare una riduzione dello stress ossidativo.[103] Mentre è evidente il ruolo dello stress ossidativo nell'invecchiamento in organismi modello come Drosophila melanogaster e Caenorhabditis elegans,[104][105] nei mammiferi è meno chiaro.[106][107][108] Diete che prevedono un alto consumo di frutta e verdura, in cui è elevata la quantità di antiossidanti, promuovono il benessere fisico e riducono gli effetti dell'invecchiamento, anche se il supplemento di vitamine antiossidanti non ha un effetto rilevabile sul processo di invecchiamento; quindi gli effetti di frutta e verdure potrebbero non essere correlati al loro contenuto antiossidante.[109][110]

Effetti sulla salute[modifica | modifica wikitesto]

Trattamento delle malattie[modifica | modifica wikitesto]

Il cervello è vulnerabile unicamente al danno ossidativo, per via del suo alto tasso metabolico e dei suoi elevati livelli di lipidi polinsaturi, il bersaglio della perossidazione lipidica.[111] Di conseguenza, gli antiossidanti sono comunemente usati come farmaci nel trattamento di varie forme di danni cerebrali. Qui, gli imitatori della superossido dismutasi[112] tiopental sodico e propofol sono utilizzati per trattare i danni dovuti alla ripresa della circolazione sanguigna dopo un'ischemia e per trattare i traumi cranici gravi,[113] mentre i farmaci sperimentali NXY-059[114][115] ed ebselen[116] sono state applicati nel trattamento degli ictus. Questi composti sembrano prevenire lo stress ossidativo nei neuroni, prevengono l'apoptosi e vari danni neurologici. Gli antiossidanti sono stati inoltre studiati come possibili trattamenti per malattie neurodegenerative quali malattia di Alzheimer, malattia di Parkinson e sclerosi laterale amiotrofica.[117][118]

Prevenzione delle malattie[modifica | modifica wikitesto]

Struttura del polifenolo antiossidante resveratrolo

Gli antiossidanti possono eliminare gli effetti dannosi che i radicali liberi hanno sulle cellule[9] e le persone che mangiano frutti e verdure ricchi in polifenoli e antociani hanno un minor rischio di avere cancri, malattie cardiovascolari e alcune malattie neurologiche.[119] Questa osservazione suggerisce che questi composti possono prevenire condizioni quali degenerazione maculare,[120] diminuzione delle difese immunitarie a seguito di una nutrizione povera[121] e neurodegenerazione, che sono conseguenza dello stress ossidativo.[122] Nonostante il chiaro ruolo dello stress ossidativo nelle malattie cardiovascolari, studi controllati con l'utilizzo di vitamine antiossidanti hanno dimostrato che non c'è una significativa riduzione sia nello sviluppo che nella progressione delle malattie cardiache.[123][124] Ciò suggerisce che altre sostanze in frutta e verdura (forse flavonoidi) spiegano almeno parzialmente il migliore benessere cardiovascolare in coloro che consumano più frutta e verdura.[125]

Si pensa che l'ossidazione nel sangue delle lipoproteine a bassa densità contribuisca all'insorgere di malattie cardiache, e i primi studi hanno dimostrato che le persone che assumono integrazioni di vitamina E hanno un minor rischio di sviluppare malattie cardiache.[126] Conseguentemente, almeno sette grandi esperimenti clinici sono stati condotti per testare gli effetti dell'integrazione antiossidante con vitamina E, in dosi che variano da 50 a 600 mg al giorno; ma nessuno di questi esperimenti ha dimostrato statisticamente un significativo effetto della vitamina E sul totale dei morti per malattie cardiache.[127]

Mentre numerosi esperimenti hanno investigato le integrazioni con alte dosi di antiossidanti, studi della "Supplémentation en Vitamines et Mineraux Antioxydants" (SU.VI.MAX) hanno testato l'effetto dell'integrazione con dosi comparabili a quelle di una dieta sana.[128] Più di 12.500 uomini e donne francesi hanno assunto sia una bassa dose di antiossidanti (120 mg di acido ascorbico, 30 mg di vitamina E, 6 mg di beta-carotene, 100 g di selenio e 20 mg di zinco), sia pillole placebo per un periodo di 7 anni e mezzo. I ricercatori hanno scoperto che non c'è statisticamente un significativo effetto degli antiossidanti sul totale di sopravvivenza, cancro o malattie cardiache. Ad ogni modo, un sottogruppo analizzati ha mostrato una riduzione del 31% del rischio di cancro negli uomini, ma non nelle donne.

Molte aziende alimentari e nutraceutiche attualmente vendono formulazioni di antiossidanti come integratori alimentari, largamente utilizzati nei paesi industrializzati.[129] Questi integratori possono includere antiossidanti specifici, come resveratrolo (dai chicci d'uva), combinazioni di antiossidanti, come i prodotti "ACES" che contengono beta-carotene (provitamina A), vitamina C, vitamina E e Selenio, o erbe particolari conosciute per il loro contenuto di antiossidanti come tè verde e Gynostemma pentaphyllum. Anche se un certo livello di vitamine e minerali antiossidanti sono richiesti nella dieta per raggiungere il benessere, c'è un considerevole dubbio sul fatto che l'integrazione di antiossidanti sia benefica, e se anche fosse vero, su quali antiossidanti siano benefici e in quali quantità.[119][130][131]

Secondo la prima metaanalisi sistematica condotta su 884 studi relativi alla supplementazione di micronutrienti, gli antiossidanti che maggiormente riducono il rischio di malattie cardiovascolari sono: gli acidi grassi omega-3, l'acido folico (che abbassa il rischio di infarto) e il coenzima Q10 (che diminuisce tutte le cause di mortalità).[132]

Esercizio fisico[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'esercizio fisico, il consumo di O2 può incrementare anche di oltre un fattore 10.[133] Questo porta ad un elevato incremento nella produzione di ossidanti, che comporta danni i quali contribuiscono all'affaticamento muscolare durante e dopo lo sforzo fisico. L'infiammazione che accade dopo un estenuante esercizio fisico è inoltre associata allo stress ossidativo, specialmente nelle 24 ore successive ad una sessione di esercizi. La risposta del sistema immunitario al danno avvenuto ha il suo picco da 2 a 7 giorni dopo lo sforzo. Durante questo processo, i radicali liberi sono prodotti da neutrofili per rimuovere i tessuti danneggiati. Come risultato, livelli eccessivi di antiossidanti hanno il potenziale di inibire i meccanismi di recupero e adattamento.[134]

Gli evidenti benefici durante gli sforzi fisici derivanti da un supplemento di antiossidanti sono molteplici. È fortemente evidente che uno degli adattamenti risultanti dagli esercizi è un rafforzamento delle difese antiossidanti del corpo, in particolare nel sistema glutatione, in accordo con l'incremento dello stress ossidativo.[135] È possibile che questo effetto possa essere un'estensione della protezione contro le malattie associate allo stress ossidativo, il che spiegherebbe parzialmente il basso livello di incidenza delle principali malattie e la salute migliore di chi pratica regolarmente attività fisica.[136]

Comunque, non si nota nessun beneficio negli atleti che assumono supplementi di vitamina A o E.[137] Ad esempio, nonostante il suo ruolo chiave nella prevenzione della membrana lipidica dalla perossidazione, sei settimane di integrazione di vitamina E non hanno effetto sul danneggimento dei muscoli nei maratoneti.[138] Anche se pare non esserci un incremento della necessità di vitamina C negli atleti, è abbastanza evidente che l'integrazione di vitamina C aumenta la quantità di esercizio intenso che può essere fatto e l'assunzione di un supplemento di vitamina C prima dello sforzo fisico può ridurre il danneggiamento muscolare.[139][140] Ad ogni modo, altri studi non hanno riscontrato questi effetti, ed alcune ricerche suggeriscono che l'integrazione con quantità superiori ai 1000 mg inibisce il recupero.[141]

Effetti contrari[modifica | modifica wikitesto]

