Disastro Italia, perchè?
Era il 4 Dicembre 2009 quando sono stati sorteggiati gli otto gironi iniziali del mondiale sudafricano. L'Italia intera tirava un sospiro di sollievo perchè, era evidente, aveva avuto la buona sorte dalla sua parte. Italia, Paraguay, Nuova Zelanda, Slovacchia: sulla carta era indiscutibilmente il girone più semplice che ci potesse capitare. L'unica incognita era rappresentata dal Paraguay, che ben si era comportato durante il girone di qualificazione, ma comunque di caratura inferiore rispetto ai (ormai ex) campioni del mondo in carica. E invece era solo il preambolo di un disastro sportivo impensabile, soprattutto dopo i proclami iniziali da parte del coach Lippi e dei giocatori, per non parlare della stampa che dava per scontato il passaggio del turno. Senza rivangare le tre pessime partite disputate, proviamo a riassumere in 3 punti i motivi e le cause di questa sfortunata spedizione mondiale:
- La rinomina di Marcello Lippi
La rinomina di Marcello Lippi come mister degli azzurri è stato il primo mattoncino sbagliato. E' vero che al tempo di stabilire il sucessore di Donadoni le alternative erano scarse, ma la storia insegna che le minestre riscaldate non hanno mai portato grandi risultati. E' un doppio errore, sia da parte della federazione che da parte di Lippi stesso: dopo aver vinto la coppa del mondo perchè rischiare di rovinare la propria immagine annebbiando il ricordo trionfale del 2006 che tutti i tifosi italiani avevano stampato negli occhi? Fame di nuovi successi o esaltazione del proprio ego? Sicuramente mossa incauta, nessuna squadra negli ultimi 50 anni ha bissato una vittoria mondiale e, anzi, la squadra campione in carica in molti casi ha fallito clamorosamente l'appuntamento sucessivo. Salire sulla vetta più alta è stato un miracolo nel 2006 e, si sa, i miracoli capitano una volta sola...
La nomina del sucessore di Lippi a pochi giorni dall'inizio del mondiale poi non è stata certamente una buona scelta, è stata inevitabile perchè si è puntato su un allenatore già impegnato con un club ma certamente ha influenzato le già scarse motivazioni del gruppo azzurro.
- Le convocazioni
Eh sì, Cassano o Balotelli, Baggio o Del Piero? Ogni due anni è sempre la solita musica, c'è sempre qualcuno che rimane a casa e c'è sempre qualcuno che contesta le scelte del selezionatore. Marcello Lippi ha detto di non aver lasciato a casa nessun campione: potrebbe anche essere, ma chi ha portato con sé? Senza discutere chi è rimasto a casa, analizziamo chi invece è partito per il Sudafrica. Buffon non era nelle migliori condizioni, perché rischiare con portieri (sicuramente di valore) ma dalla scarsa esperienza internazionale? Marchetti ha fatto un campionato strepitoso, ma giocare in un mondiale è una cosa diversa che giocare con l'Albinoleffe o col Cagliari. Il secondo portiere è un ruolo che deve coprire una persona esperta, che si fa trovare subito pronta nelle emergenze e possibilmente che non si emozioni al cospetto di una coppa del mondo. Morgan De Sanctis poteva essere il secondo e non il terzo, altrimenti Storari poteva essere una alternativa credibile. Cannavaro e Chiellini: è stata la coppia centrale difensiva della Juventus, squadra che ha subito più gol di Atalanta e Bologna; Zambrotta ha dimostrato per tutta la stagione di non reggere ritmi elevati, Gattuso, Camoranesi e Iaquinta hanno giocato poco o nulla nell'ultimo anno per colpa di infortuni e scelte tecniche. Lippi non ha mai parlato dei giocatori rimasti a casa, però ci poteva almeno spiegare il motivo di alcune discutibili convocazioni.
- La tattica
Nonostante la carenza di campioni e di giocatori in forma avevamo comunque un gruppo che poteva passare il turno senza difficoltà vista la pochezza degli avversari. Perchè dunque ci siamo fatti mettere sotto da compagini così deboli? Certamente la squadra è stata messa in campo male, o comunque con molte forzature che hanno finito per ingabbiare il talento di molti dei nostri. Perseverare con il 4-3-3 è stata una scelta cocciuta, perchè per giocare con quel modulo servono giocatori di classe e fantasia, sullo stile orange per intenderci (con Robben, Sneijder, Kuijt) mentre noi avevamo a disposizione calciatori concreti come Di Natale o Quagliarella che hanno bisogno di appoggi per creare l'azione, a differenza dei campioni olandesi che possono inventarsi i gol anche da soli. Un 4-4-2 sarebbe stato il modulo più semplice da attuare e sicuramente più efficace e "comprensibile", evitando di posizionare giocatori fuori ruolo come Marchisio sulla sinistra o trequarti oppure Di Natale esterno, con la possibilità di sfruttare sulle fasce due corridori come Maggio e Pepe. Vediamo due possibili schieramenti (con e senza i mancati convocati da Lippi):
con i selezionati da Lippi
4-4-2 : Buffon (De Sanctis); Zambrotta, Bonucci, Chiellini, Criscito; Maggio, De Rossi, Pirlo (Montolivo), Pepe; Di Natale, Pazzini.
con quelli non selezionati da Lippi
4-3-3 : Buffon (Storari); Cassani, Bonucci, Chiellini, Criscito (Balzaretti); De Rossi, Pirlo (Montolivo), Ambrosini; Cassano, Pazzini, Balotelli (Miccoli).
Giocare a fare il CT è un passatempo divertente, auguriamo invece a Prandelli un successo reale e continuativo, per farci nuovamente sognare.