Intervistata da Forkids

12 Mar

Capita che qualche sito o giornale mi intervisti. L’ultima della serie è quella che è apparsa sul sito Forkids in cui incalzata dalle domande di sara Forniza parlo dei alcuni dei miei ultimi libri e del mestiere di scrivere. Eccola qui di seguito

Fulvia Degl’Innocenti è giornalista per Famiglia Cristiana, presidente di ICWA (Associazione Italia Scrittori per Ragazzi), scrittrice di albi illustrati, di romanzi per ragazzi di grande successo e mamma di due adolescenti. Una personalità entusiasta della scrittura in tutte le sue sfaccettature e che nei racconti dedicati ai giovani lettori ha trovato la propria vocazione. Le abbiamo fatto alcune domande riguardanti le sue ultime uscite e i titoli a cui è maggiormente legata. Ecco cosa ci ha raccontato:

La danza delle carote” è il libro per bambini che l’ha avviata al successo editoriale. Cosa prova quando ci pensa?

Ci sono particolarmente affezionata perchè è con quel libro che ho iniziato, è uscito nel 1998, faceva parte di una collana di narrativa scolastica della Bruno Mondadori. Lo scrissi in modo molto genuino, spontaneo senza farmi tante domande che adesso, dopo 22 anni di scrittura, mi faccio quando scrivo un libro. Avevo in mente questa storia e l’ho scritta, è accaduto tutto un po’ per caso e poi da lì ci ho preso gusto e non mi sono più fermata. Mi è capitato di scrivere libri per più di 45 editori diversi e sono sempre io che li vado a stanare per proporre progetti, idee e storie.

Dal passato al presente: ci parli di “Sottovoce”, il suo nuovo romanzo appena uscito.

Sottovoce è un mistery della casa editrice Pelledoca, specializzata in storie di paura. La cosa curiosa è che il primo e l’ultimo libro dei 100 che ho scritto hanno lo stesso editor: Lodovica Cima, una persona che mi ha accompagnato in vari momenti della scrittura.

Quando Pelledoca mi ha chiesto se volessi cimentarmi con una storia di paura sono stata felicissima di farlo perchè come lettrice le storie horror, soprattutto quelle di Stephen King, mi sono sempre piaciute moltissimo. È stato molto divertente provare ad elaborare un intreccio e delle atmosfere che avevano degli echi nei libri che avevo scritto e nei film che avevo visto. L’horror prevede dei cliché: il cattivo che risorge, il mistero, la suspance tutta una serie di ingredienti che ci devono essere, quindi in questo c’era già un canone di riferimento. Ho cercato di trovare una storia che magari non è originalissima ma è come la racconto io, con i miei personaggi e con tutta una serie di vicende e di sensibilità.

C’è un suo libro in particolare che consiglierebbe ai giovani lettori?

Ho scritto molte biografie negli ultimi 3-4 anni e in particolare consiglierei quella dedicata ad una donna premio Nobel per la Pace, Wangari Maathai. Il libro, uscito a maggio 2019, si intitola Wangari la madre degli alberi ed è incentrato su un personaggio che ha fatto tantissimo per l’ambiente. Ho visto che nelle scuole in cui sono stata questa figura ha riscosso un grandissimo interesse e coinvolgimento tra i ragazzi per la sua vicenda incredibile di donna nata nella foresta del Kenya, andata a scuola solo a 8 anni e diventata la prima donna africana a vincere il premio Nobel per la sua attività di sensibilizzazione verso i problemi della sostenibilità e del disboscamento nel suo Paese. Questa è una storia importante e sono contenta perché è finalista al premio Legambiente, a cui io tengo molto.

Tra le sue uscite più recenti invece?

L’ultima biografia che ho scritto: il libro è dedicato ad un personaggio a cui sono molto legata affettivamente sin dall’infanzia ed è il presidente Sandro Pertini: ho presentato ai ragazzi che ancora non lo conoscevano Sandro Pertini. Amato presidente in occasione dei 30 anni dalla sua morte, caduti il 24 febbraio. È un pezzo importante della nostra storia che è stato proprio dimenticato e mi faceva piacere ricordarlo anche perchè ha una vicenda personale che si legge volentieri, gliene sono successe di tutti i colori, ha vissuto una serie di avventure, non è stato solo il presidente ingessato: è stato combattente, antifascista, esule imprigionato, un partigiano e ha attraversato un secolo di storia.

Ha qualche nuovo progetto editoriale da anticiparci?

Tra qualche settimane uscirà un albo illustrato che è un omaggio all’amore che i ragazzi possono avere per i libri. Si chiama La scatola delle avventure e questa scatola contiene un oggetto magico che trasporta il piccolo protagonista nei grandi classici della letteratura per ragazzi. Lui viaggia con la fantasia perché alla fine si scopre che questo oggetto misterioso che gli ha regalato la zia è un libro e attraverso il libro puoi vivere infinite avventure. Uscirà per Mimebù, un nuovo marchio della casa editrice Mimesis.

Ne usciranno tanti di libri miei nel 2020: una raccolta di storie dell’Africa, una serie di racconti contro gli stereotipi di genere, una prima lettura per Giunti si intitola La sciarpa più lunga del mondo e vede un’intera scolaresca, maschi e femmine, sferruzzare una sciarpa per preservare la scuola dalla chiusura. Poi uscirà a giugno un piccolo romanzo per i bambini di 8-9 anni ispirato ad una mia storia personale e parla di bullismo, si intitola La chiamavano Carolina. C’è un pezzo della mia vita lì. A volte quando incontro i ragazzi nelle scuole mi chiedono: Non hai mai scritto la tua autobiografia? Non hai mai scritto della tua vita? La mia autobiografia è noiosa, ho preso ispirazione da persone che ho conosciuto e situazioni che mi sono successe e le ho messe in tanti dei miei libri, in questo caso in modo molto esplicito.

E’ tempo di ripartire con il blog

12 Mar

Sono passati parecchi anni dall’ultima volta che ho aggiornato questo mio sito. I ritmi della mia vita erano vorticosi, e poi mi sono concentrata a dare un riscontro quotidiano delle mie attività editoriali su facebook. Ma c’era sempre un tarlo che mi rodeva nel cervello: il blog,  lo hai abbandonato,  è un monumento ai caduti, piuttosto chiudilo, ricordati i motivi per cui lo avevi aperto. Insomma, lo stesso meccanismo di chi sa che deve mettersi a dieta, se lo ripete ogni giorno, ma poi al momento di mettersi a tavola mangia in modo compulsivo. Ma ora non ci sono più scuse: l’epidemia ha fatto piazza pulita di tutto liberando il tempo. Niente più incontri nelle scuole e in libreria, niente più cinema, palestra, shopping, estetista. E allora le scuse non reggono più: sono  andata a ricercarmi le credenziali di accesso ed eccomi qui. Cercherò di ripartire, di aggiornare la bibliografia che nel frattempo si è arricchita di decine di nuovi titoli, e quando ricomincerò a viaggiare per l’Italia tornerò a raccontare le mie esperienza con i ragazzi. Vediamo se saprò essere un minimo continuativa, ma intanto il ghiaccio si è rotto.

Istantanee dal Bancarellino

28 Mag

In questo blog/diario è doveroso un omaggio al Premio Bancarellino a cui sono arrivata Terza con “La libraia”, con la piazza di Pontremoli gremita da 1.300 ragazzi e la possibilità di rispondere a tante domande e di firmare autografi. Nel 2011 ero arrivata prima con La ragazza dell’Est, nel 2012 seconda con Sopravvissuta, quest’anno appunto terza. Se ci saranno altre occasioni (come mi auguro perché è sempre un’emozione bellissima) spero di risalire la china della classifica! 🙂

Le urne dei cinque libri finalisti del Bancarellino 2015

Le urne dei cinque libri finalisti del Bancarellino 2015

Firma degli autografi al Bancarellino 2015

Firma degli autografi al Bancarellino 2015

Sul palco

Sul palco

Recensione di L’estate dei segreti perduti

30 Apr

estate

Nuova recensione di un libro YA sul sito Libri e marmellata https://libriemarmellata.wordpress.com/. Si tratta di L’estate dei segreti perduti, di E. Lockhart, edito da De Agostini e finalista al Premio Aadersen per romanzi over 15 anni.