Struttura del metallo-chelante acido fitico

Gli acidi che sono dei riducenti relativamente forti possono avere effetti anti-nutrizionali reagendo con minerali presenti nella dieta come ferro e zinco nel tratto gastrointestinale e prevenendo il loro assorbimento.[142] Esempi degni di nota sono acido ossalico, tannini e acido fitico, che sono presenti in quantità elevate nella dieta basata sui vegetali.[143] Carenza di calcio e ferro sono frequenti nelle diete di chi vive nei paesi in via di sviluppo, dove viene consumata meno carne e c'è un elevato consumo di acido fitico da fagioli e grano.[144]

Cibi Acido riducente presente
Cacao e cioccolato, spinaci, rape e rabarbaro[145] Acido ossalico
Grano, mais, legumi[146] Acido fitico
, fagioli, cavolo[145][147] Tannini

Gli antiossidanti non polari come l'eugenolo, uno dei maggiori componenti dell'olio essenziale ricavato dai chiodi di garofano, hanno limiti di tossicità che possono essere superati con l'abuso degli oli essenziali non diluiti.[148] La tossicità associata ad alte dosi di antiossidanti idrosolubili come l'acido ascorbico sono meno preoccupanti, poiché questi composti possono essere rapidamente escreti nelle urine.[149] Più seriamente invece, alte dosi di alcuni antiossidanti possono essere dannosi a lungo termine. Lo studio beta-Carotene and Retinol Efficacy Trial (CARET) di pazienti affetti da cancro ai polmoni ha dimostrato che i fumatori che assumono integrazioni di beta-carotene e vitamina A incrementano il tasso di cancro ai polmoni.[150] Studi successivi hanno confermato questi effetti avversi nei soggetti al CARET.[151]

Questi effetti dannosi possono verificarsi anche nei non-fumatori, come mostrato da una recente meta-analisi comprendente dati da approssimativamente 230.000 pazienti; integrazioni di β-carotene, vitamina A o vitamina E sono correlate all'incremento della mortalità, ma non si notano effetti significativi dalla vitamina C.[152] Nessun rischio per la salute è stato visto quando tutti gli studi casuali sono stati esaminati nel loro insieme, ma un incremento di mortalità è stato rilevato solo quando gli esperimenti di rischio di alta qualità e basso errore sistematico (bias) sono stati esaminati separatamente. Siccome la maggioranza di questi esperimenti a basso bias sono stati condotti su persone anziane e su persone che avevano già malattie, questi risultati non possono essere applicati alla popolazione in generale.[153] Questi risultati sono in accordo con alcune precedenti meta-analisi che hanno anche suggerito che integrazioni di vitamina E aumentano la mortalità,[154] e che le integrazioni di antiossidanti aumentano il rischio di cancro al colon.[155] Comunque, i risultati di queste meta-analisi sono in disaccordo con altri studi, come il SU.VI.MAX, che ha suggerito che gli antiossidanti non hanno effetti sulle cause di mortalità.[128][156][157][158] Complessivamente, il grande numero di esperimenti clinici effettuati sulle integrazioni di antiossidanti suggerisce sia che questi prodotti non hanno effetti sulla salute, sia che causano un leggero incremento della mortalità nella popolazione anziana o vulnerabile.[119][130][152]

Mentre l'integrazione di antiossidanti è largamente usata nel tentativo di prevenire lo sviluppo del cancro, è stato suggerito che gli antiossidanti possono, paradossalmente, interferire con i trattamenti anti-cancro.[159] Ciò si è pensato che accada poiché l'ambiente delle cellule cancerose causa alti livelli di stress ossidativo, rendendo queste cellule più suscettibili all'ulteriore stress ossidativo indotto dai trattamenti. Come risultato, si è pensato che riducendo lo stress redox nelle cellule cancerose le integrazioni di antiossidanti diminuissero l'efficacia di radioterapia e chemioterapia.[160] Questa preoccupazione però sembra non essere valida, come indicato da più test clinici che indicano che gli antiossidanti sono sia neutrali che benefici nella terapia contro il cancro.[161][162]

Misurazione e livello nel cibo[modifica | modifica wikitesto]

Frutta e verdura sono buone fonti di antiossidanti

La misurazione degli antiossidanti non è un processo lineare, poiché questo è un gruppo di composti con differenti reattività per differenti specie reattive dell'ossigeno. In agronomia, la oxygen radical absorbance capacity (ORAC, letteralmente "capacità di assorbimento dei radicali dell'ossigeno") è diventato l'attuale standard industriale per stimare la forza di un antiossidante in cibi, succhi e additivi alimentari .[163][164] Altri test di misurazione includono il reagente Folin-Ciocalteu e il trolox equivalent antioxidant capacity assay.[165] In medicina, un certo numero di saggi differenti sono utilizzati per stimare la capacità antiossidante del plasma sanguigno e di questi il saggio ORAC potrebbe essere il più affidabile.[166], sebbene si basi su test in vitro e non sulla biodisponiblità.A livello di analisi chimica per la determinazione del potere antiossidante di un composto si usano differenti metodiche che, usando diversi reagenti, spesso non forniscono la medesima corrispondenza. Tra le metodiche chimiche le più usate sono:

  • Metodo DMPD: si basa sul composto 4-ammino-N,N-dimetilanilina diidrocloruro che non mostra possedere alcun picco di assorbimento nel campo del visibile mentre assume una intensa colorazione rossa in ambiente acido ed in presenza di un opportuno agente ossidante.
  • Metodo ABTS: valuta la formazione di un composto colorato il cui massimo di assorbanza si trova a 734 nm con un valore di emax di 18 in metanolo puro. Il meccanismo di funzionamento dell'ABTS quale cromogeno è del tutto simile a quello descritto precedentemente per il DMPD.

Gli antiossidanti si trovano in quantità variabili nei cibi quali ortaggi, frutti, cereali, legumi e noci. Alcuni antiossidanti come licopene e acido ascorbico possono essere distrutti da un lungo stoccaggio o da una cottura prolungata.[167][168] Altri composti antiossidanti sono più stabili, come i polifenoli antiossidanti nei cibi come frumento e tè.[169][170] In generale, i cibi lavorati contengono meno antiossidanti di quelli freschi o non cucinati, poiché i processi di preparazione possono esporre il cibo all'O2.[171]

Composti antiossidanti Cibi che contengono alti livelli di questi antiossidanti[147][172]
Vitamina C (acido ascorbico) Frutta e verdura
Vitamina E (tocoferoli, tocotrienoli) Oli vegetali
Antiossidanti polifenolici (resveratrolo, flavonoidi) , caffè, soia, origano, frutta, olio di oliva, cioccolato fondente con cacao amaro e vino rosso.
Carotenoidi (licopene, carotene) Frutta e verdura

Alcuni antiossidanti sono prodotti nel corpo e non sono assorbiti dall'intestino. Un esempio è il glutatione, prodotto a partire dagli amminoacidi. Poiché ogni glutatione nell'intestino viene scisso in cisteina, glicina e acido glutammico prima di essere assorbito, anche grandi dosi orali hanno un piccolo effetto sulla concentrazione di glutatione nel corpo.[173] L'ubichinone (coenzima Q) è anch'esso scarsamente assorbito dall'intestino ed è prodotto negli umani attraverso la via metabolica dell'acido mevalonico.[41]

Usi tecnologici[modifica | modifica wikitesto]

Conservazione dei cibi[modifica | modifica wikitesto]

Gli antiossidanti sono usati come additivi alimentari per aiutare la conservazione del cibo e prevenirne il deterioramento. L'esposizione a O2 e luce solare sono due dei principali fattori nell'ossidazione del cibo; quindi, il cibo viene preservato conservandolo al buio e sigillandolo in contenitori o con pellicole ad uso alimentare, oppure applicandogli uno strato di cera, come per i cetrioli. Siccome il diossigeno è però importante per la respirazione delle piante, conservare materiali vegetali in condizioni anaerobiche produce odori e colori sgradevoli.[174] Per questo, l'imballaggio di frutta e verdura fresca contiene circa l'8% di O2 atmosferico. Gli antiossidanti sono un'importante classe di conservanti poiché, a differenza della diffusione di funghi e batteri, le reazioni di ossidazione avvengono ancora con relativa rapidità nel cibo congelato e refrigerato.[175] Questi conservanti antiossidanti sono generalmente catalogati con la sigla E300-E399 (vedi la voce additivo alimentare) e includono l'acido ascorbico (AA, E300), propil gallato (PG, E310), tocoferoli (E306), butilidrochinone terziario (TBHQ), idrossitoluene butilato(BHT, E321), lecitine (E322).[176][177]

