lunedì 22 aprile 2024

Perù... fuori dal tempo

Camminai per deserti di sabbia ardente

ed il vento dell'oceano mi chiamava

verso le scogliere più ardite del Perù.


Poi le onde spumeggianti mi travolsero 

tra infiniti gabbiani dai garriti stridenti

sull'isola dei pinguini e dei leoni marini. 


Mi persi infine lungo i sentieri delle Ande

respirando voci divine degli antichi inca

che pregavano la natura della madre terra.


Tutta la storia dell'America latina si apriva

ai miei occhi attraverso i racconti di vecchi

che incontravo nei mercati stracolmi di vita. 


Le cattedrali eccelse di Lima e di Arequipa

mi estasiarono di arte sublime e maestosa

nel sincretismo di religioni e civiltà diverse.


E rivedo le stradine in salita di Cusco

e ricordo Puno sul grande lago Titicaca

e il Machu Pichu... ombelico del mondo.


Sensazioni, emozioni che questo paese ti dà 

in un vortice di attimi unici ed irripetibili

fuori dal tempo e senza tempo... Perù... 



mercoledì 27 marzo 2024

Acque di primavera

 Che avviene quest’oggi?

Sonora è la grande montagna.
Ieri taceva; oggi intreccia ghirlande
di risa, di scrosci, di voci
che il vento confonde
facendo fuggire i camosci
giù per le valli profonde.

I rami dei boschi fan festa.
Hanno in bocca due viole
e scendono a valle sul corso
dei rivi, tra candide gemme,
tra limpide gocce,
e saltan le rocce
sugli aghi aguzzi e fini
dei pini vestiti di luce.

… Nell’ampia armonia delle acque,
come per magia,
su l’erbe splendenti
ricami sapienti
intreccia il sole.

Autore: Giuseppe Fanciulli

domenica 25 febbraio 2024

Domenica di riposo

Nel silenzio della tranquillità

ascolto la solitudine amica

e guardo il gatto che dorme. 


Il fresco vento dell'oceano 

entra nella casa sognante 

e respira racconti di fiabe. 


La domenica riposa dolcemente

e si nasconde all'infocata afa estiva

che pulsa e batte martellate di sole.


Gli occhi piano piano si chiudono 

ed io scivolo nel paese delle meraviglie

inseguendo la pallina che persi un dì. 

giovedì 18 gennaio 2024

Visioni

Se tu potrai nel sole volare

liberamente come un gabbiano

e perderti per infiniti mari

mi ritroverai accanto a te. 


Ti darò tramonti da colorare 

stringendo forte fratello la mano

nei più belli e lontani scenari

del ricordo che ancor ti porta da me. 

venerdì 22 dicembre 2023

Noi Magi partimmo un giorno

Partimmo un giorno cercando Gesù

ai remoti confini del mondo

attraversando villaggi lontani

e poi via, ancora oltre e di più 

finché vi fu di bimbi un girotondo

come una collana di mille mani:

negli occhi dei fanciulli c'era Gesù

nato bambino per creare un mondo

di nuovi fratelli, mai più lontani... 

martedì 19 dicembre 2023

Prato d'aprile.

 C’era un prato: con folte erbe, frammiste

a bianchi fiori, e gialli e violetti ;

e fra esse un brusio di  mille piccole

vite felici ; e se  sull’erbe e i fiori

spirava il vento, con piegar di steli

tutto il prato nel sol trascolorava.

Io pur, tuffando i piè leggeri in quella

freschezza, e piena l’anima di fonti

canore, io pur trascoloravo al vento

che non sapea s’io fossi stelo o donna.

E volavan farfalle, uguali a petali

sciolti dai gambi , e si perdean rapiti

i miei pensieri in quell’area danza

ove l’ala era il fiore e il fiore l’ala.

 

Ma dov’era quel prato? Non so più.

E quel vento soave, che scendea

sull’erbe folte, a renderle

curve e beate, e me con loro, in quale

tempo io dunque l’intesi? Non so più.

Fu un sogno, forse. E che mai altro, o vita,

chiedere a te dovrei? Vita perduta,

nella tua verità non sei che un sogno.


Autrice:  Ada Negri.


giovedì 30 novembre 2023

A mio padre

 

ALFONSO GATTO
Poesie scelte

A mio padre


Se mi tornassi questa sera accanto

lungo la via dove scende l’ombra

azzurra già che sembra primavera,

per dirti quanto è buio il mondo e come

ai nostri sogni in libertà s’accenda

di speranze di poveri di cielo,

io troverei un pianto da bambino

e gli occhi aperti di sorriso, neri

neri come le rondini del mare.


Mi basterebbe che tu fossi vivo,

un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.

Ora alla terra è un’ombra la memoria

della tua voce che diceva ai figli:

«Com’è bella la notte e com’è buona

ad amarci così con l’aria in piena

fin dentro al sonno». Tu vedevi il mondo

nel plenilunio sporgere a quel cielo,

gli uomini incamminati verso l’alba.


Autore:  Alfonso Gatto