Un titolo ammiccante e una ragazza che cammina con i piedi nudi sulla sabbia ci potrebbe suggerire uno scenario rosa, di amori intorno a un falò, di primi volte, condito, appunto, da qualche segreto inconfessabile.
La spiaggia e il segreto ci sono, e ben più di un falò, ma il gusto che ci lascia in bocca la lettura di questo romanzo non è certo dolce e caramelloso, bensì molto amaro.

Partiamo dal titolo originale: We were liars “Noi eravamo bugiardi”. Un titolo da tragedia incombente, quella che si respira già nel fulmineo attacco.
Alla vigilia dell’estate in cui la protagonista, narratrice in prima persona, ha 15 anni, il padre lascia improvvisamente sua madre. Una donna alta, bionda, bella, ricca, e abituata a non manifestare le emozioni, a non far trasparire cedimenti.
Lo stesso deve essere per la figlia, il cui cuore invece sanguina e urla di dolore. Un dolore che resta però tutto dentro; come sempre, la ragazza finisce per assecondare la madre, fare un respiro profondo e fingere che non sia accaduto nulla. Anche perché l’aspetta l’annuale vacanza all’isola di proprietà della famiglia Sinclair, con il nonno patriarca e le tre figlie, tutte con matrimoni falliti e una serie di figli.
Due cugini sono coetanei di Cady: Mirren e John. E poi c’ Gat, il nipote indiano del nuovo compagno della zia Carry.

Dall’infanzia Cady e Gat hanno un’intesa speciale, che durante l’estate si trasforma in un sentimento fatto di brividi, mani che si sfiorano sotto il tavolo, baci al sapore di sale e abbracci rubati. Un amore profondo, ma complicato da qualche ostacolo. Come la differenza di ceto sociale, il fatto che Gat abbia già una ragazza, lo sguardo critico del nonno che non approva, le tensioni tra le zie per l’eredità di famiglia.

Improvvisamente la narrazione da lineare si fa sincopata. Un salto di due anni e si passa all’estate dei 17 anni, con Cady tormentata da tremende emicranie e vuoti di memoria, per tornare a sprazzi all’estate dei 15 anni, di cui l’unica cosa che ora la ragazza ricorda è che, a un certo punto, le è accaduto un incidente misterioso, di cui non c’è traccia nella sua memoria e che le ha lasciato in eredità sintomi post traumatici così devastanti da renderla quasi invalida e dipendente dai farmaci. In mezzo c’è l’estate dei suoi 16 anni, trascorsa con il padre in Europa e durante la quale ha inviato tante mail ai cugini e al ragazzo del cuore, senza mai ricevere da loro nessuna risposta.
Dopo tante insistenze, la madre accetta di tornare con lei sull’isola, dove il nonno fa i conti con la demenza senile, i cuginetti piccoli sono cresciuti e le zie sono più amorevoli tra di loro ma affette da strane manie.
Per fortuna ci sono John, Mirren e Gat, che con lei formano il gruppo dei Bugiardi. Pur decisa a trattare Gat in modo indifferente, sente riaffiorare più forte di prima quel sentimento agrodolce che li lega. Mezze frasi, flash nella mente, ed ecco che il passato, quella maledetta estate che ha cambiato la sua vita, pezzo dopo pezzo, ritorna, rivelandosi in modo crudo, sconvolgente e davvero imprevedibile per il lettore, che vogliamo assolutamente preservare da uno spoiler davvero crudele.