Le molecole più comuni attaccate dall'ossidazione sono i grassi insaturi; l'ossidazione li rende rancidi.[178] Poiché i lipidi ossidati sono spesso incolore e hanno usualmente un gusto sgradevole, è fondamentale evitare l'ossidazione nei cibi ricchi di grassi. Perciò, questi cibi sono raramente conservati per essiccamento; invece, sono conservati per affumicamento, mettendo sotto sale e per fermentazione. Perfino i cibi con pochi grassi come la frutta vengono spruzzati con antiossidanti allo zolfo prima dell'asciugamento all'aria. L'ossidazione è spesso catalizzata dai metalli, ed è per questo che i cibi grassi come il burro non dovrebbero mai essere avvolti in fogli di alluminio o conservati in contenitori di metallo. Alcuni cibi grassi come l'olio di oliva sono parzialmente protetti dall'ossidazione per il loro contenuto naturale di antiossidanti, ma rimangono sensibili alla fotoossidazione.[179]

Usi industriali[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni antiossidanti sono aggiunti a prodotti industriali, e la loro messa a punto è continuo oggetto di ricerca nella chimica industriale. Un uso comune è quello di stabilizzatori nelle benzine e negli oli lubrificanti per prevenire l'ossidazione, e nelle benzine per prevenire la polimerizzazione che porta alla formazioni di residui indesiderati nei motori (fouling).[180] Sono inoltre usati per prevenire la degradazione per ossidazione di gomma, plastiche e adesivi che causa una perdita di tenacia e flessibilità in questi materiali.[181] Gli antiossidanti preservativi sono anche aggiunti ai cosmetici basati sul grasso come rossetti e creme idratanti, per prevenire la rancidificazione. I sistemi tecnologicamente più vecchi e collaudati sono miscele di esteri fosfiti e fenoli stericamente impediti.

Additivo Componenti[182] Applicazioni[182]
AO-22 N,N'-di-2-butil-1,4-fenilendiammina Oli per turbine, oli per trasformatori, fluidi idraulici, cere e grassi
AO-24 N,N'-di-2-butil-1,4-fenilendiammina Oli per basse temperature
AO-29 Butilidrossitoluene Oli per turbine, oli per trasformatori, fluidi idraulici, cere, grassi e benzine
AO-30 2,4-dimetil-6-terz-butilfenolo Carburanti per aerei e benzine
AO-31 2,4-dimetil-6-terz-butilfenolo Carburanti per aerei e benzine
AO-32 2,4-dimetil-6-terz-butilfenolo e butilidrossitoluene Carburanti per aerei e benzine
AO-37 2,6-di-terz-butilfenolo Carburanti per aerei e benzine

