quello che facciamo in vita riecheggia nell'eternità

...oltre i confini degli spazi e delle virgole...

... non e' ciò che si legge che conta... ma ha valore ciò che c'è scritto... ILLUSIONISMO.

Ultima

4 anni poco più poco me

Così, improvvisamente ho preso e scaricato l’app di worpress e ho deciso di scrivere.

Due righe, forse qualcosa in più non lo so. Vediamo quanto resisto e non crollo.

Ho perso anche l’abitudine. Però stasera ho tempo. Il temp\no di scrivere, di pensare. Il tempo di lasciare scritto da qualche parte un qualcosa anche privo di senso, apparentemente.

Mi divertivo molto a farlo. Chissà quanti di voi riceveranno la newsletter che ho scritto qualcosa di nuovo. Curioso.

La notte qui è lunga. Fuori il vento è forte. Dopo una settimana di primavera è tornata questa perturbazione\n, improvvisa.

L’età non è piu quella dei tempi d’oro dei blog. Le mode passano. Prima messenger, poi blog, quindi facebook e Twitter che rimango aggrappati ad istangram rimasta l’unica finestra principale. Nata per amanti delle foto e diventata la betoniera della vita quotidiana di tutti noi. Incapaci di aprire la porta ad amici se in pigiama, ma coraggiosi a mettere foto in camera e bagni con dettagli molto più inquietanti di volti da donna senza trucco.

38 anni. Una figlia oggi . 3quarti in arrivo. Matrimonio moglie casa giardino prato da tagliare il venerdi sera pronto per il wkd che se bello andrai fuori porta e se brutto rimani in casa o avventuriero finisci al centro commerciale. Ed il giardino? Chiedilo al vicino lui se lo gode di più di me curioso, impiccione o semplicemente in pensione. Lui se lo gode di più a vedere il mio giardino dalla sua finestra. Come io mi godo il suo. Strano.

Lo sapevo.

Punto.

di RACHELE MURO..”presso luneur”

“Te ricordi quanno m’ hai chiesto se da bambino ridevo?Si. Ridevo.

Lascia a casa l’ipad.

Di a mamma che te porto al luna park.”
“Maaaammaaaa dice papà che andiamo in un posto tanto c’ho il telefono”
“Papà che cos’è un luna park?”
“Shh. Viè co me. E nun cerca niente su quel coso, lì su google.”
“Papà ma questo posto è brutto. È tutto rotto, fa freddo, ed è buio.”
“È qui che ridevo…me sentivo felice.”
“Davvero papà?”
“Si. Ridevamo anche quanno l’aria era gelida e correvamo per scalarci.

Mille luci e tante musiche diverse, una pe’ ogni giostra, lo zucchero filato, e le macchine a scontro..”
“Ah sisi io ce l’ho sull’ipad le macchine a scontro, vinco sempre.”
“Ma che iPad. Queste erano diverse, ce salivi proprio sopra, e sentivi il mal di stomaco se la botta era forte..correvi veramente..e poi c’erano le montagne russe…”
“Papà sisi le ho viste in televisione, in quel film vecchio..”
“Non hai mai sentito il vento sulla faccia, la voce che trema quanno piano piano salivi fino in cima e quanno stavi su c’avevi paura de casca’ ma mica volevi scende, c’era il brivido.

Te lo sai che è’ il brivido Francè?”
“Boh mi sa di no. Sembrava quasi vero papà?”
“Era vero.

Mica come mo che stai attaccato a quel così tutto il giorno..

Le mamme strillavano i nostri nomi perché non stavamo fermi un attimo.

“Vieni qui che se te prendo so botte”..
“Sono piu bravo di te, io non scappo mai, e mamma sta seduta vicino a me è a volte mi fa i quadri dei giochi che non so fare…e mi fa superare sempre il livello quattro.”
“O sai che c’è france che te dovresti sta un po più all aria aperta ecco che c’è. Guarda..vedi quella ruota gigante?”
“Oddio e cos’è?”
“La ruota panoramica.

Da quella ci vedi tutta Roma.

Questo non ci sta nei videogiochi tuoi eh?”
“No. Mi sa di no.”
“Era bella Roma dall’alto. Era viva. La gente guardava il cielo, usciva de casa, se facevano un sacco di cose, nun c’era na lira come mo, perché noi rimani semo spendaccioni e ce piace vive bene..però ridevamo Francè. Ridevamo de core.”
“Papà e perché l’hanno chiuso questo luna park se eravate tutti felici?”
France l’hanno chiuso perché non c’è più tempo per niente, le mamme c’hanno mezz’ora tra lavoro e palestra, i papà fanno due lavori perché la macchina nuova costa, perché dobbiamo fa tante cose…e allora hanno inventato sti aggeggi e voi state tutto il giorno testa bassa e il mondo lo guardate da li…ma il mondo france’ e’ questo qui, e’ l’aria fresca in faccia quando scappi da tu madre, è i calci al pallone, è ride tutto il giorno pe niente, e voi ragazzini nun sapete manco come se fa a ride, e’ tu madre che te dice “vai a giocare ma non sudà”, è le risse col compagno tuo che poi ce fai pace dopo un ora, è questo e mille cose. 
Me sa però che la colpa e’ nostra che se semo scordati de ride..e se non vedi ride tu padre..chi te lo insegna come se fa? 