Oltre all’intreccio narrativo molto abile, è interessante il linguaggio, limpido, visivo e che a tratti si fa rude e poetico insieme (Cady per definire la sua sofferenza usa una metafora forte: sangue che le cola da tagli nelle vene, e Gat è l’unico che se ne accorge e che accorre a fasciarle i polsi con garze bianche).
Nel cercare di fare chiarezza nel suo passato Cady riscrive molte volte le fiabe più classiche, inserendo la figura di un re e delle sue tre figlie, che oltre a essere un interessante esercizio di stile ci introduce nel tema forte del romanzo, ovvero la critica feroce al perbenismo ipocrita di parte della società americana (con un azzardo volo sino a Pastorale americana di Philip Roth), che va allo sfascio salvaguardando sempre le apparenze, democratica ma sottilmente razzista, legata a doppio nodo al senso del possesso, nella cui logica gli oggetti posseduti hanno la funzione di dimostrare uno status (e non a caso una Cady ancora molto confusa ma intenzionata a fare luce della nella sua vita comincia a spogliarsi letteralmente di ogni cosa che possiede).

Il romanzo mi ha fatto venire in mente alcuni film spietati che hanno messo a nudo la conflittualità dei rapporti familiari: tra di essi Segreti, film con un cast stellare del 1997, quattro sorelle e un padre padrone; I segreti Osange county (2013) con la matriarca Meryl Streep e le sue tre figlie; oppure il devastante Festen (1998) di Thomas Vinterberg.

Un romanzo coinvolgente e ben scritto che si fa bere tutto d’un sorso come un punch bollente in una serata gelida; forse non è altrettanto originale nel suo esito, che sempre in ambito cinematografico associo a vari film. Citandoli, però, potrei suggerire quel famoso spoiler che volevo scongiurare. Dunque se avete intenzione di leggere il libro, cosa che vi consiglio, fermatevi qui. Con una nota sull’autrice, Emily Lockhart, newyorkese, classe 1967, autrice di vari best seller young adult, docente di scrittura creativa alla Hamline University, e finalista al National Book Award, il più prestigioso premio letterario americana.

Se invece non resistete alla curiosità, pensandoci almeno due volte, cliccate https://libriemarmellata.wordpress.com/2013/10/22/non-lho-letto-ma-mi-piace-le-folli-avventure-di-eulalia-di-potimaron-segreti-e-presagi/

(età consigliata: dai 14 anni)

Un dono a 0,99 euro per la Giornata del libro

23 Apr

Oggi, 23 aprile, è la Giornata mondiale del libro. Molte le iniziative in campo,a nche sulla scia  del progetto Io leggo perché.

Io oggi sono in redazione a scrivere giornali, ma stasera non mancherò di proseguire uno dei tanti libri che affollano il mio comodino: per adulti, per ragazzi, per bambini, libri pubblicati e inediti. Insomma, sono una lettrice compulsiva e con l’ansia di non leggere abbastanza e tutto quello che vorrei e, forse, dovrei. E domani andrò in una scuola materna di Sesto San Giovanni a gettare i semini dell’amore per le storie a tanti bambini.

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Oggi  personalmente festeggio con la scelta da parte dello store online BookRepublic del mio romanzo “La libraia” come libro del giorno al prezzo simbolico di 0,99 euro. Meno di un caffé, ma con qualche dono in più per il nostro sistema biochimico. Perché anche le emozioni sono chimica e dal riscontro che ho avuto da tanti lettori, un po’ di emozioni la lettura di questo libro ve le lascerà. Ecco il link in cui acquistarlo e, magari, regarlarlo a chi possiede un e-reader, un semplice pc, o uno smartphone

https://www.bookrepublic.it/book/9788821588464-la-libraia/

Tour italico di primavera

12 Apr

Maggio per gli scrittori è un mese da trottole. Molti colleghi vorticano più della sottoscritta che è tenuta a conservare il suo centro di gravità permanente alla scrivania della redazione. Queste le tappe del mio tour italico di primavera:

– 17 aprile, Alba (Cuneo), per incontrare gli alunni della scuola elementare con Due famiglie per Flip (Casaeditrice mammeonline), e la pomeriggio il pubblico di famiglie e  bambini alla biblioteca comunale con la fata delle Bolle e altre storie.