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bjelakovic G, et al, 8, in Mortality in randomized trials of antioxidant supplements for primary and secondary prevention: systematic review and meta-analysis., JAMA, vol. 297, 2007, pp. 842-57, PMID 17327526.
  2. ^ Matill HA (1947). Antioxidants. Annu Rev Biochem 16: 177-192.
  3. ^ German J, Food processing and lipid oxidation, in Adv Exp Med Biol, vol. 459, pp. 23-50, PMID 10335367.
  4. ^ Jacob R, Three eras of vitamin C discovery, in Subcell Biochem, vol. 25, pp. 1-16, PMID 8821966.
  5. ^ Knight J, Free radicals: their history and current status in aging and disease, in Ann Clin Lab Sci, vol. 28, n. 6, pp. 331-46, PMID 9846200.
  6. ^ Moreau, Dufraiss. Comptes Rendus des Séances et Mémoires de la Société de Biologie, 86, 321. 1922.
  7. ^ Wolf G, The discovery of the antioxidant function of vitamin E: the contribution of Henry A. Mattill, in J Nutr, vol. 135, n. 3, 2005, pp. 363-6, PMID 15735064.
  8. ^ a b c Davies K, Oxidative stress: the paradox of aerobic life, in Biochem Soc Symp, vol. 61, 1995, pp. 1-31, PMID 8660387.
  9. ^ a b c d e f Sies H, Oxidative stress: oxidants and antioxidants (PDF), in Exp Physiol, vol. 82, n. 2, 1997, pp. 291-5, PMID 9129943. URL consultato il 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2009).
  10. ^ a b c d Vertuani S, Angusti A, Manfredini S, The antioxidants and pro-antioxidants network: an overview, in Curr Pharm Des, vol. 10, n. 14, 2004, pp. 1677-94, PMID 15134565.
  11. ^ a b Valko M, Leibfritz D, Moncol J, Cronin M, Mazur M, Telser J, Free radicals and antioxidants in normal physiological functions and human disease, in Int J Biochem Cell Biol, vol. 39, n. 1, 2007, pp. 44-84, PMID 16978905.
  12. ^ Stohs S, Bagchi D, Oxidative mechanisms in the toxicity of metal ions, in Free Radic Biol Med, vol. 18, n. 2, 1995, pp. 321-36, PMID 7744317.
  13. ^ Nakabeppu Y, Sakumi K, Sakamoto K, Tsuchimoto D, Tsuzuki T, Nakatsu Y, Mutagenesis and carcinogenesis caused by the oxidation of nucleic acids, in Biol Chem, vol. 387, n. 4, 2006, pp. 373-9, PMID 16606334.
  14. ^ Valko M, Izakovic M, Mazur M, Rhodes C, Telser J, Role of oxygen radicals in DNA damage and cancer incidence, in Mol Cell Biochem, vol. 266, n. 1-2, 2004, pp. 37-56, PMID 15646026.
  15. ^ Stadtman E, Protein oxidation and aging, in Science, vol. 257, n. 5074, 1992, pp. 1220-4, PMID 1355616.
  16. ^ Raha S, Robinson B, Mitochondria, oxygen free radicals, disease and ageing, in Trends Biochem Sci, vol. 25, n. 10, 2000, pp. 502-8, PMID 11050436.
  17. ^ Lenaz G, The mitochondrial production of reactive oxygen species: mechanisms and implications in human pathology, in IUBMB Life, vol. 52, n. 3-5, 2001, pp. 159-64, PMID 11798028.
  18. ^ Finkel T, Holbrook NJ, Oxidants, oxidative stress and the biology of ageing, in Nature, vol. 408, n. 6809, 2000, pp. 239-47, PMID 11089981.
  19. ^ Krieger-Liszkay A, Singlet oxygen production in photosynthesis [collegamento interrotto], in J Exp Bot, vol. 56, n. 411, 2005, pp. 337-46, PMID 15310815.
  20. ^ Szabó I, Bergantino E, Giacometti G, Light and oxygenic photosynthesis: energy dissipation as a protection mechanism against photo-oxidation, in EMBO Rep, vol. 6, n. 7, 2005, pp. 629-34, PMID 15995679.
  21. ^ Venturi Sebastiano, Evolution of Dietary Antioxidant Defences (PDF), European EpiMarker, 11, n. 3, 2007, pp. 1–11.
  22. ^ Venturi Sebastiano, Evolution of Dietary Antioxidant Defences (PDF), European EpiMarker, 11, n. 3, 2007, pp. 1-11.
  23. ^ a b Küpper F, Carpenter L, McFiggans GB, et al., Iodide accumulation provides kelp with an inorganic antioxidant impacting atmospheric chemistry, in Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A., vol. 105, n. 19, febbraio 2014, pp. 6954–6958, PMID 18458346. URL consultato il 29 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2016).
  24. ^ Venturi, S.; Donati, F. M.; Venturi, A.; Venturi, M., . Environmental Iodine Deficiency: A Challenge to the Evolution of Terrestrial Life?, in Thyroid, vol. 10, n. 8, 2000, pp. 727–729, DOI:10.1089/10507250050137851, PMID 11014322.
  25. ^ Chaudière J, Ferrari-Iliou R, Intracellular antioxidants: from chemical to biochemical mechanisms, in Food Chem Toxicol, vol. 37, n. 9-10, pp. 949-62, PMID 10541450.
  26. ^ Sies H, Strategies of antioxidant defense, in Eur J Biochem, vol. 215, n. 2, 1993, pp. 213-219, PMID 7688300.
  27. ^ Imlay J, Pathways of oxidative damage, in Annu Rev Microbiol, vol. 57, pp. 395-418, PMID 14527285.
  28. ^ Medrano-Macías J, Leija-Martínez P, González-Morales S, et al., Use of Iodine to Biofortify and Promote Growth and Stress Tolerance in Crops., in Front. Plant Sci., vol. 7, n. 7, 2016, p. 1146, PMC 4993787, PMID 27602033.
  29. ^ Venturi S, Venturi M, Iodide, thyroid and stomach carcinogenesis: evolutionary story of a primitive antioxidant?, in Eur. J. Endocrinol., vol. 140, n. 4, Apr 1999, pp. 371-2, PMC 356947, PMID 10097259.
  30. ^ Ames B, Cathcart R, Schwiers E, Hochstein P, Uric acid provides an antioxidant defense in humans against oxidant- and radical-caused aging and cancer: a hypothesis, in Proc Natl Acad Sci U S A, vol. 78, n. 11, 1981, pp. 6858-62, PMID 6947260.
  31. ^ Khaw K, Woodhouse P, Interrelation of vitamin C, infection, haemostatic factors, and cardiovascular disease, in BMJ, vol. 310, n. 6994, 1995, pp. 1559-63, PMID 7787643.
  32. ^ a b c d Evelson P, Travacio M, Repetto M, Escobar J, Llesuy S, Lissi E, Evaluation of total reactive antioxidant potential (TRAP) of tnumero homogenates and their cytosols, in Arch Biochem Biophys, vol. 388, n. 2, 2001, pp. 261-6, PMID 11368163.
  33. ^ Chen C, Qu L, Li B, Xing L, Jia G, Wang T, Gao Y, Zhang P, Li M, Chen W, Chai Z, Increased oxidative DNA damage, as assessed by urinary 8-hydroxy-2'-deoxyguanosine concentrations, and serum redox status in persons exposed to mercury, in Clin Chem, vol. 51, n. 4, 2005, pp. 759-67, PMID 15695327. URL consultato il 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  34. ^ Teichert J, Preiss R, HPLC-methods for determination of lipoic acid and its reduced form in human plasma, in Int J Clin Pharmacol Ther Toxicol, vol. 30, n. 11, 1992, pp. 511-2, PMID 1490813.
  35. ^ Akiba S, Matsugo S, Packer L, Konishi T, Assay of protein-bound lipoic acid in tnumeros by a new enzymatic method, in Anal Biochem, vol. 258, n. 2, 1998, pp. 299-304, PMID 9570844.
  36. ^ Glantzounis G, Tsimoyiannis E, Kappas A, Galaris D, Uric acid and oxidative stress, in Curr Pharm Des, vol. 11, n. 32, 2005, pp. 4145-51, PMID 16375736.
  37. ^ El-Sohemy A, Baylin A, Kabagambe E, Ascherio A, Spiegelman D, Campos H, Individual carotenoid concentrations in adipose tnumero and plasma as biomarkers of dietary intake, in Am J Clin Nutr, vol. 76, n. 1, 2002, pp. 172-9, PMID 12081831.
  38. ^ a b Sowell A, Huff D, Yeager P, Caudill S, Gunter E, Retinol, alpha-tocopherol, lutein/zeaxanthin, beta-cryptoxanthin, lycopene, alpha-carotene, trans-beta-carotene, and four retinyl esters in serum determined simultaneously by reversed-phase HPLC with multiwavelength detection, in Clin Chem, vol. 40, n. 3, 1994, pp. 411-6, PMID 8131277. URL consultato il 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  39. ^ Stahl W, Schwarz W, Sundquist A, Sies H, cis-trans isomers of lycopene and beta-carotene in human serum and tnumeros, in Arch Biochem Biophys, vol. 294, n. 1, 1992, pp. 173-7, PMID 1550343.