 

pensieri

mentre si crea tra i fornelli in cucina…la musica italiana da sottofondo…vengono in mente pensieri strani… 

 

Orgoglioso di me

Oggi alla fermata del tram un vecchietto Ibiza a raccontarmi:”Passo dopo passo,tassello dopo tassello. Ho costruito castelli di sabbia di cui ho goduto e che poi io ho distrutto. Castello di carta che una soffiata di vento mi ha buttato giù….la torre di lego alta e poi distrutta….elettricista,perito barista promoter…viaggiatore…anche quando sembravano fallimenti non ci ho mai creduto e alla loro conclusione ho visto ponti per crescere…sono andai è tornato guardato fuori e da fuori della finestra…e ora dimmi tu-ha concluso il vecchio- tu non sei orgoglioso di me??”…
Io l ho guardato e lu ha detto: “non importa se tu lo sei perché mi basta esserlo io”
Ed è andato via….

Un “passo” dopo l’altro

C’è il sole, l’aria è piacevole dopo 4 giorni di caldo afoso. Il giorno è quello prima del riposo. È tanto che pensavo ad una giornata così bella. Intanto sulle modernissime mappe,nostalgicamente pensando a quella di carta dove ho imparato a dar valore ad una linea tratteggiata, punteggiata, più o meno spessa e del suo colore, sulle modernissime mappe appunto, studiavo il percorso da fare.

Ore 830,la chiave la giro verso destra, push sul pulsante rosso di comando e il motorino di avviamento parte,brooom ! 

Controllo del casco, ultima sistemazione alla giacca nuova e gas. Primo semaforo, secondo, terzo e ultimo. Rampa della tangenziale e dritto sull’autostrada. Dicesi riscaldamento. Ci si concentra,si prende la posizione corretta, si capisce se ogni accessorio è comodo. Mezz’ora non di più. Si prende la rampa d’uscita e finalmente si entra in pista: la SS.

L’aria fa sentire la temperatura.

Gli odori ti fanno capire dove sei. 

Potresti essere anche bendato,ma perderesti i colori di questo magnifico paesaggio.

Il giro di gas ti fa capire che stai salendo. Pochi metri sul livello del mare che aumentano notevolmente dopo le prime gallerie.

Tanti stili diversi davanti e dietro di te,per qualche breve istante anche di fianco. 

Poi la valle, lo stop,un sorso di acqua e poi occhi spalancati e avanti con il primo passo. Curva dopo curva, tornate dopo tornante, con la strada che più sale e più diventa stretta. Non è questione di prospettiva. Senza barriere una sola distrazione e 2000mt di precipizio ti faranno provare l’ebrezza di volare. Sono la pecora nera,tra le bellissime dalla lana merinos e le capre meno belle belle ma più sostanziose della pedalata.

Tornante sinistro,destro e poi il laghetto. I bordi bianchi ti fanno capire che sei arrivato. 

A destra il bandierone tricolore di orgoglio nazionale,a sinistra il cartellone marrone “passo del gavia”

Wow,stop cavalletto laterale,scendo mi volto e godo dell’insieme di colori profumi freschezza degli oltre 2600mt di altitudine e 300km percorsi dalla metropoli. 

Ancora IO, ancora in compagnia di me stesso,l’ennesima soddisfazione dell’istante in cui respiri,accenni un sorriso e credi nel pensiero FATTO  e VIVO.

Un puntino contro il ghiacciaio,le valli e il mondo.

Ora giù verso valle,desta sinistra,uno è ancora un altro tornante,ancora giù. Sereno e felice.

Il primo passo l’ho fatto, subito dopo ripreso l’equilibrio del bimbo, con un sorriso del cuore sono pronto a fare il secondo passo. Stelvio 2700 poco più poco meno.

Ancora IO ancora in compagnia di me stesso, l’ennesima soddisfazione dell’istante in cui respiri, accenni un sorriso e crei nel pensiero FATTO E VIVO. Forse una ripetizione del testo,forse un errore? No perché l’emozioni dell’istante sono sempre come una prima volta…”passo dopo passo”…