– 23 aprile al mattino alla scuola materna di Sesto san Giovanni con La pulce innamorata (Zelig edizioni), Gaia che fa gli scarabocchi (Valentina edizioni) e  Un folletto in cucina (Paoline). La sera e parte della notte alla libreria Paoline di Milano per la notte bianca di “Io leggo perché”

– l’8 e il 9 maggio a Catanzaro per il progetto Gutemberg con Il coraggio di Ilaria (Pratibianchi) e La libraia (San paolo).

– 11 maggio a Piacenza al corso di laura in Scienza della formazione primaria a parlare di letteratura per ragazzi

– il 18 maggio, Salone del libro di Torino con Io sono Adila (Settenove)

– 22, 23 maggio a Porto Sant’Elpidio (Fermo) per Librinfesta.

– 29 maggio a Certosa di Pavia con Un folletto in cucina (Paoline)

– 5 giugno a Brescia, alla scuola materna delle Orsoline con  Un folletto in cucina.

14 giugno al Bibliofestival di Brembate (Bergamo) incontro aperto al pubblico.

RECENSIONE DI “IL SEGRETO DI ESPEN”

10 Apr

Il SEGRETO DI ESPEN

espen

L’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale si è estesa a gran parte dell’Europa. E quasi ovunque la popolazione si è divisa tra i collaborazionisti e i cosiddetti resistenti. Ragazzi che prima di quel momento erano compagni di scuola, amici, si sono trovati su lati opposti della barricata, improvvisamente contrapposti.

È questo il tema centrale del romanzo “Il segreto di Espen” della scrittrice statunitense Margi Preus (vincitrice del Newbery Medal Award per il suo libro di esordio “Cuore di Samurai”), ambientato in Norvegia tra il 1940, quando la Germania nazista invase il paese scandinavo, e la fine del conflitto, nel 1945. È ispirato alla vera storia di Erling Sorrusten, giovane spia norvegese. Il suo nome è diventato Espen, così come sono mutati – come specifica l’autrice in una nota finale – anche i nome dei suoi compagni, dei familiari e della futura moglie, mentre altri personaggi, come in molte opere che mescolano fiction a realtà storica, sono stati inventati.

Il romanzo si apre con la prima azione del quattordicenne Espen, che in bicicletta supera un posto di blocco tedesco raccontando di portare marmellata a uno zio malato, mentre nello zaino ha delle comunicazione sulla nuova situazione nazionale: il re norvegese è stato deposto, i partiti sono stati sciolti, e c’è stato un appello ai giovani per la difesa della libertà dell’indipendenza a ogni costo. A ricevere il messaggio è un’anziana signora, Tante Marie, in realtà un’agente segreto sui generis, che accoglie l’apprendista spia con waffel caldi e racconti sulle leggende di Odino.
La memoria, dice a Espen, è molto importante, e dobbiamo fare di tutto per non di dimenticare ciò che ci è accaduto. È la memoria che ci salverà.

Il migliore amico di Espen e compagno nella squadra di calcio è Kjell, che invece si fa sorprendere in compagnia dei tedeschi. Un’ombra nel cuore di Espen, che con il passare degli anni, della guerra, del peggioramento della vita dei norvegesi non diventerà mai una certezza. Mentre un altro ragazzo, il rancoroso Aksel, indosserà apertamente la divisa della Gestapo e darà la caccia ai suoi ex compagni.
Nel frattempo Espen cresce, si innamora, con il suo esempio di staffetta coinvolge emotivamente la sorella minore Ingrid, che di nascosto va a dare del cibo agli scheletriti prigionieri dei tedeschi.
Al posto della farina arriva la segatura, le patate sono il pasto quotidiano, le tessere annonarie l’unico modo per accedere al cibo e strumento di ricatto da parte dei tedeschi. E i motivi più stupidi sono un pretesto per essere messi in prigione o finire in campi di concentramento o addirittura giustiziati.

La narrazione non è temporalmente lineare, ma presenta frequenti sfasature, rese con il corsivo, nelle quali si aprono dei flash back, a volte di non semplicissima comprensione.
Il libro è sicuramente ben documentato e ci offre uno spaccato di storia per molti inedito, andando oltre i fatti più noti e conosciuti relativi al conflitto.