  40. ^ Zita C, Overvad K, Mortensen S, Sindberg C, Moesgaard S, Hunter D, Serum coenzyme Q10 concentrations in healthy men supplemented with 30 mg or 100 mg coenzyme Q10 for two months in a randomised controlled study, in Biofactors, vol. 18, n. 1-4, 2003, pp. 185-93, PMID 14695934.
  41. ^ a b Turunen M, Olsson J, Dallner G, Metabolism and function of coenzyme Q, in Biochim Biophys Acta, vol. 1660, n. 1-2, 2004, pp. 171-99, PMID 14757233.
  42. ^ Smirnoff N, L-ascorbic acid biosynthesis, in Vitam Horm, vol. 61, pp. 241-66, PMID 11153268.
  43. ^ Linster CL, Van Schaftingen E, Vitamin C. Biosynthesis, recycling and degradation in mammals, in FEBS J., vol. 274, n. 1, 2007, pp. 1-22, PMID 17222174.
  44. ^ a b Meister A, Glutathione-ascorbic acid antioxidant system in animals, in J Biol Chem, vol. 269, n. 13, 1994, pp. 397-400, PMID 8144521.
  45. ^ Wells W, Xu D, Yang Y, Rocque P, Mammalian thioltransferase (glutaredoxin) and protein disulfide isomerase have dehydroascorbate reductase activity, in J Biol Chem, vol. 265, n. 26, 1990, pp. 15361-4, PMID 2394726. URL consultato il 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2009).
  46. ^ Padayatty S, Katz A, Wang Y, Eck P, Kwon O, Lee J, Chen S, Corpe C, Dutta A, Dutta S, Levine M, Vitamin C as an antioxidant: evaluation of its role in disease prevention, in J Am Coll Nutr, vol. 22, n. 1, 2003, pp. 18-35, PMID 12569111 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2010).
  47. ^ Shigeoka S, Ishikawa T, Tamoi M, Miyagawa Y, Takeda T, Yabuta Y, Yoshimura K, Regulation and function of ascorbate peroxidase isoenzymes [collegamento interrotto], in J Exp Bot, vol. 53, n. 372, 2002, pp. 1305-19, PMID 11997377.
  48. ^ a b c d Meister A, Anderson M, Glutathione, in Annu Rev Biochem, vol. 52, pp. 711-60, PMID 6137189.
  49. ^ Meister A, Glutathione metabolism and its selective modification (PDF), in J Biol Chem, vol. 263, n. 33, 1988, pp. 17205-8, PMID 3053703. URL consultato il 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2008).
  50. ^ Reiter RJ, Carneiro RC, Oh CS, Melatonin in relation to cellular antioxidative defense mechanisms, in Horm. Metab. Res., vol. 29, n. 8, 1997, pp. 363-72, PMID 9288572.
  51. ^ Tan DX, Manchester LC, Reiter RJ, Qi WB, Karbownik M, Calvo JR, Significance of melatonin in antioxidative defense system: reactions and products, in Biological signals and receptors, vol. 9, n. 3-4, 2000, pp. 137-59, PMID 10899700.
  52. ^ a b Herrera E, Barbas C, Vitamin E: action, metabolism and perspectives, in J Physiol Biochem, vol. 57, n. 2, 2001, pp. 43-56, PMID 11579997.
  53. ^ a b Brigelius-Flohé R, Traber M, Vitamin E: function and metabolism, in FASEB J, vol. 13, n. 10, 1999, pp. 1145-55, PMID 10385606.
  54. ^ Wang X, Quinn P, Vitamin E and its function in membranes, in Prog Lipid Res, vol. 38, n. 4, 1999, pp. 309-36, PMID 10793887.
  55. ^ Sen C, Khanna S, Roy S, Tocotrienols: Vitamin E beyond tocopherols, in Life Sci, vol. 78, n. 18, 2006, pp. 2088-98, PMID 16458936.
  56. ^ Duarte TL, Lunec J, Review: When is an antioxidant not an antioxidant? A review of novel actions and reactions of vitamin C, in Free Radic. Res., vol. 39, n. 7, 2005, pp. 671-86, PMID 16036346.
  57. ^ a b Carr A, Frei B, Does vitamin C act as a pro-oxidant under physiological conditions?, in FASEB J., vol. 13, n. 9, 1999, pp. 1007-24, PMID 10336883.
  58. ^ Stohs SJ, Bagchi D, Oxidative mechanisms in the toxicity of metal ions, in Free Radic. Biol. Med., vol. 18, n. 2, 1995, pp. 321-36, PMID 7744317.
  59. ^ Valko M, Morris H, Cronin MT, Metals, toxicity and oxidative stress, in Curr. Med. Chem., vol. 12, n. 10, 2005, pp. 1161-208, PMID 15892631.
  60. ^ Halliwell B, Dietary polyphenols: good, bad, or indifferent for your health?, in Cardiovasc. Res., vol. 73, n. 2, 2007, pp. 341-7, PMID 17141749.
  61. ^ Hao Q, Maret W, Imbalance between pro-oxidant and pro-antioxidant functions of zinc in disease, in J. Alzheimers Dis., vol. 8, n. 2, 2005, pp. 161-70; discussione 209-15, PMID 16308485.
  62. ^ Schneider C, Chemistry and biology of vitamin E, in Mol Nutr Food Res, vol. 49, n. 1, 2005, pp. 7-30, PMID 15580660.
  63. ^ a b Ho Y, Magnenat J, Gargano M, Cao J, The nature of antioxidant defense mechanisms: a lesson from transgenic studies, in Environ Health Perspect, 106 Suppl 5, pp. 1219-28, PMID 9788901.
  64. ^ Zelko I, Mariani T, Folz R, Superoxide dismutase multigene family: a comparison of the CuZn-SOD (SOD1), Mn-SOD (SOD2), and EC-SOD (SOD3) gene structures, evolution, and expression, in Free Radic Biol Med, vol. 33, n. 3, 2002, pp. 337-49, PMID 12126755.
  65. ^ a b Bannister J, Bannister W, Rotilio G, Aspects of the structure, function, and applications of superoxide dismutase, in CRC Crit Rev Biochem, vol. 22, n. 2, 1987, pp. 111-80, PMID 3315461.
  66. ^ Johnson F, Giulivi C, Superoxide dismutases and their impact upon human health, in Mol Aspects Med, vol. 26, n. 4-5, pp. 340-52, PMID 16099495.
  67. ^ Nozik-Grayck E, Suliman H, Piantadosi C, Extracellular superoxide dismutase, in Int J Biochem Cell Biol, vol. 37, n. 12, 2005, pp. 2466-71, PMID 16087389.
  68. ^ Melov S, Schneider J, Day B, Hinerfeld D, Coskun P, Mirra S, Crapo J, Wallace D, A novel neurological phenotype in mice lacking mitochondrial manganese superoxide dismutase, in Nat Genet, vol. 18, n. 2, 1998, pp. 159-63, PMID 9462746.
  69. ^ Reaume A, Elliott J, Hoffman E, Kowall N, Ferrante R, Siwek D, Wilcox H, Flood D, Beal M, Brown R, Scott R, Snider W, Motor neurons in Cu/Zn superoxide dismutase-deficient mice develop normally but exhibit enhanced cell death after axonal injury, in Nat Genet, vol. 13, n. 1, 1996, pp. 43-7, PMID 8673102.
  70. ^ Van Camp W, Inzé D, Van Montagu M, The regulation and function of tobacco superoxide dismutases, in Free Radic Biol Med, vol. 23, n. 3, 1997, pp. 515-20, PMID 9214590.
  71. ^ Chelikani P, Fita I, Loewen P, Diversity of structures and properties among catalases, in Cell Mol Life Sci, vol. 61, n. 2, 2004, pp. 192-208, PMID 14745498.
  72. ^ Zámocký M, Koller F, Understanding the structure and function of catalases: clues from molecular evolution and in vitro mutagenesis, in Prog Biophys Mol Biol, vol. 72, n. 1, 1999, pp. 19-66, PMID 10446501.
  73. ^ del Río L, Sandalio L, Palma J, Bueno P, Corpas F, Metabolism of oxygen radicals in peroxisomes and cellular implications, in Free Radic Biol Med, vol. 13, n. 5, 1992, pp. 557-80, PMID 1334030.
  74. ^ Hiner A, Raven E, Thorneley R, García-Cánovas F, Rodríguez-López J, Mechanisms of compound I formation in heme peroxidases, in J Inorg Biochem, vol. 91, n. 1, 2002, pp. 27-34, PMID 12121759.
  75. ^ Mueller S, Riedel H, Stremmel W, Direct evidence for catalase as the predominant H2O2 -removing enzyme in human erythrocytes [collegamento interrotto], in Blood, vol. 90, n. 12, 1997, pp. 4973-8, PMID 9389716.
  76. ^ Ogata M, Acatalasemia, in Hum Genet, vol. 86, n. 4, 1991, pp. 331-40, PMID 1999334.
  77. ^ Parsonage D, Youngblood D, Sarma G, Wood Z, Karplus P, Poole L, Analysis of the link between enzymatic activity and oligomeric state in AhpC, a bacterial peroxiredoxin, in Biochemistry, vol. 44, n. 31, 2005, pp. 10583-92, PMID 16060667. PDB 1YEX
  78. ^ Rhee S, Chae H, Kim K, Peroxiredoxins: a historical overview and speculative preview of novel mechanisms and emerging concepts in cell signaling, in Free Radic Biol Med, vol. 38, n. 12, 2005, pp. 1543-52, PMID 15917183.
  79. ^ Wood Z, Schröder E, Robin Harris J, Poole L, Structure, mechanism and regulation of peroxiredoxins, in Trends Biochem Sci, vol. 28, n. 1, 2003, pp. 32-40, PMID 12517450.
  80. ^ Claiborne A, Yeh J, Mallett T, Luba J, Crane E, Charrier V, Parsonage D, Protein-sulfenic acids: diverse roles for an unlikely player in enzyme catalysis and redox regulation, in Biochemistry, vol. 38, n. 47, 1999, pp. 15407-16, PMID 10569923.
  81. ^ Neumann C, Krause D, Carman C, Das S, Dubey D, Abraham J, Bronson R, Fujiwara Y, Orkin S, Van Etten R, Essential role for the peroxiredoxin Prdx1 in erythrocyte antioxidant defence and tumour suppression, in Nature, vol. 424, n. 6948, 2003, pp. 561-5, PMID 12891360.
  82. ^ Lee T, Kim S, Yu S, Kim S, Park D, Moon H, Dho S, Kwon K, Kwon H, Han Y, Jeong S, Kang S, Shin H, Lee K, Rhee S, Yu D, Peroxiredoxin II is essential for sustaining life span of erythrocytes in mice [collegamento interrotto], in Blood, vol. 101, n. 12, 2003, pp. 5033-8, PMID 12586629.
  83. ^ Dietz K, Jacob S, Oelze M, Laxa M, Tognetti V, de Miranda S, Baier M, Finkemeier I, The function of peroxiredoxins in plant organelle redox metabolism, in J Exp Bot, vol. 57, n. 8, 2006, pp. 1697-709, PMID 16606633.
  84. ^ Nordberg J, Arner ES, Reactive oxygen species, antioxidants, and the mammalian thioredoxin system, in Free Radic Biol Med, vol. 31, n. 11, 2001, pp. 1287-312, PMID 11728801.
  85. ^ Vieira Dos Santos C, Rey P, Plant thioredoxins are key actors in the oxidative stress response, in Trends Plant Sci, vol. 11, n. 7, 2006, pp. 329-34, PMID 16782394.
  86. ^ Arnér E, Holmgren A, Physiological functions of thioredoxin and thioredoxin reductase, in Eur J Biochem, vol. 267, n. 20, 2000, pp. 6102-9, DOI:10.1046/j.1432-1327.2000.01701.x, PMID 11012661.
  87. ^ Mustacich D, Powis G, Thioredoxin reductase, in Biochem J, 346 Pt 1, pp. 1-8, PMID 10657232.
  88. ^ Creissen G, Broadbent P, Stevens R, Wellburn A, Mullineaux P, Manipulation of glutathione metabolism in transgenic plants, in Biochem Soc Trans, vol. 24, n. 2, 1996, pp. 465-9, PMID 8736785.
  89. ^ Brigelius-Flohé R, Tnumero-specific functions of individual glutathione peroxidases, in Free Radic Biol Med, vol. 27, n. 9-10, 1999, pp. 951-65, PMID 10569628.
  90. ^ Ho Y, Magnenat J, Bronson R, Cao J, Gargano M, Sugawara M, Funk C, Mice deficient in cellular glutathione peroxidase develop normally and show no increased sensitivity to hyperoxia, in J Biol Chem, vol. 272, n. 26, 1997, pp. 16644-51, PMID 9195979. URL consultato il 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2009).
  91. ^ de Haan J, Bladier C, Griffiths P, Kelner M, O'Shea R, Cheung N, Bronson R, Silvestro M, Wild S, Zheng S, Beart P, Hertzog P, Kola I, Mice with a homozygous null mutation for the most abundant glutathione peroxidase, Gpx1, show increased susceptibility to the oxidative stress-inducing agents paraquat and hydrogen peroxide, in J Biol Chem, vol. 273, n. 35, 1998, pp. 22528-36, PMID 9712879. URL consultato il 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2009).
  92. ^ Sharma R, Yang Y, Sharma A, Awasthi S, Awasthi Y, Antioxidant role of glutathione S-transferases: protection against oxidant toxicity and regulation of stress-mediated apoptosis, in Antioxid Redox Signal, vol. 6, n. 2, 2004, pp. 289-300, PMID 15025930.
  93. ^ Hayes J, Flanagan J, Jowsey I, Glutathione transferases, in Annu Rev Pharmacol Toxicol, vol. 45, pp. 51-88, PMID 15822171.
  94. ^ Christen Y, Oxidative stress and Alzheimer disease, in Am J Clin Nutr, vol. 71, n. 2, 2000, pp. 621S-629S, PMID 10681270.
  95. ^ Nunomura A, Castellani R, Zhu X, Moreira P, Perry G, Smith M, Involvement of oxidative stress in Alzheimer disease, in J Neuropathol Exp Neurol, vol. 65, n. 7, 2006, pp. 631-41, PMID 16825950.
  96. ^ Wood-Kaczmar A, Gandhi S, Wood N, Understanding the molecular causes of Parkinson's disease, in Trends Mol Med, vol. 12, n. 11, 2006, pp. 521-8, PMID 17027339.
  97. ^ Davì G, Falco A, Patrono, Lipid peroxidation in diabetes mellitus, in Antioxid Redox Signal, vol. 7, n. 1-2, pp. 256-68, PMID 15650413.
  98. ^ Giugliano D, Ceriello A, Paolisso G, Oxidative stress and diabetic vascular complications, in Diabetes Care, vol. 19, n. 3, 1996, pp. 257-67, PMID 8742574.
  99. ^ Hitchon C, El-Gabalawy H, Oxidation in rheumatoid arthritis, in Arthritis Res Ther, vol. 6, n. 6, 2004, pp. 265-78, PMID 15535839.
  100. ^ Cookson M, Shaw P, Oxidative stress and motor neurone disease, in Brain Pathol, vol. 9, n. 1, 1999, pp. 165-86, PMID 9989458.
  101. ^ Van Gaal L, Mertens I, De Block C, Mechanisms linking obesity with cardiovascular disease, in Nature, vol. 444, n. 7121, 2006, pp. 875-80, PMID 17167476.
  102. ^ Aviram M, Review of human studies on oxidative damage and antioxidant protection related to cardiovascular diseases, in Free Radic Res, 33 Suppl, 2000, pp. S85-97, PMID 11191279.
  103. ^ G. López-Lluch, N. Hunt, B. Jones, M. Zhu, H. Jamieson, S. Hilmer, M. V. Cascajo, J. Allard, D. K. Ingram, P. Navas, and R. de Cabo, Calorie restriction induces mitochondrial biogenesis and bioenergetic efficiency, in Proc Natl Acad Sci U S A, vol. 103, n. 6, 2006, pp. 1768-1773, DOI:10.1073/pnas.0510452103, PMID 16446459.
  104. ^ Larsen P, Aging and resistance to oxidative damage in Caenorhabditis elegans [collegamento interrotto], in Proc Natl Acad Sci U S A, vol. 90, n. 19, 1993, pp. 8905-9, PMID 8415630.
  105. ^ Helfand S, Rogina B, Genetics of aging in the fruit fly, Drosophila melanogaster, in Annu Rev Genet, vol. 37, 2003, pp. 329-48, PMID 14616064.
  106. ^ Sohal R, Mockett R, Orr W, Mechanisms of aging: an appraisal of the oxidative stress hypothesis, in Free Radic Biol Med, vol. 33, n. 5, 2002, pp. 575-86, PMID 12208343.
  107. ^ Sohal R, Role of oxidative stress and protein oxidation in the aging process, in Free Radic Biol Med, vol. 33, n. 1, 2002, pp. 37-44, PMID 12086680.
  108. ^ Rattan S, Theories of biological aging: genes, proteins, and free radicals, in Free Radic Res, vol. 40, n. 12, 2006, pp. 1230-8, PMID 17090411.
  109. ^ Thomas D, Vitamins in health and aging, in Clin Geriatr Med, vol. 20, n. 2, 2004, pp. 259-74, PMID 15182881.
  110. ^ Ward J, Should antioxidant vitamins be routinely recommended for older people?, in Drugs Aging, vol. 12, n. 3, 1998, pp. 169-75, PMID 9534018.
  111. ^ Reiter R, Oxidative processes and antioxidative defense mechanisms in the aging brain (PDF), in FASEB J, vol. 9, n. 7, 1995, pp. 526-33, PMID 7737461.
  112. ^ Warner D, Sheng H, Batinić-Haberle I, Oxidants, antioxidants and the ischemic brain, in J Exp Biol, vol. 207, Pt 18, 2004, pp. 3221-31, PMID 15299043.
  113. ^ Wilson J, Gelb A, Free radicals, antioxidants, and neurologic injury: possible relationship to cerebral protection by anesthetics, in J Neurosurg Anesthesiol, vol. 14, n. 1, 2002, pp. 66-79, PMID 11773828.
