IoSonoUnAltro
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Il Blog di Beppe Grillo
Maggio 20, 2024
di Torquato Cardilli – Gli Stati Uniti e l’Alleanza occidentale  ritengono che i palestinesi non siano un popolo titolare del diritto inalienabile alla libertà, all’indipendenza, alla moneta, al controllo dello risorse agricole, idriche, energetiche, dello spazio aereo e del mare territoriale, ma un agglomerato di ombre costrette alla miseria nella subalternità senza futuro e ad [...]
- Maggio 10, 2024
Il Blog di Beppe Grillo
Il 7 maggio è cominciata a Malmö, in Svezia, la nuova edizione dell’Eurovision song contest, uno degli eventi musicali più importanti del mondo. Ogni anno gli organizzatori provano a lasciare la politica fuori dal concorso, ma spesso i temi dell’attualità arrivano sul palco insieme ai cantanti. La nuova puntata del notiziario video Europa Settegiorni, che racconta ogni settimana la vita dei cittadini e delle cittadine europee, spiega che quest’anno la manifestazione è stata preceduta da molte polemiche legate alla partecipazione di Israele e alla guerra condotta dal paese nella Striscia di Gaza.[...]
- Maggio 9, 2024
Il Blog di Beppe Grillo
Al fotovoltaico utility scale basterebbe lo 0,6% della superficie agricola nazionale per raggiungere gli obiettivi italiani di decarbonizzazione al 2030. Il DL Agricoltura elimina oltre l’80% di progetti fotovoltaici in nome della tutela della produzione agricola. Ecco i dati* che dimostrano che il fotovoltaico non è una minaccia: - Superficie agricola nazionale totale (SAT): 16.474.000 di ettari - Superficie agricola effettivamente destinata alla produzione alimentare (SAU): 12.535.000 di ettari - Superficie agricola in stato di abbandono: 3.939.000 di ettari - Superficie agricola attualmente occupata da impianti fotovoltaici: 17.000 ettari - Superficie agricola necessaria per il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dal PNIEC: ulteriori 80.000 ettari A chi vi dice che il fotovoltaico danneggia l'agricoltura mostrate questo grafico. (fonte ALLEANZA PER ILFOTOVOLAICO IN ITALIA)[...]

DA APRILEIN TOUR

LA VIGNETTA DIDAVIDE CHARLIE CECCON

- Marzo 12, 2024
Ne “L'Isola dei senza memoria" , libro della scrittrice giapponese Yoko Ogawa, si narra di un luogo misterioso e senza nome, tormentato da strani eventi che sconvolgono gli abitanti. Gli oggetti, insieme ai ricordi ad essi legati, scompaiono misteriosamente, lasciando le persone nell'incertezza più totale. La scrittrice dipinge un quadro di un regime totalitario che vuole cancellare dalla memoria collettiva non solo gli oggetti, ma anche i ricordi stessi. Gli abitanti dell'isola vivono in un perpetuo inverno di oblio e privazione. Coloro che osano cercare di preservare i ricordi vengono perseguitati e arrestati dalla polizia dei ricordi. L'idea del libro si presta ad una esatta analogia con il nostro presente. Oggi, le cose scompaiono incessantemente senza che neppure ce ne rendiamo conto. E scompaiono i ricordi, scompare la memoria, per la quale ci distinguiamo dagli animali. La proliferazione di oggetti ci illude, simulando un'abbondanza che non esiste. Ed è la nostra immersione nell'era della comunicazione e dell'informazione a far svanire le cose. Le informazioni, considerate "non-cose", si ergono davanti agli oggetti, facendoli gradualmente svanire. Viviamo in un mondo in cui il predominio dell'informazione viene scambiato per libertà. Contrariamente alla distopia di Ogawa, la nostra società dell'informazione non è però cosí monotona. Le informazioni simulano eventi. Si fondano sul brivido della sorpresa. Ma questo brivido non dura a lungo: ben presto emerge il bisogno di nuovi stimoli. Noi ci abituiamo a percepire la realtà in termini di stimoli e sorprese. In veste di cacciatori d'informazioni diventiamo ciechi nei confronti delle cose silenziose, poco appariscenti, vale a dire abituali, secondarie o ordinarie cui manca qualsiasi capacità di stimolare ma che sanno ancorarci all'essere. Ci troviamo nel passaggio dell'era delle cose all'era delle “non-cose”, ovvero le informazioni.[...]

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Citazione del giorno: Seneca

"Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili"