Berlino, 14 maggio 2012 - DISASTRO per il partito di Angela Merkel, al voto in Nord Renania Westfalia. Erano già al potere i socialdemocratici assieme ai verdi, con un governo di minoranza, ora conquistano una larga vittoria, ma non è questo il risultato che conta: la Cdu della Cancelliera precipita di quasi nove punti, al di sotto del 26%, il peggior risultato dalla fine della guerra. Continua l’avanzata inarrestabile dei Piraten, quadruplicati a oltre l’8 per cento, mentre 4 votanti su dieci preferiscono restare a casa, esattamente come due anni fa.
La campagna elettorale è stata aspra, ma di fatto la metà degli elettori non si è fatta coinvolgere, o ha scelto contro il sistema. Non per rabbia o disperazione come da noi, ma per insofferenza verso i due grandi blocchi a destra e a sinistra, immobili e dalle idee quasi simili.

LA NORD Renania Westfalia, Land ‘inventato’ dalle potenze vincitrici, è il più popoloso con quasi 18 milioni di abitanti, su 82 milioni di tedeschi, e oltre 13 milioni sono i votanti. Il cuore della regione è la Ruhr, e nonostante la crisi dell’acciaio e la chiusura delle miniere, la sua potenza economica supera quella di un Belgio o di un’Olanda, per non fare il confronto con la Grecia (12 milioni di abitanti). Il suo voto è da sempre più di un test regionale.

LA SITUAZIONE locale ha avuto ovviamente il suo peso. La disoccupazione (circa il 9 per cento) è più alta della media nazionale, e si tornava a votare dopo appena venti mesi di incertezza politica, ma dopo il lieve calo della Cdu la settimana scorsa nel piccolo Schleswig-Holstein, la Cancelliera accorsa in aiuto del leader locale Norbert Röttgen, sperava almeno di contenere le perdite.
Gli alleati liberali, dati per spacciati, guadagnano quasi il 2 e raggiungono l’8,5, ma la loro tenuta non basta. E a livello nazionale al momento è difficile che superino lo sbarramento del 5%. I verdi rimangono stabili al 12, che era il loro risultato migliore nel Land, e grazie all’exploit dell’Spd, al 39 con un aumento del 4,5, si può formare un governo finalmente stabile (98 seggi su 180).
L’estrema sinistra della Linke, è più che dimezzata (il 2,5) e resta fuori dal parlamento, per non aver superato lo sbarramento del 5 per cento. Perde a favore dell’Spd, e dei Piraten, che portano tuttavia voti anche alla Cdu. Ritenerli tutti di sinistra sarebbe uno sbaglio. E il loro programma a livello locale non era velleitario. Chiedono più investimenti per la scuola, per combattere la disoccupazione giovanile. Noi abbiamo una ‘Vision’, era il loro slogan, quella che manca ai politici di professione. Saranno parole ma hanno funzionato in una terra di tradizione operaia. Sono il terzo partito e hanno ottenuto gli stessi seggi (16) dei liberali.

LA VITTORIA socialdemocratica è merito in gran parte del premier uscente, Hannelore Kraft 51 anni non ancora compiuti. Diplomata in tecnica bancaria, sposata, un figlio, di lei si parla oggi come una possibile sfidante alla Cancelleria. Un duello tra donne, perché i leader SPD, litigiosi e ambiziosi, mancano, chi più chi meno, di appeal politico.

 

di Roberto Giardina