  114. ^ Lees K, Davalos A, Davis S, Diener H, Grotta J, Lyden P, Shuaib A, Ashwood T, Hardemark H, Wasiewski W, Emeribe U, Zivin J, Additional outcomes and subgroup analyses of NXY-059 for acute ischemic stroke in the SAINT I trial, in Stroke, vol. 37, n. 12, 2006, pp. 2970-8, PMID 17068304.
  115. ^ Lees K, Zivin J, Ashwood T, Davalos A, Davis S, Diener H, Grotta J, Lyden P, Shuaib A, Hårdemark H, Wasiewski W, NXY-059 for acute ischemic stroke, in N Engl J Med, vol. 354, n. 6, 2006, pp. 588-600, PMID 16467546.
  116. ^ Yamaguchi T, Sano K, Takakura K, Saito I, Shinohara Y, Asano T, Yasuhara H, Ebselen in acute ischemic stroke: a placebo-controlled, double-blind clinical trial. Ebselen Study Group [collegamento interrotto], in Stroke, vol. 29, n. 1, 1998, pp. 12-7, PMID 9445321.
  117. ^ Di Matteo V, Esposito E, Biochemical and therapeutic effects of antioxidants in the treatment of Alzheimer's disease, Parkinson's disease, and amyotrophic lateral sclerosis, in Curr Drug Targets CNS Neurol Disord, vol. 2, n. 2, 2003, pp. 95-107, PMID 12769802.
  118. ^ Rao A, Balachandran B, Role of oxidative stress and antioxidants in neurodegenerative diseases, in Nutr Neurosci, vol. 5, n. 5, 2002, pp. 291-309, PMID 12385592.
  119. ^ a b c Stanner SA, Hughes J, Kelly CN, Buttriss J, A review of the epidemiological evidence for the "antioxidant hypothesis", in Public Health Nutr, vol. 7, n. 3, 2004, pp. 407-22, PMID 15153272.
  120. ^ Bartlett H, Eperjesi F, Age-related macular degeneration and nutritional supplementation: a review of randomised controlled trials, in Ophthalmic Physiol Opt, vol. 23, n. 5, 2003, pp. 383-99, PMID 12950886.
  121. ^ Wintergerst E, Maggini S, Hornig D, Immune-enhancing role of vitamin C and zinc and effect on clinical conditions, in Ann Nutr Metab, vol. 50, n. 2, 2006, pp. 85-94, PMID 16373990.
  122. ^ Wang J, Wen L, Huang Y, Chen Y, Ku M, Dual effects of antioxidants in neurodegeneration: direct neuroprotection against oxidative stress and indirect protection via suppression of glia-mediated inflammation, in Curr Pharm Des, vol. 12, n. 27, 2006, pp. 3521-33, PMID 17017945.
  123. ^ Bleys J, Miller E, Pastor-Barriuso R, Appel L, Guallar E, Vitamin-mineral supplementation and the progression of atherosclerosis: a meta-analysis of randomized controlled trials, in Am. J. Clin. Nutr., vol. 84, n. 4, 2006, pp. 880-7; quiz 954-5, PMID 17023716.
  124. ^ Cook NR, Albert CM, Gaziano JM, et al, A randomized factorial trial of vitamins C and E and beta carotene in the secondary prevention of cardiovascular events in women: results from the Women's Antioxidant Cardiovascular Study, in Arch. Intern. Med., vol. 167, 15ª ed., 2007, pp. 1610–8, PMID 17698683.
  125. ^ Cherubini A, Vigna G, Zuliani G, Ruggiero C, Senin U, Fellin R, Role of antioxidants in atherosclerosis: epidemiological and clinical update, in Curr Pharm Des, vol. 11, n. 16, 2005, pp. 2017-32, PMID 15974956.
  126. ^ Rimm EB, Stampfer MJ, Ascherio A, Giovannucci E, Colditz GA, Willett WC, Vitamin E consumption and the risk of coronary heart disease in men, in N Engl J Med, vol. 328, n. 20, 1993, pp. 1450-6, PMID 8479464.
  127. ^ Vivekananthan DP, Penn MS, Sapp SK, Hsu A, Topol EJ, Use of antioxidant vitamins for the prevention of cardiovascular disease: meta-analysis of randomised trials, in Lancet, vol. 361, n. 9374, 2003, pp. 2017-23, PMID 12814711.
  128. ^ a b Hercberg S, Galan P, Preziosi P, Bertrais S, Mennen L, Malvy D, Roussel AM, Favier A, Briancon S, The SU.VI.MAX Study: a randomized, placebo-controlled trial of the health effects of antioxidant vitamins and minerals, in Arch Intern Med, vol. 164, n. 21, 2004, pp. 2335-42, PMID 15557412.
  129. ^ Radimer K, Bindewald B, Hughes J, Ervin B, Swanson C, Picciano M, Dietary supplement use by US adults: data from the National Health and Nutrition Examination Survey, 1999-2000 [collegamento interrotto], in Am J Epidemiol, vol. 160, n. 4, 2004, pp. 339-49, PMID 15286019.
  130. ^ a b Shenkin A, The key role of micronutrients, in Clin Nutr, vol. 25, n. 1, 2006, pp. 1-13, PMID 16376462.
  131. ^ Woodside J, McCall D, McGartland C, Young I, Micronutrients: dietary intake v. supplement use, in Proc Nutr Soc, vol. 64, n. 4, 2005, pp. 543-53, PMID 16313697.
  132. ^ Key Micronutrients: Study Identifies Supplements That Benefit Cardiovascular Health, su SciTech Daily, DOI:10.1016/j.jacc.2022.09.048.
  133. ^ Dekkers J, van Doornen L, Kemper H, The role of antioxidant vitamins and enzymes in the prevention of exercise-induced muscle damage, in Sports Med, vol. 21, n. 3, 1996, pp. 213-38, PMID 8776010.
  134. ^ Tiidus P., Radical species in inflammation and overtraining, in Can J Physiol Pharmacol, vol. 76, n. 5, 1998, pp. 533-8, PMID 9839079. URL consultato il 29 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  135. ^ Leeuwenburgh C, Fiebig R, Chandwaney R, Ji L, Aging and exercise training in skeletal muscle: responses of glutathione and antioxidant enzyme systems, in Am J Physiol, vol. 267, 2 Pt 2, 1994, pp. R439-45, PMID 8067452. URL consultato il 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2007).
  136. ^ Leeuwenburgh C, Heinecke J, Oxidative stress and antioxidants in exercise, in Curr Med Chem, vol. 8, n. 7, 2001, pp. 829-38, PMID 11375753.
  137. ^ Takanami Y, Iwane H, Kawai Y, Shimomitsu T, Vitamin E supplementation and endurance exercise: are there benefits?, in Sports Med, vol. 29, n. 2, 2000, pp. 73-83, PMID 10701711.
  138. ^ Mastaloudis A, Traber M, Carstensen K, Widrick J, Antioxidants did not prevent muscle damage in response to an ultramarathon run, in Med Sci Sports Exerc, vol. 38, n. 1, 2006, pp. 72-80, PMID 16394956.
  139. ^ Peake J, Vitamin C: effects of exercise and requirements with training, in Int J Sport Nutr Exerc Metab, vol. 13, n. 2, 2003, pp. 125-51, PMID 12945825.
  140. ^ Jakeman P, Maxwell S, Effect of antioxidant vitamin supplementation on muscle function after eccentric exercise, in Eur J Appl Physiol Occup Physiol, vol. 67, n. 5, 1993, pp. 426-30, PMID 8299614.
  141. ^ Close G, Ashton T, Cable T, Doran D, Holloway C, McArdle F, MacLaren D, Ascorbic acid supplementation does not attenuate post-exercise muscle soreness following muscle-damaging exercise but may delay the recovery process, in Br J Nutr, vol. 95, n. 5, 2006, pp. 976-81, PMID 16611389.
  142. ^ Hurrell R, Influence of vegetable protein sources on trace element and mineral bioavailability, in J Nutr, vol. 133, n. 9, 2003, pp. 2973S-7S, PMID 12949395.
  143. ^ Hunt J, Bioavailability of iron, zinc, and other trace minerals from vegetarian diets, in Am J Clin Nutr, vol. 78, 3Suppl, 2003, pp. 633S-639S, PMID 12936958.
  144. ^ Gibson R, Perlas L, Hotz C, Improving the bioavailability of nutrients in plant foods at the household level, in Proc Nutr Soc, vol. 65, n. 2, 2006, pp. 160-8, PMID 16672077.
  145. ^ a b Mosha T, Gaga H, Pace R, Laswai H, Mtebe K, Effect of blanching on the content of antinutritional factors in selected vegetables, in Plant Foods Hum Nutr, vol. 47, n. 4, 1995, pp. 361-7, PMID 8577655.
  146. ^ Sandberg A, Bioavailability of minerals in legumes, in Br J Nutr, 88 Suppl 3, 2002, pp. S281-5, PMID 12498628.
  147. ^ a b Beecher G, Overview of dietary flavonoids: nomenclature, occurrence and intake, in J Nutr, vol. 133, n. 10, 2003, pp. 3248S-3254S, PMID 14519822.