In questo settantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale lo abbinerei a due romanzi italiani che hanno come protagonisti giovanissimi italiani coinvolti nelle attività e nei pericoli della resistenza: “Ribelli in fuga” (Einaudi ragazzi) di Tommaso Percivale e “Fuochi d’artificio” (Salani) di Andrea Bouchard.

Da parte dell’autrice c’era forse il desideri o di raccontare una parte di storia che gli americani non hanno vissuto in prima persona essendo stati indenni dall’occupazione nazista e quindi dalla resistenza (Margi Preus ha tra l’altro intervistato il vero Espen). Ma tra i ghiacci nordici, le lunghe e abili sciate tra le nevi dei giovani protagonisti, i primi casti batticuori, manca forse quell’emozione che in altri romanzi ci fa innamorare dei personaggi rendendoceli vivi per sempre.

(età consigliata: dai 13 anni)

“La libraia” su La vita del popolo

3 Apr

La libraia è uno “scorrevole racconto ricco di citazioni che aprono finestre su altre storie e altri libri, fa percepire il sollievo che un libro giusto riesce a dare alle persone che lo incontrano”; così scrive Francesca Barzi su «La vita del popolo».

A voi il piacere di leggere la recensione per intero!

la libraia

Uno zibaldone di novità

3 Apr

Non riesco sempre a dare conto puntualmente delle novità che accadono, ma è bello anche per me mettere in fila eventi e incontri del mestiere più bello del mondo, quello dello scrittore per ragazzi. E lo faccio a partire dalla mia unica giornata alla Fiera di Bologna; ogni anno è così, toccata e fuga, un’overdose di incontri e di stimoli che fanno di questo evento un grande gioco, ed essere pure pagati (non sempre è vero, ma io mi accontento) per giocare è un privilegiato per pochi. In ordine sparso accade che:
– é uscito il nuovo libro con lo splendido editore Settenove della one woman publisher Monica Martinelli, ovvero Io sono Adila, la storia illustrata di Malala Yousafzai, con le illustrazioni di Anna Forlati e il patrocinio di Amnesty International. E sembra sia stato accolto molto bene e se ne è parlato anche alla trasmissione di Radio 3 Fahrenheit.
– L’altro mio libro con Settenove, ovvero Io sono così con le illustrazioni di Antonio Ferrara è finito nella terna finalista del Premio Andersen nella categoria Miglior libro fatto ad arte. Io ci ho messo solo le parole, e la grafia del titolo, l’arte è tutta di illustratore, editore e grafico, ma sono estasiata lo stesso.
– è partito un progetto con Terre di mezzo, editore che amo molto, per l’albo illustra Scimmiotto fa il giro del mondo, con le illustrazioni di Alessandra Manfredi, in cerca di coedizioni.
– Il libro della collana che dirigo per Paoline, Una spiga per Kahlim sta avendo un’ottima accoglienza nelle scuole.
– é uscito un saggio del critico venezuelano
Fanuel Hanán Díaz dal titolo Visti da lontano (edizione Interlinea) in cui si parla degli autori Icwa, tra i quali ci sono anche io.
– Il romanzo La libraia dopo pochi mesi dall’uscita è stato ristampato.
– Coccole books ha annunciato l’imminente uscita del mio albo Sam vola tra le stelle, in cui immagino Samantha Cristoforetti da bambina nel giorno in decise di fare l’astronauta.
– con l’illustratrice Alessandra Manfredi abbiamo presentato a vari editori due progetti di albi illustrati che sembrano essere piaciuti molto e siamo in attesa della… “migliore offerta”
– è stata annunciata l’uscita a settembre del mio romanzo con Raffaello Portami con te sul tema degli orfani bianchi della Romania
– e poi tanti altri progetti, idee, incontri, soggetti eccc. si semina tanto, ma si raccoglie anche. Ed è una meraviglia!!

Un booktrailer per “Il coraggio di Ilaria”

24 Mar

Lo trovate a questo link, http://www.youtube.com/watch?v=xa6NsFa8l1Ue lo hanno realizzato i ragazzi che aderiscono al progetto “Book hunter”, cacciatori di libri. book hunter