giovedì 21 aprile 2011

QS - Quotidiano Sanità: Lavoro e Professioni - No agli interventi senza speranza. Lepre (Trib.Napoli): "Il paziente non può mai divenire una cavia"

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No agli interventi senza speranza. Lepre (Trib.Napoli): "Il paziente non può mai divenire una cavia"
Questo il commento di Antonio Lepre, magistrato ordinario presso il Tribunale di Napoli, dopo la sentenza emessa recentemente dalla Corte di Cassazione che ha confermato la condanna in Appello di tre medici del San Giovanni di Roma che avevano operato una donna, con prognosi di 6 mesi di vita, deceduta a seguito dell'intervento.
21 APR - Un paziente a cui resta poco tempo da vivere non deve essere sottoposto ad alcun intervento se è evidente che questo non potrà portare alcun beneficio per la salute né un miglioramento della qualità di vita. E questo anche se il paziente è stato informato sui rischi ed è consenziente.

mercoledì 20 aprile 2011

Tempi di Attesa nei Pronto Soccorso: Più veloci al Sud che al Nord! Beccati questa!


20/04/2011 Copia ed Incolla da “Il Mattino” di Napoli 20/aprile/2011
attesa pronto soccorso  01

 
Maria Pirro Fino a sette ore d’attesa al pronto soccorso in Abruzzo. Quasi tre ore in barella, con l’ambulanza che staziona davanti all’ospedale, in Puglia. «Ritardi evitabili» ovunque. Ad esempio. Per l’assistenza in caso di infarto: solo il 10% dei pazienti arriva all’unità terapia intensiva coronarica entro 2 ore; prima dell’intervento medico trascorrono, in media, 200 minuti, con picchi di quasi 600 minuti in alcune regioni del sud. E per buona parte delle patologie di natura cardiaca, non poter usufruire di una rete integrata significa non offrire al paziente una terapia corretta e tempestiva: la situazione è grave in Campania, Molise, Puglia e Sicilia.

lunedì 11 aprile 2011

"Stop alle operazioni sui pazienti senza speranze"- LASTAMPA.it

"Stop alle operazioni sui pazienti senza speranze"- LASTAMPA.it: "- Inviata con Google Toolbar"

L'altolà della Cassazione:
niente bisturi anche se il malato
ha dato il via libera all'intervento

ROMA
La Cassazione sancisce lo ’stop’ agli interventi chirurgici senza speranza, anche in presenza del consenso informato del paziente all’operazione. Una sentenza che esprime un principio, quello del divieto di trattamenti che configurino un accanimento terapeutico, sottolineano bioeticisti e medici, già chiaramente presente nello stesso Codice deontologico della professione medica. Ma la difficoltà sta proprio nell’individuare la sottile linea di confine tra accanimento, volontà del malato e ruolo specifico del medico.

sabato 9 aprile 2011

Chirurgia senza limiti, cardinale Angelini: nessuno può decidere sulla vita - Il Mattino

Chirurgia senza limiti, cardinale Angelini: nessuno può decidere sulla vita - Il Mattino: "- Inviata con Google Toolbar"

di Marco Giovannelli Il Mattino.it
ROMA - La speranza è l’ultima a morire e il cardinale Angelini boccia la sentenza della Cassazione che contesta ai medici di andare oltre la deontologia professionale nel caso di interventi inutili anche se c’è il consenso informato del malato. La sentenza è di ieri e continua a far discutere anche oggi. «La speranza c’è finché esiste una sola possibilità di salvare un paziente», spiega il cardinale Fiorenzo Angelini, ex “ministro” vaticano della Sanità, boccia la sentenza della Cassazione. «Non è ammissibile - spiega - negare a un malato un intervento chirurgico in ragione della gravità delle sue condizioni. La vita termina quando termina naturalmente. E il medico deve fare sempre di tutto per salvare il paziente».

Monaldi? Mi dispiace, quì non c’è Pronto Soccorso …..

Un pò già si sapeva …. , non so perchè è tornata di attualità. Me la sono trovata davanti per caso, voi la conoscevate già?

Certo che la foto seguente sembra un pò alla “Così parlò Bellavista” di Luciano De Crescenzo.

Una domanda che mi sorge spontanea: Se un ospedale non è per acuti e per lungodegenze, l’utenza pubblica si può solo mettere in fila?

Secondo quale criterio?

Scusi, buon uomo, dove comincia la fila?