  148. ^ Prashar A, Locke I, Evans C, Cytotoxicity of clove (Syzygium aromaticum) oil and its major components to human skin cells, in Cell Prolif, vol. 39, n. 4, 2006, pp. 241-8, PMID 16872360.
  149. ^ Hornig D, Vuilleumier J, Hartmann D, Absorption of large, single, oral intakes of ascorbic acid, in Int J Vitam Nutr Res, vol. 50, n. 3, 1980, pp. 309-1, PMID 7429760.
  150. ^ Omenn G, Goodman G, Thornquist M, Balmes J, Cullen M, Glass A, Keogh J, Meyskens F, Valanis B, Williams J, Barnhart S, Cherniack M, Brodkin C, Hammar S, Risk factors for lung cancer and for intervention effects in CARET, the Beta-Carotene and Retinol Efficacy Trial, in J Natl Cancer Inst, vol. 88, n. 21, 1996, pp. 1550-9, PMID 8901853.
  151. ^ Albanes D, Beta-carotene and lung cancer: a case study, in Am J Clin Nutr, vol. 69, n. 6, 1999, pp. 1345S-1350S, PMID 10359235.
  152. ^ a b Bjelakovic G, Nikolova D, Gluud L, Simonetti R, Gluud C, Mortality in Randomized Trials of Antioxidant Supplements for Primary and Secondary Prevention: Systematic Review and Meta-analysis, in JAMA, vol. 297, n. 8, 2007, pp. 842-57, PMID 17327526.
  153. ^ Study Citing Antioxidant Vitamin Risks Based On Flawed Methodology, Experts Argue News release from Oregon State University published on ScienceDaily, Accessed 19 April 2007
  154. ^ Miller E, Pastor-Barriuso R, Dalal D, Riemersma R, Appel L, Guallar E, Meta-analysis: high-dosage vitamin E supplementation may increase all-cause mortality, in Ann Intern Med, vol. 142, n. 1, 2005, pp. 37-46, PMID 15537682.
  155. ^ Bjelakovic G, Nagorni A, Nikolova D, Simonetti R, Bjelakovic M, Gluud C, Meta-analysis: antioxidant supplements for primary and secondary prevention of colorectal adenoma, in Aliment Pharmacol Ther, vol. 24, n. 2, 2006, pp. 281-91, PMID 16842454.
  156. ^ Caraballoso M, Sacristan M, Serra C, Bonfill X, Drugs for preventing lung cancer in healthy people, in Cochrane Database Syst Rev, pp. CD002141, PMID 12804424.
  157. ^ Bjelakovic G, Nagorni A, Nikolova D, Simonetti R, Bjelakovic M, Gluud C, Meta-analysis: antioxidant supplements for primary and secondary prevention of colorectal adenoma, in Aliment. Pharmacol. Ther., vol. 24, n. 2, 2006, pp. 281-91, PMID 16842454.
  158. ^ Coulter I, Hardy M, Morton S, Hilton L, Tu W, Valentine D, Shekelle P, Antioxidants vitamin C and vitamin e for the prevention and treatment of cancer, in Journal of general internal medicine : official rivista of the Society for Research and Education in Primary Care Internal Medicine, vol. 21, n. 7, 2006, pp. 735-44, PMID 16808775.
  159. ^ Schumacker P, Reactive oxygen species in cancer cells: Live by the sword, die by the sword., in Cancer Cell, vol. 10, n. 3, 2006, pp. 175-6, PMID 16959608.
  160. ^ Seifried H, McDonald S, Anderson D, Greenwald P, Milner J, The antioxidant conundrum in cancer [collegamento interrotto], in Cancer Res, vol. 63, n. 15, 2003, pp. 4295-8, PMID 12907593.
  161. ^ Simone C, Simone N, Simone V, Simone C, Antioxidants and other nutrients do not interfere with chemotherapy or radiation therapy and can increase kill and increase survival, part 1, in Alternative therapies in health and medicine, vol. 13, n. 1, 2007, pp. 22-8, PMID 17283738.
  162. ^ Moss R, Should patients undergoing chemotherapy and radiotherapy be prescribed antioxidants?, in Integrative cancer therapies, vol. 5, n. 1, 2006, pp. 63-82, PMID 16484715.
  163. ^ Cao G, Alessio H, Cutler R, Oxygen-radical absorbance capacity assay for antioxidants, in Free Radic Biol Med, vol. 14, n. 3, 1993, pp. 303-11, PMID 8458588.
  164. ^ Ou B, Hampsch-Woodill M, Prior R, Development and validation of an improved oxygen radical absorbance capacity assay using fluorescein as the fluorescent probe, in J Agric Food Chem, vol. 49, n. 10, 2001, pp. 4619-26, PMID 11599998.
  165. ^ Prior R, Wu X, Schaich K, Standardized methods for the determination of antioxidant capacity and phenolics in foods and dietary supplements, in J Agric Food Chem, vol. 53, n. 10, 2005, pp. 4290-302, PMID 15884874.
  166. ^ Cao G, Prior R, Comparison of different analytical methods for assessing total antioxidant capacity of human serum, in Clin Chem, vol. 44, 6 Pt 1, 1998, pp. 1309-15, PMID 9625058. URL consultato il 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2007).
  167. ^ Xianquan S, Shi J, Kakuda Y, Yueming J, Stability of lycopene during food processing and storage, in J Med Food, vol. 8, n. 4, 2005, pp. 413-22, PMID 16379550.
  168. ^ Rodriguez-Amaya D, Food carotenoids: analysis, composition and alterations during storage and processing of foods, in Forum Nutr, vol. 56, pp. 35-7, PMID 15806788.
  169. ^ Baublis A, Lu C, Clydesdale F, Decker E, Potential of wheat-based breakfast cereals as a source of dietary antioxidants, in J Am Coll Nutr, vol. 19, 3 Suppl, 2000, pp. 308S-311S, PMID 10875602 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2009).
  170. ^ Rietveld A, Wiseman S, Antioxidant effects of tea: evidence from human clinical trials, in J Nutr, vol. 133, n. 10, 2003, pp. 3285S-3292S, PMID 14519827.
  171. ^ Henry C, Heppell N, Nutritional losses and gains during processing: future problems and numeros [collegamento interrotto], in Proc Nutr Soc, vol. 61, n. 1, 2002, pp. 145-8, PMID 12002789.
  172. ^ Antioxidants and Cancer Prevention: Fact Sheet, su cancer.gov, National Cancer Institute. URL consultato il 27 febbraio 2007.
  173. ^ Witschi A, Reddy S, Stofer B, Lauterburg B, The systemic availability of oral glutathione, in Eur J Clin Pharmacol, vol. 43, n. 6, 1992, pp. 667-9, PMID 1362956.
  174. ^ Kader A, Zagory D, Kerbel E, Modified atmosphere packaging of fruits and vegetables, in Crit Rev Food Sci Nutr, vol. 28, n. 1, 1989, pp. 1-30, PMID 2647417.
  175. ^ Zallen E, Hitchcock M, Goertz G, Chilled food systems. Effects of chilled holding on quality of beef loaves, in J Am Diet Assoc, vol. 67, n. 6, 1975, pp. 552-7, PMID 1184900.
  176. ^ Iverson F, Phenolic antioxidants: Health Protection Branch studies on butylated hydroxyanisole, in Cancer Lett, vol. 93, n. 1, 1995, pp. 49-54, PMID 7600543.
  177. ^ E number index, su ukfoodguide.net, UK food guide. URL consultato il 5 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2007).
  178. ^ Robards K, Kerr A, Patsalides E, Rancidity and its measurement in edible oils and snack foods. A review, in Analyst, vol. 113, n. 2, 1988, pp. 213-24, PMID 3288002.
  179. ^ Del Carlo M, Sacchetti G, Di Mattia C, Compagnone D, Mastrocola D, Liberatore L, Cichelli A, Contribution of the phenolic fraction to the antioxidant activity and oxidative stability of olive oil, in J Agric Food Chem, vol. 52, n. 13, 2004, pp. 4072-9, PMID 15212450.
  180. ^ CE Boozer, GS Hammond, CE Hamilton (1955) "Air Oxidation of Hydrocarbons. The Stoichiometry and Fate of Inhibitors in Benzene and Chlorobenzene". Journal of the American Chemical Society, 3233-3235
  181. ^ Why use Antioxidants?, su specialchem4adhesives.com, SpecialChem Adhesives. URL consultato il 27 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2007).
  182. ^ a b Fuel antioxidants, su innospecinc.com, Innospec Chemicals. URL consultato il 27 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2006).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 20976 · LCCN (ENsh85005727 · BNF (FRcb12167971j (data) · J9U (ENHE987007295547505171