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Bernardino di Betto detto il Pinturicchio

Bernardino di Betto detto il Pinturicchio nacque a Perugia nel 1454 circa.
Fu tra i primi allievi del Perugino, con il quale andò a Roma per la realizzazione di alcuni affreschi della cappella Sistina. Sono da attribuire al Pinturicchio le scene con il Viaggio di Mosè e il Battesimo di Cristo. Qui venne in contatto con la pittura del Ghirlandaio e del Botticelli, che contribuì alla formazione del suo stile personale.
Datate al 1473 sono le due tavolette con Storie di san Bernardino: la Guarigione del paralitico e Liberazione del prigioniero probabilmente su impostazione del giovane Perugino, a cui il Pinturicchio aggiunge costumi ed elementi paesistici pittoreschi.
Verso il 1486, molto probabilmente, fu chiamato ad affrescare la cappella Bufalini in S. Maria in Aracoeli a Roma, dove dipinse le Storie di San Bernardino; successivi sono gli affreschi della Cappella del Presepio in Santa Maria del Popolo a Roma.
Tra il 1492 e il 1495 dipinse l'appartamento di Alessandro VI Borgia in Vaticano utilizzando ornamentazioni a motivi fantastici, le cosidette grottesche. Nei dipinti prevale il gusto per una decorazione sovraccarica con dorature e grottesche, in questi affreschi accanto a temi tradizionali quali Profeti, Sibille, Virtù e Arti Liberali e Scene della vita di Cristo, di Maria e dei Santi, vengono inserì motivi paganeggianti, tratti dalla mitologia, volte a celebrare in modo allegorico il committente. Fritz Saxl ne parla in questo modo: "Eppure non esiste forse in questo periodo nessun'altra opera in cui il paganesimo e l’orgoglio individuale abbiano potuto manifestarsi con altrettanta nettezza che nell’appartamento Borgia".
Dal 1495 lavora alla Pala di Santa Maria dei Fossi, in cui compare un suo autoritratto.
Dopo aver decorato l’Appartamento Borgia a Roma, il Pinturicchio nel 1500 viene chiamato a Spello da Troilo Baglioni, Priore della Canonica di Santa Maria Maggiore, per affrescare le pareti di una cappella della chiesa che sarebbe diventata l’unico esempio di superba pittura della rinascenza italiana, presente a Spello. Nel ciclo di Spello il Pinturicchio affresca nella parete di sinistra l’Annunciazione, in quella centrale la Natività, nella destra la Disputa di Gesù fra i Dottori e le quattro Sibille nelle vele della volta. Conosciuta come "Cappella Bella", la cappella del Pinturicchio in Santa Maria Maggiore riscosse grandi consensi per il dotato senso decorativo. Lontano dallo splendore della corte pontificia, dimenticato il fasto degli affreschi Borgia, l’artista a Spello recupera quella giusta dose di equilibrio prospettico e realizza un’opera singolare nel suo genere per unità spaziale di composizione e scrupolosa ricerca di proporzioni ed equilibrio.
Dal 1505 lavora alla decorazione della Libreria Piccolomini presso il Duomo di Siena, con l' Incoronazione di Pio III e Storie di Pio II, per alcune di queste si valse della collaborazione del giovane Raffaello, suo è il cartone con la Partenza di Enea Silvio Piccolomini per il concilio.
Nel 1509 circa lavora agli affreschi del presbiterio di Santa Maria del Popolo a Roma.
Muore a Siena nel 1513.



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