Freeswitch: trasferimento con…ritorno.

I clienti abituati a centralini tradizionali, apprezzano molto la funzionalità che permette di trasferire una chiamata senza supervisione (senza parlare, quindi, col destinatario del trasferimento) sicuri che in caso di problemi (non risponde, è occupato) la chiamata torna a loro.

In sintesi:
– A chiama B
– B trasferisce senza supervisione a C (blind transfer)
– La chiamata torna a B, che può parlare con A e dirgli “credo sia impegnato”

Ci sono molti modi per implementare la cosa in Freeswitch ma esiste un parametro (praticamente segreto) che fa tutto questo in automatico.

Sto parlando di confirm_blind_transfer (o confirm-blind-trasfer, se usato nel profilo).

<extension name=”call_transf_back”>
<condition field=”destination_number” expression=”^(\d{4})$”>
<action application=”set” data=”hangup_after_bridge=true”/>
<action application=”set” data=”continue_on_fail=true” />
<action application=”export” data=”confirm_blind_transfer=true”/>
<action application=”bridge” data=”{ignore_display_updates=false}user/$1″ />
</condition>
</extension>

Così facendo, si attiva la funzionalità e si ottiene l’effetto descritto!

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Yealink e riavvii continui

Da anni uso con soddisfazione i telefoni della linea Yealink. Hanno un provisioning ben fatto, ottime funzionalità e un rapporto qualità/prezzo veramente interessante.

Oggi mi capita un fenomeno inspiegabile… ai limiti del paranormale. Installiamo una ventina di telefoni ad un cliente particolare, uno di quelli che più che una rete dati ha una rete da pesca mal rattoppata e datata. In particolare risalta all’occhio un odioso ed anonimo switch Samsung.

All’inizio tutto bene ma poi (dove poi=30 secondi) i telefoni collegati si riavviavano spontaneamente di continuo! Siccome il cliente usava lo switch dei telefoni per condividere il punto rete sulle scrivanie con i pc, questo causava anche un discreto disservizio di navigazione.

Ne ho provate di tutte: parametri del dhcp, cambio cavi, cambio parametri di rete. Nada de nada.

Preso da disperazione mi metto a fare un lavoro certosino sui settaggi del telefono, quando mi salta all’occhio questo LLDP…che roba è? Dice (wikipedia) che “il Link Layer Discovery Protocol (LLDP) è […] un protocollo usato dai dispositivi di rete per annunciare la loro identità, le loro capacità e i loro vicini di rete”. Sembra innocuo … per disperazione, appunto, lo disabilito.

TADAAAH i telefoni riprendono a funzionare a modino!

Per la cronaca il parametro si trova sotto Network->Advanced->LLDP!!!

Poi dite che non vi voglio bene! Chissà quanti là fuori hanno pianto a causa di questa facezia!

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G.729 finalmente libero!

Chi lavora nel fantastico mondo del voip open source spesso spende il suo tempo nel capire come i programmatori abbiano implementato una certa funzionalità. Si spende tempo nei forum, nelle mailing list e nell’esame del codice sorgente per apprendere cose che, a volte, non sono scritte da nessuna parte. Giustamente gli sviluppatori campano di consulenze sul loro lavoro e quindi sono un po’ stringati nello spiegare le cose. Ecco che questa diviene l’unica vera spesa, l’unico vero investimento in tempo e quindi denaro.

C’è però un’altra voce che subdolamente per anni ha attanagliato il povero voippista: il codec G.729! E già perché, diversamente da molti altri codec, questo “algoritmo” di compressione e decompressione della voce aveva un brevetto (per dire la verità una pletora di brevetti) tenuto ben stretto dai sui inventori (Orange SA, Nippon Telegraph and Telephone Corporation and Université de Sherbrooke) che facevano pagare una tassa sull’utilizzo del medesimo. Se tenete conto che non esiste apparato voip che monta questo codec, potete farvi un’idea dei fantastigliardi che la cosa ha fruttato in quasi venti anni di monopolio mondiale!

Sugli apparati la cosa pesava poco perché il tutto veniva pagato al momento dell’acquisto del telefono o dell’ATA o dell’attrezzo pinco pallo. Sui centralini ip o.s. (Asterisk,Freeswitch,Yate, etc.) il tutto era a carico dei poveri voippisti!

Molti ricorrevano ad implementazioni del codec più o meno buone diffuse clandestinamente in rete, altri acquistavano moduli G.729 dagli sviluppatori del PBX in oggetto o utilizzavano schede hardware per la transcodifica. Una stenta ragazzi, una stenta!

Via via negli anni le varie patents (brevetti) scadevano ma la cosa diventava uno stillicidio perché se anche uno dei vari brevetti che componevano il codec ancora era attivo, fermava tutto!

Dall’inizio di quest’anno siamo finalmente liberi…anche se io l’ho saputo solo adesso!  Il consorzio dove gli “inventori” di questo codec si sono radunati ha finalmente dichiarato:

As of January 1, 2017 the patent terms of most Licensed Patents under the G.729 Consortium have expired.
With regard to the unexpired Licensed Copyrights and Licensed Patents of the G.729 Consortium Patent License Agreement, the Licensors of the G.729 Consortium, namely Orange SA, Nippon Telegraph and Telephone Corporation and Université de Sherbrooke (“Licensors”) have agreed to license the same under the existing terms on a royalty-free basis starting January 1, 2017.
For current Licensees of the G.729 Consortium Patent License Agreement, no reports and no payments will be due for Licensed Products Sold or otherwise distributed as of January 1, 2017.
For other companies selling G.729 compliant products and that are not current Licensees of the G.729 Consortium, there is no need to execute a G.729 Consortium Patent License Agreement since Licensors have agreed to license the unexpired Licensed Copyrights and Licensed Patents of the G.729 Consortium Patent License Agreement under the existing terms on a royalty-free basis starting January 1, 2017.

In sintesi: la licenza principale è scaduta e abbiamo deciso di far scadere anticipatamente anche le altre, quindi potete fare ciò che meglio credete di questo codec. Cosa ha spinto questa mossa? La vergogna , dico io, e qualche nuovo codec gratuito (come OPUS) che può fare le scarpe al G.729. Eppure il G.729 è molto usato anche nelle interconnessioni tra operatori (anche la specifica tecnica italiana 769.1 lo prevede insieme al G711a) quindi si tratta di una grossa spinta verso un voip veramente libero.

Stiamo a vedere cosa ne pensa il mercato….sicuramente continueranno a farci pagare qualcosa ma ora siamo liberi di metterci giu e implementare l’algoritmo del G.729 senza che qualcuno venga a pretendere denaro!

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