MonaldiNoPS



venerdì 8 aprile 2011

L’Empatia di un Chirurgo …. (parte prima)

Che cos’è l’Empatia? è un processo psicologico per cui una persona si identifica con un'altra, condividendone le situazioni emozionali.
L’Empatia, forse, non descrive abbastanza quanto un chirurgo riesca ad identificarsi, immedesimarsi, ad entrare in un suo paziente.
Cosa prova un chirurgo quando poggia la lama di un bisturi con mano ferma sulla pallida pelle di un ammalato sofferente?
Cosa vuole ottenere un chirurgo quando entra in una stanza a lui riservata per trovarsi al cospetto di un sostantivo chiamato Male?

mercoledì 6 aprile 2011

Chirdeacardana, ieri e oggi, tra mito e realtà …

Chirdeacardana, Figlia di Minerva e di Galeno, nacque a Partenope. Qui le dedicarono un tempio sul Vomere, ove recarsi per renderle omaggio e ricevere cure. Il tempio fu inaugurato in occasione di una fiaccolata a Partenope, perchè le sofferenze curate venissero alleviate con le lodi della Sirena. Nel tempio della Dea, sono rimasti i suoi figli, ispirati ad Ippocrate, per continuare la lotta contro Cloto (Trama), Lachesi (Destino) e le cesoia di Atropo (Inevitabile), figlie di Giove.
L’eterna lotta contro le figlie di Giove, Cloto, Lachesi ed Atropo, le Parche o le Fate della Mitologia Romana e tanto volte descritte da Omero e Virgilio tra gli altri, si continua tutt’oggi attraverso la vocazione degli eredi di Minerva.

Napoli, ricoverato aggredisce infermieri: arrestato

Da julienews.it
http://www.julienews.it/notizia/cronaca/napoli-ricoverato-aggredisce-infermieri-arrestato/72112_cronaca_2_1.html

Napoli, ricoverato aggredisce infermieri: arrestato: "04/04/2011, ore 16:02 -


Ieri sera, gli agenti del Commissariato di Polizia “Arenella”, hanno arrestato un 39enne di Casoria, per minacce, resistenza, lesioni, violenza a pubblico ufficiale ed interruzione di pubblico servizio. Il fatto è avvenuto verso le 22.30 presso il Reparto di Chirurgia d’Urgenza dell’Ospedale Cardarelli.

I poliziotti erano giunti sul posto in quanto un’infermiera era stata aggredita per futili motivi da un degente. L’uomo le aveva procurato delle lesioni non gravi ma aveva anche aggredito due sue colleghe che avevano provato a difenderla.

A questo punto i poliziotti del Commissariato, insieme al collega del Posto di Polizia presso l’Ospedale Cardarelli, si sono quindi recati presso la stanza dove Muto era stato ricoverato.

All’ingresso dei poliziotti nella stanza, l’uomo, in evidentissimo stato di agitazione e di ebbrezza alcolica si è dichiarato colpevole dell’aggressione alle tre infermiere e ha chiesto di essere subito arrestato. Resisi conto dello stato confusionale del soggetto, gli agenti hanno cercato di calmarlo ma lui, per tutta risposta, è uscito dalla stanza urlando ed imprecando contro chiunque incontrasse. Al momento di bloccarlo per riportarlo alla ragione, ma l'uomo ha reagito con violenza scatenando una colluttazione.

venerdì 1 aprile 2011

Crederci Sempre, Arrendersi Mai Deciso il rafforzamento del pronto soccorso del Cardarelli

Deciso il rafforzamento del pronto soccorso del Cardarelli: "- Inviata con Google Toolbar"

Da Napoli Today

Cardarelli: si rafforza il presidio di pronto soccorso

In un incontro alla regione si è parlato dell'esigenza di garantire un ulteriore salto di qualità nell'assistenza ai pazienti che si rivolgono all'ospedale Cardarelli. Prioritaria la necessità di superare l'annosa problematica legata ai ricoveri in barella

Aiutateci: Mancano le Lenzuola!


Da Il Mattino"
NAPOLI - Gli infermieri, con l’aiuto dei caposervizio, hanno passato al setaccio corsie e magazzini. Dalla medicina d’urgenza alla terza divisione di medicina. Dall’unità di terapia intensiva coronarica alla rianimazione. A causa dell’esaurimento delle scorte di lenzuola, è lungo l'elenco dei disagi segnalati nei reparti del più grande ospedale del Sud.